The military religious orders of the Middle Ages : the Hospitallers, the Templars, the Teutonic knights, and others Research Papers (original) (raw)

2025

The Monastery had been associated with the killing of Prince Rhys ap Tewdwr of Deheubarth in the Lordship of Glynrhondda, fomenting a well-known chain of events that saw the overthrow of the Welsh in what we now know as Glamorgan,... more

The Monastery had been associated with the killing of Prince Rhys ap Tewdwr of Deheubarth in the Lordship of Glynrhondda, fomenting a well-known chain of events that saw the overthrow of the Welsh in what we now know as Glamorgan, establishing a Norman Lordship of that name in its place.
The Importance of the Monastery of Penrhys and the Norman Conquest of Glamorgan, and of Pant-y-Brâd, on the outskirts of Tonyrefail, relates also to the downfall of King Edward II and Hugh Despencer, Lord of Glamorgan, in the right of his wife, Eleanor de Clare, niece of the king.

2025, Dorota Grubba-Thiede

Ph.D. Dorota Grubba-Thiede Professor Hanna Brzuszkiewicz – Material and Breath “The future, as always, belongs to the dreamers” . The artwork and the personality of Professor Hanna Brzuszkiewicz form a multidimensional, dynamic... more

2025, CEL

Graham Edwin Wilkins writes upon the subject of the Order of the Poor Knights of Christ and the Temple of Solomon — the Knights Templars.

2025

Journée d'étude organisée par les Amis de Léoncel Saint-Jean-en-Royans (L'Artsolite), samedi 27 septembre 2025 La seigneurie, mode d'encadrement des hommes perpétué jusqu'à la Révolution, est à l'arrière-plan de nos Cahiers de Léoncel... more

Journée d'étude organisée par les Amis de Léoncel Saint-Jean-en-Royans (L'Artsolite), samedi 27 septembre 2025 La seigneurie, mode d'encadrement des hommes perpétué jusqu'à la Révolution, est à l'arrière-plan de nos Cahiers de Léoncel depuis la monographie des Gigors proposée en 1986 par Jean-Noël Couriol (Cahier n° 3). Le plus souvent abordée dans l'histoire cistercienne au prisme des relations avec les élites laïques, la seigneurie est assez largement monastique dans les espaces les plus élevés du Vercors occidental.

2025, Ο μυλολόγος, τεύχος 14, Άνοιξη

2025

“Primi in progrediendo, in regrediendo postremi” (Primi nell’attacco, ultimi nella ritirata); così elogiava il coraggio e la virtù militare dei Templari un noto teologo e predicatore loro contemporaneo, Giacomo de Vitry. Le loro gesta in... more

“Primi in progrediendo, in regrediendo postremi” (Primi nell’attacco, ultimi nella ritirata); così elogiava il coraggio e la virtù militare dei Templari un noto teologo e predicatore loro contemporaneo, Giacomo de Vitry. Le loro gesta in difesa dei pellegrini e a sostegno degli stati crociati in Terra Santa crearono una fama che contribuì a far sì che l’Ordine dei Pauperes Commilitones Christi diventasse una potenza politica, militare ed economica, temuta e rispettata in tutta la Cristianità. La vita e la storia dell’Ordine attraversano tutta una serie di vicende che hanno meritato un’attenzione profonda e costante su tutti i vari aspetti che esse hanno toccato: a cominciare dal paradosso, per quel tempo, della strana figura del monaco-cavaliere che pregava e combatteva, alle motivazioni spirituali, alla capillare organizzazione che attraversava tutta l’Europa cristiana. Tuttavia, nonostante l’abbondanza di contributi storiografici sui vari argomenti, un ambito che continua a rimanere marginale nella storiografia — fatta eccezione per alcuni rari tentativi — è quello relativo all’organizzazione militare dell’Ordine. Si tratta di una lacuna a dir poco paradossale, se si considera che gli scopi e la stessa ragion d’essere di quest’ultimo furono, in primo luogo, di natura militare. Scopo del presente studio è quello di contribuire al superamento di tale carenza — particolarmente marcata nella storiografia italiana — attraverso un’analisi dettagliata della struttura militare templare, delle strategie impiegate e dell’impatto operativo dell’Ordine nel contesto specifico della Terra Santa: dalla descrizione delle battaglie e della rete castellare, all’armamento, all’organizzazione militare. L’Autore, esperto di storia militare medievale e profondo conoscitore delle fonti templari, accompagna il lettore in un’indagine avvincente e ben documentata, con l’intento di rispondere a una domanda cruciale: da dove derivava l’efficacia militare dei Templari? Un interrogativo al centro di questo saggio, che si distingue per l’equilibrio tra rigore scientifico e capacità narrativa, composto attraverso una stretta aderenza alle fonti, dalle quali sono tratti numerosi stralci testuali tradotti in italiano.

2025

Gli atti dei capitoli generali e gli statuti dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme emanati al tempo del maestro Hélion de Villeneuve mostrano tutta la vitalità degli Ospitalieri nello scacchiere geopolitico mediterraneo del Trecento.... more

Gli atti dei capitoli generali e gli statuti dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme emanati al tempo del maestro Hélion de Villeneuve mostrano tutta la vitalità degli Ospitalieri nello scacchiere geopolitico mediterraneo del Trecento. Le norme, che trattano questioni gestionali, finanziarie, etiche e liturgiche, furono trasmesse in diverse lingue, specchio della dimensione internazionale dell’Ordine, i cui possedimenti spaziavano in un orizzonte vastissimo, da Cipro alle isole britanniche.
In seguito alla caduta di Acri e alla fine dell’esperienza crociata in Terra Santa, i cavalieri di Rodi furono capaci di rispondere alle sfide del momento, conquistando il Dodecaneso, acquisendo buona parte dei beni templari e orientando la loro missione di difesa della Cristianità in funzione antiturca. Per farlo, Hélion de Villeneuve, scelto dal papa per superare una crisi intestina, dovette consolidare l’assetto costituzionale dell’Ordine, ridefinendo i rapporti tra il maestro, la curia pontificia, l’oligarchia del convento di Rodi e tutti i fratres che vivevano nelle parti cismarine e ultramarine.

2025

Im Rahmen meiner Diplomarbeit habe ich die Beziehungen zwischen den Pfarrherren und den Akteuren des Marktes, vor allem im Zeitraum von Reformation und Gegenreformation, in den Mittelpunkt meiner Betrachtungen gestellt. Eine genauere... more

Im Rahmen meiner Diplomarbeit habe ich die Beziehungen zwischen den Pfarrherren und den Akteuren des Marktes, vor allem im Zeitraum von Reformation und Gegenreformation, in den Mittelpunkt meiner Betrachtungen gestellt. Eine genauere Darstellung des Sozialverhaltens der Protagonisten ist Ziel der Abhandlung. In einer großen Zahl an Regesten die im virtuellen Archiv „monasterium.net“ ediert sind, steht Gumpoldskirchen für Stiftungen, Kauf und Verkauf von Weingärten oder Handlungen von Pfarrer und Marktgemeinde im Blickpunkt. Diese Archivalien waren mir bei meiner Arbeit eine große Hilfe, geben sie doch ein lebendiges Bild über die Wechselbeziehungen und die lebhafte Kommunikation. An den Beginn einer Arbeit habe ich die Entstehungsgeschichte des Marktes gestellt, die bis in die Frühgeschichte reicht. Die Geschichte des Deutschen Ordens und der Ballei Österreich sind ein weiterer wichtiger Bestandteil dieser Abhandlung. Auch Besitz, Einkünfte und Stiftungen werden ausführlich behandel...

