Robert Bresson: Une femme douce (original) (raw)
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Dostoevskij - Bresson: Così bella, così dolce. Per un cinema a venire
il saggio è una lettura di "così bella, così dolce" di Robert Bresson, ed è inserito nel libro di letture incrociate tra il film di Bresson e il racconto di Dostoevskij da cui è tratto, "la mite". Il saggio legge il rapporto di Bresson con Dostoevskij da un punto di vista cinematografico, mostrando come nella scrittura stessa dell'autore russo sia possibile individuare un modello di cinema che diventerà poi parte integrante della pratica del regista francese, in questo come in altri film
Recensione L. Astesiano, Joie Et Liberté Chez Bergson Et Spinoza (Crns 2016)
2018
Leggere il libro di Lionel Astesiano, <em>Joie et liberté chez Bergson et Spinoza</em>, spinge ad <em>entrare dentro</em>, a <em>simpatizzare</em> (proprio nel senso bergsoniano del termine) con la complessa operazione ermeneutica dell'autore stesso, la quale lungi dal ricostruire <em>ex alto</em>, attraverso un'astratta speculazione, un legame dialettico tra i due importanti filosofi evocati nel titolo, approfondisce dettagliatamente i testi bergsoniani alla ricerca delle ricorrenze più significative del grande filosofo olandese, per trarre da ciò la sostanza filologica delle proprie argomentazioni. Se, utilizzando le stesse parole di Bergson, Plotino è la <em>loupe</em> attraverso cui egli guarda a Platone, Aristotele e alla filosofia greca in generale, per Astesiano è Bergson stesso la <em>loupe</em> attraverso cui egli guarda a Spinoza. Il libro è diviso in 2 parti: I. <em>Spinoza selon Bergson...
Marc Dambre et Bruno Blanckeman (éds), Romanciers minimalistes 1979-2003
2015
Il volume raccoglie a distanza di quasi un decennio i contributi presentati al Colloque di Cerisy con un breve «Avant-propos» dei curatori (pp. 7-12) che, nel collocare il progetto originario nel suo contesto, riconoscono nel decalage della pubblicazione la possibilita di cogliere nello stesso tempo «un moment de l’histoire litteraire et l’espace parcouru, les renouvellements des œuvres comme leurs coherences et leurs continuites» (p. 7). Dei romanciers minimalistes attivi tra il 1979 e il 20...
Le cinéma de Bergson: image-affect-mouvement
The conference entitled Le cinéma de Bergson: image, affect, mouvement took place from 16 to 18 May 2013 in Paris. At the beginning it sounds a little bit strange talking about "Bergson's cinema". In effect we all know that in several essays and in the final chapter of Creative Evolution (1907), Bergson employs what he calls the "cinematographical apparatus" as an analogy for how the intellect approaches reality. The cinema is like a metaphor for the fact that the intellect can only express movement -reality itself- in static terms. Anyway it's not a positive judgment. For this reason the real purpose of the conference is to see Bergson's theory of cinema from another point of view. Through the deleuze's lecture we can discover a "new Bergson" as theorist of what Deleuze calls "ontology of images". In this way it could be possible talk about "Bergson's cinema", to imagine it, to dream it.
Robert Bresson e Dostoevskij: "Quattro notti di un sognatore"
Il Ragazzo Selvaggio, 2023
Pubblicate per la prima volta nel novembre del 1848 su rivista e rivedute nel 1859, "Le notti bianche" di Dostoevskij sono probabilmente uno dei racconti più amati di sempre. Per quanto generazioni di lettori lo abbiano ricevuto, molto semplicemente, come una struggente fiaba dedicata all’amore ideale, una parte della critica lo ha invece interpretato in senso ironico, come un’affettuosa presa di distanza da parte di Dostoevskij dagli eccessi romantici della cultura russa della prima metà dell’Ottocento. A questa seconda linea sembra aderire Robert Bresson nel suo adattamento del racconto ("Quattro notti di un sognatore"), che attualizza la vicenda ambientandola nella Parigi post '68.