Boccioni Materia (original) (raw)
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La seguente comunicazione richiede una breve premessa.
I testimoni del vero. Su alcuni libri in biblioteche d'autore, a cura di Emilio Russo, 2000
I rapporti del Boccaccio con l'opera oraziana, al di là di una pagina dell'Hortis, una nota di Vittore Branca all'edizione dell'Amorosa Visione e pochi altri cenni, non sono mai stati fatti oggetto di attenzione specifica 1 . Si tratta di una circostanza a tutta prima spiegabile in termini abbastanza lineari. A differenza di quanto avviene per altri autori classici, variamente assunti a grandi modelli, quali Ovidio o Apuleio, Virgilio o Stazio, il corpus oraziano non si è rivelato mai una fonte privilegiata per l'immaginario e per i generi boccacciani, e ciò senza nulla togliere all'auctoritas che il Boccaccio indiscutibilmente riconosceva al Venosino, giungendo a tributare parole di grande ammirazione per chi «uomo di altissima scienza e di profonda fu, e massimamente in poesia fu espertissimo» 2 . Eccettuata l'ipotesi, proposta a più riprese da Hollander, di una complessiva esemplarità di genere dell'Orazio satirico per l'autore del Decameron 3 , argomenti e indizi circa una presenza importante del referente oraziano nell'opera del Boccaccio risulterebbero -ancora a quanto è possibile 107 1 A. HORTIS, Studj sulle opere latine del Boccaccio, Trieste, Libreria Julius Dase, 1879, pp. 402-403; V. BRANCA, commento a G. BOCCACCIO, Amorosa Visione, Firenze, Sansoni, 1944, pp. 421-22 (nota ripresa, in forma più scorciata, in Tutte le opere di Giovanni Boccaccio, Milano, Mondadori, vol. III, 1974, pp. 586-87); G. PADOAN, commento a G. BOCCACCIO, Esposizioni sopra la Comedia, in Tutte le opere, cit., vol. VI, 1965, p. 828 (che cito dalla ristampa Milano, Mondadori, 1994). 2 Il giudizio è tratto dalla ampia chiosa a Inf. IV, 89, ivi, pp. 198-99. 3 R. HOLLANDER, «Utilità» in Boccaccio's Decameron, in «Studi sul Boccaccio», XV, 1985-86, pp. 215-33: 215-16 e n. 2; ID., The proem of the Decameron: Boccaccio between Ovid and Dante, in Miscellanea di studi danteschi in memoria di Silvio Pasquazi, 2 voll. , Napoli, Federico & Ardia, 1993, vol. I, pp. 423-40: 435; ID., C. CAHILL, Day ten of the Decameron: the myth of order, in «Studi sul Boccaccio», XXIII, 1995, pp. 113-70: 163-66 e n. 100. In tutti i casi Hollander ha corroborato la sua tesi sull'esemplarità oraziana rimarcando la sorprendente identità di parola in incipit (umana/humano) fra l'Ars poetica e il Decameron. Ma sul valore modellizzante dell'Ars nella poetica boccacciana cfr. infra, pp. 111-13. dedurre dall'esegesi e dalla critica più recenti -alquanto esigui se solo paragonati a qualsiasi altro degli autori sopra ricordati.
La salina romana e il territorio di Cervia , 2019
La realizzazione di questa pubblicazione è stata possibile grazie anche al contributo di Il volume è stato commissionato e finanziato da
2024
“Un corpo che occupa uno spazio tridimensionale autonomo”, secondo la sintetica definizione dell’umanista Lorenzo Valla. E proprio su questa autonomia si fonda la sua ragione: non consegue allo spazio che la ospita, non preleva dalla realtà oggetti di altra natura e non mira a terremotare il significato tradizionale di arte. L’opera essa stessa prende o, meglio, crea nuovo spazio. Ad essa, e solo attraverso di essa, si muove la relazione estetica dall’interlocutore. Rileva alla luce, Bellò, colloca on display le pratiche tecniche ed il loro senso per poi disattivarle dall’interno, vanificarle in toto, per prov(oc)are il nostro sentire. Ci sentiamo accompagnati nella scoperta dei valori formidabili delle sensazioni: visive ma, nella stessa intensità, anche tattili. E, ancora una volta, con la materia, attraverso la materia, sulla materia. Bellò la lavora sulle potenzialità e sulle ragioni e ci obbliga a muoverci nel teatro complesso delle sue/nostre sensazioni. Quasi a saggiare la nostra reazione… Si autorappresenta un concetto della vita omnicomprensivo, nel quale si contemperano le diverse occorrenze tematiche, dalle più intime a quelle più sociali, da quelle reali a quelle astratte, dalle quotidiane alle straordinarie: l’ottimismo da perseguire in The optimist perspective, la deriva caotica di una società in Caos, la tattica del pensiero in Other ways of thinking, la morale della coscienza in Pinocchio, la geometria-essenza-della-natura con la successione di Fibonacci in Nautilus, lo scontro della parola in Dialogo, l’anima in un afflato in Soffio. Ma in fin dei conti, che cosa le unifica? In che cosa consiste l’operazione vitalistica, per dir così, di Bellò? Nella forza delle emozioni, quale soluzione unificante ha scoperto e ci dona?
