History of Travels Research Papers (original) (raw)

Titolo: Tra spezie e spie. Filippo Pigafetta nel Mediterraneo del secondo Cinquecento Luogo: Roma Editore: Viella Anno: 2020 ISBN: 9788833134703 URL: link all'opera RECENSORE Enrico Valseriati-Istituto storico italo-germanico, FBK Come... more

Titolo: Tra spezie e spie. Filippo Pigafetta nel Mediterraneo del secondo Cinquecento Luogo: Roma Editore: Viella Anno: 2020 ISBN: 9788833134703 URL: link all'opera RECENSORE Enrico Valseriati-Istituto storico italo-germanico, FBK Come citare E. Valseriati, recensione a Andrea Savio, Tra spezie e spie. Filippo Pigafetta nel Mediterraneo del secondo Cinquecento, Roma, Viella, 2020, in: ARO, IV, 2021, 1, URL https://aro-isig.fbk.eu/issues/2021/1/tra-spezie-e-spie-enrico-valseriati/ Nel 1576, mentre si trovava in Egitto per scopi apparentemente militari, il nobile vicentino Filippo Pigafetta entrò nella piramide di Cheope, staccò da un sarcofago un piccolo frammento e lo spedì infine al patrizio veneziano Giacomo Foscarini, come «anticaglia quanto all'antichità rarissima» (p. 40). Basterebbe questo breve aneddoto per costruire, attorno alla figura di Pigafetta, una serie di approfondimenti prosopografici di grande interesse culturale. Pochissime e non così frequenti, infatti, sono le testimonianze dirette sulla conoscenza delle antichità egizie da parte dei viaggiatori europei del Cinquecento, già di per sé molto rari nell'Egitto della prima età moderna. Filippo Pigafetta (1533-1604), tuttavia, fu molto più di un semplice viaggiatore, di un erudito, di un informatore. Imparentato con Antonio, uno dei pochi sopravvissuti alla prima circumnavigazione del globo, Filippo coltivò sin da giovane interessi geografici, storici, ingegneristici, militari e più in generale politici. Servì, da fervente cattolico, anzitutto la "sua" Repubblica, quella di Venezia, sebbene nell'arco della sua vita non lesinò consulenze culturali e diplomatiche a favore di Ferdinando I de' Medici, di papa Sisto V e soprattutto di Filippo II. Nella sua veste di rappresentante politico e di tecnico, visitò gran parte d'Europa e-come si è già accennato-anche l'Egitto e il Vicino Oriente, lasciando abbondante traccia delle sue missioni e di ciò che vide, con un occhio antropologico ma spesso viziato da pregiudizi di varia natura, accompagnando le relazioni scritte a preziose rilevazioni cartografiche, non sempre conservatesi. Non meno importante fu la sua attività in campo culturale: fitti e densi furono gli scambi librari