Alvini e la seconda vita in Serie B: col Cosenza torna a sorridere battendo anche "l'incubo Samp" (original) (raw)

Otto punti nel primo mese di campionato: una sola sconfitta e tante certezze che al tecnico di Fucecchio mancavano da un bel po’...

18 settembre - 16:58 - MILANO

Dalla Sampdoria alla Sampdoria trascorrono 23 mesi e mille chilometri in direzione sud. In mezzo ci sono tre panchine e molta nebbia, fino al ritrovato sorriso in Calabria: Massimiliano Alvini si gode un Cosenza dal meteo sereno e con piena visibilità sull'obiettivo salvezza nonostante i 4 punti di penalizzazione dei rossoblù. Nel primo mese di campionato sono arrivati 8 punti sul campo, una sola sconfitta e tante certezze che al tecnico di Fucecchio mancavano dai 23 mesi di cui sopra. Chi gliele aveva fatte perdere, nell'autunno 2022? La Sampdoria, con cui aveva perso. Chi gliel'ha restituite stavolta? La Sampdoria, con cui ha vinto. Il cerchio di Alvini si apre e chiude contro i blucerchiati: inizia con fischi assordanti e si chiude con la frase ribadita in conferenza stampa, l'altro pomeriggio al Marulla: "E ora, alla prossima in casa, voglio lo stadio pieno".

molto grigio e poco rosso

Sono lontani i tempi in cui il tecnico di Fucecchio passeggiava nervoso a centrocampo mentre lo Zini di Cremona contestava appassionatamente i suoi grigiorossi: 11esima di Serie A, Alvini perde di misura contro la Samp l'ennesima gara stregata. Quella marchiata a fuoco dal rigore sbagliato di Dessers e dal centro vincente di Colley nel finale. Sulla classifica dei lombardi si leggono 4 punti, zero vittorie, inevitabile ultimo posto. E sul tecnico, contestatissimo a fine gara, sembra possano scorrere i titoli di coda da un momento all'altro. L'esonero alla fine arriva a metà gennaio, al tramonto del girone d'andata. Il bilancio è ancora più impietoso: 7 punti in 18 partite. E sempre zero vittorie. Fotografia triste di un'annata molto grigia e poco rossa per il tecnico che aveva assaggiato la Serie A dopo le ottime cose mostrate a Perugia l'anno prima. A Massimiliano Alvini serve un rilancio: alla sua porta, nell'estate 2023, si presenta lo Spezia. Che è retrocesso dalla massima serie come la sua Cremo e vorrebbe riavvicinarla il più possibile.

l'esonero fake

In Liguria Alvini si presenta con un occhio al passato e uno al futuro: "Né la Cremonese né lo Spezia meritavano di retrocedere, potevano fare un altro percorso entrambe. Ma ora, in bianconero, vogliamo fare una grande stagione per tornare in Serie A". Le cose vanno in modo un po’ diverso: lo Spezia fatica da subito, finendo invischiato nei bassifondi di classifica. Il 5 novembre, dopo l'ennesima sconfitta (curiosamente, contro la "sua" Cremonese), la piazza esplode e chiede l'esonero. Sui social circola un comunicato in cui si legge che il tecnico è stato sollevato dall'incarico, ma si scopre essere un fake. Il tecnico resta al suo posto, ma solo per una settimana: il 2-2 con la Ternana alla 13esima stavolta gli costa caro. In due stagioni, l'allenatore di Fucecchio si ritrova a contare una sola vittoria. Fino alla metamorfosi sotto il sole di Cosenza, un migliaio di chilometri più a sud.

cocktail vincente

Stavolta, alla prima conferenza, Alvini evita i proclami: "Darò tutto me stesso". Promessa ampiamente mantenuta, con diversi sassolini tolti dalla scarpa nelle prime 5 giornate di B che gli hanno messo di fronte tutto il suo passato. Esordio contro la Cremonese al Marulla: 1-0 per i calabresi. Poi evita la sconfitta contro lo Spezia (0-0) e soprattutto batte la Sampdoria, chiudendo un conto anche per il Cosenza che contro i doriani non aveva mai vinto. Al Marulla è finita 2-1, a fine gara è scoppiata la festa. E in conferenza il mister ha riservato solo sorrisi: "Il merito è sicuramente della squadra, ma non dimentichiamo che abbiamo ancora molto su cui lavorare". Perché vincere aiuta a vincere soprattutto chi coi tre punti aveva perso il feeling. Alvini al Cosenza ha riabbracciato anche una buona produzione offensiva: là davanti Mazzocchi e Fumagalli il loro lo fanno, supportati dal talentino Sankoh cresciuto fra Stoke e Stoccarda. Un cocktail agitato al punto giusto e ricco di sapore, per i rossoblù che finora hanno perso una sola volta, a Mantova. E fanno alzare il volume anche a mister Alvini, tradizionalmente pacato: "Alla prossima abbiamo il Sassuolo: voglio vedere lo stadio pieno, questi ragazzi se lo meritano". Con la voglia di proseguire il magic moment e cancellare, una volta di più, quel banco di nebbia aperto e chiuso dalle sfide con la Sampdoria.