Accordion Research Papers - Academia.edu (original) (raw)

L’intento del presente elaborato è quello di ricostruire il processo attraverso il quale la fisarmonica è stata progressivamente adottata nell’uso della tradizione popolare e, pertanto, divenuta oggetto di studio condiviso da innumerevoli... more

L’intento del presente elaborato è quello di ricostruire il processo attraverso il quale la fisarmonica è stata progressivamente adottata nell’uso della tradizione popolare e, pertanto, divenuta oggetto di studio condiviso da innumerevoli ricerche in ambito demologico, antropologico e, naturalmente, organologico ed etnomusicologico. In seguito, anche musicologico, considerata la più recente estensione in ambito accademico, in virtù dell’ingresso nei conservatori di musica. Ho, quindi, ritenuto necessario e utile effettuare una ricognizione, partendo dalle origini dell’interesse etnomusicologico, per poi proseguire con i metodi di ricerca e di analisi applicati dai primi studiosi, con lo sviluppo delle diverse teorie nelle discipline coinvolte e, infine, col tentativo di definire lo stesso concetto di “musica tradizionale popolare”. Successivamente, mi sono soffermato più specificamente sulla fisarmonica: la storia, le caratteristiche tecniche, organologiche ed esecutive nell’uso nella tradizione popolare e per come ha sostituito o affiancato strumenti più antichi e preesistenti al suo avvento. La parte analitica e comparativa di questo lavoro è dedicata a illustrare i risultati di una mia personale ricerca condotta sulla Tarantella di Montemarano, nonché all’analisi di altre quattro forme del repertorio internazionale: Araber Tantz e Morenica a mi me llaman, tratti dalla raccolta di musica klezmer e sefardita della fisarmonicista bosniaca Merima Ključo; Plakiotiko Zeibekiko, trascritto dal fisarmonicista ateniese Dimistris Koustas, il quale ho avuto l’onore di conoscere, in occasione di alcuni spettacoli che ho tenuto in Grecia. La scelta di questo zeibekiko (plakiotiko, dal nome dello storico quartiere della città, Plaka, ai piedi dell’Acropoli) è stata probabilmente condizionata da un personale legame affettivo con la città di Atene e, in particolare, col suggestivo quartiere della Plaka, presso il quale ho alloggiato e suonato. A chiudere questo tour comparativo ho scelto di trattare della celebre Gankino Horo, danza bulgara in 11/8, edita nella raccolta di brani per fisarmonica dell’Est Europa, a cura della stessa Merima Kliučo.