Latent Class Models Research Papers (original) (raw)
Il lavoro di tesi si colloca nell’ambito della ricerca sulla flessibilità del lavoro. Lo studio esplorativo della letteratura di riferimento ha messo in luce l’assenza di un metodo consolidato che consentisse un’analisi organica delle... more
Il lavoro di tesi si colloca nell’ambito della ricerca sulla flessibilità del lavoro. Lo studio esplorativo della letteratura di riferimento ha messo in luce l’assenza di un metodo consolidato che consentisse un’analisi organica delle caratteristiche nel contesto italiano della flessibilità della prestazione di lavoro. Il lavoro è stato quindi condotto alla luce di questa sollecitazione. Da un punto di vista teorico si è scelto di riportare attenzione sulle prestazioni piuttosto che sulle tipologie contrattuali dei lavoratori, così da evidenziare la centralità che l’organizzazione del lavoro assume nella vita quotidiana dei lavoratori e delle loro famiglie. Con prestazione di lavoro si è inteso l'insieme di quelle caratteristiche che regolano le modalità temporali di svolgimento dell’attività lavorativa. Il focus dell’analisi è stato quindi posto sulle prestazioni flessibili di lavoro in relazione alle pratiche effettivamente osservate nel corso delle attività lavorative. Principale elemento di analisi è stata quindi l’esplorazione di dieci indicatori della flessibilità della prestazione, complessivamente intesa, individuabili nel dataset utilizzato. Per la realizzazione dell’intero complesso di analisi sono stati utilizzati i microdati Istat sulle Forze di lavoro 2009. I dieci indicatori utilizzati nella definizione del modello sono: organizzazione oraria contrattuale (part-time/full-time); il numero di ore settimanalmente lavorate (ricodificato in sei fasce); variazione (o meno) del monte orario dell’ultima settimana rispetto all’orario abituale; l’occorrenza (o meno) di lavoro straordinario; l’occorrenza (o meno) di lavoro notturno, serale, il sabato, la domenica, su turni, da casa.
Lo scopo dell’analisi è stato quindi di descrivere le forme flessibili della prestazione di lavoro in Italia attraverso una tipologia empirica. Per la definizione di questa tipologia si è fatto riferimento ad un approccio person-oriented dell’analisi della struttura latente. Pertanto la tipologia è stata realizzata con l’ausilio dell’analisi delle classi latenti (LCA) condotta per mezzo dell’applicativo R.
L’analisi ha consentito di identificare una tipologia della flessibilità della prestazione composta da quattro tipi di lavoratori flessibili: il tipo standard (57,6% sul totale dei lavoratori subordinati e parasubordinati), o tipo non flessibile, che identifica i soggetti con un probabilità elevata di non presentare nessuno dei caratteri definiti come flessibili; il tipo a bassa intensità lavorativa (12,8%) caratterizzato in modo flessibile per la probabilità di essere contrattualmente part-time ed avere , un monte orario ridotto; il tipo ad alta intensità lavorativa (15,5%) che, in modo opposto al tipo part-time, presenta un'alta probabilità di avere prestazioni caratterizzate da un elevato monte orario, da un'alta probabilità di lavoro straordinario e da picchi positivi di flessibilità oraria infrasettimanale; il tipo flessibile per organizzazione (14,0%), caratterizzato da alte probabilità di lavoro serale, notturno, di sabato, festivo e su turni.
La descrizione del mercato del lavoro italiano attraverso l’utilizzo della nuova tipologia è il risultato di natura descrittiva del lavoro svolto. Infine, principale risultato analitico, si è potuta verificare la sussistenza di una relazione statisticamente significativa tra la flessibilità contrattuale e la flessibilità della prestazione di lavoro. Le variabili di controllo inserite nel modello di regressione logistica multinomiale sono: il genere, la cittadinanza, il titolo di studio e l’età. I beta associati sono 0,796 per il tipo a bassa intensità lavorativa, 0,511 per il tipo a alta intensità e 0,171 per il tipo flessibile per organizzazione.