TENDENZE DEMOGRAFICHE RECENTI IN SARDEGNA (original) (raw)
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MOSTRA FONDAZIONE DI SARDEGNA 2022R
AICONFINI DELL'IMPERO. NUOVE ERIFERIE DELL'ARTE MODERNA, 2022
Catalogo della mostra tenuta a Sassari nel 2022 presso la fondazione di Sardegna dal titolo AICONFININDELL'IMPERO. NUOVE PERIFERIE DELL'ARTE MODERNA
CRONOLOGIA ESSENZIALE DELLE CHIESE POSSEDUTE DAI CAMALDOLESI IN SARDEGNA
Le pagine seguenti saranno parte di una delle due guide dedicate alle chiese campestri sarde, appartenute agli ordini monastici e ad altre istituzioni religiose Tutte le chiese saranno descritte con relativa scheda storico-architettonica Per informazioni ed acquisto delle guide: chiesecampestri@yahoo.it
LA QUESTIONE FEDERALE IN SARDEGNA
LA QUESTIONE FEDERALE IN SARDEGNA, 2020
Il tema del federalismo negli ultimi vent’anni ha preso sempre più spazio all’interno del dibattito pubblico. In particolar modo, esso ha ricevuto maggiore attenzione in seguito alla crescita di domande di autogoverno da parte di minoranze nazionali in importanti paesi occidentali. Tra questi, anche il dibattito sull’autonomia sarda continua a rimanere come un’eterna questione non risolta da uno statuto considerato dalla maggior parte delle forze politiche isolane come inadeguato e da riformare. In questo contributo passeremo in rassegna genesi ed evoluzione del modello federale e la particolarità della questione in Sardegna.
EMIGRAZIONE GIOVANILE QUALIFICATA IN SARDEGNA
The purpose of the essay is to outline the situation in Sardinia in terms of unemployment and emigration of young people. The time bound framed in the research is 2004 – 2017. The 2004 has been the starting year of “Master and Back”, a program financed by the Sardinian Regional Government and the European Social Fund. The program had two phases: the first concerned postgraduate’s studies, internships or PHDs in prestigious universities abroad or outside the Island for the regional residents; the second stage was back in Sardinia where the students had the possibility to apply their competences in the local enterprises (which benefited as well from a financial contribution). However has been claimed that this program has fostered the Brain Drain phenomena. According to the available data around the 55% of its beneficiaries has done just the first phase, finding difficult to match the new knowledge acquired with the local economic environment. The mismatch along with the progressive ageing of the population and the lack of a developed industrial sector makes even more difficult for youths to stay in Sardinia. The paper inquiries into a bigger prospective including the South of Italy and the South of Europe, presenting other cases in which local government have invested regional or European funds in the human capital aiming to stem youth unemployment and emigration. Furthermore has been observed that Sardinia and other southern regions of Europe have in common some economic and social dynamics that has not been tackled by the European and Italian political reforms. The study is far beyond from being comprehensive of the overall problem. Statistics and both economical and sociological analysis have been particularly useful to understand the situation; however, it is not possible to have all the data required. Certainly, Sardinian is facing the brain drain and youth unemployment to a large-scale level. The numbers do not include all those citizens actually living abroad or in the Italian peninsula, or those beneficiaries of the Master and Back who had the possibility to come back to Sardinia, but were forced to leave once the public livelihood was over. A large number of high qualified and high skilled young people are using their knowledge to increase the wellbeing of other economies.
PER LO STUDIO DEL PARLATO GIOVANILE IN SARDEGNA
Youth language represents nowadays an active topic of debate, and we dispose already of a wealth of material on nearly all Italian regions. This notwithstanding, previous research on Sardinian has failed to highlight the peculiar patterns of the situation, namely the existing split performances in Italian and in Sardinian; the structural differences within Sardinian in the southern and in the central-northern areas; the discrete geolinguistic, social, and pragmatic conditions which foster quite different performance typologies. Our project also aims to fill in these gaps by collecting spoken spontaneous interactions, and by giving an accurate account of the specific diachronic evolutions of the structures that were borrowed from the Italian language.
