Old Persian Research Papers - Academia.edu (original) (raw)

Il presente lavoro è dedicato a uno studio storico-comparativo delle formazioni causative sintetiche ricostruibili per l’indoeuropeo, suddivisibili in tre tipi: temi ad affisso nasale, temi raddoppiati, temi di tipo *CoC-éi̯e/o- (e... more

Il presente lavoro è dedicato a uno studio storico-comparativo delle formazioni causative sintetiche ricostruibili per l’indoeuropeo, suddivisibili in tre tipi: temi ad affisso nasale, temi raddoppiati, temi di tipo *CoC-éi̯e/o- (e *CṓC-(e)i̯e/o-).
L’obiettivo primario della ricerca è verificare la possibilità di istituire una cronologia relativa tra le suddette formazioni causative per quei lessemi verbali che ne attestano più di una. Particolare attenzione verrà dedicata in questo contesto ai temi *CoC-éi̯e/o-, i quali, nella funzione di causativi, sono già stati attribuiti da alcuni studiosi a una fase relativamente recente dell’indoeuropeo.
Nel primo capitolo si offrirà un inquadramento del problema della causatività, sia dal punto di vista della linguistica generale (§§ 1.1.1-2) sia dal punto di vista della linguistica storico-comparativa (§§ 1.1.3-1.2). In questo secondo contesto si approfondirà una que-stione che rappresenta il punto di partenza imprescindibile di questa ricerca, ovverosia il rapporto esistente tra i suddetti morfemi veicolanti causatività e due fasi cronologicamen-te successive del sistema verbale indoeuropeo: da una parte il più antico sistema di Aktionsarten – “modi dell’azione” morfologicamente derivati tramite affissi da un dato lessema verbale e in opposizione non aspettuale tra loro –, dall’altra il più recente sistema aspettuale. Gli affissi nasali e il raddoppiamento si comportano infatti in maniera simile potendo formare, a seconda del lessema verbale, sia temi dotati (tra gli altri) di Aktionsart causativa sia temi aspettualmente caratterizzati. I temi *CoC-éi̯e/o-, invece, non svolgono questa seconda funzione a livello di indoeuropeo ricostruito. Di conseguenza questi ultimi si denunciano come formazioni causative più recenti, volte a sostituire gli altri due tipi di affissi che, nel passaggio da un sistema di Aktionsarten a uno basato sull’aspetto verbale, si sono progressivamente desemantizzati associandosi come partner aspettuali a un tema radicale.
Successivamente si esporranno le finalità dello studio (§ 1.3) così come il metodo di lavoro. Quest’ultimo prevede l’analisi di lessemi verbali identificabili come non-agentivi, i quali permettono di riconoscere nella maniera più agevole una realizzazione causativa dell’Aktionsart veicolata dai tre morfemi in esame (§ 1.4.1), e attestati in almeno uno dei rami più antichi dell’indoeuropeo (anatolico, indoiranico, greco, italico), che dovrebbero riflettere in maniera più diretta la situazione esistente nella lingua madre (§ 1.4.2). A ciò seguirà una presentazione delle strategie morfologiche produttive nei quattro rami in esame per la formazione di nuovi causativi (§§ 1.4.2.1-6), la conoscenza delle quali dovrebbe permettere di evitare errate proiezioni di forme attestate nelle lingue storiche direttamente in indoeuropeo (Transponate).
Su queste basi si effettuerà lo studio dei lessemi verbali prescelti, a ciascuno dei quali sarà dedicato un capitolo. In ognuno di essi l’analisi procederà, nei limiti del possibile, in ordine cronologico dal ramo linguistico di attestazione più antica (anatolico) a quello di attestazione più recente (italico) e avverrà attraverso lo studio contrastivo delle collocazioni nelle quali ricorrono sia le formazioni causative sia le loro controparti non-causative. Al termine di ciascun capitolo si riassumeranno le conclusioni di rilievo rispetto alla questione fondamentale, ovverosia se, per il dato lessema, tutte le formazioni causative attestate nelle lingue storiche e afferenti ai tre tipi in esame – affisso nasale, raddoppiamento, *CoC-éi̯e/o- – possono essere effettivamente ricostruite già per l’indo-europeo.
Nelle conclusioni si traccerà un bilancio generale della ricerca svolta. L’analisi mostrerà che, per la maggior parte dei lessemi verbali in esame (ie. *dens- “diventare informato, capace”, *d(h)ebh-, *d(h)bheu̯- “diventare piccolo”, *h3er- “mettersi in movi-mento (verso l’alto)”, *h3reĝ- “diventare diritto”, *k̂lei̯- “appoggiarsi”, *ku̯ei̯- “ricevere (un’ammenda)”, *sel- “scattare”, *(s)teh2- “porsi in piedi”, *ten(h2)- “diventare teso”), le forme di struttura *CoC-éi̯e/o- sono creazioni einzelsprachlich limitate all’indoiranico – oppure separatamente all’indoario o all’iranico – e/o al germanico, entrambi rami dove proprio questo tipo è largamente produttivo nella formazione di nuovi causativi.
In un minor numero dei casi (ie. *h3elh1- “cadere in rovina”, *su̯eh2d- “diventare saporito”), invece, il *CoC-éi̯e/o- in esame è attestato solo in italico, dove il tipo non è produttivo: la sua ricostruzione già per l’indoeuropeo è perciò inevitabile e mostra chiaramente che, in funzione causativa, la tendenza a sostituire più antichi temi a infisso nasale e raddoppiati tramite *CoC-éi̯e/o- era presente nella lingua madre stessa.
Pochi lessemi (ie. *h1es- “essere seduto”, *h3er- “mettersi in movimento”, *ku̯ei̯- “ricevere (un’ammenda)”, *pleh1- “diventare pieno”, *(s)teh2- “porsi in piedi”, *ten(h2)- “diventare teso” [?]) attesteranno infine la cooccorrenza di un tema in nasale e uno rad-doppiato. In questi casi non sarà possibile stabilire alcuna differenza semantica determinante a livello di indoeuropeo, ciò che presuppone una fondamentale sinonimia delle due formazioni, più o meno ben riflessa nelle lingue storiche. Almeno in indo-iranico, però, si osserverà una tendenza a risolvere questa equivalenza funzionale: i temi raddoppiati scompaiono come formazioni dotate di Aktionsart causativa oppure vengono convertiti a presenti caratterizzati (aspetto), mentre i temi in nasale conservano la loro funzione di causativi (Aktionsart), la quale li espone poi al rinnovamento formale in *Cā̆C-ái̯a- (ie. *CoC-éi̯e/o-).