Il trionfo dell’effimero: “fedeltà” e “genealogia” tra apoteosi municipale e lotta politica nella Sicilia moderna (original) (raw)

Una pergamena dimenticata: storie di debiti e fedeltà nella Sicilia aragonese

Mediaeval Sophia, 25 (gennaio-dicembre 2023)

The fortuitous discovery, during a reconnaissance among the collections of the Palermo State Archive, of an unpublished parchment dated 1454 made it possible to delve into the relations between the Peralta family, lords of Sciacca, and the Perollo family, faithful supporters of seigniorial power. The case study examined provides an example of the dynamics that, in general, marked the exercise of seigniorial power in late medieval Sicily in order to face the crisis in land rents and growing indebtedness. The economic support provided by miles Giovanni Perollo to the Peralta family, due to their numerous debts, led the viceportulans of Sciacca to acquire the fief of Culla by judicial decree in 1399 and build their fortunes on the receivables claimed. On 20th January, 1454, Andrea Perollo, son of Domenico, obtained confirmation of the assignment and investiture of the fief.

Il trionfo del pattismo. Il registro dei capitoli di dedizione delle comunità marchigiane a Francesco Sforza (1433-34), in “Marca/Marche. Rivista di storai regionale”, 19/2022, pp. 177-191

2022

Genti e luoghi tra l'Appennino e l'Adriatico t Per una rilettura degli eventi di frontiera nella Marca meridionale del XIII secolo t Il trionfo del pattismo. Il registro dei capitoli di dedizione delle comunità marchigiane a Francesco Sforza (1433-34) t Analisi sommaria degli statuti di Civitanova e Montecosaro, feudo dei Cesarini (XVI-XIX secolo) t Livero della Comonitade della Pieve de Faveri t Aspetti dell'economia della montagna umbro-marchigiana nel Cinquecento t Presenza storica del lupo nel territorio della Provincia di Pesaro e Urbino t Metodologia Grimaldiana. Per una sintesi biografica e bibliografica su Floriano Grimaldi t Ascoli Piceno e Fermo, dal primo dopoguerra alla marcia su Roma. Dalle pagine de «La Voce delle Marche» e della «Lotta» t Giulia Centurelli: figura femminile di cambiamento nella Ascoli dell'Ottocento rivista di storia regionale

Fitonimia e caratteri popolari in Sicilia, tra traslati e saperi popolari

, il settore botanico è uno degli ambiti che più si presta a «connessioni e sviluppi di tipo latamente folclorico e, in ultima analisi, di vera ed autentica storia di cultura e di civiltà» (p. 53). Il mondo naturale, nella sua articolazione di flora e fauna, è, infatti, la prima fonte del sapere popolare: rimedi terapeutici, usi delle piante per la costruzione di manufatti, storie magiche ecc. Non stupisce, dunque, che questo sapere, che passa attraverso specifiche parole di un organico campo semantico, venga usato come base per la costruzione di altre "classificazioni" -nel nostro caso umane -confermando l'esistenza di quel continuum del sapere popolare già evidenziata in Lévi Strauss (1971, p. 155). Tale visione olistica ha alla base la necessità di una categorizzazione unitaria del mondo naturale, per cui è possibile cogliere in un unico lessema ambiti esperienziali diversi (ma saldamente interconnessi) 2 . Si prenda, per il sic., il complesso delle accezioni di lupa che può essere tanto voce zoologica che botanica (attribuita a erbe diverse, perlopiù infestanti e dannose, dal succiamele all'orzo selvatico), voce meteorologica 3 (riferita a nebbia molto fitta, di norma proveniente dal mare, e nociva alle piante, specialmente agli ulivi) e medica (indicando varie malattie umanebulimia -, animali -stomatite, ventre gonfio -o vegetali -carbonchio): 1 Il contributo è stato progettato e organizzato unitariamente, ma si consideri che §1. §4. sono da attribuirsi a Marina Castiglione, §2. §3. a Roberto Sottile. 2 Citiamo come unico esempio di documentazione di un percorso inverso (dall'umano al vegetale) il lemma santanna LC 257 "invocazione per un pericolo corso o esclamazione di stupore….2. varietà di pera 3. varietà di ciliegia". 3 È noto che alla nebbia, soprattutto di mare, sono connesse denominazioni legate a credenze anche preistoriche che le attribuiscono un'incarnazione magica: da ultimo cfr. Benozzo 2007.

