Un ritratto d'uomo d'armi di Carlo Francesco Nuvolone (original) (raw)
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Giuliana Nuvoli, Mani d'artista (su Francesco Messina)
Giuliana Nuvoli, Mani d'artista (su Francesco Messina), (anche in trad. Inglese), Roma, Editalia, 2015
Un lungo racconto sulla figura e la scultura di Francesco Messina, ambientato nel Museo a lui dedicato a Milano. Il testo è corredato a ampia documentazione fotografica. Nel testo anche la traduzione in lingua inglese.
Enrico Castelnuovo e il ritratto
Preface to a new edition of a long contribution by Enrico Castelnuovo, first published in 1973. The preface wishes to explain how and why Castelnuovo was interested in portraiture, what was the genesis of the contribution, what is its method, why it is still an important study on the theme and give some hints on the reception of this text.
2023
This paper examines the cycle of frescoes executed by Girolamo Romanino (1508-1509) in the destroyed palace of Niccolò Orsini in Ghedi. Today, after the Nineteenth Century detachment operations, the cycle is largely lost and the survived frescoes are preserved among the collections of the Szépművészeti Múzeum in Budapest, the Pinacoteca Tosio Martinengo in Brescia, and the Fondazione Ugo Da Como in Lonato del Garda. The occasion for this study arises from the recent restoration of the so-called “Uomini d'arme” (Men-at-arms) currently housed in the Casa del Podestà in Lonato, to which a new fragment, previously unknown, has been closely associated.
Cosenza, l'Angelo della storia sulle rovine degli uomini
Emergenza Cultura. In difesa dell'articolo 9., 2018
L’uniforme grigiore delle rovine squadernate sotto quel cielo plumbeo mi ha riportato alla mente un quadro di Paul Klee, l’Angelus Novus, descritto in un famoso passo del filosofo tedesco Walter Benjamin. Ho capito che l’osservatore delle nostre macerie altri non era che l’Angelus Novus di Klee, la cui apparizione, sul palcoscenico del presente, viene spiegata da Benjamin in questo modo: “C’è un quadro di Klee che s’intitola Angelus Novus.
Un'inedita natura morta di Panfilo Nuvolone dipinta per i Gonzaga di Vescovato
Parma per l'Arte 2017, Nuova Serie, Anno XXIII, 2017
È un'opera arcaica, assolutamente inusitata e di sapore vagamente spagnolo la natura morta commentata in questo articolo: una tela dipinta nel terzo decennio del Seicento da uno specialista lombardo di natura in posa che volle comporre una grande Vanitas disponendo in sequenza e su tre diversi piani frutti, fiori, dolciumi, un orologio con bussola, della selvaggina, una pistola, un coltello da caccia, una carta da lettera che avvolge una treccia di tabacco, delle carte da gioco, delle nacchere, una pipa, una tabacchiera, uno zufolo, una miccia accesa, un limone sbucciato, due quaglie, un cappone, delle noci, un colombo e uno stupendo violino con il suo archetto (