Linguistica Testuale Research Papers - Academia.edu (original) (raw)

Benedetto Varchi (Florence, 1503-1565), in his lectures (in Accademia Fiorentina) in the years 1543-1564, dedicated mostly to "Divine Comedy" by Dante, provided basis for development of scientific literature in Italian language. Humanist... more

Benedetto Varchi (Florence, 1503-1565), in his lectures (in Accademia Fiorentina) in the years 1543-1564, dedicated mostly to "Divine Comedy" by Dante, provided basis for development of scientific literature in Italian language. Humanist (man of letters), highly educated (in the universities in Padua and Bologna), created expositions of logic studies in Italian language, translating and giving scientific comments on Aristotle’s ideas. From those studies only some manuscripts concerning systematisation and methodology of lectures in scientific knowledge (“exposition” and “explanation”) were published in the nineteenth century. Varchi designed his lectures on basis of “proper way of cognition and knowledge” – synthetic, analytic and defining – indispensable to conduct reasoning and to define research subject. So, he created prose appropriate to exact and natural science, as well as to lectures for diverse audience. Those texts reflect the methodology used in sequence of reasons, in syntax and in terminology which revealed meanings of phenomena. The analysis of syntax, the text construction and the terminology used, carried out in this article, discover and highlight a quality of lectures by Varchi. Lectures that can be an example of new prose which fully developed in scientific texts of the seventeenth century - mostly because of rich and precise scientific language (coming from Greek and Latin), but also enriched by neologisms, as well as by new stylistic based on short sentences, rarely compound, and by creation of sentences based on nouns.
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Benedetto Varchi, nelle sue lezioni tenute all’Accademia Fiorentina (1543-1564) e in gran parte dedicate al commento della "Commedia" e della poesia di Francesco Petrarca, pone le basi di un lavoro volto a costruire il modello di scrittura scientifica in volgare. Grazie a una solida preparazione filosofica, acquisita nei centri universitari di Padova e Bologna, Varchi imposta in volgare l’esposizione dei principi della logica, attraverso la traduzione e soprattutto il commento dell'opera di Aristotele. Di questo suo impegno rimangono alcuni significativi opuscoli, in parte editi nell’Ottocento, una sorta di precettistica della « sposizione e dichiarazione », in cui il letterato fiorentino traccia il metodo per l'acquisizione e l'ordinamento del sapere. E così Varchi costruisce le sue letture accademiche sui procedimenti, « modi particolari d’apparare e di sapere » — « compostivo », « risolutivo » e « diffinitivo » — indispensabili per la dimostrazione di singoli postulati e per l’esatta « determinazione » della materia trattata, mettendo in campo una prosa scientifica adatta all’esposizione orale dinanzi ad un pubblico variegato, in cui l’organizzazione testuale e le strutture sintattiche debbano aderire allo svolgersi del ragionamento e la terminologia renda il significato dei concetti. Dall'analisi della sintassi, della testualità e del lessico emerge il valore delle lezioni varchiane come l'esempio di una nuova prosa argomentativa, che si affermerà a pieno nella scrittura scientifica secentesca: sia per l'uso del lessico ricco di tecnicismi, adattati dal greco e dal latino ma anche formati ex novo tramite la sostantivizzazione e la rideterminazione semantica (« il ricevente », « l’ambiente », « l’astratto », « il concreto », « il difuori »), sia per lo stile spezzettato, l'attenuazione della tensione ipotattica e l'affermarsi delle strutture imperniate sul nome a scapito della centralità del verbo.