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Questa ricerca nasce dall'impegno di Cesvot per l'ag gior namento e la formazione dei volontari e delle loro associazioni. Il Centro Servizio Volontariato Toscana ha voluto cogliere e concretizzare, soprattutto in un momento come... more
Questa ricerca nasce dall'impegno di Cesvot per l'ag gior namento e la formazione dei volontari e delle loro associazioni. Il Centro Servizio Volontariato Toscana ha voluto cogliere e concretizzare, soprattutto in un momento come l'attuale, di acuta crisi economica e sociale, l'esigenza di innovare le componenti vocazionale, organizzativa e professionale del volontariato, perseguendo la crescita sia dei volontari sia degli altri attori del 'sistema (volontariato)' attraverso percorsi di sostegno, di accompagnamento e di formazione che possano sempre meglio soddisfare i loro bisogni. La formazione nel volontariato ha la funzione di accompagnare le persone nelle loro esigenze di miglioramento. Il termine è ben scelto. Accompagnare, bella parola; rimanda a 'compagno', a chi condivide un'esperienza o la sua condizione con gli altri. L'etimo latino è addirittura commovente: cum panem, colui che condivide lo stesso pane; o riferito al basso latino, com pagus, in altre parole compaesano o dello stesso villaggio (quando una volta ci si aiutava di più). Accompagnare le persone riletto in chiave odierna signifi ca peraltro -lo si ricordi -non tanto svolgere un servizio quanto piuttosto compiere un esercizio di amicizia e di solidarietà disinteressata. Questo in sostanza è il compito del volontariato, da estendere alla funzione formativa applicata al volontariato. Di formazione e di analisi di bisogni di formazione si occupa questo lavoro. Mantenendo fede alla sua funzione di accompagnamento, notiamo subito che la formazione e i bisogni formativi sono da intendere diversamente rispetto alla consueta funzione che essi hanno applicati al mondo del lavoro. Diversamente certo, ma non in contrapposizione, questo è importante. Appare, infatti, utile cercare le convergenze e i punti di contatto tra i due mondi -tanti e interessanti -piuttosto che sottolineare con snobismo le differenze e le alterità. La concordia e non le opposizioni ci interessano in questa sede. La nostra lunga esperienza di formatori ci esorta, infatti, a cercare il meglio là dove le persone possono darlo in tutti i loro aspetti. Né è utile opporre gli sforzi e i talenti individuali che vanno bene per il profi tto 8 all'impegno e alle qualità che servono a praticare effi cacemente la gratuità e la reci procità. L'intelli genza non è mai ad excludendum. La ricerca di prestazione che il fare formazione ha quando applicato al settore profi t (aziendale) si stempera ma non si perde nel nonprofi t (terzo settore). Certamente qui più che le abilità e i risultati produttivi è importante l'empowerment personale, ovvero il potenziamento delle capacità individuali che fanno crescere e maturale il singolo, rendendo automaticamente più effi caci le sue azioni di sostegno, assistenza e di soccorso agli altri 1 . Ciò che cambia tra il mondo del lavoro e il volontariato è a ben vedere la sostanza del fi ne, non la validità del mezzo. In entrambi i casi si riesce meglio quanto più si hanno specifi che competenze da far valere. Chi scrive pensa che sul piano dell'agire individuale, in ogni tipo di organizzazione, sia essa orientata alla realizzazione di un utile economico, di un risultato pubblico, o alla prestazione di mutuo aiuto, la formazione assolva sempre la funzione di migliorare la persona, di metterla in stato di svolgere al meglio il ruolo cui è preposta. Tanto più che l'individuo quando agisce all'interno di una organizzazione lo fa per rendere più effi cace il proprio contributo, poiché è evidente che «gli individui danno vita alle organizzazioni per perseguire scopi che, in tutto o in parte, altrimenti, non potrebbero raggiungere da soli» (Godetti-La Rosa 2006: 27) 2 . Il volontariato organizzato assolve 6 «Se è vero che quella dell'economia civile è una proposta di ricerca, una prospettiva sull'oggi, criterio di valutazione delle concrete esperienze economiche, essa è anche una profezia, che sta di fronte all'economia di tutti i giorni come un dover-essere, e che ci ricorda gli obiettivi più alti ai quali la convivenza civile, economia inclusa, può giungere» (Bruni-Zamagni 2004: 279). 15 ricerca. In particolare sono grato per l'essenziale lavoro ai segretari Emanuela di Falco e Lorella Zanini Ciambotti, che a Livorno e a Pisa hanno fatto di tutto per stimolare le associazioni selezionate a collaborare. Abbraccio idealmente, infi ne, gli oltre trecento tra dirigenti, coordinatori, quadri e volontari che sono intervenuti alle riunioni e che hanno compilato il questionario. Lavorare con voi è stato un piacere. Abbiamo imparato molto.