2025, I Templari nelle fonti medievali

L'analisi della presenza dell'Ordine Teutonico a Bologna, documentato nel XIII secolo, presenta notevoli difficoltà metodologiche, principalmente dovute alla frammentarietà delle fonti e al carattere spesso indiretto delle testimonianze... more

L'analisi della presenza dell'Ordine Teutonico a Bologna, documentato nel XIII secolo, presenta notevoli difficoltà metodologiche, principalmente dovute alla frammentarietà delle fonti e al carattere spesso indiretto delle testimonianze documentarie. La ricostruzione qui proposta si basa su corpora documentari distinti: riferimenti topografici in documenti notarili, lo studio di Antonio Ivan Pini sui rapporti tra ordini militari e ambiente universitario, il Cartularium Bononiensis, gli Acta Franciscana e Tabulariis Bononiensibus. Ciascuna di queste fonti presenta specifici orientamenti che devono essere tenute in considerazione per una corretta interpretazione storica. Gli Acta Franciscana, in particolare, documentano i Teutonici quasi esclusivamente nel contesto delle clausole testamentarie di esclusione, riflettendo la strategia francescana di sostituzione degli ordini militari come beneficiari preferiti della carità cittadina. Questo bias documentario, lungi dal ridurre il valore delle fonti, offre una prospettiva preziosa sulle dinamiche competitive tra ordini religiosi e sui meccanismi di marginalizzazione sociale che caratterizzarono il tardo XIII secolo.

2025

Based on a number of letters written by Jeanne Moerentorf (Moretus) to her uncle, Balthasar Moretus (then head of the Plantin Press) the early history of the Convent of the Annonciade in Antwerp is sketched. Balthasar was the 'spiritual... more

Based on a number of letters written by Jeanne Moerentorf (Moretus) to her uncle, Balthasar Moretus (then head of the Plantin Press) the early history of the Convent of the Annonciade in Antwerp is sketched. Balthasar was the 'spiritual father' (financial sponsor) of this Convent and his cousin Jeanne was the Mother Superior until her death in 1659. The peripitations of two paintings ('Veronica's veil' - by Willeboirts Bosschaert and 'The miracle of St. Justus' - by Rubens), both originally painted for the Church of this Convent are also addressed. Next to the letters mentioned above, Jeanne's personal notes (in-quarto) and the registers of the Convent are perused to reconstruct this story. The result: distant voices still lives. The article is in Dutch. Het tijdschrift vernoemd in de eerste zin is 'De Gulden Passer' (artikel niet gepubliceerd wegens te weinig 'book history') Aan bod komt ook de bouw-geschiedenis van de kloosterkerk der Annuntiaten (nu 'Brabantse Olijfberg') aan de Lange Winkelstraat in Antwerpen. Dit gebeurt op grond van de originele bronnen (m.n. het dagboek van Jeanne). Tevens worden de lotgevallen van een schilderij van Willeboirts Bosschaert (Veronica's doek) besproken, dat ooit in deze kerk hing en thans in de Sint Willibrorduskerk in Berchem is te bezichtigen. Rubens' schilderij van de heilige Justus (nu in Bordeaux) is geschilderd voor het reliek (de schedel) dat in deze kerk te bewonderen was. Thans in de Carolus Borromeüskerk, eerste pilaar links.

2025, Johannes Zeilinger (Hg.): Der Johanniterorden zwischen Jerusalem und Werben. Eine Spurensuche, Berlin

2025, Ricordo di Anna Tambini: una vita tra arte e storia

Un breve ricordo della storica dell'arte Anna Tambini, residente a Pisa ma originaria di Faenza

2025, Watermelon Publishers

Actual examples of charity and Hospitaller work within the Hospitaller Order of Saint Lazarus of Jerusalem and the men and women behind this international Lazarite confraternity.

2025

Il volume "I Cavalieri Templari nel Regno di Sicilia" di Giovanni Guerrieri rappresenta un importante contributo alla storiografia templare italiana. Pubblicato per la prima volta dalla Editrice Vecchi nel 1909, questo studio ha... more

Il volume "I Cavalieri Templari nel Regno di Sicilia" di Giovanni Guerrieri rappresenta un importante contributo alla storiografia templare italiana. Pubblicato per la prima volta dalla Editrice Vecchi nel 1909, questo studio ha attraversato più di un secolo di storia editoriale, trovando nuova vita nelle successive ristampe: l’edizione Arktos del 2000 (con introduzione e note di Gaspare Cannizzo) e l’edizione anastatica “Sulla rotta del Sole (collana "Le anastatiche").
L'opera del Guerrieri è basata esclusivamente su documenti storici ed attraverso di essi è possibile ricostruire anche una mappa degli insediamenti templari nel Regno di Sicilia. Questo metodo scientifico, già all'avanguardia per l'epoca, rende il lavoro ancora oggi prezioso per gli studiosi del templarismo meridionale.
La presente edizione nasce dalla consapevolezza che il testo originale di Guerrieri, pur nella sua validità scientifica, presenta significative difficoltà per il lettore contemporaneo. L'opera è scritta in un italiano aulico tipico dell’epoca, ancora profondamente impregnato di termini desueti e costruzioni sintattiche caratteristiche della prosa ottocentesca. Questo registro linguistico, se da un lato conferisce solennità e dignità letteraria al testo, dall'altro può costituire una barriera per l'accesso ai contenuti storici da parte dei lettori moderni.
Il lavoro di revisione linguistica qui proposto si pone l'obiettivo di rendere il testo piú fruibile ai lettori contemporanei, mantenendo integro il valore scientifico dell'opera e rispettando il pensiero dell'autore. L'intervento ha riguardato la semplificazione di costruzioni sintattiche particolarmente elaborate, l'adeguamento di termini desueti o di difficile comprensione, la modernizzazione della punteggiatura e dell'organizzazione testuale, preservando tuttavia la terminologia tecnica e storica specifica dell'epoca.
Come ricercatore e storico rigoroso, Guerrieri "non si perde nelle fantasticherie troppo spesso usuali quando si tratta di Templari e templarismo", preferendo ancorarsi saldamente alla documentazione archivistica. Questo approccio metodologico fa del suo studio un punto di riferimento ancora valido, nonostante i progressi della ricerca storica successiva.
Tuttavia, ogni opera va contestualizzata nel proprio tempo e valutata anche nei suoi inevitabili limiti.
Questa nuova edizione si propone quindi come un ponte tra la ricerca storica pionieristica di inizio Novecento e le esigenze conoscitive del lettore contemporaneo. L'opera di Guerrieri, liberata dalle barriere linguistiche che ne impedivano la piena fruizione, può così continuare a offrire il suo contributo alla comprensione della presenza templare nel Regno di Sicilia, in un dialogo costante tra rigore filologico e accessibilità divulgativa.

2025

Linaje B de Foces, senores de Orillena, Colungo, Xestalgar, etc.

2025

"La retirada del Levante" es el tercer capítulo de "Los templarios y Tierra Santa", dedicado a los acontecimientos y significados meta históricos de la organización templaria. Se recuerdan los desacuerdos, sin duda más numerosos que los... more

"La retirada del Levante" es el tercer capítulo de "Los templarios y Tierra Santa", dedicado a los acontecimientos y significados meta históricos de la organización templaria. Se recuerdan los desacuerdos, sin duda más numerosos que los períodos de paz, entre los templarios y los hospitalarios en Tierra Santa. A este respecto, se concede especial importancia a las investigaciones archivísticas de Joseph Delaville Le Roulx: de hecho, las fuentes históricas provienen de "Documents concernant le Templiers" (1882), donde Le Roulx concentró algunos documentos de los archivos de los caballeros de Malta sobre los templarios. Allí emergen algunas de las disputas entre las dos órdenes, como aquella que giró entorno a la zona de la ciudad de Acre y el Flumen Acconensis ex Fonte Recordane, ubicado en la actual zona del parque natural de Ein Afek, al sur de Acre. A partir de disputas como esta, que se remontan a la primera mitad del siglo XIII, se teje un debate más amplio sobre la influencia de las órdenes templaria y la hospitalaria, en las diferentes zonas del Levante, así como sobre su gradual descentralización. De hecho, ambas acabaron enfrascadas en una lucha interna que las habría distanciado no solo de Oriente Próximo, sino también de sus propósitos más auténticamente devocionales y contemplativos.

