Studio di valutazione del presidio Rigenoma con ozoile nel trattamento di lesioni cutanee croniche (original) (raw)

Valutazione clinica dell’efficacia e della tollerabilità di un nuovo presidio a base di Rigenase® e poliesanide nel trattamento di lesioni cutanee croniche

Italian Journal of Wound Care

In questo articolo si discute il caso controllo di una medicazione composta da Rigenase© (stimolina di origina vegetale) addizionata di poliesanide, su un nuovo supporto in PET in triplo strato nel trattamento di lesioni cutanee croniche dell’arto inferiore. Scopo dello studio è la valutazione in termini di riparazione e controllo del bioburden Batterico. Sono stati arruolati 20 pazienti con un periodo di run in di 6 settimane con terapia secondo i gold standard; a seguire un analogo periodo di trattamento con la medicazione in studio. I punti in esame sono stati l’evoluzione dell’area, misurata con un sistema basato su intelligenza artificiale come primario. End point secondari: livello di infezione/colonizzazione, WBP e dolore, tutti raccolti mediante scale validate. I dati raccolti inerentemente all’area hanno dimostrato una differenza statisticamente significativa (p<0.0001). differenze significative si sono evidenziate anche in termini di segni di infezione (p<0.001), WBP...

Dizionarietto etimologico salentino sulle malattie e stati parafisiologici della pelle, con alcune indicazioni terapeutiche presso il popolo di Nardò

“Il delfino e la mezzaluna . Studi della Fondazione Terra d'Otranto”, 4(2016), nn. 4-5, p. 179-194., 2016

Dizionarietto etimologico salentino sulle malattie e stati parafisiologici della pelle, con alcune indicazioni terapeutiche presso il popolo di Nardò 1 S ono state raccolte le voci e le locuzioni dialet-tali riferentisi, direttamente o indirettamente, all'argomento indicato nel titolo e, dopo aver a lungo riflettuto, si è deciso, anziché inserirle in una struttura narrativa certamente più accatti-vante ma più dispersiva e certamente non adatta alla consultazione tipica di un dizionario, di ri-portarle in ordine alfabetico unendo ad ogni lemma il corrispondente nome scientifico e/o co-mune e le relative osservazioni di natura filolo-gica 1 e altra. Il che non impedirà al lettore di cogliervi, anche attraverso le terapie anticamente praticate il ricordo della civiltà contadina e dello stretto contatto, diremmo partecipe, affettuoso, di-retto ma pieno di rispetto, in qualche caso poetico, nella varietà delle ardite metafore, tra l'uomo e la natura, cosa che raramente è dato di ravvisare nella coeva terminologia scientifica. Di quella dei nostri giorni (pur con il dovuto rispetto per gli evi-denti e perciò innegabili, almeno nella stragrande maggioranza dei casi, progressi della medicina uf-ficiale) si preferisce non dire... BRUSCATÚRA Eczema o dermatite. Da bruscàre, voce per la quale il Rohlfs propone solo un con-fronto "col toscano bruscàre=abbrustolire", voce che è da un latino *brusicàre, da *brusiàre probabilmente di origine preindoeuropea; tuttavia, una certa in-congruenza semantica (la dermatite non si spinge, di regola, fino all'"abbrustolimento" della pelle) induce a ipotizzare l'etimo da brusca (spazzola per strigliare il cavallo), dal latino tardo bruscu(m)= pungitopo, a sua volta dal classico ruscus. Il topo-nimo Brusca, indicante una masseria in territorio di Nardò, potrebbe avere la stessa etimologia, con-nessa con la diffusione in zona dell'arbusto prima indicato, utilizzato per la strigliatura dei cavalli. BRUSCIATÚRA Ustione. Corrisponde all'ita-liano bruciatura, da bruciare e questo da un latino brusiàre, probabilmente di origine preindoeuro-pea. Terapia: applicazione della polpa della patata cruda (l'amido del tubero procurava sollievo) o di un empiastro di farina e vino, o di un unguento di olio di oliva e zolfo in polvere abitualmente usato per la vigna, o col sapone fatto in casa, o con un balsamo formato da cera gialla, olio e tuorlo d'uovo; qualcuno bagnava la parte con l'acqua di calce, cioè l'acqua in cui era sedimentata la calce viva. Ancora oggi qualcuno usa spalmare del den-tifricio (magari alla menta, per avere la sensazione di freschezza). CADDHU Ipercheratosi o callosità. Come l'ita-liano callo, dal latino callu(m). Per un particolare tipo di callo e per la terapia in generale vedi uèc-chiu ti pesce. CANIGGHIÓLA Forfora. Diminutivo di canìg-ghia=crusca, da un latino *canìlia=cose da cani, neutro plurale sostantivato da *canìlis, dal classico canis=cane; evidente la somiglianza tra la forfora e la crusca, già evidente per i latini per i quali fur-fur (per lo più usato al plurale) significava forfora oppure crusca. CARÁNDULA Linfadenite. Deformazione della voce italiana di basso uso glàndula [dal latino glàn-dula(m), da glans/glandis=ghianda] che è la madre di ghiàndola. Trafila: glàndula>*galàndula (epentesi di-a-come in cancarèna rispetto all'italiano cancrena)> caràndula (passaggi g->c-e l->-r-). CESTA Cisti. Come la voce italiana, dal latino me-dioevale cystis/c•stidis=vescica, a sua volta dal greco kustis; in più la terminazione in-a dovuta, più che a regolarizzazione della desinenza, ad un probabile incrocio con cesta [dal latino cista(m), a sua volta dal greco kiste)]; dopo l'incrocio, per evi-tare confusioni, per indicare il cesto il dialetto ha usato solo cistu [dal latino medioevale cistu(m), dal classico già citato cista], mentre l'italiano ha svi-luppato cesta e cesto.

