Dalla cena di martedì alla riunione di mercoledì mattina: dietro l'esonero di De Rossi (original) (raw)

Il tecnico alle 7.30 del mattino era a Trigoria per preparare l’allenamento in vista della sfida all’Udinese. Poi... Una volta ricevuta la notizia l'allenatore si è isolato da tutti. I giocatori hanno appreso la notizia dai social e dalla chat di squadra

18 settembre 2024 (modifica alle 22:07) - ROMA

Un trattamento alla Mourinho, in tutto e per tutto. Daniele De Rossi è stato rimosso dal suo incarico di allenatore della Roma con procedure molto simili (per non dire identiche) a quelle ricevute dallo Special One. Un esonero a sorpresa, in pieno stile Friedkin. Nel bene e nel male. Il tecnico di Ostia, infatti, alle 7.30 di mattina era a Trigoria, per preparare l’allenamento in vista della sfida all’Udinese. Si stava confrontando insieme al suo staff quando all’improvviso è stato convocato da Dan e Ryan Friedkin negli uffici al piano superiore. In cuor suo De Rossi già sapeva il motivo.

l'esonero

Alle 8 circa gli è stato comunicato l’esonero, poco dopo è arrivato il comunicato ufficiale del club. Sorpresi anche i giocatori che hanno appreso la notizia dai social e dalla chat di squadra mentre erano in macchina, anche loro, direzione Trigoria. Proprio come accaduto a gennaio. A Trigoria c’era anche il ds Ghisolfi che ci ha tenuto a salutare il tecnico col quale ha lavorato sul mercato per tutta l’estate. Ricevuta la comunicazione De Rossi è uscito dalla stanza, ha svuotato l’armadietto, ha salutato i dipendenti e ha abbandonato il centro sportivo tra gli applausi di circa 20 tifosi. Poco dopo, visto l’allenamento annullato, sono usciti anche i calciatori tra la contestazione di alcuni tifosi che poi hanno reiterato le proteste nel pomeriggio in particolare verso il capitano Pellegrini. Lui, come Mancini, si è intrattenuto un po’ di più nel centro sportivo in mattinata. Probabilmente anche per un confronto con la dirigenza.

la reazione di ddr

Daniele - che appena 4 mesi fa firmava il rinnovo triennale - si è isolato. È andato subito a casa, in zona Corso Vittorio Emanuele, e non ha voluto rilasciare dichiarazioni ai cronisti presenti sotto casa. Ha ricevuto il conforto della famiglia e di tanti amici e colleghi che gli hanno inviato decine di messaggi di vicinanza. In realtà De Rossi qualcosa l’aveva fiutato già ieri sera quando era a cena con alcuni amici. Qualche rumor nella notte era cominciato a circolare. Ma, si sa, soprattutto a Roma le voci sono all’ordine del giorno. Poi l’amara realtà e la reazione di una piazza che si era spaccata nelle ultime ore visti i risultati, ma che non si aspettava l’esonero dell’ex capitano. Tante le proteste via social e radio per il trattamento riservato a una bandiera che già nel 2018 aveva “subito” l’allontanamento da Trigoria da parte della proprietà americana gestita da James Pallotta. All’epoca ci furono feroci contestazioni. Che domenica all’Olimpico potrebbero essere replicate, anche se con toni diversi.

divergenze

Nelle ultime settimane si era raccontato di liti all’interno di Trigoria tra lo stesso De Rossi, alcuni giocatori e lo staff dirigenziale. Racconti sempre smentiti, anche se qualche incomprensione c’era eccome. Soprattutto sulla gestione a livello mediatico delle situazioni legate a Paulo Dybala e Nicola Zalewski. A pesare maggiormente però erano i risultati che non arrivavano (1 vittoria nelle ultime 11 gare ufficiali), un gioco che faticava a decollare e il malumore di qualche senatore. De Rossi, che in pubblico ha sempre difeso l’operato della società sul mercato, sapeva che ci voleva tempo per integrare i nuovi. Ma quel tempo non c’è stato. Che la frattura iniziasse a diventare scomposta si è capito anche dalla profezia di Francesco Totti che temeva per l’amico ed ex compagno un destino simile a quello di Mourinho. E infatti De Rossi è stato cacciato senza preavviso proprio come Mou. E proprio come Mou sarà sostituito nell’allenamento pomeridiano da un nuovo tecnico. In quel freddo 16 gennaio era lo stesso Daniele a prendere in mano la Roma, ora sarà Ivan Juric al quale i tifosi chiedono zero tolleranza.