La chiesa di S. Michele a corte a Capua: nuove riflessioni tra documentazione d’archivio e letteratura erudita (original) (raw)
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Documenti storici sulla “abbazia” di San Michele di Cervignano
The monograph "Michael, the celestial warrior. The Abbey of St. Michael the Archangel in Cervignano of Friuli. The history, the digging, the worship" - published in 2010 - contains the proceedings of the homonymous conference held in Cervignano (Udine) at the end of September 2008 on the initiative of the Aquileia Archaeological Group. On pages 188-217, the author of the essay "Historical documents on the 'Abbey' of St. Michael of Cervignano" analyzes the (few) testimonies related to the michaelic 'monasterium' riverside Ausa, the "castrum Ciruiganum" and the surrounding 'silva', the "villa de Siruiana", the 'centa' encircling the 'plebs' with its 'platea', and the "Insula Cirvignani"; also talking about a possible mention of that 'monasterium' in the eighth century, about the ancient (bell) tower, about the presumed "little church" of the eleventh century, about the remains of mosaic floors, about the ambiguities of the term 'monasterium' before the twelfth century and finally about the main stages in the history of the local 'pieve' of St. Michael the Archangel Nel 2010 è stata data alle stampe la monografia "Michele, il guerriero celeste. L’Abbazia di S. Michele Arcangelo di Cervignano del Friuli. La storia, lo scavo, il culto", contenente gli atti del convegno omonimo svoltosi a Cervignano (Udine) alla fine di settembre del 2008 su iniziativa del Gruppo Archeologico di Aquileia. Alle pagine 188-217, trova spazio il saggio "Documenti storici sulla 'abbazia' di San Michele di Cervignano": in esso l’autore analizza le (poche) testimonianze relative al 'monasterium' micaelitico in riva al fiume Ausa, al "castrum Ciruiganum" e alla 'silva' circostante, alla "villa de Siruiana", alla 'centa' attorniante la 'plebs' con la 'platea' antistante, e alla "Insula Cirvignani"; trattando pure dell’eventuale citazione del 'monasterium' nell’VIII sec., dell’antica torre (campanaria), dell’ipotizzata "chiesetta" dell’XI sec., dei resti musivi pavimentali, della non univocità del termine 'monasterium' prima del XII sec. e infine delle principali fasi della storia della locale 'pieve' di San Michele Arcangelo
La Chiesa di San Sebastiano e l’annesso Oratorio della Confraternita della Morte della Città di Andria, con una carrellata tra documenti e storiche letture, 2020
Parte I - La Chiesa di San Sebastiano Chiesa di San Sebastiano : cenni storici Il prospetto La navata Il presbiterio L’altare della Chiesa e il suo dossale Gli affreschi della cupola L’Oratorio della Confraternita della Morte Parte II - Documenti e Letture Documenti “Visita Pastorale”, del 7 dicembre 1694 “Visita Pastorale”, del 10 settembre 1697 “Visita Pastorale”, del 28 ottobre 1711 “Visita Pastorale”, del 25 giugno 1732 “Visita Pastorale”, del 5 settembre 1738 Letture La Chiesa di San Sebastiano o della Morte, di G. Borsella La Chiesa di San Sebastiano, di M. Agresti
L'indagine presupposta dal tema di questo intervento, di cui presentiamo qui i risultati preliminari, ha dovuto e deve confrontarsi con le difficoltà consuete in ogni ricerca che si proponga di servirsi ad un tempo delle fonti scritte e delle fonti archeologiche, in termini non di semplice giustapposizione o eventualmente di funzione strumentale delle une rispetto alle altre, ma in quelli di una loro integrazione, nel quadro delle rispettive specificità, di una loro composizione, nel senso che questo termine assume nello studio di un sistema di forze. Questo problema è una costante della ricerca di ambito medievistico, da quando i dati prodotti dall'archeologia hanno iniziato ad affiancare in misura sempre più consistente il corpus di testi e documenti; esso si propone tuttavia con particolare evidenza in questo caso, tanto per il peso delle fonti scritte a fronte di quelle archeologiche, quanto per la solidità e l'autorevolezza della tradizione di studi che si è sviluppata a partire dalle prime, che proprio per queste sue qualità tende a condizionare l'elaborazione dei dati legati alle strutture e alla cultura