Dolore e lesioni croniche cutanee

Italian Journal of Wound Care, 2020

Il controllo del dolore rappresenta un elemento fondamentale nella gestione delle Lesioni Cutanee Croniche (LCC) compromettendo principalmente la qualità di vita del paziente. La modulazione della sintomatologia algica è uno dei principali fattori che spingono il paziente a rivolgersi al personale sanitario. Per un corretto approccio al dolore nella LCC è necessario valutare l'eziologia della lesione, il suo decorso temporale, la tipologia del paziente, le patologie concomitanti e i meccanismi fisiopatologici che sono alla base della del dolore. Traendo spunto dall'analisi di 121 pazienti affetti da LCC, gli autori valutano l'incidenza e l'intensità del dolore lamentato, valutando le diverse opzioni terapeutiche atte a gestire la sintomatologia algica.

Indagine conoscitiva sul dolore nel paziente con le lesioni croniche cutanee

2017

In the three months period between March and June 2016 we launched a survey on the AUIC website, open to the contribution of all members, to evaluate the most widespread habits and the most common practices (for therapy and overall healthcare) concerning pain management for patients with chronic skin lesions (CSL). We decided to evaluate this aspect of our clinical practice because we believe that the problems connected to “pain” in patients affected by CSL often becomes an issue even larger than the ulcer itself for both patients and their families. Furthermore, the theme “pain” is strongly felt at all levels; the body of knowledge in its regard is increasingly large and widespread and the means at our disposal to address this particular aspect of the care of CSL are continually increasing. For these reasons it seemed fair to focus the attention of all members on this clinical and healthcare problem, in order to collect useful information to improve the overall quality of care for ...

Lo sguardo oltre…un percorso avviato in ASL TO4 per il trattamento delle lesioni cutanee croniche

Italian Journal of Wound Care

Le lesioni cutanee croniche (LCC) sono una problematica diffusa che impatta fortemente sulla vita delle persone colpite, ma se vengono gestite da gruppi multiprofessionali dedicati alla vulnologia l’assistenza viene ottimizzata e gli esiti clinici migliorano. Nell’ASL TO4, azienda sanitaria piemontese, è stato formalizzato con delibera del Direttore Generale un gruppo di esperti vulnologi denominato Rete Aziendale per il trattamento delle lesioni cutanee croniche il cui principale obiettivo è uniformare i percorsi diagnostici-assistenziali nell’Asl TO4 su prevenzione e cura delle LCC. Nel 2016 l’attività svolta dal gruppo negli ospedali e nei distretti attraverso le consulenze vulnologiche da un lato e con le prestazioni erogate negli ambulatori dall’altro ha preso in carico 504 pazienti; nello stesso periodo il team ha ideato e gestito 4 corsi di formazione su prevenzione e cura delle lesioni da decubito rivolto a dipendenti e Medici di Medicina Generale operanti sul territorio del...

Impiego di prodotti biologici nel processo di guarigione delle lesioni cutanee

Italian Journal of Wound Care

La ricerca nel settore chimico e tecno-farmacologico ha permesso l’utilizzo di dispositivi medici a base di prodotti biologici nelle diverse fasi del processo di riparazione tessutale delle ferite acute e croniche. L’olio di neem e di iperico, l’aloe vera, gli acidi grassi essenziali vengono applicati sulla lesione solo dopo aver rimosso il tessuto non vitale e in assenza di biofilm e/o infezione. Il miele, invece, viene impiegato nella fase del debridement grazie alle sue proprietà biologiche-naturali e alla capacità di richiamare acqua dai tessuti circostanti la lesione permettendo così il distacco del tessuto non vitale dal letto di lesione (debridement autolitico). In presenza di biofilm o infezione della lesione il solo debridement indicato è quello chirurgico. Lo studio ha valutato la possibilità di utilizzare le proprietà autolitiche del miele su lesioni anche in presenza di biofilm o infezione locale, dimostrando come tale utilizzo sia possibile specie nei pazienti in cui il...

L’importanza della cute perilesionale nel trattamento delle ferite difficili

2011

La “ferita difficile” e una perdita di sostanza cutanea, a patogenesi multifattoriale, che non tende spontaneamente alla guarigione. Il trattamento di tale patologia e complesso e richiede in prima linea la valutazione dell’eziopatogenesi della lesione in quanto solo intervenendo sulle cause e possibile arrivare a guarigione della ferita. Le lesioni cutanee sono costituite da tre parti: fondo, bordo-margine e cute perilesionale e prima di qualsiasi medicazione e importante osservarle e non trascurare nessuna delle loro componenti. Per cute perilesionale s’intende la porzione di cute che si estende 10 centimetri oltre il margine della lesione. Il nostro lavoro ha come obbiettivo quello di sottolineare l’importanza della cute perilesionale nel processo di guarigione di una ferita descrivendone quelle che sono le varianti cliniche ed il trattamento specifico per ognuna di esse. Essa fornisce numerose informazioni che e possibile utilizzare per comprendere la causa della lesione, preved...

Trattamento delle ferite difficili: Gel piastrinico e ossigenoterapia iperbarica

Le ferite difficili sono un problema oltre il 50% della popolazione anziana del nostro paese con un forte impatto sui tempi di guarigione, i costi delle cure e la qualità di vita del paziente. In questo lavoro sono state applicate nuove terapie combinate ed in evoluzione come il gel piastrinico e l'ossigenoterapia iperbarica esaminando nello specifico la loro azione biologica nel processo di guarigione delle ferite.