ARCHITETTURA TARDOGOTICA NEI PALAZZI SIGNORILI DELLA SARDEGNA TRA QUATTROCENTO E PRIMO SEICENTO
Architetture per la vita. Palazzi e dimore dell'ultimo gotico tra XV e XVI secolo., 2019
Late Gothic architecture in the stately palaces of Sardinia between the fifteenth and early seventeenth century. The essay analyzes the architectural characteristics of the stately palaces of Sardinia between the fifteenth and seventeenth century, in order to demonstrate the integration into the cultural landscape of the Late Mediterranean Gothic. The affinities with the civil buildings of the Iberian Levant are so deeply rooted in the region that they persist until the first decades of the seventeenth century. This confirm the link between local élites and the stately tradition of the Crown of Aragon, then of the Kingdom (and Empire) of Spain, in a common perspective to the other territories of southern Italy, both peninsular and island. The archival sources, of which precise details are conveyed, show the application of these consolidated models in the building of mansions inside the city walls or interesting residences immersed in the suburb.
NOTIZIE & SCAVI DELLA SARDEGNA NURAGICA Abstract Book, Poster
Forse in continuità con un insediamento preistorico, alle falde occidentali del colle, si sviluppò in Età nuragica arcaica l'abitato nei pressi di Mitza 'e su Sessini, avente come riferimento monumentale il protonuraghe sulla vetta del rilievo, accanto a un altro piccolo gruppo di abitazioni. Attorno alla prima metà del XIV sec. il protonuraghe viene abbandonato (in seguito a episodio violento?). L'abitato di Miza 'e su Sessini continua invece a esitere ed entro il XIII sec. si sviluppano nuclei apparentemente nuovi, distinti ma a breve distanza l'uno dall'altro: Is Arruinalis, alla radice meridionale del colle, Genna 'e Serrenti e Cuccuru Turri, su modesti rilievi così denominati poco a sud. In nessuno dei siti citati si osservano resti di nuraghi. Se pare possibile, sulla base del toponimo e di alcuni massi presenti nell'area, supporre l'esistenza di un nuraghe monotorre a Cuccuru Turri, del tutto ipotetica appare la sua esistenza a Genna 'e Serrenti e in una zona sul versante orientale di M. Mannu, dove il rinvenimento di scarsi materiali pre-protostorici non permette ulteriori precisazioni. Quello che pare possibile affermare è che l'area, tra fine XIV e XI sec. ha un sistema insediativo policentrico con almeno 4 distinti nuclei di capanne (diversi gruppi provenienti dall'originario abitato di Mitza ʼe su Sessini?) apparentemente privi di un fulcro monumentale quale doveva essere un nuraghe complesso. Tali edifici non mancano nel circondario. Entro un raggio di 1-2 km troviamo il nuraghe di Bruncu Maccioni: con addizione frontale, Monti Crastu: nuraghe misto, Bruncu Siliqua: forse quadrilobato. A fronte di un popolamento consistente, se paragonato alle aree prossime, osserviamo una certa distribuzione di abitati in un'area ristretta, privi di fulcro monumentale centrale, circondati a breve distanza da un "anello" di nuraghi complessi medio piccoli a loro volta dotati di piccoli abitati. Non è dato sapere, allo stato attuale, quale fosse il rapporto gerarchico tra i siti. Difficile anche comprendere le motivazioni che portarono all'abbandono della vetta di M. Mannu, alla luce del confronto con siti del Campidano occidentale quali Casteddu 'e Fanari-Decimoputzu o Sa Urecci-Guspini, colline erte e isolate come questa, sulle vette delle quali sorsero ampie fortezze nuragiche. Attorno al X sec. sembrano essere abbandonati tutti gli abitati dell'area di M. Mannu, tranne Is Arruinalis che, invece, pare ingrandirsi e acquisire importanza, tra IX-VIII sec., forse accentrando la popolazione del circondario. In seguito anche tale sito pare decadere a favore di quello non distante di M. Angurdu, sorto probabilmente non prima dell'VIII sec. in posizione di dominio relativo, stretto attorno alla sua vetta rocciosa, fatto che lascia trasparire una esigenza di controllo e difesa dettata dall'espansionismo dei centri fenici verso la fine del VII e dalle campagne militari cartaginesi nel VI, secoli ai quali sono riferibili buona parte dei materiali qui osservati. DANIELE CARTA