Gaetano Pesce Materia e Differenza
Gaetano Pesce crede fermamente nell’utilità dell’arte e nella capacità che hanno gli artefatti di significare, per cui le sue opere possono essere lette come esternazioni su questioni culturali aperte, su temi universali che rappresentano il comune denominatore della sua attività. I temi hanno una forte relazione con la condizione umana e una capacità intrinseca di adattamento alle mutazioni esterne. Quelli da lui focalizzati, trovano negli anni Sessanta una genesi nel contesto radicale, ma nei decenni successivi vengono rielaborati autonomamente e arricchiti, per dare vita ad altre originali riflessioni. Il libro tratta nella parte iniziale il contesto in cui l’artista si è formato, caratterizzato non solo dalle avanguardie culturali ma anche dalle esperienze sviluppate in luoghi diversi e con persone intellettualmente vivaci. Si procede poi ad una riflessione sugli elementi che connotano la sua opera, tra cui la transdisciplinarità, il rapporto con l’arte, il linguaggio e l’originale metodo progettuale. Successivamente si analizzano i temi centrali del suo lavoro iniziale, alcuni dei quali ormai esauriti nella loro carica eversiva, per far poi seguire un'analisi dei temi che a distanza di quasi quarant'anni permangono. Tra questi sicuramente l’espressività dei materiali e la serie diversificata, che lo hanno reso famoso. La rassegna teorica si conclude con i temi che sono affiorati negli ultimi anni, dal mal fatto alla femminilità del progetto.
nato nel 1313 a Certaldo in Toscana, può ben essere considerato il padre della prosa volgare italiana e, insieme a Petrarca e a Dante, il più importante scrittore del XIV secolo sia in Italia che in Europa. Dopo i primi studi a Firenze, nel 1327 si trasferisce a Napoli dove si dedica ai classici latini e alla letteratura italiana e francese e proprio qui vedono la luce le sue prime opere: Filocolo, Filostrato, Teseida, Caccia di Diana e Rime. Durante i successivi soggiorni a Firenze e nelle corti di Romagna compone oltre al Ninfale fiesolano e ad altre opere minori, la sua opera capitale: il Decameron, terminato nel 1351. È in questi anni che stringe amicizia con il "glorioso maestro", Petrarca, e si dedica allo studio dell'opera dantesca. Viene a mancare nel dicembre 1375.
Boccaccio e la «matta bestialità»
2019
In copertina: Bibliothèque nationale de France, ms. Français 112, f. 239r. Informazioni sul catalogo e sulle ristampe dell'editore: www.ledizioni.it Le riproduzioni a uso differente da quello personale potranno avvenire, per un numero di pagine non superiore al 15% del presente volume, solo a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da Ledizioni.
2018
EnglishRelying on the most recent scholarly findings, this essay quickly retraces the presence of the figure of Homer and its meaning in the whole of Giovanni Boccaccio’s literary works. The aim is to ponder the role of the Greek poet in the intellectual biography of Boccaccio, and to better understand the author’s knowledge of Homer in its chronolog-ical development and unfolding. In this chronological survey, a prominent role is played by the recently reemerged Homer’s portrait, which is sketched in the final page of the so-called ‘Toledan Dante’. The essay focuses on the meaning of this fascinating and enig-matic page, in order to formulate a new interpretative hypothesis. italianoIl saggio ripercorre rapidamente l’intera produzione letteraria di Giovanni Boccaccio al fine di riflettere, in prospettiva diacronica e alla luce delle scoperte piu recenti, sulla presenza e sul senso della presenza del poeta greco nella biografia intellettuale del Certaldese e di meglio collocare nel ...