materiale, nella misura in cui l'analisi appare focalizzata sul ruolo che il culto di S. Michele ebbe per i Longobardi e sulla sua importanza nella costruzione dell'ideologia imperiale carolingia 1 . È evidente come, nei casi purtroppo frequenti di assenza di una documentazione sicura e articolata, questa prospettiva possa incidere nella fase di identificazione, di interpretazione e di inquadramento cronologico e più generalmente storico delle singole evidenze. Di fatto, a meno di prove contrarie, per tutte o quasi le chiese dedicate a S. Michele vale la presunzione di una fondazione longobarda e, almeno per quelle urbane, possibilmente regia. Il caso più noto è quello di S. Michele di Pavia, per 1 Per l'amplissima bibliografia sull'argomento, rinviamo alle recenti sintesi di Pierre Bouet e Carlo Carletti, presentate al Congresso internazionale di Bari-Monte Sant'Angelo del 2006 (P. Bouet, Le sanctuaire du Mont Saint-Michel, in Culto e santuari di san Michele nell'Europa medievale -Culte et sanctuaires de saint Michel dans l'Europe médiévale, Atti del Congresso Internazionale di studi (Bari-Monte Sant'Angelo, 5-8 aprile 2006), a cura di P. Bouet, G. Otranto e A. Vauchez, Bari 2007, pp. 13-30 e C. Carletti, Il santuario del Gargano, in op. cit., pp. 31-38. Pellegrinaggi e santuari di San Michele nellʼOccidente medievale Pèlerinages et sanctuaires de Saint-Michel dans lʼOccident medieval -© 2009 · Edipuglia s.r.l. -www.edipuglia.it
Storia della Critica d'Arte-Annuario S.I.S.C.A. , 2021
Through a careful examination of the recent book Arti e lettere a Napoli tra Cinque e Seicento: studi su Matteo di Capua principe di Conca, edited by Andrea Zezza (Officina Libraria, Rome 2021), the essay adds some reflections and unpublished elements on the social, artistic and cultural environment frequented by the nobleman. Some hypotheses are thus advanced on the Caiazzo’s di Capua residence, on the artists preferred by Matteo (including Giovanni Balducci, whose catalog it is proposed to connect a Saint Lucia), on some pieces of his extraordinary collection. New data, held into five bank policies transcribed in the final Appendix, are linked to this collection; they are relating to frames and furniture in ebony and ivory, carriages and fabrics, medals and engravings.
Sacrum facere. Atti del III Seminario di Archeologia del Sacro. Lo spazio, ambienti e gesti del rito, 2016
The paper examined two religious buildings in central areas of the ancient Capua: the so-called shrine of the " via de Gasperi " (discovered in 1980) and the Mithraeum (1922) linked by the chronology (full imperial age) and by spaces underground and darken with limited access and installations to attend the rites. The layout of either of two examples gave to the involved people the opportunity to follow a path, to stay in, to interact with structures and consacrated fornitures. In both cases the wall paintings were not a sheer decorum, but was specially designed to create a appropriated atmosphere for the rites. In both cases they provide two different register of representation: one formal and most noble, the second most popular was focused on the partecipation and the self identification of the audience (the faithfuls in the " Sacello di via A. de Gasperi " ; the initiates at the Mithraeum). In the first case it appear to be female rites, or however rites where the female element played a prominent role; in the second it is instead the masculine element that is set in evidence whereas the rare female images belong to the divine sphere or to symbolic personifications. Thus it seems to me that they was spaces designed to respond to specifics cultual end ritual needs of the big urban community of ancient Capua between the I and III century A.D.
Nei presentare al V Colloquio dell' AISCOM i mosaici parietali dell' edico la, ere tta tra il 484 e il 523, intorno alia tomba di S. Felice a Cimitile, sottoli neavo la necessita di approfondire la rice rca, soprattutto in relazione agli in terventi conservativi (1); come e statu recentemente ribadito, infatti, < <Ia storia dei restauri di un monumento e parte integrante della storia stessa del monu men to» (2). Grazie aJ rinvenimento di documenti d'archivio, disegni (figg. 1