2025

«Presencia en el territorio y misión» es el segundo capítulo de «Los templarios y Tierra Santa». El objetivo inicial de la intervención es ofrecer una imagen orgánica de las ramificaciones de la organización templaria en el territorio,... more

«Presencia en el territorio y misión» es el segundo capítulo de «Los templarios y Tierra Santa». El objetivo inicial de la intervención es ofrecer una imagen orgánica de las ramificaciones de la organización templaria en el territorio, señalando también las correspondencias entre las estructuras administrativas y las posiciones jerárquicas. Esta reconstrucción también tiende a destacar la autonomía de los aparatos del Temple, que en el auge de su expansión llegaron a constituir un verdadero «estado dentro del estado» e incluso a entrar en conflicto con los intereses de los reinos nacionales, como ocurrió a principios del siglo XIV con Felipe IV de Francia.
En la parte final del artículo, el análisis se centra en el lenguaje arquitectónico de la Orden. Hablar de arquitectura templaria, como ya han señalado varios historiadores, sería inapropiado: las llamadas iglesias 'templarias' surgieron y se consolidaron de una manera casi indistinguible del florecimiento de las construcciones cistercienses en toda Europa. Sin embargo, es posible identificar centros de especial interés para comprender la presencia en el territorio así como las formas arquitectónicas favorecida por el Temple. Este es el caso, por ejemplo, de la ciudadela templaria de Tomar, cerca de Lisboa, y de la iglesia del Temple en Londres. Lugares y estructuras que aún existen y que representaron puntos de convergencia para los frailes-caballeros templarios, quienes encontraron en ciertos destacamentos provinciales bastiones en torno a los cuales consolidar su geografía simbólica y la organización coordinada de sus fuerzas.

2025

Primer intento de reconstruccion del famoso linaje de Azagra, senores de Albarracin

2025, I Templari nelle fonti medievali

La storia dei Cavalieri Templari a Verona rappresenta uno dei capitoli più affascinanti e meno conosciuti della presenza di questi leggendari monaci-guerrieri in Italia. Dal 1186 al 1313, attraverso la chiesa di San Vitale, i Templari... more

La storia dei Cavalieri Templari a Verona rappresenta uno dei capitoli più affascinanti e meno conosciuti della presenza di questi leggendari monaci-guerrieri in Italia. Dal 1186 al 1313, attraverso la chiesa di San Vitale, i Templari trasformarono la città scaligera in un crocevia spirituale tra Oriente e Occidente, creando un ponte tangibile con la Terrasanta attraverso un patrimonio reliquiario di straordinaria ricchezza.
Quando nel 1782 le alluvioni dell'Adige costrinsero al trasferimento delle reliquie da San Vitale alla chiesa di Santa Maria del Paradiso, non si concluse solo un'epoca, ma si aprì una nuova fase di custodia di tesori spirituali che continuano ancora oggi ad attrarre fedeli e studiosi da tutta Europa. Il reliquiario di Santa Maria del Paradiso conserva infatti quello che il settecentesco Andrea Galvani definiva come oggetti "portati in occidente da Templari e Giovanniti": frammenti della Vera Croce, il corpo di San Metrone con la sua colonna e catena, reliquie di santi orientali che testimoniano la straordinaria rete di collegamenti che i Templari avevano saputo tessere con i luoghi santi di Gerusalemme.
Questo saggio ricostruisce la storia di quella che si potrebbe definire una "Gerusalemme minore" nel cuore dell'Europa medievale, inserendo l'esperienza veronese nel più ampio fenomeno della translatio Hierosolymae, quel complesso processo attraverso cui l'Europa cristiana ricostruì simbolicamente la geografia sacra della Terrasanta in Occidente. Verona emerge così non come un caso isolato, ma come un nodo strategico in una rete europea di imitazioni gerosolimitane che comprendeva centri come Roma, Venezia, Acquapendente e San Vivaldo.
Basandosi su fonti documentarie inedite e su una rilettura critica delle testimonianze storiche disponibili, dalla preziosa documentazione del manoscritto di Andrea Galvani agli studi di Nicola Pezzella su San Vitale, il volume offre per la prima volta un quadro completo dell'eredità templare veronese, svelando come i Poveri Cavalieri di Cristo abbiano saputo creare a Verona un patrimonio spirituale che ha attraversato i secoli mantenendo intatta la sua efficacia devozionale.
Una storia che parla non solo del passato, ma anche del presente, mostrando come le tradizioni spirituali medievali continuino a offrire chiavi interpretative preziose per comprendere i meccanismi attraverso cui culture diverse possono dialogare e arricchirsi reciprocamente, mantenendo viva quella vocazione universale che aveva caratterizzato la grande avventura templare.

2025, Ordines militares : Colloquia Torunensia Historica

This article explores the concept of war aims in the historiography of the Teutonic Order, focusing on narrative sources from the late Middle Ages. Taking Clausewitz’s famous distinction between the purpose and the objective of war as a... more

This article explores the concept of war aims in the historiography of the Teutonic Order, focusing on narrative sources from the late Middle Ages. Taking Clausewitz’s famous distinction between the purpose and the objective of war as a starting point, the study examines how chroniclers of the Teutonic Order articulated the motives, goals, and legitimations of military campaigns in Prussia and Livonia. Far from presenting war as mere divine judgment or feudal obligation, these texts increasingly emphasized political rationales, strategic planning, and negotiated peace settlements. By analyzing specific episodes and phrases—such as “unde den Vride machten wider in dem Lande” (“and so they made peace again in the land”)—the article shows how historiography functioned as a means of explaining, justifying, and sometimes contesting the Order's use of force. The findings contribute to a more nuanced understanding of medieval military thought and the narrative construction of authority in the Order’s chronicle tradition.

2025, Zapiski historyczne : Towarzystwo Naukowe w Toruniu ; WydziaÚ Nauk Historycznich, Prawnicyzch i SpoÚecznych. Kwartalnik poświęcony historii pomorza

This article explores identity models in Prussian regional historiography between 1466 and 1525, a period marked by the political division of Prussia into Royal Prussia and Ducal (Teutonic) Prussia. Despite the formal separation, both... more

This article explores identity models in Prussian regional historiography between 1466 and 1525, a period marked by the political division of Prussia into Royal Prussia and Ducal (Teutonic) Prussia. Despite the formal separation, both regions continued to conceptualize themselves as part of a shared "Terra Prussiae," a notion rooted in the territorial boundaries of the former Teutonic Order State. Drawing on narrative sources from cities and clerical authors alike, the study reveals how historical writing preserved the ideal of a unified Prussian identity long after the Order’s decline made its restoration increasingly unlikely. Special attention is given to the interplay between political realities and historiographical traditions, as well as the shifting functions of historical narratives in legitimizing regional autonomy or loyalty to external powers.

2025, Cahiers de Fanjeaux, 59

Les élites urbaines du Midi se sont-elles distinguées par une religiosité particulière au regard d'autres groupes sociaux ou bien des groupes dominants d'espaces plus septentrionaux ? Par « élites laïques », on distingue les groupes qui,... more

Les élites urbaines du Midi se sont-elles distinguées par une religiosité particulière au regard d'autres groupes sociaux ou bien des groupes dominants d'espaces plus septentrionaux ? Par « élites laïques », on distingue les groupes qui, par leur capital économique, culturel ou symbolique, ont dominé le reste du corps social au sein de la cité et de son territoire. « Religion urbaine » qualifie les expressions de la spiritualité autant que les actions sociales liées aux pratiques pieuses : réseaux de sociabilité, entretien de la memoria, patronage de cultes et d'institutions ecclésiastiques… La notion de « religion civique » est encore interrogée à nouveaux frais. Ces acteurs ont-ils mobilisé des pratiques religieuses à des fins politiques ? Comment des dévotions ont-elles servi à assurer la cohésion sociale, à l'échelle de groupes spécifiques ou bien de l'ensemble du corps civique ? Dans quelles mesures ces actions ont-elles contribué à la sociogenèse même de ces élites ? Ce 59 e Cahier de Fanjeaux cherche à souligner l'imbrication du spirituel et du charnel, à traquer l'investissement des espaces religieux à des fins politiques ou bien la présence du religieux dans l'espace civique. Il contribue ainsi au débat sur la formation d'une sphère civile et civique autonome dans une société englobée par l'Église.

