Bail-in Research Papers - Academia.edu (original) (raw)

La crisi economico-finanziaria iniziata negli Stati Uniti nel 2007 ha rapidamente con-tagiato banche e Stati membri dell'Unione europea. Per farvi fronte, le Istituzioni sovranazionali hanno inseguito l'emergenza, adottando tre macro... more

La crisi economico-finanziaria iniziata negli Stati Uniti nel 2007 ha rapidamente con-tagiato banche e Stati membri dell'Unione europea. Per farvi fronte, le Istituzioni sovranazionali hanno inseguito l'emergenza, adottando tre macro misure, tutte volte a garantire la stabilità finanziaria, il super valore che si affianca al dogma del libero mercato, cui si devono ispirare le politiche nazionali ed europee: il principio del pareggio di bilancio, la sottoscrizione del trattato MES e l'istituzione dell'Unione bancaria europea. In tale contesto, normativo e giurisprudenziale, questo saggio dopo aver ripercorso le tappe che hanno portato alla politica dell'austerità, esamina l'istituzione dell'Unione bancaria europea, approfondendo, in particolare, la risoluzione bancaria e l'istituto del bail in, analizzandone i profili di dubbia costituzionalità, relativi al principio di uguaglianza, al diritto di proprietà, alla tutela del risparmio e alla tutela giurisdizionale. Ciò che assume maggiore rilievo, naturalmente, è la violazione dei diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione, che esigerebbero di azionare la teoria dei controlimiti, a garanzia dei grandi principi di civiltà giuridica di ogni sistema democratico del nostro tempo.

La crisi dell impresa bancaria è tradizionalmente ritenuta meritevole di par- ticolare attenzione da parte del legislatore, in quanto può finire per esporre non solo coloro che sono direttamente in relazione con la banca in difficoltà, ma... more

La crisi dell impresa bancaria è tradizionalmente ritenuta meritevole di par- ticolare attenzione da parte del legislatore, in quanto può finire per esporre non solo coloro che sono direttamente in relazione con la banca in difficoltà, ma anche l intero sistema economico-finanziario in cui quest ultima opera al rischio di ripercussioni così gravi da determinare perdite insostenibili. L ultimo decennio ha messo a dura prova la capacità di molte economie di reggere le conseguenze finanziarie di una delle più grandi insolvenze della storia recente e, cioè, della crisi che emerse alla metà del settembre 2008 in capo al gruppo bancario-finanziario Lehman Brothers. Proprio in considera- zione delle difficoltà nel contenere quelle conseguenze, non soltanto a livello microe- conomico ma anche a quello macroeconomico, i governi di molti paesi così come le principali istituzioni con responsabilità di disciplina dei mercati finanziari hanno in seguito compiuto una pluralità di interventi sulla regolamentazione. Uno dei problemi fondamentali è stato individuato nell attitudine della crisi di un intermediario — se non già della sua insolvenza — ad essere trasmessa ad altri, tramutando anche rapidamente una difficoltà individuale in crisi di sistema. Nel quadro così sintetizzato, che ha registrato non solo l insolvenza di grandi gruppi bancario-finanziari privati (3), ma anche la crisi di ccdd. debitori sovrani, plurimi sono stati gli interventi nel triennio 2008-2010 per salvare attività bancarie e/o assicu- rative, evitare danni o indennizzare clienti e risparmiatori di queste, proteggere — più in generale — economie di intere aree geografiche dalla comunicazione delle difficoltà anche ad altri settori merceologici. La disciplina delle crisi bancarie è stato ritenuto che meritasse deviazioni dai modelli di trattamento delle insolvenze e delle pre-insolvenze delle altre imprese anche quando la dimensione dell impresa in dissesto (o prossima a questo) fosse minore. I contenziosi decisi dal Tribunale di Milano e dall Arbitro per le Controversie Finanziarie, che scaturirono dalle pretese avanzate da numerosi azionisti, ne sono un esempio degno di discussione poiché le decisioni assunte da chi ha giudicato presentano taluni profili di criticità

States has traditionally faced banking crisis through the so-called bail-out tool: public resources have been used for a long time in order to rescue banks, putting the burden on taxpayers. Since the beginning of the crisis, the European... more

States has traditionally faced banking crisis through the so-called bail-out tool: public resources have been used for a long time in order to rescue banks, putting the burden on taxpayers. Since the beginning of the crisis, the European Commission (Commission) has adopted special State aid rules for the rescue of banks, providing guidance on the use of bail-out principles but without any precise exit strategy. In order to reduce public support to banks, the Banking Communications and the new Bank Recovery and Resolution Directive introduced the bail-in (or burden-sharing) tool, putting the burden of bank rescue on shareholders and subordinated creditors while minimising the burden on taxpayers. On July 2016, the European Court of Justice, in the Kotnik case, declared the compatibility with European Union Law of burden-sharing measures, which however must comply with the general principle of proportionality, especially with regard to subordinated creditors.

