Alla ricerca della volontà del testatore. La moglie « domina et usufructuaria » nella interpretatio dei giuristi di diritto comune (original) (raw)

Abstract

In the wills of the medieval and modern periods, the husband often provides that the wife, the future widow, is 'domina et usufructuaria', an indication that on the basis of Roman law makes no sense, since dominion and usufruct are incompatible. Medieval practice and jurisprudence sought to give the clause a meaning that would safeguard respect for the testator's will, a cardinal criterion in testamentary matters, and at the same time not give the widow property of the deceased's heritage, depriving the male heirs of ownership. - Nel testamento in età medievale e moderna il marito prevede spesso che la moglie, futura vedova, sia "domina et usufructuaria", indicazione che sulla base del diritto romano non ha senso, poiché dominio e usufrutto sono incompatibili. La prassi e la scienza giuridica medievale cercano di attribuire alla clausola un significato che salvi il rispetto della volontà del testatore, criterio cardine nella materia testamentaria, e insieme che non attribuisca alla vedova la proprietà dei beni del defunto, privandone i figli maschi eredi.

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References (33)

  1. PAOLO DA CERTALDO, Libro di buoni costumi, a cura di A. Schiaffini, Firenze, Le Monnier, 1945, n. 374, p. 239-240. Cfr. C. KLAPISCH-ZUBER, « La "madre crudele". Maternità, vedovanza e dote nella Firenze dei secoli XIV e XV » (1983), ora in EAD., La famiglia e le donne nel Rinascimento a Firenze, Roma-Bari, Laterza, 1988, p. 285-303 ; nonchè I. CHABOT, « Lineage strategies and the control of windows in Renaissance Florence », in S. CAVALLO and L. WARNER (eds.), Widowhood in Medieval and Early Modern Europe, London, Longman, 1999, p. 127-144 ; EAD., « Seconde nozze e identità materna nella Firenze del tardo medioevo », in S. SEIDEL MENCHI, A. JACOBSON SCHUTTE e T. KUEHN (a cura di), Tempi e spazi di vita femminile tra medioevo e prima età moderna, Bologna, Il Mulino, 1999, p. 493-523.
  2. Insiste su tale interpretazione G. VISMARA, « L'unità della famiglia nella storia del diritto in Italia », già in Studia et Documenta Historiae et Iuris, XXII (1956), opportuno.
  3. Sulle letture fornite da Azzone ad Odofredo, passando per Accursio, cfr. anche G. CHIODI, L'interpretazione del testamento nel pensiero dei glossatori, Milano, Giuffrè, 1997, p. 428-440.
  4. ALBERTI GALEOTTI PARMENSIS Tractatus, sive Aurea Margarita, seu Quaestionum Summula, Venetiis, 1567, Cap. XXXVIII. De alimentis, qualiter et quo iure petantur, et quando et quibus debeantur, p. 184, n. 23.
  5. AZONIS Ad singulas leges XII. librorum Codicis Iustinianei commentarius et 68 Cfr. ancora BARTOLI A SAXOFERRATO In Primam Digesti Veteris Partem Commentaria, Augustae Taurinorum, apud Haeredes Nicolai Bevilaquae, 1577, ad l. Sicut in annos, 3. ff. quibus modis ususfructus amittatur (D.7,4,3), fol. 181v, n. 1. Si veda anche il consilium 33 nel I vol., ed. cit., fol. 10v-11r, n. 2, dove si conferma il ricorso alla consuetudine che limita agli alimenti il legato in presenza di figli.
  6. BARTOLUS A SAXOFERRATO, In Primam Digesti Novi Partem, Venetiis, apud Iuntas, 1585, ad l. Si ita scriptum, 16. ff. de manumissis testamento (D.40,4,16), fol. 67r, n. 1; nonché il cons. 56, vol. I, ed. cit., fol. 15r-v, n. 5. Notevole per la chiarezza nella resa dei concetti ormai a noi noti anche il cons. 243, vol. I, ed. cit., fol. 53r-v, in prin. e nn. 3-4.
  7. Cons. 170, vol. I, ed. cit., fol. 40v (= cons. 92, vol. II, ibid., fol. 70v). Si vedano ancora il cons. 171, ibid., fol. 40v-41r, nonché il cons. 216, sempre nel vol. I, ibid., fol. 49v. Ogni volta la fattispecie è analoga ma presenta specifiche particolarità che impegnano l'interprete. 1574, ad auth. Hoc locum, C. si secundo nupserit mulier, fol. 15v, n. 3) e un consilium di esemplare chiarezza fornito da Paolo di Castro (PAULI CASTRENSIS Consiliorum sive responsorum volumen primum, Venetiis, 1580, cons. 218, n. 1, fol. 107v-108r.); fino a giungere alla prolissa e ormai standardizzata riconsiderazione della quaestio in un consilium di Giason del Maino, uno dei più importanti raccoglitori e sistematori delle opinioni scientifiche trecentesche, tanto diligente quanto ripetitivo e poco originale, secondo il condivisibile giudizio del Savigny. Come al solito, troviamo la ritraduzione del dominium della vedova in termini di semplice gubernatio e administratio dei beni e il riferimento immancabile alla fedele aderenza alla intentio testatoris : JASONIS MAYNI Consiliorum sive responsorum volumina quattuor, Venetiis, apud Franciscum Zilettum, 1581, vol. I, cons. 65, fol. 91r-92r, nn. 6-7; 9-11. Specificano la disciplina della fattispecie in questione, senza innovare, anche le indicazioni contenute nel cons. 90 e nel cons. 44 (ibid., rispettivamente fol. 118v, nn. 1-2 e fol. 63r, nn. 13 e 14).
  8. Ci limitiamo qui a citare, e.g., alcuni studi relativi alla Toscana tra tardo Medioevo e prima modernità: S. RICCI, "De hac vita transire". La pratica testamentaria nel Valdarno superiore all'indomani della Peste Nera, Firenze, Opus Libri, 1998, dove sono trascritti vari testamenti recanti la nostra formula (anche se essa non è valorizzata dall'autrice nelle pagine dedicate a «Le donne della famiglia: da destinatarie a donatrici», p. 71-81) ;