Coscienza urbana e storiografia cittadina. A proposito dell'edizione critica del" Chronicon" di Falcone di Benevento

Studi Storici, 1999

Direzione e redazione Fondazione Istituto Gramsci onlus, via Portuense 95c, 00153 Roma tel. 06 5806646, fax 06 5897167 Indirizzo e-mail: studistorici@gramsci.it Edizione elettronica a cura di Giovanni Bruno http://www.liberliber.it/biblioteca/testiinhtml/riviste/studist Amministrazione: Carocci editore spa, via Sardegna 50, 00187 Roma Ufficio riviste (per abbonamenti): via Sicilia 154, 00187 Roma, tel. 06 42011364-5, fax 06 42740534, e-mail carocci.riv@swen.it Abbonamento 1999: Italia L. 90.000 (singoli), L. 100.000 (biblioteche e istituzioni); estero L. 120.000; un fascicolo, L. 27.500 tramite ccp 77228005 o assegno bancario intestato a Carocci editore spa Fotocomposizione: Nuova Csf, via del Ges6 62, 00186 Roma Stampa: Arti grafiche editoriali srl, Urbino Distribuzione in libreria: messaggerie libri spa -Via G. Verdi 8, 20090 Assago (Mi)tel. 02 457741 fax 02 45701032 Rete promozionale: Vivalibri, via Isonzo 25, 00198 Roma tel. 06 84242153, fax 06 84085679 Autorizzazione del tribunale di Roma n. 6733, 10-2-1959 Finito di stampare nel gennaio 2000 per i tipi delle Arti grafiche editoriali srl, Urbino Fulvio Delle Donne L'edizione di una cronaca solleva sempre notevoli problemi di competen za. A chi spetta quel compito, a uno storico o a un filologo? E quell'ope ra deve essere trattata come una fonte da cui trarre notizie utili alla cono scenza piu approfondita delle vicende e delle problematiche di una deter minata epoca, oppure come un testo dal cui codice linguistico e dalle cui strutture compositive possono essere desunti elementi utili alla compren sione di un particolare fenomeno letterario? E poi, bisogna far convergere l'attenzione sulla personalit'a del suo autore, oppure sulla sua diffusione e recezione? La risposta a tali questioni, naturalmente, non puo essere uni voca, in quanto ogni edizione costituisce sempre un'interpretazione, che puo risultare il piu possibile corretta solo se viene condotta su piu livelli e il testo viene adeguatamente inserito in un appropriato contesto storico, de terminato non solo dai processi <>, ma anche da quelli spiri tuali, politici, sociali; senza dimenticare, tuttavia, i rapporti linguistici, les sicali, retorici che l'autore intrattiene con le opere su cui si e formato e con le regole imposte dal genere letterario a cui si ispira. Dunque, un editore di cronache deve farsi, al contempo, storico e filologo. Cosa che era ne cessario fareed e stato ammirevolmente fatto da Edoardo D'Angeloper l'edizione del Chronicon Beneventanum di Falcone di Benevento. L'edizione, che e ecdoticamente molto accurata e lungamente preparatal, nonche fornita di tutti gli strumenti necessari alla sua agevole e proficua consultazione, e basata non solo sui quattro manoscritti ancora esistenti che riportano la cronaca, che, nella parte che ci e pervenuta, descrive gli eventi che vanno dal 1102 al 1140: il Barberiniano Latino 2330 della Bi

Un'inutile vittoria: Dafneo come Pirro, in Le grandi battaglie della storia antica di Sicilia (Atti XII Convegno di studi, Caltanissetta 23 maggio 2015), a cura di Marina Congiu, Calogero Micciché, Simona Modeo, Salvatore Sciascia Editore, Caltanissetta-Roma 2016, pp. 61-68

Non fu certo una grande battaglia quella che sarà oggetto del mio intervento e probabilmente non avrebbe dovuto trovare spazio all'interno delle tematica del nostro incontro; sotto il profilo schiettamente militare poi non può certo confrontarsi con altri eventi bellici di cui si è già trattato e di cui si tratterà oggi. Né all'interno della Biblioteca Storica di Diodoro, nell'ampia e variegata galleria di personaggi di seconda fila, Dafneo di Siracusa, protagonista dell'evento, occupa, a mio avviso, un ruolo significativo 1 . È però un evento che determinò, a mio avviso, in misura notevole il futuro politico di Siracusa.

Autorità sovrana e potere feudale nella Sicilia moderna

2013

Il feudalesimo in Sicilia ha una forte caratterizzazione come istituto di diritto pubblico sulla base di esplicite concessioni che nei secoli la sovranità aveva elargito ai singoli feudatari e che nel tempo finirono con l’essere percepite come connaturate al feudo stesso. Il rapporto tra il potere sovrano e la giurisdizione feudale si rivelò piuttosto difficile e denso di contraddizioni, segnato ora da sostanziali aperture nei confronti di una aristocrazia forte, del cui consenso e della cui fedeltà la monarchia aveva bisogno, ora da fasi di riequilibrio, quando non di ridimensionamento del potere della nobiltà, nell’intento di restaurare con maggiore o minore convinzione il valore e il significato dell’autorità sovrana.

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"Veritas" vs. "fabula": l'antichità dei privilegi di Messina. Le narrazioni contrapposte tra Fisco e Città nel consilium di Giovanni Bolognetti

Daniela Novarese, Enza Pelleriti, Vittoria Calabrò, Patrizia De Salvo e Carmen Trimarchi (eds), "Oltre l’Università. Storia, istituzioni, diritto e società, studi per Andrea Romano", Bologna, Il Mulino, pp. 505-515., 2020