Maurizio Schillaci, la vita storta di un talento perduto (original) (raw)

serie a noir

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La storia amara del cugino di Salvatore, trequartista dai piedi d'oro, di due anni più grande di Totò. Un'esistenza fatta di apparenza e illusioni, che lo avrebbero portato in un buco nero senza uscita

19 settembre - 12:40 - MILANO

Il talento, la solitudine. La vita che a un certo punto deraglia, si incrina, si spezza inesorabilmente con un rumore secco, eppure mai definitivo perché alla caduta segue la rinascita, faticosa e gravida di un dolore che arriva da lontano, da quando la vita era un’altra cosa. L’abisso con cui fare i conti, giorno dopo giorno, a partire da un momento perso in una lontananza di cui si è persa la memoria. La vita che dopo la luce, scivola nell’oscurità sotterranea di una città, Palermo, che è la tua, eppure non ti riconosce più. Il presente che sfugge, futuro che spaventa. Il protagonista di questa storia, questa storia nera, ha un cognome pesante, che proprio in queste ore rimbalza come un pallone nei ricordi di milioni di italiani, innescando il ricordo dolce di un tempo lontano. Il protagonista si chiama Schillaci, battezzato Antonio Maurizio. È il cugino di Totò. Ha 64 anni e nella prima parte della sua vita, la più felice, è stato un calciatore.

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