Post on the Kluwer Competition Law Blog written together with Stefano Lucchini, Jacques Moscianese and Irene de Angelis. Post republished on E-competition bulletin (Concurrences):... more

While this short analysis does not evaluate the options available to tackle the NPA crisis, it nonetheless makes possible, a fairer assessment of available policies by dispelling our naïve understanding of modern money and the myth that... more

While this short analysis does not evaluate the options available to tackle the NPA crisis, it nonetheless makes possible, a fairer assessment of available policies by dispelling our naïve understanding of modern money and the myth that taxpayers actually fund government spending on bank recapitalisation.

Nel presente paper si analizzeranno, in primis, i tratti distintivi dell'impresa bancaria e la sua posizione rispetto alla normativa nazionale e comunitaria. Successivamente si passerà a descrivere il nuovo istituto nato con il... more

Nel presente paper si analizzeranno, in primis, i tratti distintivi dell'impresa bancaria e la sua posizione rispetto alla normativa nazionale e comunitaria. Successivamente si passerà a descrivere il nuovo istituto nato con il Regolamento europeo n. 806/2014: il " Bail-In ". Si proseguirà poi ad analizzare i suoi aspetti " sui generis " e maggiormente controversi concludendo con un'analisi del caso italiano e una breve riflessione sull'informativa che gli istituti bancari dovrebbero diffondere.

Several years have passed since 29 March 2017, the date when the United Kingdom (UK) triggered Article 50 of the Treaty on European Union (TEU). This date has become well-known for paving the way to multiple legal and political issues,... more

Several years have passed since 29 March 2017, the date when the United Kingdom (UK) triggered Article 50 of the Treaty on European Union (TEU). This date has become well-known for paving the way to multiple legal and political issues, most of which depend on the agreement setting the conditions for the future relations between the European Union (EU) and the UK. In reference to the resolution of a credit institution established in the EU in a state of imminent crisis, Brexit might negatively affect its shareholders and bondholders who were called upon to contribute by absorbing losses and recapitalising the bank through the bail-in instrument. In particular, when the bail-in converts or writes down liabilities previously established under English law. To date, the EU legal framework for the resolution of credit institutions envisages a provision for the direct recognition of liabilities governed under any of the EU Member States’ law. This means that, due to Brexit, English law liabilities are no longer directly recognised at the EU level. However, the Bank Recovery and Resolution Directive (BRRD), one of the pillars of the EU legislation relating to resolution, leaves to each EU Member State the duty to require financial entities to include “resolution-proof” clauses in the contracts establishing such liabilities or, alternatively, to conclude a binding agreement with the relevant third country. This creates issues concerning both the recognition of English law liabilities established pre-BRRD and to post-BRRD liabilities not compliant with the contractual requirement. By analysing the EU and UK legal frameworks, this paper aims to address possible solutions to ease a future resolution procedure involving the use of the bail-in instrument towards English law liabilities. The purpose is to ease both the determination of the Minimum Requirement for own fund and Eligible Liabilities (MREL) and the resolution process for the relevant authority in charge of the resolution procedure, since an orderly bail-in of those problematic liabilities could improve the effectiveness of the instrument and the success of the whole resolution procedure.

La crisi dell impresa bancaria è tradizionalmente ritenuta meritevole di par- ticolare attenzione da parte del legislatore, in quanto può finire per esporre non solo coloro che sono direttamente in relazione con la banca in difficoltà, ma... more

