Art of Botanical Illustration Research Papers (original) (raw)

Oggetto della tesi è il libro di Giovanni Battista Ferrari dal titolo "De Florum cultura", nella sua edizione italiana del 1638. Gesuita, umanista, orientalista e letterato, professore di ebraico al Collegio Romano dal 1618 fino al 1647,... more

Oggetto della tesi è il libro di Giovanni Battista Ferrari dal titolo "De Florum cultura", nella sua edizione italiana del 1638.
Gesuita, umanista, orientalista e letterato, professore di ebraico al Collegio Romano dal 1618 fino al 1647, Ferrari coltiva lungo tutto il corso della sua vita gli studi botanici che lo qualificarono come appassionato intenditore di storia naturale e, più in particolare, di piante ‘peregrine’.
L’impresa editoriale di De Florum Cultura è sovraintesa da Cassiano dal Pozzo (1588-1657), che propone gli argomenti dei testi, curandone l’intero iter redazionale, fino ad individuare i più opportuni canali per il finanziamento della stampa. Così, grazie ai suoi uffici, la realizzazione di questo compendio botanico-floreale è sostenuta economicamente da Francesco Barberini (1597-1679), cardinal nipote del pontefice Urbano VIII, del quale Cassiano è il "ministro delle arti".
Il libro ha un ricchissimo apparato iconografico, che raffigura specie botaniche rare ritratte "al vero", schemi di aiuole di giardini ideali e reali, strumenti di giardinaggio e composizioni floreali per apparati e banchetti. A queste immagini "tecniche" si affiancano tavole di carattere mitologico, che illustrano le favole che Ferrari ha composto, riecheggiando le Metamorfosi di Ovidio, per visualizzare i temi della floricultura e dell’orticultura ma, soprattutto, per ammonire e per dilettare il lettore.
Gli artisti coinvolti in questa impresa sono gli stessi che lavorano per la corte pontificia barberiniana e per i committenti ad essa collegati, Cassiano in particolare: Pietro da Cortona, Andrea Sacchi, Guido Reni, Giovanni Lanfranco per le favole, Claude Mellan, Anna Maria Vaiana, Johann Friedrich Greuter per le incisioni di tutte le tavole, oltre all'anonimo autore che disegna le tavole botaniche.
Soggetto principale di questo manuale "sui generis" sono le piante esotiche, i fiori ‘peregrini’, introdotti in Europa nella seconda metà del XVI secolo e, da quel momento, coltivati, acquistati, conservati e collezionati con la stessa cura e lo stesso entusiasmo che i collezionisti riservavano alle opere d’arte.
Padre Ferrari e Cassiano dal Pozzo tentano di tradurre nello stile elegante e colto della corte barberiniana, l’idea di una grande enciclopedia illustrata del ‘theatro della natura’, come stavano facendo con ben altro rigore e spirito scientifico, Federico Cesi e i suoi compagni Lincei: le loro sparse, anche se prestigiose, singole edizioni, furono naturalmente seguite e curate da Cassiano, proprio come il De Florum Cultura di padre Ferrari.

Qui l'abstract in inglese, per il quale mi sono servita delle ottime note di Robert F. Erickson dal sito "Illustratedgarden.org".

Giovanni Battista Ferrari was born in Siena in 1583 and entered the Jesuit Order in Rome in 1602.
His subsequent career included a Professorship of Hebrew and Rhetoric at the Jesuit College in Rome, a position as horticultural advisor to the papal family, and the authorship of a number of important books.
He also became a close associate of the scholar Cassiano dal Pozzo (1588-1657) who was an advisor to the Barberini family. Through this connection, Ferrari joined an important circle of men of science in Rome, and was appointed to manage the new garden at the Barberini Palace, which was unique as a showplace for the newest and rarest plants from the distant regions of Asia, Africa, and America.
The cultivation of new specimens led Ferrari to the subject of botanical nomenclature, and he became a leading 17th century source for nomenclatural definition.
Ferrari’s greatest works were De Florum Cultura (1633) and Hesperides sive de Malorum Aureorum cultura (1646). The earlier book, translated into Italian in 1638 as "Flora overo cultura di fiori", was dedicated to Cardinal Francesco Barberini, nephew of Pope Urban VIII, and a patron of the arts and sciences. De Florum Cultura was a horticultural book emphasizing the planting and planning of gardens. In it, Ferrari discussed the cultivation and decorative qualities of flowers, particularly of the new and exotic species which were then being planted in a number of new Roman gardens. He also gave close attention to the names of plants, for the introduction of new species from remote parts of the world had the potential to overwhelm the existing systems of plant nomenclature. Ferrari attempted, through careful descriptions and analysis, to name and classify the new species, and his efforts were unique and valuable.
In addition to its botanical and horticultural parts, De Florum Cultura included a number of excellent botanical plates—most of them by the Dutch print-maker, Cornelis Bloemaert (1603-84). Also in its contents were Ferrari’s original allegorical stories. These were tales about the gods in the horticultural scene or about fantastic happenings in the gardens such as the transformation of a thieving gardener into a snail. The tales were illustrated by engravings done by Johann Friedrich Greuter from the drawings of a number of young artists: Andrea Sacchi, Guido Reni and Pietro da Cortona. A final notable element of Ferrari’s book is the inclusion of the first printed botanical illustration ever made on the basis of a microscopic investigation. It is an illustration of the seeds and seed- pods of the Chinese Rose (Hibiscus rosa-sinensis L.) successfully cultivated in Rome by Ferrari himself in the Barberini Gardens.