2025

Working as a history teacher in two gymnasiums in Orhei District and also as a PhD student, in the field of History at the University "Valahia" of Târgoviște (Romania) I had the opportunity to discover the epic of history textbooks.... more

Working as a history teacher in two gymnasiums in Orhei District and also as a PhD student, in the field of History at the University "Valahia" of Târgoviște (Romania) I had the opportunity to discover the epic of history textbooks. Recently, the scientific concerns are directly related to the study of history textbooks in the Republic of Moldova and Romania, the concepts of war and peace in the historical educational ensemble and cultural, national, European and universal values. Recent personal publications highlight elements of natural, cultural and ethnocultural heritage emanating from all history textbooks. My research and articles are focused on similarities and differences of history curricula on both banks of the Prut and the reform of historical education in these countries with a special focus on the development, production and dissemination of history textbooks.

2025, in Der Deutsche Orden als Bauherr. Aufbau und Ausbau der Infrastrukturen, ed. Wiesław Długokęcki, Christopher Herrmann, VDG, Ilmtal-Weinstraße 2024 (Quellen und Studien zur Geschichte des Deutschen Ordens 94), pp. 66-83 (ill. ins. 262-263)

A guided tour of the still preserved or lost buildings (castles, churches, towers..) of the Teutonic Order in Italy, with a special focus on the city of Rome (by Giulia Rossi Vairo)

2025, In Der Deutsche Orden als Bauherr. Aufbau und Ausbau der Infrastrukturen, ed. Wiesław Długokęcki, Christopher Herrmann, VDG, Ilmtal-Weinstraße 2024 (Quellen und Studien zur Geschichte des Deutschen Ordens 94), ISBN 978-3-89739-986-0, pp. 66-83

Kein Teil dieses Werkes darf ohne schriftliche Einwilligung des Verlages in irgendeiner Form (Fotokopie, Mikrofilm oder ein anderes Verfahren) reproduziert oder unter Verwendung elektronischer Systeme digitalisiert, verarbeitet,... more

Kein Teil dieses Werkes darf ohne schriftliche Einwilligung des Verlages in irgendeiner Form (Fotokopie, Mikrofilm oder ein anderes Verfahren) reproduziert oder unter Verwendung elektronischer Systeme digitalisiert, verarbeitet, vervielfältigt oder verbreitet werden. Die Angaben zu Text und Abbildungen wurden mit großer Sorgfalt zusammengestellt und überprüft. Dennoch sind Fehler und Irrtümer nicht auszuschließen. Für den Fall, dass wir etwas übersehen haben, sind wir für Hinweise dankbar. Satz: Monika Aichinger, arts + science weimar GmbH Druck: Beltz Grafische Betriebe GmbH, Bad Langensalza ISBN: 978-3-89739-986-0 Bibliografische Information der Deutschen Nationalbibliothek: Die Deutsche Nationalbibliothek verzeichnet diese Publikation in der Deutschen Nationalbibliografie; detaillierte bibliografische Daten sind im Internet über abrufbar. Die Vignette zeigt ein Detail des Winterremters, Hochmeisterpalast auf der Marienburg.

2025

MAURO BERNABEI (*) -CLAUDIO POLLINI (*) NOTA DENDROCRONOLOGICA SUI TIGLI DI S. LUGANO (BOLZANO, ITALIA) ( 1 ) Ad oggi, pochi lavori di dendrocronologia sono stati realizzati sul tiglio. Questioni legate alla particolare conformazione... more

MAURO BERNABEI (*) -CLAUDIO POLLINI (*) NOTA DENDROCRONOLOGICA SUI TIGLI DI S. LUGANO (BOLZANO, ITALIA) ( 1 ) Ad oggi, pochi lavori di dendrocronologia sono stati realizzati sul tiglio. Questioni legate alla particolare conformazione anatomica del legno e alle caratteristiche dell'accrescimento radiale comportano talvolta la formazione di anelli non chiaramente individuabili. Inoltre, la presenza sporadica dei tigli nei boschi italiani non facilita la costruzione di cronologie campione di riferimento. In questo lavoro, le classiche tecniche proprie dell'anatomia del legno e della dendrocronologia sono state impiegate per far luce sulla reale durata della vita di due piante di tiglio di notevole interesse storico locale. È stata così realizzata una cronologia di 245 anni che si sincronizza bene con le cronologie campione del larice e del pino cembro della zona. Tale cronologia ha contribuito alla ricostruzione di un piccolo pezzo della storia della valle.

2025, Masseria Casacugnano Giugliano

Arch. Francesco Gianfranco Russo

2025, Metis Historia Cultura

O presente artigo tem por objetivo apresentar informações básicas sobre o estudo da Arqueologia Medieval desenvolvida na Península Ibérica, mais precisamente em Portugal. O texto está dividido em três partes. Na primeira é feito um breve... more

O presente artigo tem por objetivo apresentar informações básicas sobre o estudo da Arqueologia Medieval desenvolvida na Península Ibérica, mais precisamente em Portugal. O texto está dividido em três partes. Na primeira é feito um breve histórico do surgimento, desenvolvimento e estabelecimento da Arqueologia medieval, como uma disciplina investigativa reconhecida, apontando suas principais fontes bibliográficas. A segunda, é composta pela análise de uma das fontes iconográficas mais importantes para o estudo da Arqueologia medieval em Portugal, o Livro das fortalezas, de Duarte de Armas, produzido em 1509, a pedido do rei D. Manuel I. Esse livro, depositado no Arquivo Nacional da Torre do Tombo, em Lisboa, mas com cópia publicada em 1997, em versão fac-símile, representa um documento fundamental não só para o estudo detalhado das fortificações medievais e pós-medievais, construídas na fronteira luso-castelhana, mas Resumo: Este trabalho apresenta informações básicas sobre o surgimento e a importância da Arqueologia medieval e analisa a obra iconográfica Livro das fortalezas, de 1509, para o estudo das fortificações em Portugal.

2025, ГАЛИЦЬКА ТА ВОЛИНСЬКА ЕЛІТИ НА БЕНКЕТАХ І ПОЛЮВАННЯХ XII–XIV СТОЛІТЬ (Feasting and Hunting among the Galician and Volhynian Elites (12th–14th Centuries)

Дослідження історії українського середньовіччя, відповідно до збережених літописних канонів, насамперед пов’язують із війнами, походами, маневреними політичними комбінаціями, династичними суперечками та іншими виявами тогочасного... more

Дослідження історії українського середньовіччя, відповідно до збережених літописних канонів, насамперед пов’язують із війнами, походами, маневреними політичними комбінаціями, династичними суперечками та іншими виявами тогочасного багатовимірного жит- тя еліти. На відміну від європейських нобілів, повсякденне життя яких уже тривалий час становить окреме велике дослідницьке пи- тання, в українських реаліях до такої проблематики усе ще не при- йнято звертатися, хоча цілком очевидно, що бояри та князі як пред- ставники суспільного прошарку «людей меча» зналися на розвагах не менше, ніж тогочасні європейські рицарі та королі. Повсякден- ність руської еліти, звільнена від стереотипного сприйняття друго- рядності, перетворилася на актуальний тренд для подальших нау- кових пошуків та інтерпретацій.
Аналіз доступних джерел, пошук відповідних згадок та їх трак- тування – важливі складові цього процесу, що дасть змогу по-но- вому оцінити окремі елементи буття представників військового стану Галицького князівства та Волині. Для цього існує актуаль- на потреба звернути увагу на такі об’єкти, як бенкети і полюван- ня – класичні розваги європейської середньовічної еліти, які часто у свідомості воїнів виступали нероздільно. У європейських рома- нах образ типового рицаря обов’язково складався із таких компо- нентів, як полювання, військові ігри та веселі бенкетування у колі товаришів. Відтак важливо визначити, наскільки така поведінка була поширена серед руської військової еліти.

