Emergency Room Research Papers - Academia.edu (original) (raw)
Lo scopo di questa tesi è analizzare il metodo attuale di soccorso e le successive complicazioni in un evento creato da un attentato terroristico o in cui siano coinvolte sostanze pericolose (Hazmat-CBRNe). In particolare, sarà seguito un... more
Lo scopo di questa tesi è analizzare il metodo attuale di soccorso e le successive complicazioni in un evento creato da un attentato terroristico o in cui siano coinvolte sostanze pericolose (Hazmat-CBRNe). In particolare, sarà seguito un percorso logico su come si dovrebbe effettuare un soccorso utilizzando un approccio olistico e omnicomprensivo, tenendo in considerazione tutte le variabili ed i pericoli. A questo scopo andrò a individuare un approccio progressivo, inizialmente spiegando la terminologia utilizzata e dei concetti fondamentali, in particolare per quello che riguarda tutti gli aspetti di pianificazione e prevenzione prima che un evento accada. Seguirò con l’analisi di una scena del crimine e come si deve effettuare un soccorso corretto. In seguito analizzerò il fenomeno del terrorismo, poiché è una scena del crimine con nuovi pericoli. Infine tratterò il rischio CBRNe, in quanto, il terrorismo può utilizzare le armi non convenzionali per un attentato. Quest’ultimo capitolo approfondisce anche l’approccio al soccorso con presenza di sostanze pericolose, in quanto fino a indagini concluse, ci si deve relazionare sempre con una probabile scena del crimine, in questo caso anche contaminata. Come vedremo servirà lavorare approcciandosi con un metodo che tenga conto di tutto ciò, anche quando non si ha la certezza o la scena può evolvere. Attraverso dei “case study” e i fatti di cronaca reperiti attraverso un lavoro di “open source intelligence”, andrò ad analizzare le criticità e i punti deboli dell’attuale sistema del soccorso italiano anche per sottolineare la necessità per cui si adottano determinati protocolli e qual è il loro scopo. Vista la forte differenza con l’uso di terminologie e protocolli esteri, eviterò quanto più possibile l’uso e la descrizione del sistema italiano e di scenderne nel dettaglio, soprattutto perché la terminologia cambia in modo troppo radicale negli anni, e cambierà ancora nel futuro prossimo rendendo poco comprensibile questo lavoro tra qualche anno (oltre che distante dai fini di questa tesi). Come scelta tecnica quindi, ho deciso di adottare come linea di base il protocollo standard dell’ICS (Incident Command System) perché stabile nel tempo da decenni, e che ha una terminologia comune e conosciuta da moltissimi stati. Il nostro sistema riflette in buona parte il sistema ICS anche se con terminologie differenti. Utilizzare, la terminologia italiana (Es.: COC, COI, DICOMAC, ROS…) sarebbe di poca utilità a un lettore al di fuori del nostro Stato, e, tenendo anche in considerazione che il nostro sistema e la nostra terminologia sono sconosciuti alla maggior parte dei nostri stessi operatori, ho tentato di tenere il discorso quanto più semplice possibile e che possa essere una base di partenza per approfondire l’argomento.
Nel contesto italiano l’utilizzo della terminologia “anglofona” di questa tesi, ha un impatto limitato e trascurabile, in quanto, chi conosce il sistema sa facilmente riconoscere l’omologo italiano indipendentemente dalla evoluzione del nome e dalla normativa.