Cristianismo Primitivo Research Papers - Academia.edu (original) (raw)
Diversi sono gli aspetti che si possono rilevare in merito a cosa sia o debba essere la preghiera: a)-<..Nella Filosofia ebraica e nella Letteratura rabbinica si osserva che il verbo ebraico per preghiera,-hitpallel-è in realtà la forma... more
Diversi sono gli aspetti che si possono rilevare in merito a cosa sia o debba essere la preghiera: a)-<..Nella Filosofia ebraica e nella Letteratura rabbinica si osserva che il verbo ebraico per preghiera,-hitpallel-è in realtà la forma riflessiva di palal, "giudicare". Quindi, "pregare" definisce il concetto di "giudicare se stessi": in definitiva, lo scopo della preghiera-tefilah-è di provocare una trasformazione interiore.... In questa prospettiva l'obiettivo finale della preghiera è quello di contribuire alla formazione della persona tramite il concentrarsi sulla divinità con la filosofia e la contemplazione intellettuale...>. Questo era, con parole riprese da Wikipedia, il senso ed il fine del pregare per il mondo ebraico in cui è vissuto Gesù. Ed è in questa prospettiva, quella di un "giudicarsi" che presuppone una una indagine-apprendimento, che la lettura dalla Torah, termine che significa peraltro "istruzione-insegnamento", ma più in generale che la lettura del Tanakh ovvero la lettura dei 24 libri sacri dell'ebraismo, l'Antico Testamento, era considerata preghiera. E' quindi "preghiera", per il mondo giudaico di Gesù, una lettura dei testi sacri che deve essere una istruttiva comprensione di quanto in essi è scritto: una lettura meditativa, un apprendimento sostanziale, che arriva a farci "giudicare-trasformare" ci dice come visto anche l'etimo del termine ebraico. La "preghiera" quindi, più genericamente, è per quel mondo una "meditazione trasformativa". Un apprendimento ed una comprensione, una riflessione e meditazione che essendo trasformativo, provocando un sostanziale cambiamento dell'uomo, non può che essere "riflessione sulla essenza della Vita, sull'Essere e sull'uomo". Una riflessione filosofica, metafisica. b)-Anche per Gesù il "pregare", come vedremo più avanti, aveva primariamente questo importante aspetto, questo obiettivo e conseguenza per l'uomo, ma un altro aspetto importante per Lui la preghiera poteva assumere: Gesù infatti la considerava anche un mezzo per incidere sul fisico-materiale intervenendo su forze "non fisiche" : <..egli disse loro: "Questo tipo [di demòni] si può espellere solo con la preghiera..">(Mc 9:29). Si vede qui un intervenire su, e/o un invocare, forze e realtà-non fisiche-che incidono sul fisico materiale, un intervenire, quasi sciamanico, che per Lui esige e presuppone una pistis, letteralmente una "fiducia", da noi traslata di senso con la errata ed imprecisa traduzione del termine con la parola fede, che è un "legarsi senza barriere", un-essere uno-con una dimensione altra da quella fisica : <.. Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: "Sii sradicato e trapiantato nel mare", ed esso vi ascolterebbe...> (Lc 17.6 // Mt 17.20). <..Per questo vi dico: tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato..> (Mc 11.24) Un aspetto, questo del pregare per incidere sul fisico materiale, aspetto che si vede anche nei miracoli suoi ma non solo suoi, che è aspetto che merita profonde riflessioni, riflessioni che però, estranee al Padre Nostro qui in esame, qui affrontiamo non affronteremo essendo poiché estranee. c)-Oggi la preghiera, seguendo le indicazioni di Paolo, è quasi esclusivamente una"richiesta e supplica per personali bisogni e aspettative", una richiesta e supplica cui si affiancano "ringraziamenti" ed ossequi : <.. non siate in ansietà per cosa alcuna, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio mediante preghiera e supplica, con ringraziamento.." (Filippesi, 4:6-7); "..non cessate mai di pregare, in ogni cosa rendete grazie.." (1 Tessalonicesi 5:17). Ma contrario e altro da questo, vedremo ora, è ciò che insegna Gesù in quella "preghiera" che è il Padre Nostro, l'esempio di preghiera che ci ha consegnato. Le premesse di Gesù Non meno importanti di tutte le altre riportateci nei vangeli, anche le parole del "Padre Nostro", per il fine di comprende a fondo l'insegnamento di Gesù, devono essere attentamente viste e considerate. Una analisi che qui affronteremo sulla base del testo riportatoci da Matteo, testo che in modo sostanzialmente identico ci riporta anche Luca (11.2-4), con a fianco, in un interessante raffronto, la analisi del parallelo testo di Padre Nostro che Dante in Purgatorio XI ci ha lasciato. Solo in Matteo troviamo però alcuni interessanti passi da Gesù pronunciati subito prima ed a premessa di quell'esempio di preghiera che poi Egli esporrà. Dice Gesù in quei passi : <...quando preghi entra nella tua camera e chiudi la porta...il Padre ..vede nel segreto… e non sprecate parole… il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. Voi dunque pregate così:..> (Mt 6.6-13) Con queste parole Gesù anticipa quel "Padre Nostro" col quale Egli, sollecitato a dare un esempio di preghiera, tratteggia il corretto volgersi dell'uomo al divino. Un corretto volgersi che-deve-essere, dice Gesù, intimo e segreto. Una intimità e segretezza oggi abbandonata e tradita che Lui stesso ha sempre cercato