2025, XIII Jornadas Puente de Alcántara

This presentation invites the audience to traverse a path from commandery to memory—a journey both institutional and spiritual—in which the Order of Alcántara emerges not merely as a structure of power or a form of religiosity, but as a... more

2025

Il documento che qui analizziamo costituisce una delle testimonianze più preziose e dettagliate dei rapporti tra ordini religiosi-militari e autorità comunali nell'Italia del XIII secolo. L'arbitrato del 27 novembre 1270 tra i Cavalieri... more

Il documento che qui analizziamo costituisce una delle testimonianze più preziose e dettagliate dei rapporti tra ordini religiosi-militari e autorità comunali nell'Italia del XIII secolo. L'arbitrato del 27 novembre 1270 tra i Cavalieri Templari e il Comune di Modena è conservato nell'opera monumentale di Girolamo Tiraboschi, "Memorie storiche modenesi; col codice diplomatico illustrato con note", pubblicata a Modena nel 1793, alle pagine 74-78.
Girolamo Tiraboschi (1731-1794), illustre erudito e bibliotecario del duca di Modena Francesco III d'Este, ha tramandato questo prezioso documento all'interno della sua sistematica raccolta delle fonti storiche modenesi. L'opera di Tiraboschi rappresenta ancora oggi una delle fonti più autorevoli per la storia medievale di Modena, frutto di un paziente lavoro di ricerca negli archivi ducali e ecclesiastici della città.
La copia utilizzata da Tiraboschi, come attestato dalla nota di possesso del conte Antonio Cavagna Sangiuliani di Gualdana (1843-1913), testimonia la circolazione di questo importante testo tra gli studiosi e i collezionisti dell'Ottocento, epoca di rinnovato interesse per le fonti medievali. La conservazione del documento attraverso i secoli, dalla sua redazione originale del 1270 fino alla pubblicazione settecentesca, dimostra il valore che le istituzioni modenesi attribuivano a questo accordo come precedente giuridico e testimonianza storica.
Il carattere unico di questo documento risiede non solo nella sua completezza e precisione giuridica, ma anche nel fatto che esso ci offre una finestra privilegiata su un momento di transizione cruciale nella storia europea. L'arbitrato del 1270, che troverà la sua ratifica definitiva nel compromesso dell'anno successivo, rappresenta infatti uno dei primi esempi documentati di risoluzione consensuale di un conflitto tra immunità ecclesiastiche e sovranità comunale, anticipando modelli di governance che diventeranno centrali nell'Europa moderna.
La traduzione qui presentata, condotta sull'originale latino riportato da Tiraboschi, mantiene quanto più possibile la struttura e il linguaggio del documento originale, permettendo al lettore moderno di cogliere la complessità e la sofisticazione giuridica di un testo che, sotto l'apparente tecnicismo notarile, nasconde una rivoluzione silenziosa nei rapporti tra potere spirituale e temporale.
L'analisi che segue si articola in tre parti che esaminano rispettivamente il contesto geografico e politico del conflitto, le innovazioni economiche introdotte dall'accordo, e le anticipazioni del diritto e della governance moderna contenute in questo straordinario documento della civiltà comunale italiana.

2025, I Templari nelle fonti medievali

La presenza del corpo di San Bonifacio martire nella chiesa templare di Santa Maria del Tempio a Venezia rappresenta molto più di una semplice custodia di reliquie. Questa relazione spirituale rivela i meccanismi profondi attraverso cui... more

La presenza del corpo di San Bonifacio martire nella chiesa templare di Santa Maria del Tempio a Venezia rappresenta molto più di una semplice custodia di reliquie. Questa relazione spirituale rivela i meccanismi profondi attraverso cui l'Ordine del Tempio costruiva la propria identità devozionale e la propria legittimazione religiosa.
San Bonifacio incarnava perfettamente l'archetipo del pellegrino-guerriero che i Templari volevano rappresentare: un romano convertito che partiva verso la Terra Santa per una missione religiosa e che sacrificava la propria vita per difendere la fede cristiana. La sua storia, dal viaggio interrotto a Tarso al martirio per mano delle autorità imperiali, offriva un modello spirituale di straordinaria efficacia per tutti coloro che, come i Templari, dedicavano la propria esistenza alla protezione dei luoghi santi e dei pellegrini.
Venezia, principale porta d'accesso verso l'Oriente cristiano, costituiva il luogo ideale per custodire le spoglie di questo santo. La chiesa di Santa Maria del Tempio non era infatti solo un edificio religioso, ma il cuore pulsante di una rete internazionale che collegava Roma all'Oriente attraverso la Serenissima. In questo contesto, la reliquia di San Bonifacio assumeva un valore simbolico che trascendeva la dimensione puramente devozionale: rappresentava la continuità spirituale tra il sacrificio del martire e la missione templare, offrendo un modello di riferimento per tutti i crociati e pellegrini che da Venezia partivano verso la Terra Santa.
L'analisi della presenza di questa reliquia nella chiesa templare veneziana permette inoltre di ricostruire le complesse dinamiche attraverso cui l'Ordine acquisiva e distribuiva il proprio patrimonio spirituale, rivelando una rete devozionale che collegava simbolicamente tutti i luoghi templari dall'Occidente all'Oriente, da Roma a Gerusalemme passando per Venezia.

2025, I TEMPLARI NELLE FONTI MEDIEVALI

La chiesa templare di Santa Maria in Broglio occupava una posizione di straordinario prestigio nel cuore pulsante di Venezia medievale. Situata nell'area che oggi corrisponde alla Calle dell'Ascensione dietro Piazza San Marco, l'edificio... more

La chiesa templare di Santa Maria in Broglio occupava una posizione di straordinario prestigio nel cuore pulsante di Venezia medievale. Situata nell'area che oggi corrisponde alla Calle dell'Ascensione dietro Piazza San Marco, l'edificio si ergeva in quello che allora era chiamato "Broglio", termine che designava il grande spazio erboso antistante la Basilica di San Marco. Questa piazza, successivamente lastricata ma ancora priva degli edifici che oggi la caratterizzano, rappresentava il centro nevralgico della vita civile e religiosa della Serenissima. La denominazione "de capite broilii" che ricorre nei documenti non è casuale: la chiesa templare si trovava letteralmente "in testa al broglio", occupando l'angolo destro di quello che era il principale spazio pubblico veneziano. Il Martinelli nel 1684 chiarisce che il termine derivava da "in Brolo (così detto un pezzo di terra circondato di siepe, o di muro) che era ivi vicino, e ove hora sono le fabriche delle Procuratie", fornendo così una definizione architettonica precisa di questo spazio urbano originariamente recintato. Questa collocazione privilegiata testimonia non solo l'importanza accordata dai veneziani all'Ordine del Tempio, ma rivela anche una precisa strategia urbanistica che vedeva l'insediamento templare come elemento integrante del sistema di potere della Repubblica.

2025

Coeur politique et gouvernemental de la Constantinople médiévale, le Grand Palais est un vaste complexe palatin à l’époque médio-byzantine (VIIe-XIIe s.). Connu pour les différents bâtiments qui le composent, additions postérieures au... more

Coeur politique et gouvernemental de la Constantinople médiévale, le Grand Palais est un vaste complexe palatin à l’époque médio-byzantine (VIIe-XIIe s.). Connu pour les différents bâtiments qui le composent, additions postérieures au palais initial de Constantin (début du IVe siècle), il n’est toutefois pas dépourvu de jardins et d’espaces non construits laissant une place à la nature. Leurs usages par les basileis méritent attention. En outre, les diverses formes de représentations de la nature au sein de ce centre majeur de pouvoir pourront aussi être évoquées (on peut ainsi songer entre autres aux pavements de mosaïque, tout comme aux faux lions rugissants et oiseaux chantants sur le faux platane près du trône de la Magnaure). Ils invitent à réfléchir à la dimension politique prise par la nature dans ce cadre. Enfin, la place dévolue à certains animaux, comme les chevaux, est digne d’intérêt. Appuyées sur le fameux Livre des cérémonies, mais aussi sur des sources narratives, grecques ou non-grecques, comme le récit de visiteurs étrangers, nos réflexions permettront d’appréhender ces espaces, ces animaux et ces objets dans une lecture des usages multiples de la nature au sein de ce palais impérial et ses abords les plus directs.

