Intelligenza Artificiale Research Papers - Academia.edu (original) (raw)

L’instabilità sociale e la crescente percezione di rischio, con conseguente paura ed insicurezza, possono essere provocati dai rapidi mutamenti che attraversano la società contemporanea, dalla crisi del sistema dei valori, dalla crisi... more

L’instabilità sociale e la crescente percezione di rischio, con conseguente paura ed insicurezza, possono essere provocati dai rapidi mutamenti che attraversano la società contemporanea, dalla crisi del sistema dei valori, dalla crisi economica ed occupazionale, dagli attentati terroristici, dai flussi migratori transnazionali, dall’eccessivo consumismo generante reificazione, dalla attenuazione o scomparsa dei codici etici e morali che governano i comportamenti ed anche da crisi come quella provocata dalla diffusione del COVID 19 che ha creato una situazione di forte incertezza condizionando l’economia e le aspettative dei cittadini.
Tra i fattori di mutamento sociale particolarmente significativi, va considerato anche l’avvento delle nuove tecnologie, che ha portato ad una modificazione strutturale e continuamente cangiante delle relazioni sociali, nonché delle modalità di comunicazione e delle tecniche di organizzazione nelle strutture sociali, da quelle più semplici a quelle più complesse.
Tali rapidi mutamenti fanno reclamare, oggi più che mai, politiche accorte di controllo sociale e di prevenzione della criminalità.
È indispensabile infatti adottare nuove soluzioni per rivoluzionare il metodo di prevenzione dei crimini e quelle che fanno uso di tecniche e di strumenti di Predictive Intelligence possono supportare ed arricchire nuovi paradigmi di prevenzione come quella situazionale che si sta affermando nel mondo per contrastare gli illeciti, soprattutto quelli che maggiormente incidono sulla percezione di sicurezza e sul sentimento di fiducia nelle istituzioni da parte di cittadini ed imprese. Non solo a livello centrale ma sono chiamate in questo in particolare le amministrazioni locali alle quali è demandato il compito di adottare soluzioni innovative per migliorare la sicurezza urbana.
Molti studiosi come Michael R. Gottfredson, Simon Mackenzie, John Eck, David Farrington, Lawrence W. Sherman, Irvin Waller ed altri hanno lavorato in prima linea per analizzare quel che funziona e non funziona nella prevenzione dei crimini.
Anche organismi di ricerca come l'Organizzazione Mondiale della Sanità delle Nazioni Unite1, il Consiglio Nazionale delle Ricerche negli Stati Uniti e Commissioni come quella di verifica del Parlamento britannico, si sono espressi a più riprese su questo tema, concordando tutti sul fatto che i governi devono andare oltre l'applicazione della legge per affrontare i fattori di rischio che favoriscono i crimini, perché è più conveniente e maggiori sono i benefici sociali rispetto ai metodi
1’Organizzazione Mondiale della Sanità, Rapporto sulla Violenza e sulla Salute nel mondo, 2002
di contrasto basati sul sistema penale, nato alla fine del '700 con la funzione di far rispettare la legge attraverso i suoi organi ed apparati e che contrariamente a quanto normalmente si pensi, è stato creato per prevenire la criminalità secondo la teoria classica elaborata e sostenuta da Cesare Beccaria2 e Jeremy Bentham3 secondo la quale, la punizione del colpevole scoraggia altri dal violare le leggi.
Molteplici sondaggi4 inoltre, confermano che il sostegno pubblico e gli investimenti dovrebbero essere indirizzati verso sistemi di Prevenzione mirati e più efficaci.
Alcune delle conclusioni condivise raccomandano:
- Realizzare, implementare ed impiegare sistemi di controllo per prevenire la criminalità attraverso piani di azione mirati;
- Migliorare la capacità di raccolta dei dati sul crimine;
- Migliorare la collaborazione e lo scambio di informazioni in materia di prevenzione dei crimini;
- Definire le priorità per sostenere la ricerca sulle cause e le conseguenze del crimine;
- Valutare i costi della criminalità;
- Rafforzare le risposte per le vittime;
- Promuovere misure di prevenzione primaria;
- Integrare la prevenzione dei crimini nelle politiche sociali e educative, promuovendo l'uguaglianza sociale;
- Promuovere e monitorare l'aderenza ai trattati internazionali, leggi e altri meccanismi per salvaguardare i diritti umani.
Viene esaltato inoltre, il ruolo dei Comuni nell’organizzare strategie volte a contenere i fattori di rischio.
Ad esempio, il Forum Europeo per la Sicurezza Urbana e la Conferenza dei Sindaci degli Stati Uniti, hanno concluso e sottolineato che i comuni sono strutturati ed hanno tutti gli strumenti per indirizzare programmi volti a soddisfare le esigenze di benessere dei cittadini, soprattutto quelli più a rischio come i giovani, le donne e gli anziani e che a loro spetti il compito di coalizzare agenzie chiave sul territorio come le scuole, i centri per l'impiego, i servizi sociali e le forze dell'ordine5.
2 Cesare Beccaria, Dei delitti e delle Pene, 1764
3 Cesare Beccaria e Jeremy Bentham, Teoria della deterrenza
4 Uno di questi l’Eurobarometro IP/03/1366, Bruxelles 2003
5 In Italia il decreto-legge 20 febbraio 2017 n. 14, convertito con legge n.48/2017 ha introdotto disposizioni urgenti in materia di sicurezza urbana delle città 1. L’art. 4 della nuova legge definisce sicurezza urbana il bene pubblico che afferisce alla vivibilità e al decoro delle città, da perseguire attraverso interventi di riqualificazione, anche urbanistica, sociale e culturale, e recupero delle aree o dei siti degradati, l’eliminazione dei fattori di marginalità e di esclusione sociale, la prevenzione della criminalità, in particolare di tipo predatorio, la promozione della cultura del rispetto della
Il pensiero ma diremo l’obiettivo condiviso dunque è maggiore Prevenzione6 che normalmente viene suddivisa in primaria, secondaria e terziaria.
La prevenzione primaria si rivolge ai fattori individuali come ad esempio quello famigliare dove situazioni di disagio domestico è dimostrato, favoriscono la via della illegalità da parte di giovani e le competenze genitoriali in questo giocano un ruolo fondamentale. La diserzione scolastica poi è un fattore che innalza la probabilità che giovani si cimentino in attività illegali. Maggiore dunque è il numero dei fattori individuali di rischio presenti, maggiore è il rischio di coinvolgimento criminale ed è su di essi che la prevenzione primaria si concentra.
Nella prevenzione primaria rientrano anche i controlli delle forze dell'ordine che però secondo i principi del sistema penale poc’anzi citati, vengono svolti soprattutto in quelle aree dove in base a valutazioni empiriche vi è maggiore concentrazione criminale intesa anche come maggiore presenza di soggetti dediti al crimine, strade, quartieri e abitazioni.
La prevenzione secondaria invece si rivolge agli interventi diretti volti a contenere situazioni di rischio e coinvolgono i servizi sociali, le istituzioni educative e le forze dell'ordine.
In ultimo la prevenzione terziaria che si rivolge alla gestione delle emergenze che sorgono quando il crimine è avvenuto per rispondere in modo adeguato alle richieste di aiuto e per evitare che gli eventi si ripetano.
Per ottenere una copia registrarsi al mio sito:
https://www.elialombardo.it/pubblicazioni/