Doria Research Papers - Academia.edu (original) (raw)
Il libro nasce dalla ricerca sulla storia della rocca di Perinaldo, borgo sito nell’entroterra ligure tra Sanremo e il principato di Monaco. È un saggio storico dove i protagonisti sono i documenti, la maggior parte di carattere inedito,... more
Il libro nasce dalla ricerca sulla storia della rocca di Perinaldo, borgo sito nell’entroterra ligure tra Sanremo e il principato di Monaco.
È un saggio storico dove i protagonisti sono i documenti, la maggior parte di carattere inedito, rinvenuti all’interno di vari fondi archivistici nazionali e internazionali.
In realtà la storia di Perinaldo è solo un pretesto per analizzare gli avvenimenti che hanno interessato questa particolare zona di confine, ponendo attenzione ai rapporti intercorsi tra le comunità circostanti, e soprattutto, alle amministrazioni feudali che si susseguirono nei secoli.
Fu parte integrante della Signoria dei Doria, caposaldo ghibellino dell’Italia settentrionale, che si contrappose con dure guerre ai Grimaldi di Monaco, famiglia di riferimento del partito guelfo. Per mezzo delle confinanti Sanremo, territorio genovese, e Seborga, dominio dei monaci provenzali di Lerino, si sono analizzati i rapporti che intercorsero tra questi centri, e quelli delle vicine Dolceacqua, Ventimiglia e Taggia, o al di là delle Alpi Marittime, con le francesi Sospel, Tende e La Brigue.
Oltre ai rapporti diplomatici, si riportano cronache di guerra, intrighi di palazzo, matrimoni osteggiati tra gli esponenti delle signorie di allora, il ruolo della Chiesa all’interno della società ma, soprattutto, quello dell’Inquisizione, che nella vicina Triora ebbe il suo più triste e noto epilogo.
Perinaldo, a causa delle guerre di fine Seicento, vide distrutto il suo archivio, perdendo completamente la memoria della propria storia. Questa ricerca ha permesso di ritrovare parte di quel materiale disperso, confluito in diversi fondi comunali, notarili ed ecclesiastici, ricostruendo quel sottile filo di memoria che legava il castello ai primi conti di Ventimiglia del XI secolo, passando alle dinastie genovesi degli Zaccaria, futuri signori di Chios in Grecia, e dei Doria di Dolceacqua, giungendo fino ai Duchi di Savoia del XVIII secolo.
Strutturalmente l’opera si divide in tre parti:
La prima, ripercorre l’origine del centro, il suo sviluppo fino alla fine del Seicento, anno in cui l’archivio comunitario venne distrutto nella guerra sabaudo-genovese.
La seconda è riservata agli approfondimenti in cui si analizzano gli inediti statuti comunitari del 1580, ritenuti dispersi, e rinvenuti in un fondo notarile taggiasco, rappresentanti un importante tassello per comprendere la complessa storia economica-sociale della Signoria dei Doria.
L’ultima parte è dedicata alla trascrizione documentaria, costituita da 37 documenti prodotti dalla comunità perinaldese nella sua lunga storia, che vanno dal XI al XVII secolo, tra cui si annoverano l’atto contenente l’elenco dei ventimigliesi del 1186, l’elenco degli abitanti di Dolceacqua del 1389, la convenzione con Sanremo del 1451, lo stato patrimoniale dei Doria del 1495, una convezione con Ventimiglia del 1539.
Il libro non vuole essere un semplice racconto di storia locale, ma un’analisi sulle complesse vicende che hanno interessato un territorio, quello dell’estremo Ponente Ligure, suddiviso tra i vari potentati feudali, che per diverse ragioni si consideravano, a torto o ragione, entità libere, autonome ma, soprattutto, indipendenti e sovrane: ognuna gelosa delle antiche prerogative orgogliosamente acquisite nel corso dei secoli, ed a cui non vollero mai rinunciare.