Piero della Francesca Research Papers (original) (raw)
Questo grande affresco di Piero della Francesca, dipinto tra il 1463 e il 1465, rappresenta la Resurrezione di Cristo. Si trova nel Museo Civico di Sansepolcro, che ho visitato circa un anno fa. Il sentimento di stupore e ammirazione che... more
Questo grande affresco di Piero della Francesca, dipinto tra il 1463 e il 1465, rappresenta la Resurrezione di Cristo. Si trova nel Museo Civico di Sansepolcro, che ho visitato circa un anno fa. Il sentimento di stupore e ammirazione che ho provato in quell'occasione si è mantenuto nel tempo, anzi, è cresciuto, perché quest'opera non si dimentica, ma matura lentamente alla coscienza, e questo probabilmente è ciò che l'artista voleva trasmetterci... La cosa che più mi ha colpito, in questo dipinto, sono stati gli occhi del Cristo, spalancati e fissi ad osservare non solo chi sta davanti all'opera, come spesso accade nelle immagini sacre, ma qualcosa di più grande; sereni, ma vigili e consapevoli di una Verità che va... oltre... E quegli occhi colpiscono ancora di più se li confrontiamo con quelli dei soldati posti a guardia del sepolcro: essi infatti non vedono! E non soltanto perché sono stati colti dal sonno... Il loro è un sonno ignaro, eccoli infatti immobili, abbandonati in un atteggiamento di apatia, di noncuranza, di distacco quasi dal miracolo che si sta realizzando davanti ai loro occhi, occhi però decisamente chiusi, occhi di chi vive nel buio... Quelle palpebre abbassate danno più l'impressione di trovarci davanti a persone colte da cecità, piuttosto che dal sonno: è la cecità dell'indifferenza, di chi per ignoranza o per scelta ha deciso di non vedere, come l'uomo sulla sinistra, che, pur sveglio, si copre volontariamente gli occhi ed abbassa la testa. Sono chiusi gli occhi come il loro cuore ed essi sono come pupazzi inanimati e ignari...