Rapporto sull universita italiana (original) (raw)
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2008-2020. Rapporto sull'università italiana
2021
L’università decresce. Le variazioni percentuali: -11,74% docenti/ricercatori (2008 -2020); -24,52% dottorandi (2008/09 al 2019/20); -4,68% iscritti triennali e magistrali (2010/11 al 2019/20); -8,18% assegnisti di ricerca (2012-2019). L’università decresce diversamente per genere. Dal 2010/11 al 2019/20, le variazioni degli iscritti sono state: -6,80% le iscritte; -1,45% gli iscritti. Dal 2008/09 al 2019/20, le variazioni degli iscritti alle scuole di dottorato sono state : -30,27% le dottorande; -18,07% i dottorandi. Dal 2012 al 2019 le variazioni dei titolari di assegni di ricerca sono state: -10,85% le assegniste; -5,37% gli assegnisti. Decresce solo il sistema statale. Nelle università statali la variazione dei docenti/ricercatori è del -14,34% mentre in quelle non statali è del +47,21%. Gli spostamenti dal sistema pubblico a quello privato più significativi sono nelle scienze giuridiche, economiche, umane, politiche e sociali. Le variazioni degli iscritti dal 2010/2011 al 2019...
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO
trasparenza e dell'informazione nelle relazioni infragruppo, fondamentale per la tutela del mercato. E' proprio in questa luce che furono lette le disposizioni degli articoli 2359 c.c e 2359 bis c.c., e anche degli gli articoli 2424 c.c. e 2424 bis c.c. (modificati recentemente dal D. lgs. 18-08-2015). Il legislatore variò ed integrò alcune poste del bilancio, il quale figurava, insieme con la relazione illustrativa di cui all'articolo 2423 c.c., come documento informativo circa i rapporti intrattenuti dalle società madri con le società figlie, in senso «unidirezionale […] discendente» 27 .
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA TOR VERGATA
al paziente oncologico portatore di Port-a-Cath (PaC): l'Educazione Terapeutica nella fase del pre e post impianto del PaC al paziente e al Caregiver RELATORE Dott.ssa DE LISI DONATELLA STUDENTESSA ALBORGHETTI DANIELA RELATORE Dott. TIEZZI ALESSANDRO ANNO ACCADEMICO 2011/2012 14 Carpanelli I, Canepa M, Bettini P, Viale M. Oncologia e cure palliative. Milano: McGraw-Hill; 2002 p. 156-157 http://www.aiio.it (ultima consultazione marzo 2012) http://www.aimac.it (ultima consultazione marzo 2012) http://www.akme.com (ultima consultazione aprile 2012) http://www.ao-siena.toscana.it (ultima consultazione aprile 2012)
La «grande trasformazione» dell’università italiana
2018
The «great transformation» of the Italian University While introducing this monographic issue on the "great transformation" of the university in recent years, our contribution pays particular attention to the Italian situation, assessing the impact of the policies recently adopted on the problematic condition of higher education in our country. A highly critical and negative picture emerges: the adoption of the logic of the New Public Management within the Italian university (for example, through the “rationalized myth” of quality and the reward evaluation systems) fails to expand the tertiary education sector, producing some perverse and dysfunctional effects which multiply the forms of domination and control within the system of scientific research and accentuate the imbalances and the territorial differences.
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI URBINO CARLO BO
Il pellegrinaggio a Compostela è da considerarsi tra i pellegrinaggi cristiani più significativi e affascinanti. La storia e le leggende che ruotano attorno al Cammino di Santiago e il culto per l’apostolo Giacomo il Maggiore hanno attratto milioni di pellegrini, tanto nel passato, quanto nel presente. Uomini devoti che partendo dalle loro terre hanno raggiunto Compostela, spingendosi fino a Finisterre e talvolta proseguendo i loro irti cammini alla scoperta della penisola iberica. Si sono conservate numerose testimonianze di itinerari di viaggio redatti da questi viandanti, molte di esse italiane. Le prime testimonianze italiane risalgono alla seconda metà del Trecento e arrivano fino alla fine del Settecento; fonti che lette cronologicamente evidenziano quanto la letteratura odeporica compostellana si sia evoluta nel corso dei secoli: da semplici e scarne guide ad uso essenzialmente pratico e con una forte impronta religiosa, a vere e proprie opere letterarie ricche di avventure esotiche e picaresche vissute in prima persona dall’autore-pellegrino, dense di descrizioni inerenti ogni aspetto del pellegrinaggio compresi gli scontri e gli incontri con popoli e culture diverse. Il Viaggio fatto l’anno 1477 partendosi da Firenze da un anonimo pellegrino è il titolo che è stato dato a un manoscritto, ora conservato alla Cornell University Library di Ithaca (New York), contenente uno straordinario resoconto di viaggio di un fiorentino, che partendo da Firenze ha raggiunto prima Santiago e poi Finisterre, facendo una deviazione in direzione La Motte Saint-Didier, per visitare il santuario di Sant’Antonio di Vienne. Un’opera che nella sua brevità contiene notizie più dettagliate circa i luoghi di ristoro, di assistenza e di culto, rispetto ai precedenti testi e mostra già l’evoluzione che sta subendo il genere. Il manoscritto è allegato alla tesi, segue la sua trascrizione e un’analisi relativa al contenuto, alla lingua e alla forma del testo. Infine, una descrizione generale tenterà di ricostruirne la storia.
Questo volume intende riflettere e continuare il dibattito sullo stato della libertà accademica in Italia, prendendo le mosse principalmente da due eventi avvenuti tra il 2016 e il 2017. Da un lato, il rinvio a giudizio di tre antropologi: Roberta Chiroli, Franca Maltese ed Enzo Vinicio Alliegro, deferiti alle autorità competenti per attività connesse ai loro impegni istituzionali di ricerca, e la condanna a due mesi di detenzione, pena sospesa, di una di loro, Roberta Chiroli. Dall’altro, l’assassinio di Giulio Regeni, dottorando presso l’Università di Cambridge, scomparso al Cairo, dove stava svolgendo la sua ricerca sul campo, il 25 febbraio 2016 e ritrovato cadavere dieci giorni più tardi. Al di là della macroscopica differenza di magnitudo, della diversità e specificità dei dispositivi repressivi e dei contesti, esiste un filo rosso che unisce questi casi, gli uni preoccupanti, l’altro tragico: la criminalizzazione della ricerca, intesa come libera pratica di indagine e riflessione critica.