La crisi dell impresa bancaria è tradizionalmente ritenuta meritevole di par- ticolare attenzione da parte del legislatore, in quanto può finire per esporre non solo coloro che sono direttamente in relazione con la banca in difficoltà, ma anche l intero sistema economico-finanziario in cui quest ultima opera al rischio di ripercussioni così gravi da determinare perdite insostenibili. L ultimo decennio ha messo a dura prova la capacità di molte economie di reggere le conseguenze finanziarie di una delle più grandi insolvenze della storia recente e, cioè, della crisi che emerse alla metà del settembre 2008 in capo al gruppo bancario-finanziario Lehman Brothers. Proprio in considera- zione delle difficoltà nel contenere quelle conseguenze, non soltanto a livello microe- conomico ma anche a quello macroeconomico, i governi di molti paesi così come le principali istituzioni con responsabilità di disciplina dei mercati finanziari hanno in seguito compiuto una pluralità di interventi sulla regolamentazione. Uno dei problemi fondamentali è stato individuato nell attitudine della crisi di un intermediario — se non già della sua insolvenza — ad essere trasmessa ad altri, tramutando anche rapidamente una difficoltà individuale in crisi di sistema. Nel quadro così sintetizzato, che ha registrato non solo l insolvenza di grandi gruppi bancario-finanziari privati (3), ma anche la crisi di ccdd. debitori sovrani, plurimi sono stati gli interventi nel triennio 2008-2010 per salvare attività bancarie e/o assicu- rative, evitare danni o indennizzare clienti e risparmiatori di queste, proteggere — più in generale — economie di intere aree geografiche dalla comunicazione delle difficoltà anche ad altri settori merceologici. La disciplina delle crisi bancarie è stato ritenuto che meritasse deviazioni dai modelli di trattamento delle insolvenze e delle pre-insolvenze delle altre imprese anche quando la dimensione dell impresa in dissesto (o prossima a questo) fosse minore. I contenziosi decisi dal Tribunale di Milano e dall Arbitro per le Controversie Finanziarie, che scaturirono dalle pretese avanzate da numerosi azionisti, ne sono un esempio degno di discussione poiché le decisioni assunte da chi ha giudicato presentano taluni profili di criticità

This article argues that the power exercised by the Supreme Court in giving relief by way of anticipatory bail is not proper. The way the SC is delivering justice in this process is not only unruly but also promotes bail business and not... more

This article argues that the power exercised by the Supreme Court in giving relief by way of anticipatory bail is not proper. The way the SC is delivering justice in this process is not only unruly but also promotes bail business and not bail justice. However, this scenario prevailed in 2010-2016 and things have changed and/or improved a lot now.

Regulations can have a detrimental effect on market efficiency and innovation. It consumes resources and management attention. Whilst regulation is necessary for a functioning market for financial services and products, over regulation... more

Regulations can have a detrimental effect on market efficiency and innovation. It consumes resources and management attention. Whilst regulation is necessary for a functioning market for financial services and products, over regulation can undermine Australia’s competitiveness internationally. Regulation itself has the potential to distort incentives and create systemic risks. NO MORE BAILOUTS Above all, the most affirming stance this new law makes is that “too-big-to-fail” financial institutions will not be bailed-out by taxpayer dollars this next time around. In and of itself this one caveat alone smacks of prudence on the part of our governing officials. After all it’s no secret that the bailouts created one the worst economic hazards for the helpless American taxpayer compared to any other financial reform to date; in no way was a financial dilemma rectified. Therefore, protecting taxpayer money became the principal priority of the new U.S. reform.

A seguito dell’entrata in vigore della BRRD Bank Recovery and Resolution Directive, Direttiva 2014/59/UE, le crisi delle banche europee non gravano più sul contribuente, bensì sui loro creditori. Cioè, se va in crisi una banca, paga il... more

A seguito dell’entrata in vigore della BRRD Bank Recovery and Resolution Directive, Direttiva 2014/59/UE, le crisi delle banche europee non gravano più sul contribuente, bensì sui loro creditori. Cioè, se va in crisi una banca, paga il cliente. Tecnicamente bail (salvataggio) -in (dentro la banca, e non out, fuori).
In Italia un primo, del tutto inaspettato per il grosso pubblico, assaggio di ciò che potrà accadere ai clienti di un’azienda di credito, lo si è avuto con il Decreto “Salva banche” (da molti denominato “Ammazza obbligazionisti”). Quattro banche da anni presentavano accentuati elementi di criticità; per evitare il loro completo default sono state azzerate le obbligazioni subordinate che avevano emesse, per un valore complessivo di euro 431 milioni di euro in mano a 12.459 clienti. Nella stragrande maggioranza piccoli risparmiatori che –sembra- abbiano investito i loro risparmi dietro consigli non adeguati. Notevoli le proteste.
Il Governo italiano ha previsto un fondo di 100 milioni di euro, con il quale far fronte ai casi più eclatanti, secondo una procedura gestibile in primis con un arbitrato. Quest’ultimo, tuttavia, può dare ragione o torto, non riesce a valutare esigenze diversificate. Ed il denaro non sarà sufficiente per soddisfare le richieste di tutti. All’arbitrato, quindi, si potrebbe affiancare la mediazione, uno strumento ben più flessibile e che permette di raggiungere risultati soddisfacenti soprattutto quando uno dei due litiganti è un’azienda multiprodotto, quale una banca.