  9. G. LUMIA, Mariti e mogli nei testamenti senesi di età moderna, in G. CALVI e I. CHABOT (a cura di), Le ricchezze delle donne. Diritti patrimoniali e poteri familiari in Italia (XIII-XIX secc.), Torino, Rosenberg & Sellier, 1998, p. 43-63: 47-50 ;
  10. E. RAVA, «Volens in testamento vivere». Testamenti a Pisa, 1240-1320, Roma, Istituto Storico Italiano per il Medio Evo, 2016, p. 219-221 ;
  11. S. DUVAL, « Women and wealth in late medieval Pisa (c. 1350-1420)
  12. », in Mélanges de l'École française de Rome -Moyen Âge, 130-1 (2018), p. 137-150. La mancata citazione della clausola testamentaria in alcune ricerche (in assenza della trascrizione dei documenti), peraltro ampie e ben documentate, induce a pensare piuttosto ad una lettura atecnica degli atti di ultima volontà sotto questo profilo, che trascuri come ininfluente la formula; così, ad es., ne tace S. LAVARDA, L'anima a Dio e il corpo alla terra. Scelte testamentarie nella terraferma veneta (1575-1631), Venezia, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, 1998, che pure indica come in ben 468 testamenti tra quelli da lui studiati il marito lasci in legato l'usufrutto alla moglie (cfr. p. 287-288 TABLE DES MATIÈRES Introduction, Luisa Brunori ............................................................................ 9
  13. Métamorphoses de la volonté dans la culture juridique occidentale, ................................................................................................. 17
  14. La volonté à l'aune de la systématique des compilations de Justinien, Elena Giannozzi ............................................................................................ 43
  15. Alla ricerca della volontà del testatore. La moglie « » nella dei giuristi di diritto comune, .............................................................................................. 65 Brevi riflessioni extravagantes sulla libertà della volontà e i suoi possibili limiti nell'interpretazione dottrinale fra Medioevo ed Età contemporanea, .............................................................................................. 105
  16. Ex voluntate. La puissance de la volonté dans la doctrine médiévale (XIII e -XV e siècles), ................................................................111
  17. « (Non) tutto si trova nel corpo del diritto ». Voluntas, consensus, : la prima scienza civilistica di fronte ai problemi del matrimonio (a proposito di una sequenza di sentenze teologiche copiate in un ms. del Codex, Vat. lat. 1427), ............................................. 127
  18. L'émergence de la conception moderne de la représentation juridique : David Deroussin ................................................ 167
  19. Regolare la rappresentanza: sulle tracce di una « decisa e importante » novità del Progetto italo-francese, Giovanni Chiodi ................................... 203
  20. Le rôle de la volonté dans la responsabilité délictuelle dans l'ancien droit, ........................................................................................ 251
  21. La volontà nel pensiero di Francesco Accolti…, maestro del diritto comune del Quattrocento, Alarico Barbagli ............................................... 271
  22. L' : une histoire franco-italienne, .............. 291
  23. Il solidarismo di Vivante e il diritto societario. Società, volontà, solidarietà, ................................. 305
  24. L'État et l'individu. La crise de l'individualisme en Italie au début du xx e siècle, Paolo Alvazzi Del Frate ........................................................ 341
  25. Contre Rousseau ? Volontarisme et science sociale dans la doctrine juridique… française du début du XX e siècle, .............. 353
  26. Note su Rousseau nella letteratura giuridica in Italia tra Settecento e Ottocento, ........................................................... 391
  27. Consentir à l'impôt, de la volonté du citoyen fiscal à la mythologie gouvernementale, ........................................................... 401
  28. Les communes, les États généraux et le prince au Moyen Âge : au XIX e siècle, Florent Garnier .................................................................... 405 Le consentement à l'impôt après l'unification italienne. Regards croisés entre Italie et France (XIX e -XX e siècles), Cristina Ciancio .......................................................................................... 423
  29. « L'incorrigible » : un autre regard sur la récidive, ......... 455
  30. L'origine de la criminologie coloniale italienne. Quelques remarques (1938-1943), ....................................................................... 471
  31. Mesurer la criminalité, Elio Tavilla ............................................................ 481
  32. L'intention dans le crime d'inceste. Doctrine italienne et doctrine française (XVI e siècle-XVII e siècle), ....................... 485
  33. Une sanction pour la femme adultère. Honneur et patriarcat entre l'Italie et la France (XVI e -XVII e siècles), ....................................... 513