Censimento rom, i sindaci che dicono no. Salvini: «Fatto grave» (original) (raw)
Matteo Salvini torna sul tema del censimento a rom e sinti dopo le prime reazioni dei Comuni alla circolare inviata dal Viminale il 16 aprile a tutti i prefetti. Se da una parte, come per esempio dal sindaco leghista di Treviso e da quello di centrodestra di Vicenza, � arrivata l’approvazione, su altri fronti iniziano a spuntare le contrariet�. Questa mattina, in una nota, il ministro dell’Interno ha scelto d’intervenire: �� grave che alcuni sindaci di sinistra si oppongano al censimento delle presenze nei campi rom, “regolari” o abusivi, visto che per queste realt� vengono spesi (quasi sempre male) milioni di euro di fondi pubblici al mese. Ritengo sia dovere del ministro e diritto degli italiani sapere chi in queste realt� vive di illegalit�, manda i figli a scuola, ha un lavoro, paga le tasse o campa alle spalle del prossimo�. Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci, gli ha replicato: �Quello che non facciamo � fare schedature, i sindaci offrono servizi ai cittadini. Ci sono persone che vivono nelle nostre citt� e se Salvini vuole pu� chiederla al prefetto o al Questore, credo che conoscano tutte le presenze degli accampamenti e degli insediamenti nelle nostre citt� cos� come le conoscono i sindaci�.
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Sala: �Illogico�
Il primo no � venuto da Milano. Secondo il sindaco Giuseppe Sala, il problema del censimento dei nomadi voluto Salvini � soprattutto lo scopo per cui viene fatto. A chi gli ha chiesto al sindaco, se, come ha dichiarato l’assessore uscente alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino, il Comune di Milano non collaborer� con il Viminale, Sala ha risposto: �Bisogner� capire innanzitutto a che scopo si fa il censimento: se il censimento lo si fa per chiudere i campi, io mi chiedo poi come gestiamo la questione. A furia di chiudere o di limitare come nel caso degli Sprar l’accesso di persone che non hanno un luogo dove stare, poi ce li troviamo in giro per la citt�. �Il mio terrore � che i milanesi vedano pi� nomadi in giro per la citt� e che le lamentele aumentino�. �In linea prospettica io non ho mai detto che sono contrario alla chiusura dei campi rom, per� bisogna trovare le soluzioni. Il punto �: il censimento perch�? Finch� non ci spiegheranno perch�, � chiaro che vediamo la cosa come non logica�.
De Magistris: �Il prossimo sar� sugli ebrei?�
Da Napoli, gi� da tempo, c’� aperta contrariet� all’idea del censimento. Secondo il sindaco Luigi de Magistris: �Nella Costituzione c’� scritto che non puoi fare l’anagrafe degli immigrati e non puoi fare l’anagrafe/censimento ai fini della deportazione dei rom. Domani quale sar� il prossimo editto salviniano? Sugli ebrei? Sugli omosessuali? Purtroppo questo fa il ministro dell’Interno. Se si dice “I rom italiani purtroppo ce li dobbiamo tenere” che Paese vogliamo costruire? Il Paese dell’odio�.
Orlando: �No a discriminazioni�
Anche Leoluca Orlando, primo cittadino di Palermo, si era espresso chiaramente: �A Palermo non sar� fatto alcun censimento n� alcuna schedatura della popolazione rom che risiede nel capoluogo siciliano, n� quella di qualsiasi altro gruppo di cittadini. Non vi � alcun presupposto giuridico perch� si possa procedere in tal senso, ma anzi, a partire dalla Costituzione fino a qualsiasi normativa nazionale ed internazionale, sono vietati atti che in qualsiasi modo possano portare a discriminazioni su base etnica, religiosa, linguistica e culturale. A quando la richiesta di schedatura dei portatori di handicap? A quando quella degli omosessuali? A quando quella degli ebrei e dei musulmani? A quando quella degli iscritti ai sindacati o a partiti diversi dalla Lega e dai Cinque Stelle?�.
I precedenti
La questione del censimento di rom e sinti ha dei precedenti. Nel 1992, l’allora ministro per gli italiani all’Estero e l’Immigrazione, Margherita Boniver, si adoper� per organizzare �un censimento accurato dei nomadi nel nostro Paese� e in particolare per ottenere l’espulsione �immediata� dei nomadi extracomunitari �che siano stati giudicati colpevoli di crimini cos� gravi ed orribili che possono prefigurare il plagio ed addirittura la messa in stato di schiavit� dei piccoli�. Nel maggio 2008 la segretaria dei Radicali Italiani Rita Bernardini sulla questione sicurezza disse: �Un primo passo, ma fondamentale, verso l’integrazione � il censimento dei rom in Italia�. Nello stesso mese anche il leghista Roberto Maroni, all’epoca titolare del Viminale, mise in atto un censimento nazionale dei campi rom in Italia che suscit� le critiche di Ue, Onu e sinistra, tanto che poi non se ne fece pi� nulla. Un mese dopo, con il sindaco di centrodestra Gianni Alemanno favorevole a un censimento dei nomadi in citt�, a occuparsi della raccolta dati di tutti i rom presenti a Roma e nelle altre province del Lazio se ne occup� la Croce rossa italiana (Cri), in seguito al decreto di nomina dei Commissari per l’emergenza nomadi. Nel 2012 lo stesso Pierfrancesco Majorino e la giunta milanese di sinistra misero in atto un �censimento dei nuclei familiari delle popolazioni rom, sinti e camminanti presenti a Milano�. Nel marzo 2016, l’allora candidato sindaco del M5S, Virginia Raggi, annunciava per Roma: �Bisogner� fare un censimento serio delle famiglie, che vada a toccare il dato demografico, sociosanitario ma anche economico. Molte famiglie hanno un reddito. Stiamo mantenendo delle famiglie che possono gi� mantenersi da sole. Dobbiamo capire chi c’� dentro e in che condizioni si trova�.
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La circolare inviata ai prefetti
La circolare ora oggetto di polemiche � stata diramata il 16 luglio. Salvini chiede una �relazione sulla presenza di insediamenti rom, sinti e camminanti (siciliani erranti, gruppo nomade diffuso in Sicilia, ma semi-stanziale anche a Milano, Roma e Napoli, ndr)� in Italia entro due settimane�. L’obiettivo, sottolinea il Viminale, � quello di avere un quadro chiaro sui campi abusivi �per predisporre un piano di sgomberi�. L’annuncio del leader leghista era arrivato via Facebook: �Questa mattina ho scritto a tutti i prefetti per avere un quadro delle presenze nei campi abusivi o teoricamente “regolari” di rom, sinti e camminanti, per procedere, come da programma, a chiusure, sgomberi, allontanamento e ripristino della legalit�. Nella circolare si legge che �� prioritaria l’attivit� di prevenzione volta a contrastare l’insorgere di tali situazioni di degrado, pur essendo nel contempo essenziale, in presenza dei necessari presupposti, l’adozione di misure finalizzate alla riaffermazione della legalit�. E dunque �si rende urgente l’attivazione di un pi� strutturato sistema di ricognizione degli insediamenti, nel rispetto del diritto della persona, e di successivo monitoraggio per seguire l’evoluzione delle singole situazioni� con l’obiettivo di porre in essere interventi di sistema e un organico e coordinato insieme di iniziative. Per Salvini il quadro complessivo conoscitivo �appare ancora frammentato e disarticolato�.
18 luglio 2019 (modifica il 18 luglio 2019 | 14:26)
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