Religione e religiosità fra i cinesi a Torino (original) (raw)

L'Islam a Torino

Istruzioni per l'insegnamento non stereotipato della Storia e cultura islamica in ambito contemporaneo.

La Cina e il Cristianesimo

Ad Gentes, 2011

La Cina rappresenta un quinto dell’umanità e di appresta a diventare, o è già diventata, decisiva per le sorti del mondo. Ad essa la Chiesa ha guardato negli ultimi secoli con un'attenzione quasi spasmodica dedicandogli grandi imprese di evangelizzazione. Imprese che non sembrano riuscite, se il numero dei cinesi che hanno abbracciato il Vangelo è quasi irrilevante e se, per quanta riguarda i cattolici, persiste forte il contrasto tra la Santa Sede e le supreme istanze politiche di quella nazione. Che cosa non ha funzionato? Il caso Cina ripropone tutto intero il problema dei ‘metodi missionari’. Questo volume esamina, partendo dai primi tentativi di evangelizzazione fino alla situazione attuale. Ne emerge una critica piuttosto forte degli errori della missione, ma anche l’apertura di vie del Vangelo che vanno riprese senza tentennamenti. Con saggi di Gianni Criveller: Introduzione, La controversia dei Riti cinesi, Bibliografia e fonti per lo studio e la lettura su cristianesimo e Cina. Mario Menin: Chiesa e Cina: la missione tra identita' religios e alterita' culturle Matteo Nicolini Zani: La via monastica al cristianesimo cinese Giuseppe Butturini: Chiesa cattolica e mondo cinese nel grande secolo missionario (1850-1950) Angelo S. Lazzarotto: Le vicende cristiane della "Nuova Cina" Umberto Bresciani: Come i confuciani vedono il cristianesimo Giuseppe Zhao: L'azione apostolica di P. Matteo Ricci vista da un cinese Gianni Criveller

2013. “I missionari francescani in Cina e la «Quaestio de Ritibus Sinensibus»”, in Cina e Occidente Incontri e incroci di pensiero, religione e scienze, a cura di Isabella Doniselli Eramo e Margherita Sportelli. Supplemento di Quaderni Asiatici, 102, anno 30, giugno

uando i missionari francescani giunsero in Cina, a partire dalla seconda metà del Seicento, dopo reiterati e vani tentativi di installare una propria missione, la Questione dei Riti cinesi era già molto critica. Secondo le Fonti Ricciane, commentate da Pasquale D'Elia, si era diffusa, in Europa, la notizia, promanata da frati francescani tra il 1582 e il 1583, secondo cui alcuni missionari si erano addentrati in tutte le quindici province della Cina 1 . Tale annuncio veniva avvalorato da quanto riportato da Alessandro Valignano (1539Valignano ( -1606 in uno scritto del gennaio 1598, ossia che certi frati, anni prima, passati per Macao, una volta giunti in Europa, avevano diffuso notizie confortanti sull'apostolato in Cina, tanto che i loro confratelli di Spagna, a Madrid, come devozione a Dio, per aver aperto le porte del Vangelo alla Cina, servendosi dei frati Scalzi delle Filippine, avevano promosso una solenne processione.

Il Cristianesimo africano in Europa e a Torino, tra spinta missionaria e marginalità

Contemporary Christianity is marked by a twofold tendency: on the one hand the displacement of its center of gravity from Europe and North America to Africa, Asia and Latin America, a phenomenon that has been recently called "southernization of Christianity"(Jenkins 2002); on the other hand, the presence in Europe and the United States of new forms of Christianity linked to the intensification of migration. In the case of the African continent, one of the central ideas of the theory of modernity, according to which the process of secularization would be a natural and inevitable phenomenon, has been widely contradicted by facts. In recent years, we are witnessing not only the eruption of religion in African public life, but also the expansion of African religiosity throughout the world. Thanks to international migration, the Europe continent is also hit by a “reversed mission” impulse: African Christians aspire to contribute to the re-evangelization of Europe (Ter Haar 2000, 2008). In these pages I will initially try to provide an overview of the new configurations of Christianity related to African migration to Europe, focusing then on the case of Turin (Italy). Finally, I will describe the Pentecostal Churches of African origin in Turin, highlighting some elements of peculiarity associated with the presence among their members of many individuals employed in the sex market.

Il cristianesimo nella Cina dei Tang di fronte alla diversità religiosa

in: La Storia delle religioni e la sfida dei pluralismi. Atti del Convegno della Società Italiana di Storia delle Religioni – Roma, Sapienza, 8-9 aprile 2016, a cura di Sergio Botta, Marianna Ferrara e Alessandro Saggioro, Morcelliana, Brescia 2017 (Quaderni di SMSR 18), pp. 239-248.

