Prospettive della differenza. Economia, biologia, psicologia, estetica (original) (raw)

Fuor di metafora. Visione estetica e ontologia della differenza.

ODRADEK. Studies in Philosophy of Literature, Aesthetics, and New Media Theories, Vol 5 No 1 (2019): Estetica dal mondo, 2019

This contribution, published in M. Vero (a cura di), "Estetica dal mondo", Odradek, Vol. 5 No 1 (2019), is the Italian translation of the first chapter of the second part of Miguel de Beistegui’s "Aesthetics After Metaphysics. From Mimesis to Metaphor" (Routledge, New York and Oxon 2012). In this section, Beistegui criticizes the apparent un- breakable bond between metaphor and metaphysics, reaching the conclusion that the main critiques that the second half of the 20th century posed against the role of metaphor in philosophy only face a weaken version of this powerful theoretical tool, namely the metaphor as a concept. By drawing attention to the complex Aristotelian definition of metaphor, Beistegui shows that Heidegger, Derrida and Deleuze missed the chance for a different use of metaphor, whose, as literature, poetry and visual arts found out, may open the space of the hypersensible.

Estetica e Comparatistica. Riflessioni per un rapporto rinnovato

2020

L’Autore si interroga sulla connessione profonda che lega la dimensione “estetica”, nella sua complessa e coinvolgente presenza in ogni essere uma­no, all’“atto” mai del tutto casuale del “comparare” e, con riferimento all’esperienza della Komparatistik in Germania, auspica un rinnovato avvicinamento tra estetica e comparatistica anche, o, proprio, al di la dei loro tradizionali confini disciplinari. __ In this article, Giampiero Moretti investigates the relationship between the “aesthetic” dimension, in its complex and engaging presence in every human being, and the “act” of “comparing”. By referring to the Komparatistik in Germany, Moretti advocates a renewed convergence between aesthetics and Comparative Literature even outside their disciplinary boundaries.

L'estetica fa differenza?

in: Estetica e differenza, 2002

Introduzione ad una selezione di saggi a cura di P. Zaccaria a a partire da uno storico Convegno su "Estetica e differenza: diversità culturale, letterature e arti" organizzato da Emory Elliott a Riverside sul margine tra Novecento e nuovo secolo al fine di formulare nuove valutazioni sulla relazione tra culture delle "minoranze" e cultura dominante. Introduction to a selection of essays on "Aesthetics and difference: cultural diversity, literature and arts" .

Estetica e media. Un approccio 'ecologico'

Mediabilia, 2012

L’uso dei nostri sensi, i rapporti tra di essi, il modo cioè in cui sentiamo, percepiamo e facciamo esperienza del mondo è connaturato all’esistenza stessa dei media. Ogni medium nasce, infatti, per mediare il nostro rapporto col mondo, e così facendo finisce per modificare il mondo in sé e noi stessi con esso. È vocazione dei media, inoltre, assumere la forma di un sistema. I media cioè si accumulano e si ibridano così da for-mare un insieme complesso di relazioni e processi in continuo divenire, in cui noi stessi siamo coinvolti. Partendo da tali premesse, questo articolo si propone di illustrare una visione sistemica dei media, all’interno della quale è possibile definire i media come ambienti, in ossequio all’ambito di studi, perlopiù nordamericano e ancora poco conosciuto in Italia, che va sotto il nome di media ecology, laddove il termi-ne “ecologia”, utilizzato in senso etimologico, rimanda appunto allo studio sistematico dell’ambiente dei media. Infine, si tenta di dimostrare la validità e l’efficacia di tale approccio “ecologico” nel comprendere il com-plesso intreccio di relazioni e processi attraverso cui le tecnologie influenzano il modo cui sentiamo, per-cepiamo e facciamo esperienza del mondo, ovvero l’ambito proprio dell’Estetica dei media.

Interferenze teoriche: prospettive comparatiste

Interferenze Teorie, Contaminazioni, Interfacce, Contatti, Trasmissioni - Quaderno della Scuola di Dottorato in Studi Umanistici Università di Verona - a cura di Paola-Maria Caleffi, Anna Cappellotto, Francesco Ginelli, Marco Magnani, 2018

The paper will focus on a theoretical definition of text as interference and of interference as text. The study is based on a reading of an essay by Jacques Derrida, Freud and the Scene of Writing, in which the French philosopher reads two essays by Sigmund Freud, Project for a Scientific Psychology (1985) and A Note Upon the “Mystic Writing-Pad” (1925). Freud analyses the functioning of memory: a Wunderblock as a metaphor for the mind. These texts allow Derrida to describe the movement of difference in terms that define also the movement of the text. The text becomes the object of study from which one should think the interference. Interference is also a way of describing the action of the theory. Praxis is a set of interferences between theoretical points. Deleuze says that a theory should always be deterritorialized. The paper shows that deterritorialisation is a form of interference. Writing is interference; every interference is a form of writing.