SIMBOLISMO Research Papers - Academia.edu (original) (raw)
Dalla mostra, organizzata dal Centro Studi “L.A.Muratori” di Modena presso Fierarte 2002, con opere di collezioni private, emerge la straordinaria versatilità di Giuseppe Graziosi che, uscito dall’Istituto d’Arte modenese, dal 1898 si... more
Dalla mostra, organizzata dal Centro Studi “L.A.Muratori” di Modena presso Fierarte 2002, con opere di collezioni private, emerge la straordinaria versatilità di Giuseppe Graziosi che, uscito dall’Istituto d’Arte modenese, dal 1898 si perfezionò all’Accademia di Firenze, docente l’anziano macchiaiolo Giovanni Fattori. Fondamentale il soggiorno parigino del 1903, con l’amico Ardengo Soffici, per la diretta conoscenza della scultura di Rodin e, in generale, delle correnti del post impressionismo. Alla brillante carriera presso le Accademie di Brera a Milano, di Napoli, di Firenze, s’accompagneranno i riconoscimenti nelle più prestigiose esposizioni – a partire dal 1900 all’Universale di Parigi, con ben 19 presenze alla Biennale di Venezia -, e imprese di vasta risonanza come la Fontana delle razze a Lima. Nella fecondissima attività di scultore, Graziosi saprà fondere, in un linguaggio individuale, suggestioni da Rodin, Maillol, Medardo Rosso, con la rilettura della più nobile tradizione italiana; mentre in pittura parteciperà alla più fertile stagione del post impressionismo, rimeditando gli esempi di Renoir e di Cézanne, della Cassat e di Bonnard, in consonanza con Spadini, Bazzaro, de Pisis, come ha evidenziato Gabriella Guandalini, a cui si deve il fondamentale studio sulle opere della Gipsoteca “Giuseppe Graziosi” del Museo Civico di Modena. Dunque personalità di rilievo nazionale e oltre, Graziosi è autore come altri pochi amato dai modenesi, sia come artefice delle splendide fontane cittadine e di tanti monumenti nell’area provinciale, sia come interprete acuto e partecipe della vita contadina, alla quale appartengono le sue radici familiari, nonché le radici della stessa società modenese.