L'eredità di Miguel Civil (original) (raw)
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in «Varchi e altro Rinascimento». Studi offerti a Vanni Bramanti, a cura di S. Lo Re e F. Tomasi, Manziana, Vecchiarelli , 2013
In virtù dell'analisi dei testi linguistici di Benedetto Varchi, rimasti manoscritti fino all'Otto e al Novecento, si individuano le tappe in cui, in concomitanza con gli studi di testi aristotelici (la logica al primo posto), nell'autore dell'«Ercolano» prendevano corpo una solida definizione della natura del linguaggio e la determinazione delle strutture di una lingua. Applicata alla situazione linguistica coeva, l’analisi scaturita dallo studio delle lingue e dei testi classici ha portato Varchi a riflettere sulla complessità della lingua volgare e dei suoi registri, nonché a reinterpretare le teorie di Pietro Bembo. Il punto di svolta nella formazione del pensiero linguistico varchiano è rappresentato dagli studi filosofici all’Università di Padova (1537-1541) e dalla riflessione sulla «Poetica», sulla poesia e sui generi letterari all’interno dell’Accademia degli Infiammati (1540-41). Cruciale (si sottolinea) è stato il momento degli interventi nel cenacolo patavino di Lombardi e di Maggi che leggevano la «Poetica». Il pensiero linguistico di Varchi che aveva preso avvio dal passo del «De interpretatione» di Aristotele (16a 3-4) si consolidava in forza della lettura del capitolo linguistico della «Poetica», commentato da Vincenzo Maggi, il quale nell’"explanatio" del brano aveva accentuato il criterio scrupolosamente grammaticale dell’esame condotto dal filosofo greco. Negli scritti di Varchi, che risalgono a quel periodo, molto prima dell'«Ercolano» (grammatiche del latino e del toscano, nonché gli abbozzi di un nuovo alfabeto per il volgare), si osserva una coerenza teorica nel porre in rilievo il fatto che le lingue sono prima di tutto parlate e l’uso corretto della lingua volgare si fonda sulla capacità di ben parlare. Da questo presupposto il Varchi muove nella sua teorrizzazione sul linguaggio, sul volgare letterario e sulla lingua d’uso.
A. C. Editoriale, 2007
Introduzione a Stato e Rivoluzione di Lenin nel 90° anniversario della Rivoluzione d'Ottobre.
La collezione degli eredi di Antonio Sant'Elia
Antonio Sant'Elia e l'architettura del suo tempo, 2018
di diffondere i risultati delle ricerche e dei progetti realizzati dal Dipartimento di Architettura DIDA dell'Università degli Studi di Firenze in ambito nazionale e internazionale. Ogni volume è soggetto ad una procedura di accettazione e valutazione qualitativa basata sul giudizio tra pari affidata al Comitato Scientifico Editoriale del Dipartimento di Architettura. Tutte le pubblicazioni sono inoltre open access sul Web, per favorire non solo la diffusione ma anche una valutazione aperta a tutta la comunità scientifica internazionale. Il Dipartimento di Architettura dell'Università di Firenze promuove e sostiene questa collana per offrire un contributo alla ricerca internazionale sul progetto sia sul piano teorico-critico che operativo.
L'eredità del Processo di Norimberga
Dopo il processo di Norimberga, altri momenti tragici della storia richiedono ancora o hanno avuto giustizia a livello internazionale o locale. Analisi di singoli casi: guerra civile in Guatemala, desaparecidos in Argentina, guerra in Bosnia, apartheid in Sudafrica
Genere pluriadattabile fin dalle sue origini, superata la fase celebrativa, il western è il teatro di tutte le umane passioni 1 . Nel suo passaggio, dalla terra originaria del Sudovest americano a quella eletta del mediterraneo latino, Italia e Spagna su tutte, il genere epico-moderno per definizione si risemantizza. Il valore costituente della Nazione sparisce dal campo tematico e nerrativo, e lascia spazio ad affondi di vario genere: i già citati valori estrinsechi. Il western, da mito celebrativo di un popolo alla ricerca di un Io Nazionale, diventa mitologia dell'uomo moderno occidentale, del maschio fuggiasco, segretamente irrisolto. Violenza, amicizie virili, ambigue e mortali, il Messico e il biotipo ispanico, la vendetta, l'avidità, il cinismo, l'antinarrazione, il linguaggio visivo, la rimitizzazione controculturale, diventano i termini di una risemantizzazione che vuole puntare il dito sull'inquietudine e lo smarrimento tipici dell'epoca moderna. Società capitalistiche, consumistiche, disfunzionali, finto-democratiche, marziali, poliziesche, dogmatiche: sono i bersagli impliciti di una ridefinizione della 1 La citazione è presa dalla quarta di copertina di .
2008
The main theme of this contribution is Charles Darwin's reflections on man, whom he has proved to be attentive observer and scholar. Darwin's efforts were generally meant to maintain continuity between man and the rest of the living world. In fact, one of the cornerstones of his research consists of the belief that there is no fundamental difference between the mental faculties of man and the higher mammals, since the latter also possess a degree of ability to reason, albeit still tied to instinct.