Fantasy Literature Research Papers - Academia.edu (original) (raw)

Quattro chiacchere sull'urban fantasy con Luca Tarenzi e Aislinn Ovvero, come approfittare del lancio dell'antologia Terra Senza Cielo per chiacchierare di urban fantasy e del nostro modo di accettare il nuovo e il diverso L'anteprima di... more

Quattro chiacchere sull'urban fantasy con Luca Tarenzi e Aislinn Ovvero, come approfittare del lancio dell'antologia Terra Senza Cielo per chiacchierare di urban fantasy e del nostro modo di accettare il nuovo e il diverso L'anteprima di un nuovo libro è un'ottima scusa per incontrare due tra i maggiori autori del fantasy italiano, soprattutto se si tratta della preview di Terra senza Cielo, l'antologia che Luca Tarenzi e Aislinn hanno lanciato in anteprima al Lucca Comics and Games e che sarà disponibile in cartaceo da maggio 2019. Antologia a quattro mani o esperimento di metaletteratura dialogata? L'idea di un'opera a quattro mani, ci racconta Aislinn, nasce durante una chiacchierata davanti a un sushi. Un'antologia di racconti già pubblicati in altre antologie, ormai introvabili, con una sola regola: il numero di pagine a disposizione dei due autori deve essere la stessa; non importa la quantità dei racconti, ma lo spazio nell'antologia sarà perfettamente diviso a metà. E quindi, perché non aggiungere qualche racconto inedito? Una collezione di racconti che sia anche la fotografia dell'evoluzione dello stile e dei temi dei due scrittori, ma anche la storia della loro collaborazione: riprendere in mano vecchi testi, limarli, ma lasciare che raccontino il momento in cui sono stati scritti. Così scopriamo, per esempio, la storia di Lucifero, che lega tra loro i due Angelize (avete scovato la strizzata d'occhio ai romanzi in Né al Dio né al Diavolo?); ma anche un racconto su Azazel, rimasto nel cassetto per dieci anni, che prende forma proprio grazie alla collaborazione tra i due autori (e che troverete come bonus track solo nella versione cartacea dell'antologia). Terra senza Cielo è quindi un enorme puzzle del percorso narrativo di Luca Tarenzi e Aislinn, di cui ogni frammento viene raccontato nell'introduzione a ciascun racconto: non solo narrativa, quindi, ma una sorta di storia della storia, che procede con botte e risposte tra i due autori, fino a diventare un vero esperimento di metaletteratura dialogata. Un esperimento che culmina quindi in un mescolamento delle carte in gioco: ognuno dei due autori scrive un racconto che ha come protagonista il personaggio di un libro dell'altro. E quindi, ecco che Tom di Né al Dio né al Diavolo prende forma nelle mani di Luca Tarenzi, mentre Giacomo di Di Metallo e Stelle rivive nella penna di Aislinn. I due scrittori spiegano le difficoltà di questo lavoro: capire, profondamente, l'ambientazione dell'altro, attraverso appunti, mappe, discussioni, ma anche entrare nella storia e immaginarne sviluppi successivi che possano essere condivisi da chi ha partorito il personaggio nella sua mente. Ma…e l'urban fantasy? Come tradizione ormai consolidata per i due autori, il genere dell'antologia è l'urban fantasy ed è Luca Tarenzi, con la consueta passione (e competenza) a spiegarci il motivo della sua propensione per questo genere. Uno dei possibili presupposti della narrativa fantastica (di cui avevamo parlato anche con Fabio Guaglione e Maurizio Temporin, autori di IF, la Fondazione Immaginaria) è la presa di coscienza che la realtà in cui viviamo non ci soddisfa e questo ci porta a tre possibili reazioni: possiamo crearne una nuova (la strada del fantasy); possiamo portare la nostra alle sue estreme conseguenze (in una distopia o, più in generale, nella fantascienza); oppure, e questo è il