Torino Capitale del cibo? Alcune riflessioni preliminari (original) (raw)
Related papers
2018
L’articolo presenta una riflessione sul City region Food system come approccio per l’analisi e la costruzione del territorio nella prospettiva di politiche locale del cibo. In tale direzione viene presentata l’applicazione al caso torinese di una metodologia volta Nadia Tecco, Ilaria Vittone, Marco Bagliani, Claudia Cassatella, Egidio Dansero, Franco Fassio e Enrico Gottero Alla ricerca del city-region food system: dalle teorie alle pratiche. Riflessioni e possibilità per le città italiane e torino in particolare Working papers. Rivista online di Urban@it – 2/2018 ISSN 2465-2059 3 al calcolo del potenziale produttivo in termini alimentari (foodshed) dell’area funzionale di Torino. Tale foodshed costituisce un primo tassello per comprendere il territorio nella ricerca del City region Food system, come base per la pianificazione e governance del sistema locale del cibo per le città italiane. Di fronte ad un deficit informativo non trascurabile, alle difficoltà di integrare dati e scal...
Turin Food Policy. Buone pratiche e prospettive
Torino offre un sistema alimentare tra i più interessanti d’Italia: i cibi locali, la cultura enogastronomica, le aziende alimentari innovative influenzano in modo rilevante anche il sistema alimentare ed equo solidale nazionale ed internazionale sotto il profilo sociale, politico e culturale. Anche in assenza di una Urban Food Policy formalmente istituita, Torino è ricca di esperienze pratiche, progetti e politiche che rendono il sistema alimentare locale più sostenibile ed equo. Queste investono le molte dimensioni del cibo: ambiente, cultura, economia, salute, giustizia sociale, governo del territorio, cooperazione internazionale, ricerca. Questo libro, realizzato dalla Città di Torino all’interno del progetto europeo Food Smart Cities for Development, presenta una raccolta delle esperienze più interessanti, descrivendole e mostrando la loro multidimensionalità e l’integrazione con le diverse fasi del sistema alimentare. Le descrizioni, complete di mappe, sono precedute da alcune riflessioni di politici, ricercatori, funzionari pubblici, giuristi e attivisti che riguardano il sistema alimentare locale, le politiche alimentari urbane e l’Urban Food Policy.
"A Torino non si muore di fame". Riflessioni antropologiche su cibo e povertà estrema
2020
"In Turin, you don't starve". An anthropological reflection about food and extreme poverty Abstract Grounded in a longstanding action-research about homelessness and welfare system in Turin, the article analyses how public and private services tackle the issue of homeless' food poverty. Drawing on the anthropological understanding of nutrition, it will be argued that traditional food supply chains for homeless people reduce food to the bare biological dimension, ignoring social, cultural, and psychological features. Afterward, the article describes how the action-research project "Costruire Bellezza" (CB), a permanent laboratory for homeless people, deals with the food issue. CB represents an interesting case-study where different responses to the nutrition challenge have been developed to take into consideration the multidimensional nature of eating. In the project, food is a core issue around which it is possible to create relationships, to develop capacities, and to exercise one's own voice. The insights matured in CB contributes to promote a reflexive transformation of the wider system of services that produced the systemic program "Alimenta".
Il sistema del cibo torinese: risorsa economica e spazio delle politiche
2018
Questo contributo presenta, sinteticamente, il sistema del cibo di Torino come oggetto di riflessione e spazio di azione da due punti di vista, strettamente interconnessi. In primo luogo, il sistema del cibo di Torino (inteso in una logica multiscalare che tiene insieme il livello urbano e quello territoriale metropolitano) viene analizzato in quanto filiera economica, costituita da un insieme complesso di attori, risorse, spazi, flussi e relazioni che attengono alla produzione, trasformazione, distribuzione,
Aa.Vv. (2017), (S)radicamenti, Società di studi geografici. Memorie geografiche NS 15, pp. 427-433 - ISBN 978-88-908926-3-9, 2017
