Media Economics Research Papers - Academia.edu (original) (raw)
Internet sta radicalmente cambiando, come risultato di dinamiche guidate dalla domanda. Se il Web 2.0 ha rappresentato un nuovo paradigma nell’eco-sistema Internet, sottolineando gli aspetti legati all’accessibilità dei contenuti, al... more
Internet sta radicalmente cambiando, come risultato di dinamiche guidate dalla domanda. Se il Web 2.0 ha rappresentato un nuovo paradigma nell’eco-sistema Internet, sottolineando gli aspetti legati all’accessibilità dei contenuti, al prosumerismo, alla disintermediazione, ai contenuti generati dagli utenti e ai media sociali, mettendo in discussione consolidati equilibri e rapporti di forza, il “Web 3.0” o l’“Internet of Things” ci si aspetta abbia un’influenza ancora più profonda e pervasiva sulle vite dei consumatori e dei cittadini, a livello economico e sociale.
Nel Web 3.0 la combinazione di connettività Internet e reti a banda ultra-larga, ampio uso di servizi in mobilità, rapido sviluppo di applicazioni innovative, geo-localizzazione e big data hanno un forte impatto sull’economia e sulla nostra vita quotidiana. In questo contesto il video funge da motore del cambiamento, in grado di soddisfare le crescenti aspettative dei consumatori.
La rivoluzione del broadband video sull’industria dei contenuti porta con sé un esponenziale incremento della domanda dei servizi di video online, come fattore di crescita del traffico di banda e dunque come volano per lo sviluppo delle reti. La crescente varietà e disponibilità dei device ha portato a un cambiamento radicale nelle abitudini dei consumatori, ampliando le opzioni e modalità di fruizione non legate più soltanto al device televisivo (tv connessa).
In Europa si segnala un aumento della competizione nella distribuzione dei contenuti video – un’area dominata dai tradizionali operatori televisivi – in conseguenza dei seguenti fattori: l’ingresso di nuovi attori globali, a cominciare da Neflix; il consolidamento, attraverso fusioni e acquisizioni, da parte dei grandi operatori di telecomunicazioni che ha permesso lo sviluppo dell’offerta quadruple play, integrando voce, dati con accesso a Internet fisso e mobile, e video (TV); l’accesso diretto dei nuovi attori a contenuti premium in esclusiva, non più soltanto cinema e serie, ma anche sport e calcio in particolare (campionato nazionale e Champions League), in grado di accrescere la domanda di dati e il traffico sulle reti (Regno Unito e Spagna).
In questo nuovo scenario, nuovi attori fanno leva sulla massa critica di utenti raggiunta grazie all’attività originaria e beneficiano così di esternalità di rete per espandersi nel nuovo mondo connesso dei contenuti. In tutti i casi si tratta di un settore ancora in una fase di sviluppo e dove struttura del mercato, strategie di posizionamento e rapporti di forza sono ancora lontani dall’essere consolidati.
Caratteristiche della Internet industry è dunque la presenza di effetti di rete sia dal lato della domanda che dell’offerta, ed effetti di rete indiretti possono portare ad una concentrazione della struttura di mercato. Tuttavia la presenza di effetti di lock in è attenuata dai seguenti fattori: i prodotti sono differenziati, i costi di switching per il consumatore sono ridotti se non nulli e prevale il multi-homing; inoltre le barriere all’ingresso non sono state finora dimostrate.
L’impatto di Internet sul mondo dei contenuti è enorme: nuovi modelli di business, nuovi player e nuove sfide attendono autorità antitrust e di regolazione. Il processo deve reperire idee/conoscenze tanto dalla “nuova” che dalla “vecchia” economia. Al tempo stesso mantenendo il focus sul consumatore piuttosto che sulla protezione di determinati concorrenti, consente che i benefici di Internet si estendano a tutta l’economia.
Sul piano della metodologia regolatoria, il tradizionale paradigma del command and control, è gradualmente sostituito da forme di co-regolamentazione e auto-regolamentazione dal basso, più flessibili, dinamiche, complete ed articolate, che realizzano una redistribuzione delle responsabilità regolatorie e favoriscono più efficacemente il benessere del consumatore.
Modelli complementari di regolazione potrebbero riguardare anche materie nelle quali siano coinvolti diritti fondamentali. In queste casi, un modello co-regolamentare dovrà prevedere una norma primaria saldamente ancorata ai valori di cui i diritti fondamentali sono espressione.
I sistemi di autoregolamentazione prevedono delle forme di condizionamento ed orientamento degli attori privati per il perseguimento di un interesse pubblico. Occorre verificare, “on a case by case basis”, quali forme di cooperazione potrebbero eventualmente essere esigibili, funzionali e proporzionate per il miglior perseguimento degli obiettivi generali sottesi al mondo degli old e new media nelle democrazie contemporanee.
Il video e la terza rivoluzione di Internet: tendenze di mercato e prospettive di policy, verrà presentato mercoledì 6 aprile a Roma. presso l’Aula Nocco, Via Parenzo, Università Luiss. Il lavoro è strutturato in due parti: la prima, che si compone di 3 capitoli (internet, audiovisivo, concorrenza), è stata realizzata da ITMedia Consulting; la seconda, relativa al quarto capitolo (regolazione e pluralismo), da LUISS DREAM.