La Storia delle religioni e la sfida dei pluralismi Atti del Convegno della Società Italiana di Storia delle Religioni -Roma, Sapienza, 8-9 aprile 2016 MORCELLIANA © 2017 Editrice Morcelliana Via Gabriele Rosa 71 -25121 Brescia Prima edizione: luglio 2017 Volume pubblicato dal Dipartimento di Storia, Culture, Religioni. Con il contributo di: Società Italiana di Storia delle Religioni. I saggi contenuti nel volume sono stati sottoposti a procedura di peer review. www.morcelliana.com I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm), sono riservati per tutti i Paesi. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941, n. 633. Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali, Corso di Porta Romana n. 108, 20122 Milano, e-mail autorizzazioni@clearedi.org e sito web www.clearedi.org. LegoDigit srl -Via Galileo Galilei 15/1 -38015 Lavis (TN) Progetto firb, Futuro in Ricerca 2012: "La percezione dello spazio e del tempo nella trasmissione di identità collettive. Coabitazioni e/o polarizzazioni religiose nel mondo antico (i-vi secolo d.C.)" (coord. nazionale Luca Arcari -Università di Napoli Federico ii);

Esperienza religiosa e dialogo fra le religioni

2020

The paper will display the condition of a true interreligious dialogue and identify it in the fact of the human experience of evil. The first part will describe the approach taken, i.e. the approach of philosophy of religions. The second part will discuss two mistakes in the development of an interreligious dialogue. The third part of the paper will clarify the concept of "universality" and develop it in the direction of a true "universalizability". In the fourth part, the common function of every world religion will be defined as a response to the experience of evil. Finally, starting from this function, the fifth part of the paper will justify the possibility of a successful dialogue among different religions.

Cina e cristianesimo

CINA E CRISTIANESIMO – un’analisi storico sociale dei rapporti fra religione cristiana e società cinese nell’età moderna, 2020

Il presente elaborato è incentrato sul tema della diffusione del cristianesimo in Cina, e in modo particolare sulla questione delle underground churches, comunità cristiane autonome e clandestine non riconosciute dal governo cinese. Nello specifico, la prima parte dell’elaborato verte sulla ricostruzione del contesto storico entro il quale il cristianesimo ha preso piede in Cina – come religione imposta dall’esterno prima e assimilata poi – a partire da brevi cenni al periodo imperiale per poi entrare nel merito delle dinamiche storico-religiose del XX secolo, fino alla fine del periodo maoista. La seconda parte dell’elaborato segue l’excursus storico toccando questioni più attuali e spostando il focus sull’azione repressiva attuata dal Pcc nei confronti degli aderenti alle comunità religiose cristiane.

L’ateismo dei cinesi in Matteo Ricci e Niccolò Longobardo. La strategia missionaria della Compagnia di Gesù in Cina

2015

La strategia missionaria della Compagnia di Gesù in Cina di Michela Catto Gli scritti che i gesuiti inviarono dalla Cina furono il mezzo di un «rapporto duraturo tra la Compagnia e il pubblico» 1 europeo. Il nuovo Paese fu riscoperto e a poco a poco svelato all'Europa che ne conobbe la geografia, la politica, gli usi dell'economia e i costumi e che ne subì il fascino. Le parole degli storici a commento dell'impatto di tali conoscenze in Europa sono significative: c'è chi scrive dell'inizio di una «esperienza di una nuova dimensione spirituale» e della «conquista di uno strumento di tipo nuovo»; 2 chi sottolinea che fu evento «destinato a reagire in modo decisivo su tutta la sua vita, sulla sua cultura, sulla coscienza di sé e del proprio destino». 3 Le prime descrizioni che giunsero sulle religioni dei cinesi, nonostante ovviamente il grande interesse dei missionari per le credenze e le pratiche, sono piuttosto brevi e scarne. Spesso i missionari porgono le proprie scuse per l'assenza di notizie su questo tema, indicandone i motivi nella difficoltà di comprendere, schedare e descrivere il carattere "religioso" della cultura cinese, in cui «no ay religión y el poco culto que ay, es tan intrincado, que sus mesmos religiosos no saben dar razón dél», scrive ad esempio Matteo Ricci a Giambattista Román nel 1584. 4 Nella lingua cinese, così come in molte altre lingue, non esiste una parola per significare "religione" nella stessa accezione del mondo europeo (tanto che per la Cina si parla di «invenzione delle religioni») 5. Possiamo quindi ben immaginare lo sforzo fatto dai primi gesuiti nel tentativo di classificare e narrare a coloro che mai avevano visto la Cina un sistema religioso che non aveva nulla di confrontabile nella realtà conosciuta dell'Europa di età moderna e che