RIASSUNTO: Il contributo riflette sull’esperienza di ricerca sul campo riguardante il processo di creazione di una politica urbana del cibo a Bergamo. La ricerca dell’Osservatorio CORES ha individuato i fattori che favoriscono e ostacolano la diffusione delle buone pratiche dal basso e della collaborazione tra società e istituzioni, supportando tale processo e connettendolo ad altri attivi in Italia e all’estero. La “ricerca per l’azione” svolta si è formata come metodo di lavoro ragionando su questioni quali l’uso della scala adatta e delle cartografie da utilizzare sia nell’analisi sia nell’attivazione delle politiche, l’individuazione delle opportunità e dei rischi che nascono nella collaborazione tra attori istituzionali e della società civile. SUMMARY: This paper provide a reflection on the field research experience in Bergamo city about its process of creation of an urban food policy. The research enhanced by CORES Lab intended to identify what factors facilitate cooperation among different actors in a local food system and surrounding community and what inhibits it. Supporting a comparison with other similar experience, our method of “research for action” enhances a reflection on the appropriate geographical scale and cartography and on opportunities and risks in cooperation between institutional and grassroots actors. Parole chiave: politica urbana del cibo, reti alternative del cibo, “ricerca per l’azione”, Bergamo Keywords: urban food policy, alternative food networks, “research for action”, Bergamo
Mettere il cibo in scena: Nuove pratiche di consumo al Mercato Centrale di Torino
Bourlessas, P. (2019). Mettere il cibo in scena: Nuove pratiche di consumo al Mercato Centrale di Torino. In A. Toldo, A. P. Quaglia, & I. Vittone (Eds.), Atlante del Cibo di Torino Metropolitana. Rapporto 3. Torino: CELID Edizioni (ISBN: 9788867891702), 2019
Il Mercato Centrale di Torino, nel centro di Piazza della Repubblica, ha ufficialmente aperto le porte il 13 aprile 2019, ma l'edificio e l'area sono noti alla popolazione da lungo tempo. Il Mercato si trova, infatti, all'interno del celebre PalaFuksas, un edificio controverso progettato dal noto architetto Massimiliano Fuksas già alla fine degli anni Novanta. Nel disegno iniziale, il Palafuksas avrebbe dovuto ospitare attività commerciali legate all'abbigliamento, all'interno di una piazza già caratterizzata da una vocazione commerciale. Tuttavia, il progetto si è rivelato presto inadatto: per una serie di problemi tecnici e di gestione, il Palafuksas è rimasto a lungo vuoto e in cerca di una funzione. Fino a poco tempo fa esso ospitava poche attività commerciali e si trovava in una situazione finanziaria prossima al collasso. Nel complesso, l'edificio è spesso stato al centro di critiche e polemiche, in primis per il suo elevato costo di realizzazione e di gestione.
2013
Il progressivo accrescersi dei centri urbani determina a partire dalla seconda metà dell'Ottocento la realizzazione di nuovi edifici destinati ad ospitare le attività mercatali. Si tratta di architetture essenzialmente utilitarie, scarne di apparati decorativi, che lasciano trasparire gli aspetti tecnici e materici. Negli ultimi decenni, però, venute meno le finalità per le quali erano stati originariamente realizzati, tali manufatti sono stati sovente oggetto di interventi che ne hanno riproposto l'utilizzo attraverso trasformazioni non sempre rispettose dell'esistente. Nella convinzione che gli interventi di riuso dovrebbero invece costituire un mezzo attraverso il quale viene perseguita la conservazione di tale "testimonianza materiale avente valore di civiltà", la presente relazione intende fornire un contributo alla conoscenza dei mercati coperti in calcestruzzo armato realizzati negli anni trenta del Novecento in Italia, così come in Argentina, analizzando criticamente gli interventi di rifunzionalizzazione recentemente condotti.
Spazi di negoziazione. Poverta' urbana e consumi alimentari
Per indagare i comportamenti e le pratiche di consumo alimentare di chi vive “ai margini”, questo capitolo si focalizza sulle tre mense selezionate - Mensa dell’Antoniano, Mensa della Caritas e Servizio di distribuzione di pasti caldi all’interno di un Centro diurno comunale sito in via del Porto - e sulle regole del gioco da seguire al loro interno per il reperimento del cibo. I tre luoghi individuati non sono gli unici nella città di Bologna che assicurano un pasto caldo a coloro che attraversano un momento di difficoltà, ma sono quelli più conosciuti e che al contempo vedono quotidianamente una maggiore presenza di fruitori. Una scelta che ci ha permesso di intercettare una pluralità di situazioni di vita accomunate quasi esclusivamente dall’esigenza di soddisfare un bisogno alimentare. Dopo una breve descrizione delle tre strutture nelle quali si inseriscono le tre mense selezionate - la loro storia, la filosofia a cui si ispirano e la strutturazione interna - l’analisi si concentra sulle modalità di accesso e di fruizione dei pasti, nonché sul vissuto di questi luoghi da parte di chi li frequenta: come si presentano ai loro occhi, chi li accoglie, che tipo di arredamento e atmosfera caratterizzano lo spazio dedicato alla consumazione del pasto, che tipo di cibo viene loro offerto e in che modo, quali tipi di dinamiche relazionali si sviluppano.
Imprenditori marocchini nel settore del “food” a Torino
La ricerca si è avvalsa della collaborazione di esperti, rappresentanti di associazioni imprenditoriali, dirigenti aziendali. Si ringrazia in particolare: Luca Galli, segretario generale Confartigianato di Prato, Alessandro Ligabue, dirigente Credito Emiliano, Antonietta Mundo, responsabile coordinamento generale statistico attuariale INPS.