2025, I Templari nelle fonti medievali

La bolla pontificia emanata da Papa Clemente IV il 12 aprile 1265 rappresenta una testimonianza di valore per comprendere i meccanismi amministrativi e canonici che regolavano i rapporti tra il papato e gli ordini militari nel XIII... more

La bolla pontificia emanata da Papa Clemente IV il 12 aprile 1265 rappresenta una testimonianza di valore per comprendere i meccanismi amministrativi e canonici che regolavano i rapporti tra il papato e gli ordini militari nel XIII secolo. Il documento, conservato negli Archivi Apostolici Vaticani e successivamente trascritto nel Bollario dell'Ordine di Malta, affronta una questione apparentemente di routine: la richiesta di ordinazione sacerdotale per un cappellano templare di nome Stefano di Seyxa. Tuttavia, dietro questa procedura burocratica si celano meccanismi istituzionali di notevole complessità che illuminano aspetti cruciali dell'organizzazione ecclesiastica medievale. Il testo clementino rivela diversi livelli di significato storico che ne fanno una fonte primaria di interesse per multiple prospettive di ricerca.
Dal punto di vista diplomatico, la bolla illustra le procedure sviluppate dalla cancelleria apostolica per gestire le complesse questioni canoniche sollevate dalla necessità di coordinare l'ordinazione di membri degli ordini militari privilegiati. La struttura del documento, i suoi destinatari e le formule utilizzate testimoniano la maturità raggiunta dall'amministrazione papale nel coordinare autorità ecclesiastiche distribuite su scala continentale per sostenere le richieste provenienti dagli ordini militari. Dal punto di vista istituzionale, il caso di Stefano di Seyxa offre uno spaccato concreto dei meccanismi attraverso cui gli ordini militari richiedevano il sostegno papale per le ordinazioni dei propri membri, evidenziando le strategie sviluppate per coordinare l'autonomia degli ordini privilegiati con il controllo gerarchico della Chiesa. La necessità di una raccomandazione papale per facilitare l'ordinazione di un membro dell'Ordine templare rivela i delicati equilibri di potere che caratterizzavano le relazioni tra istituzioni monastico-militari e autorità diocesane locali. Dal punto di vista geografico e organizzativo, il documento testimonia la complessità del coordinamento necessario per gestire richieste che coinvolgevano autorità distribuite dalle terre d'oltremare ai territori franco-borgognoni, illustrando le strategie di coordinamento amministrativo necessarie per mantenere l'efficacia operativa di organizzazioni che operavano su scala europea. La specificazione geografica contenuta nella bolla e la dimensione temporale legata alla festa di San Giovanni Battista rivelano inoltre l'integrazione tra esigenze pratiche e identità spirituale che caratterizzava la gestione delle procedure ecclesiastiche.
Il pontificato di Clemente IV (1265-1268) rappresenta un momento di particolare equilibrio nelle relazioni tra papato e ordini militari. Gui Foucois, giurista di formazione e di origine francese, aveva sviluppato una politica di sistematico sostegno agli ordini religioso-militari, concependoli come strumenti strategici della presenza pontificia in Oriente e come baluardi dell'ortodossia cattolica in Occidente. Questo orientamento si tradusse in un consolidamento delle procedure attraverso cui il papato sosteneva le richieste degli ordini militari, accompagnato da un'attenta regolamentazione delle modalità di coordinamento per prevenire conflitti con il clero secolare. Il documento del 1265 si inserisce in questo quadro di equilibrio istituzionale, mostrando come la Sede Apostolica avesse sviluppato strumenti di mediazione tra le diverse componenti del corpo ecclesiale per facilitare le ordinazioni richieste dagli ordini militari. La precisione delle formule giuridiche utilizzate e la complessità delle procedure descritte riflettono sia la formazione specialistica del pontefice sia la sofisticazione raggiunta dalle pratiche amministrative ecclesiastiche del XIII secolo.
L'analisi del documento clementino richiede un approccio multidisciplinare che integri prospettive diplomatiche, prosopografiche, canonistiche e liturgiche. La ricostruzione dell'identità di Stefano di Seyxa attraverso l'analisi onomastica apre questioni sulla mobilità geografica del personale templare e sui meccanismi attraverso cui l'Ordine richiedeva il sostegno papale per le ordinazioni dei propri membri. La presenza di "frater Bernardus" illumina i ruoli procedurali sviluppati per gestire i rapporti con la curia papale e assicurare il corretto svolgimento delle procedure. Le implicazioni canoniche della richiesta sostenuta da Clemente IV aprono prospettive di ricerca sui meccanismi attraverso cui il papato coordinava i privilegi concessi agli ordini militari con l'esigenza di mantenere il controllo sulla validità e la regolarità delle ordinazioni, evidenziando le strategie sviluppate per bilanciare autonomia istituzionale e controllo gerarchico. La dimensione liturgica legata alla scadenza della festa di San Giovanni Battista rivela inoltre l'utilizzo del simbolismo religioso come strumento di coordinamento temporale nelle procedure ecclesiastiche.
La presente analisi si propone di esaminare questi diversi aspetti in modo sistematico, collocando il caso specifico di Stefano di Seyxa nel più ampio contesto delle trasformazioni istituzionali che caratterizzarono la Chiesa del XIII secolo e delle strategie sviluppate dal papato per gestire le complesse relazioni con gli ordini militari in un periodo di crescente sofisticazione amministrativa e di evoluzione delle pratiche canoniche.

2025, I Templari nelle fonti mediavali

Nel febbraio del 1256, papa Alessandro IV si trova a dover risolvere una complessa controversia finanziaria che coinvolge le ultime istituzioni cristiane rimaste in Terra Santa. Al centro della disputa ci sono 400 marche d'argento - una... more

Nel febbraio del 1256, papa Alessandro IV si trova a dover risolvere una complessa controversia finanziaria che coinvolge le ultime istituzioni cristiane rimaste in Terra Santa. Al centro della disputa ci sono 400 marche d'argento - una somma enorme per l'epoca, equivalente a quasi 100 chilogrammi di argento puro.
La questione è nata da una decisione del papa precedente, Innocenzo IV, che aveva affidato questa somma agli Ordini militari dei Templari e degli Ospedalieri perché fosse utilizzata per difendere la città di Antiochia dalle crescenti minacce musulmane. Tuttavia, nel corso del tempo, i soldi erano finiti nelle mani sbagliate e ora diverse autorità ecclesiastiche li rivendicavano.
Il Patriarca di Antiochia sostiene che quei fondi gli spettano di diritto, dato che erano destinati alla difesa della sua città. I Templari rivendicano le 400 marche perché avevano già anticipato quella cifra ai loro sostenitori. Nel frattempo, sembra che il Patriarca di Gerusalemme abbia già ricevuto gli stessi soldi, forse illegalmente.
La situazione è resa ancora più drammatica dal fatto che siamo negli ultimi anni di vita degli Stati Crociati: Antiochia cadrà definitivamente in mano musulmana nel 1268, appena 12 anni dopo questa controversia. Ogni risorsa finanziaria è quindi letteralmente questione di vita o di morte per queste comunità cristiane assediate.
Papa Alessandro IV deve quindi dirimere questa intricata questione, stabilendo chi ha diritto ai soldi e come utilizzarli al meglio per la difesa dei territori cristiani rimasti.

