Schillaci e gli altri. Vialli, Serena, Baggio, Mancini... Generazione di fenomeni (original) (raw)
che bomber
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Dal Mancio al Codino, da Carnevale a Vialli: per conquistarsi la maglia della nazionale Totò dovette confrontarsi con attaccanti di grande talento. Perché quelli erano gli anni dei grandi bomber. Come Van Basten e Batistuta, Maradona e Careca
19 settembre - 11:21 - MILANO
La generazione di azzurri che Totò Schillaci prese per mano e portò a fare la ola nell’irripetibile estate del 1990, si componeva di un parco attaccanti di lusso. Erano campioni rinomati e bomber di fama certificata che davano lustro al movimento italiano e - a considerare la questione trentaquattro anni dopo dallo specchietto retrovisore - ci ribadisce quanto feconda di uomini-gol fosse quella stagione. Non solo: quella agguerrita concorrenza dà ancora più risalto all’impresa di Totò, che riuscì a guadagnare in extremis la fiducia del ct Vicini e - in corso d’opera - a superare nelle gerarchie tutti i colleghi.