Italian language Research Papers - Academia.edu (original) (raw)

1. Premessa. Oggetto della nostra comunicazione è l'evoluzione storica di alcune strategie morfologiche concorrenziali nella formazione dei nomi dei mestieri in italiano. I nomi di mestiere rientrano nella categoria più ampia dei nomi... more

1. Premessa. Oggetto della nostra comunicazione è l'evoluzione storica di alcune strategie morfologiche concorrenziali nella formazione dei nomi dei mestieri in italiano. I nomi di mestiere rientrano nella categoria più ampia dei nomi d'agente, dove per agente si intende normalmente il ruolo semantico dell'iniziatore intenzionale, dunque tipicamente [+umano], di un'azione cui corrisponde in un enunciato la funzione sintattica di soggetto. Dal punto di vista semantico-pragmatico si possono identifi care diversi tipi di denominazioni agentive. Si può distinguere tra denominazioni che implicano una predicazione virtuale e iterativa, e denominazioni che implicano una predica-zione attuale e semelfattiva. Le prime si possono ulteriormente suddividere in classi-fi canti, che indicano la funzione dell'agente nella divisione sociale del lavoro, cioè il suo mestiere, e caratterizzanti, che gli assegnano un comportamento abituale. La categoria semantica dei nomi di mestiere può essere realizzata sia con mezzi lessicali, sia con mezzi morfologici. Rientrano nel primo caso: le parole ereditate dal latino, che non sono parole complesse (sarto) o almeno non sono più analizzabili (mugnaio < molinarium); i latinismi, che pur formati con mezzi morfologici nella lin-gua d'origine non sono trasparenti in italiano (orefi ce, veterinario); i prestiti, adattati (facchino, aguzzino, visagista, sciuscià) e no (coiffeur, sommelier, broker, vocalist); le metonimie e le antonomasie da nomi propri (violino, cicerone, fi garo). Nel secondo caso, i procedimenti morfologici usati sono suffi ssazione, prefissazione, composizione (anche neoclassica), conversione e riduzione. L'italiano possiede un discreto numero di suffi ssi di diversa produttività che formano nomi di mestiere soprattutto da basi nominali o verbali e, meno spesso, da basi aggettivali o avver-biali:-aio/-aia,-ai(u)olo/-ai(u)ola,-ano/-ana,-ante,-aro/-ara,-ar(u)olo/-ar(u)ola,-essa,-iere(o)/-iera,-igiano/-igiana,-ino/-ina,-ista,-nte,-one/-ona,-otto/-otta,-tore/-tora,-trice. I pochi prefi ssi che occorrono nella formazione di nomi di mestiere (pro-, sopra-, sotto-, vice-, ecc.) indicano la posizione in una gerarchia. Per quanto riguarda la composizione, accanto ad alcuni elementi formativi, neoclassici (-coltore,-grafo,-logo, ecc.) e non (-vendolo), specializzati nella formazione dei nomi di certi tipi di professioni, il tipo VN è quello più usato e documentato; tra i composti NN la maggioranza ha come primo elemento capo-. Una strategia compositiva che è cresciuta nel tempo consiste nel ricorso a costruzioni di tipo polirematico (assistente di volo, ecc.). Svolgono un ruolo marginale la conversione - di aggettivi (armato, bancario,