2025, Gangemi Editore

1437. La Madonna di Filippo Lippi, Tarquinia e il cardinale Vitelleschi.
A cura di: Bellelli Vincenzo, Tomassetti Maria Cristina

2025, St Lawrence Hidden Gems & www.medievalists.net

It has been ten years since I first wrote about Grand Master de Valette’s legendary sword of Birgu. Since then it has taken central attention in my book on Hospitaller weapons, but also mentioned in other publications, featured in... more

2025, I Templari nelle fonti medievali

Il presente studio si basa su un regesto di una bolla papale di Lucio III che recita: "Confermiamo la regola del Sommo Pontefice e quella che il Maestro Raimondo ordinò, e la Costituzione per la quale si ordinava che nell'Ospedale ci... more

Il presente studio si basa su un regesto di una bolla papale di Lucio III che recita: "Confermiamo la regola del Sommo Pontefice e quella che il Maestro Raimondo ordinò, e la Costituzione per la quale si ordinava che nell'Ospedale ci fossero cinque Medici e tre Chirurghi. Dato a Verona, 4 gennaio." Il documento è inedito, conservato presso l'Archivio della National Library, segnato come 1132 A, regesti di bolle papali.

2025, I Templari nelle fonti medievali

Questo documento INEDITO si inserisce nella continuità istituzionale avviata dalla fondamentale bolla di Pasquale II del 15 febbraio 1113, che aveva posto le basi giuridiche dell'Ordine riconoscendo lo xenodochio di Gerardo presso la... more

Questo documento INEDITO si inserisce nella continuità istituzionale avviata dalla fondamentale bolla di Pasquale II del 15 febbraio 1113, che aveva posto le basi giuridiche dell'Ordine riconoscendo lo xenodochio di Gerardo presso la chiesa di San Giovanni Battista a Gerusalemme. La bolla "Quam amabit" rappresenta quindi il secondo grande riconoscimento pontificio dell'istituzione gerosolimitana, emanata a distanza di ventuno anni dal primo atto di legittimazione papale.

2025, Arts

Military Orders in the Iberian Peninsula in the Middle Ages were greatly involved in both the processes of conquest and subsequent transformation of the territories seized from Islamic rule. Evidence of this involvement is still visible... more

Military Orders in the Iberian Peninsula in the Middle Ages were greatly involved in both the processes of conquest and subsequent transformation of the territories seized from Islamic rule. Evidence of this involvement is still visible today through solid and long-lasting buildings raised in response to the new needs of the dominant Christian society. The most significant were fortresses, and all their variants, followed by the temples of various sizes and categories. However, there were also other lesser-known constructions including mills, hospitals, houses of the commandery, and houses of agricultural domains. This study, based on written and archaeological sources, focuses on the constructions linked to the Military Orders, especially those of the Orders of Santiago, Calatrava, and St. John throughout the Kingdom of Castile between the 12th and 15th centuries. This analysis thus delves into the temporal sequence and regional variations of these features that not only led to a transformation of the landscape but also reflected changes in the framework of a particular type of society affected by power relations, technological evolution, available resources and wealth, as well as by its mentality and identity. Founded on data gleaned through basic research, this study thus attempts to reconstruct, among other aspects, this historical development by identifying the operational sequence which began with the procurement of raw materials, passing through the construction processes, and the application of different techniques. The study has likewise placed a special emphasis on the alarifes and the final results of their duties by analysing their choices of construction techniques and their functions.

2025, I Templari nelle fonti medievali

Il Documento di Gragena del 1292 è una preziosa testimonianza della complessa amministrazione territoriale e delle dinamiche economiche dell’Ordine del Tempio alla fine del XIII secolo, in una regione periferica ma strategicamente... more

Il Documento di Gragena del 1292 è una preziosa testimonianza della complessa amministrazione territoriale e delle dinamiche economiche dell’Ordine del Tempio alla fine del XIII secolo, in una regione periferica ma strategicamente rilevante come l’Ungheria e la Slavonia. Redatto in un momento di difficoltà logistica e finanziaria, il documento riflette non solo la mobilità e l'autonomia operativa dei cavalieri templari, ma anche la loro capacità di agire come attori locali con un ampio raggio d’influenza e solidi legami con la nobiltà e le autorità regie.
Al centro dell’atto troviamo frate Guglielmo di Peimis, Gran Maestro per l’Ungheria e la Slavonia, che concede in pegno con diritto di riscatto una terra chiamata Gragina a un certo Pietro il Teutonico, uomo definito "onesto e di buona reputazione". La transazione è motivata dalla necessità di sostenere le spese legate ai viaggi e agli affari templari a Zagabria, e avviene con il consenso di diversi fratelli dell’Ordine, a riprova del carattere collegiale e regolato delle decisioni patrimoniali templari.
Il documento è di straordinario interesse per diversi motivi: da un lato, documenta la prassi del pegno come strumento finanziario usato anche dai Templari; dall’altro, fornisce una dettagliata descrizione topografica dei confini della terra di Gragena, offrendo una rara finestra sulla geografia agraria e sul sistema di confini medievale.
Infine, la presenza di numerosi fratelli nominati per nome e il riferimento al sigillo apposto conferiscono al documento una forte valenza diplomatica e identitaria, inserendolo pienamente nella cultura giuridica e simbolica del tempo.

2025, I Templari nelle fonti medievali

Il Diploma rilasciato da Bela IV d'Ungheria all'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme il 2 giugno 1247 rappresenta uno dei documenti più significativi per la storia medievale dell'Europa centro-orientale. Questo atto formale, validato con... more

Il Diploma rilasciato da Bela IV d'Ungheria all'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme il 2 giugno 1247 rappresenta uno dei documenti più significativi per la storia medievale dell'Europa centro-orientale. Questo atto formale, validato con la bolla aurea reale, sanciva la concessione di vasti territori nell'attuale Romania agli Ospitalieri (poi noti come Cavalieri di Malta), con l'obiettivo di rafforzare le difese del Regno d'Ungheria dopo la devastante invasione mongola del 1241-1242.
Per comprendere appieno il significato e le implicazioni di questo documento, è necessario collocarlo in un preciso contesto storico e geopolitico. Il Regno d'Ungheria, sotto la guida di Bela IV (1235-1270), stava attraversando una profonda crisi dopo l'invasione mongola, che aveva spopolato intere regioni e indebolito significativamente l'autorità reale. La concessione di territori di frontiera a un ordine militare religioso rientrava in una strategia più ampia di ricostruzione e rafforzamento dei confini, che prevedeva anche la costruzione di fortezze e la riorganizzazione dell'apparato difensivo.
Il destinatario della concessione, l'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, era uno dei principali ordini militari religiosi nati durante le Crociate. Fondato originariamente con finalità ospedaliere per assistere i pellegrini in Terra Santa, l'Ordine aveva progressivamente assunto funzioni militari, diventando un importante attore politico nel Mediterraneo orientale. Nel XIII secolo, con la progressiva perdita dei territori crociati in Palestina, l'Ordine stava già iniziando a trasferire parte delle sue attività in Europa, un processo che sarebbe culminato con lo stanziamento a Rodi (1310) e poi a Malta (1530).
Il diploma non è solo una semplice concessione territoriale, ma un vero e proprio trattato che definisce in dettaglio diritti e obblighi reciproci, configurando un'alleanza strategica tra il Regno d'Ungheria e l'Ordine di San Giovanni. La sua analisi ci offre uno spaccato unico delle strutture politiche, amministrative e militari dell'Europa orientale nel XIII secolo, illuminando aspetti spesso trascurati dalle fonti storiografiche tradizionali.

2025, Ordines Militares

Auf Grundlage einer breiten Quellenüberlieferung (Ordensregel, Rechnungen, Briefe, Urkunden/Notariatsinstrumente, Chroniken, Gesandtenberichte, Rezesse der Stände- und Städtetage) lassen sich zahlreiche Informationen zum Alltags- und... more

Auf Grundlage einer breiten Quellenüberlieferung (Ordensregel, Rechnungen, Briefe, Urkunden/Notariatsinstrumente, Chroniken, Gesandtenberichte, Rezesse der Stände- und Städtetage) lassen sich zahlreiche Informationen zum Alltags- und Privatleben des Hochmeisters auf der Marienburg in der ersten Hälfte des 15. Jahrhunderts entnehmen. Besonders ertragreich ist dabei der Brief eines hochmeisterlichen Leibarztes, der zahlreiche Hinweise auf die Lebensführung des Ordensoberhauptes gibt. Diese Quelle ist im Anhang an den Artikel als Edition beigefügt.
On the basis of a wide range of sources (rules of the order, accounts, letters, deeds/notarial instruments, chronicles, envoy reports, minutes of the estates and town meetings), a wealth of information can be gleaned about the everyday and private life of the Grand Master at Marienburg Castle in the first half of the 15th century. The letter from the Grand Master's personal physician is particularly fruitful, as it provides numerous references to the lifestyle of the head of the order. This source is included as an edition in the appendix to the article.

