Manuscripts and Early Printed Books Research Papers (original) (raw)

introduzione al volume che l'insegnamento del vocabolario della propria disciplina non è sempre la principale preoccupazione di un docente universitario, e che ciò vale anche per chi «insegna la paleografia e le materie correlate, quali... more

introduzione al volume che l'insegnamento del vocabolario della propria disciplina non è sempre la principale preoccupazione di un docente universitario, e che ciò vale anche per chi «insegna la paleografia e le materie correlate, quali in particolare la diplomatica e la codicologia». Se, forse, in passato ci si poteva permettere di presumere che gli studenti possedessero gli attrezzi concettuali e terminologici necessari allo studio di una certa disciplina, nel caso particolare la paleografia, oggi nulla può essere dato per scontato. Evidente dovrebbe quindi risultare, più che l'utilità, la necessità di uno strumento che accompagni i discenti in un ambito tecnico quale la paleografia latina, tanto indispensabile allo studio del nostro passato quanto confinato in un orizzonte quasi esotico -il che potrebbe, in una prospettiva didattica, essere volto in vantaggio, poiché c'è un'inevitabile alterità nel passato e una quota di mistero sempre nuovo da indagare. Del glossario di Adelaide Ricci colpisce innanzitutto la semplicità: una virtù che tuttavia nasconde un lungo e paziente lavoro di chiarificazione, percorso che conduce alla chiarezza. È proprio la chiarezza terminologica a svolgere la funzione di autentica guida dei perplessi -o degli inesperti, quali sono non solo gli studenti, ma anche gran parte degli storici non specialisti della disciplina. Si trovano nel Glossario, per questa ragione, voci che dettagliano aspetti specifici dell'edizione di manoscritti (è il caso delle iniziali decorate e della loro nomenclatura), termini legati alla storia dei testi e alla loro redazione (alcuni, originale o redattore, apparentemente intuitivi, altri, come abitato o rasura, che appartengono al lessico più tecnicamente specifico della materia) e altri più generali ma che potrebbero talvolta causare fraintendimenti (come, nella struttura di un'opera, sommario, indice o intercolùmnio). Un pregio indiretto del Glossario di paleografia risiede nel suo mostrarci, attraverso la terminologia, la ricchezza della storia del libro nel suo farsi oggetto concreto di lettura e di studio; va quindi doppiamente apprezzato il fatto che questo volume si pone consapevolmente all'interno di questa nobile storia, che contiene e dalla quale è contenuto: in tale prospettiva si pone un'eccellente bibliografia ragionata, tanto semplice quanto intelligente, valida guida per gli studenti che opportunamente intendano proseguire nello studio della materia paleografica, una disciplina preziosa e, come tutte le altre, in evoluzione. Ai paleografi esperti, infine, il Glossario di Adelaide Ricci può servire come utile promemoria relativamente a un aspetto che ogni specialista tende paradossalmente a trascurare, per non dire dimenticare: la bellezza della propria terminologia specifica.