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Giovanni Mascia IL CARNEVALE DEI MESI A BAGNOLI DEL TRIGNO Relazione di presentazione del volume di Mauro Gioielli (Bagnoli del Trigno, 23 febbraio 1995) Ho accettato di buon grado l'invito di Franco Mastrodonato a presentare Il Carnevale... more
Giovanni Mascia IL CARNEVALE DEI MESI A BAGNOLI DEL TRIGNO Relazione di presentazione del volume di Mauro Gioielli (Bagnoli del Trigno, 23 febbraio 1995) Ho accettato di buon grado l'invito di Franco Mastrodonato a presentare Il Carnevale dei Mesi a Bagnoli del Trigno. Per due buoni motivi: Primo, il sicuro valore della pubblicazione edita dalla Compagnia di Cultura Popolare La perla del Molise, a firma di Mauro Gioielli. Anche senza confrontarmi con le bozze del libro, ero certo della bontà dello stesso. Mauro Gioielli, sotto questo aspetto, rappresenta un'assicurazione di garanzia. Come ribadirò più circostanziatamente. Secondo, l'interesse che da qualche tempo suscita nel sottoscritto il patrimonio popolare Pro-Loco, ho sentito aleggiare il giusto sentimento di attaccamento e amore per il paese natio. Facendo leva su questo sentimento, credo di fare cosa gradita ai presenti, se lascio precedere l'analisi del libro di Mauro Gioielli, da alcune considerazioni sul rapporto dei bagnolesi con la propria cultura popolare, secondo quanto mi è stato dato di rilevare. * * * Cultura popolare a Bagnoli Rupe pittoresca La perla del Molise. Mi si perdoni l'insistito riferimento personale. Esso non è motivato dal desiderio insano di porre me stesso al centro del discorso, ma per comunicare a voi bagnolesi, l'esito di un approccio che si può ritenere tipico, di un forestiero con la vostra terra, il vostro paese. Vigilia di Pasqua del 1989. Percorrevo con un amico di Monteroduni la Trignina per la prima volta, provenienti da Monteroduni, per l'appunto, alla volta di Castiglione Messer Marino. Il profilo inconfondibile e pittoresco di un paese abbarbicato ai peschi 1 mi colpì. A tal punto che fermai la macchina per ammirarlo con maggior comodo. L'amico mi disse il nome del paese, Bagnoli del Trigno, e aggiunse l'epiteto gratificante di Perla del Molise, che davvero non abbisognava di spiegazioni. Come 1 Lat. pesclum, macigno. Il toponimo pesco è largamente diffuso in Molise e nel meridione in genere. A Toro è registrata la voce dialettale peschionata, che vale colpo dato con una grossa pietra. accade in questi casi. Registrai il nome del paese nell'agenda dei miei pensieri: da visitare assolutamente. Diaspora Proseguimmo per la nostra strada. Incrociando, sorpassando e venendo sorpassati da una lunga teoria di taxi gialli, targati ROMA: il mio Cicerone mi disse del tutto normale la cosa, accennando all'esodo bagnolese e salcitano verso Roma, le cui colonie nella capitale si erano andate tradizionalmente aggregando attorno alle carrozzelle, alle botticelle prima e ai taxi poi. A frotte i bagnolesi di Roma tornavano alla loro terra, per la festività pasquale, per la scampagnata di pasquetta. La nostra passeggiata era mirata a una visita a Felice del Vecchio. Non so se questo nome dica qualcosa ai presenti. Spero di sì. Del Vecchio scrisse e pubblicò nel 1957 presso Einaudi quello che considero il più bel libro sul Molise: La chiesa di Canneto. Per inciso, libro che meritò all'autore, allora poco più che ventenne il Premio letterario più prestigioso, il Viareggio Opera Prima. L'ho voluto ricordare, perché‚ La chiesa di Canneto è libro emblematico. Nella realtà di Roccavivara, può specchiarsi la realtà di ogni comune molisano, a ridosso della seconda guerra mondiale. Specie i comuni della valle del Trigno. Penso a Bagnoli, ovviamente. La chiesa di Canneto è un po' l'inno, il tributo di affetto a tutta la vallata del Trigno. Ogni molisano dovrebbe leggerlo. Il trignino più di tutti. E, per questa primavera, opportuna arriverà la riedizione del testo, divenuto leggendario 2 .