2025, Le Moyen Âge

This book by Daniel Ludwig deals with the mutual exchanges of landed property and at times people between monastic institutions, aristocrats and occasionally the king, mainly in the 9th century

2025, Colloquia Russica Series I, vol. 9. Rus' and Poland (10th-14th centuries). Ed. by V. Nagirnyy and T. Pudłocki. Kraków

В статье сравниваются действия полоцкого князя Владимира и мазовецкого князя Конрада по отношению к немецким проповедникам и орденам в Пруссии и Ливонии. Князь Конрад узнал о ливонской миссии из устных преданий. Методы проповеди и... more

В статье сравниваются действия полоцкого князя Владимира и мазовецкого князя Конрада по отношению к немецким проповедникам и орденам в Пруссии и Ливонии. Князь Конрад узнал о ливонской миссии из устных преданий. Методы проповеди и взаимодействие миссионеров с князьями сходны. По ливонскому образцу мазовецкий князь создал орден для защиты неофитов. Дарования земель добжинским рыцарям и Немецкому ордену осуществлялись подобно дарованиям русских князей в пользу рижского архиепископа. При этом, князья Конрад и Владимир сохраняли верховенство („ius patronatus”) над землей. В первые годы христианизации Ливонии и Пруссии немецкие миссионеры и рыцари реализовывали модель „двух Градов” блаж. Августина. Согласно ей, неофиты из язычников продолжали платить дань либо признавать патронат своих светских владык, в то же время уплачивая десятину церкви. Эта модель была успешно реализована в Пруссии, ибо не была чем-то новым для польских герцогов. Для Рюриковичей церковь, сама собирающая десятину, являлась политическим и экономическим конкурентом. Полоцкий князь Владимир, затем и другие русские князья вступили в военный конфликт с ливонской церковью из-за дани неофитов. Князь Конрад избежал такого конфликта, сохранив „ius patronatus” над землей и препоручив взимание дани сначала епископу, потом Ордену.

2025, I Templari nelle fonti medievali

Camminando oggi per le vie di Padova, difficilmente ci si imbatte in tracce visibili dell'Ordine dei Templari. Eppure, tra il XII e il XIV secolo, questi monaci-guerrieri avevano stabilito in città una presenza significativa, incentrata... more

Camminando oggi per le vie di Padova, difficilmente ci si imbatte in tracce visibili dell'Ordine dei Templari. Eppure, tra il XII e il XIV secolo, questi monaci-guerrieri avevano stabilito in città una presenza significativa, incentrata attorno alla loro chiesa di Santa Maria in Conio (o Inconio). Il tempo e gli eventi hanno cancellato le tracce fisiche di questo edificio, ma attraverso i documenti d'archivio possiamo ricostruirne l'architettura e il patrimonio artistico che la caratterizzava. La chiesa non si trovava all'interno della cerchia muraria, ma nel borgo di Ognissanti, fuori dalle mura cittadine. Non era una scelta casuale: i Templari prediligevano posizioni strategiche, vicine a importanti vie di comunicazione e spesso in prossimità di corsi d'acqua. Santa Maria in Conio non faceva eccezione, sorgendo lungo il tracciato dell'antica via Annia, arteria fondamentale per i viaggiatori e i pellegrini che attraversavano il territorio padovano (Pezzella, p. 16). Le mappe settecentesche conservate nell'Archivio di Stato di Padova ci mostrano la chiesa situata a un incrocio di strade, circondata da canali che servivano sia per l'approvvigionamento idrico sia come vie di trasporto (A.S.P., "Corporazioni Religiose Soppresse Venete", "Commenda di Malta", b. 21, c. 2). Questi canali rappresentavano un elemento caratteristico del paesaggio urbano padovano medievale e rafforzavano il valore strategico dell'insediamento templare, come testimoniato da numerosi documenti dell'epoca.

2025, I Templari nelle fonti medievali

Il saggio "La Domus Albergaria di Fontaniva: un caso unico di ospitalità templare" presenta una ricerca storica su una struttura ricettiva medievale gestita dall'Ordine dei Templari a Fontaniva, provincia di Padova, nel Veneto. Si tratta... more

Il saggio "La Domus Albergaria di Fontaniva: un caso unico di ospitalità templare" presenta una ricerca storica su una struttura ricettiva medievale gestita dall'Ordine dei Templari a Fontaniva, provincia di Padova, nel Veneto. Si tratta di una scoperta significativa poiché l'attività ospitaliera non era tra le funzioni principali dei Templari, più orientati alla protezione dei pellegrini e alla difesa dei luoghi santi.
La relazione inizia con un inquadramento geografico-storico di Fontaniva, comune situato in posizione strategica lungo il fiume Brenta, il cui nome deriva probabilmente da "fons vivus" (fonte viva). La sua importanza era legata all'incrocio di direttrici di traffico terrestri e fluviali, con la presenza di un "guado" o "porto" che costituiva un punto obbligato di attraversamento del fiume.
Nella zona era già attestato un "ospitale" dipendente dalla chiesetta di San Pietro, sotto il monastero cistercense di Santa Maria del Piave. Tuttavia, l'autore rivela che sulla sponda opposta del Brenta esisteva una "domus albergaria" gestita dai Templari, testimoniata da documenti di inizio '300 e ignorata fino ad ora dalla storiografia.
La ricerca analizza il contesto dei pellegrinaggi medievali, evidenziando come Fontaniva si trovasse all'incrocio tra la via Postumia e la Romea germanica, punto di snodo per pellegrini diretti a Santiago di Compostela o in Terrasanta. Un elemento che conferma l'importanza religiosa del luogo è la sepoltura del santo pellegrino Bertrando, la cui storia agiografica viene brevemente riportata.
La parte centrale del saggio si concentra sui documenti che attestano la presenza della "domus albergaria", in particolare un inventario inquisitoriale del 1310 che descrive dettagliatamente la struttura: una locanda con sei cavalli, tre fratelli e tre servi, concessa in livello (una forma di affitto medievale) a diversi beneficiari. Viene spiegata l'importanza della festa di San Martino (11 novembre) come momento di pagamento dei canoni d'affitto.
L'autore approfondisce poi l'organizzazione e il funzionamento della domus, descrivendo l'importanza del servizio di cambio cavalli, elemento vitale nel sistema di trasporti medievale, e analizzando i protocolli seguiti per questo servizio.
La ricerca prosegue con l'analisi dell'appartenenza amministrativa della struttura, rivelando ambiguità nella sua dipendenza tra le mansioni templari di Treviso e Padova, complicata da confusioni giurisdizionali del territorio stesso di Fontaniva.
Il saggio segue anche le vicende della domus dopo la soppressione dell'Ordine dei Templari nel 1312, quando la struttura passò ai Cavalieri di Malta (Ordine di San Giovanni di Gerusalemme). Documenti del 1320, 1330 e persino del 1791 attestano la continuità della presenza giovannita a Fontaniva fino alla soppressione dell'Ordine nel 1797.
La metodologia della ricerca si basa sull'analisi di documenti d'archivio, in particolare l'inventario inquisitoriale del 1310, le Rationes decimarum (1297-1303), e documenti successivi citati da vari studiosi come Giovanni Mantese e Lorenzo Tacchella.
L'importanza di questo studio risiede nella scoperta di una struttura templare con funzione atipica per l'Ordine, offrendo nuove prospettive sulla presenza degli ordini militari-religiosi nel Veneto medievale e sul sistema di ospitalità lungo le vie di pellegrinaggio europee.