Drilli's review of Se questo è un uomo - La tregua (original) (raw)
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Drilli's Reviews > Se questo è un uomo - La tregua
Se questo è un uomo - La tregua
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Difficile, se non quasi impossibile, commentare questo libro. Perché cos'altro c'è da dire che non abbia già scritto Primo Levi stesso?
In Se questo è un uomo si testimonia com'è possibile annientare tutto ciò che di umano c'è in un uomo: sentimenti, empatia, dignità, coraggio, desideri, speranze... Tutto ciò che resta è un guscio pieno solo di paura, che risponde a stimoli e ordini, e che tenta di restare in vita semplicemente perché è l'istinto che glielo impone. Ciò che viene mostrato in questo romanzo sembra impossibile, nel corso della lettura a tratti si ha la tentazione di pensare che sia solo un'incredibile distopia... ma non è così: tutto ciò che è scritto è accaduto, è la brutale e assurda realtà della Storia.
Considerate se questo è un uomo Che lavora nel fango Che non conosce pace Che lotta per mezzo pane Che muore per un sì o per un no.
Ne La tregua, poi, ci viene ricordato che il dolore e la morte non si sono arrestati il 27 gennaio 1945.
La libertà, l’improbabile, impossibile libertà, cosí lontana da Auschwitz che solo nei sogni osavamo sperare era giunta: ma non ci aveva portati alla Terra Promessa. Era intorno a noi, ma sotto forma di una spietata pianura deserta. Ci aspettavano altre prove, altre fatiche, altre fami, altri geli, alte paure.
Dopo l'abbandono dei Lager non c'è stato un semplice e diretto ritorno a casa e alla vita; ci sono state la lotta contro la malattia, la fame, il freddo, e le infinite peripezie del viaggio, complicate all'inverosimile da una ridicola burocrazia e dalle misere condizioni in cui versava l'Europa tutta al termine del conflitto. Ma, insieme al viaggio, assistiamo anche al lento e gradualissimo riappropriarsi della propria umanità: superando un ostacolo alla volta, affrontando un passo dopo l'altro, ritornano le speranze, i desideri, i sentimenti, i rapporti.
E il modo in cui Primo Levi ci racconta tutto questo - senza astio o rancore, senza pietismi o sentimentalismi, ma spinto dalla pura e semplice necessità di raccontare, mostrare, testimoniare - riesce a rendere ancora più incisiva l'esperienza di lettura. E' una prosa - qui come in altre sue opere - che trovo splendida: è pulita, limpida, eppure nulla è lasciato a caso, ogni parola è scelta con cura e attenzione, col risultato che nulla è mai superfluo, ma sempre carico di significato e destinato a lasciare un segno in chi legge. Una scrittura che ho trovato straordinaria già in Se questo un uomo, e che raggiunge l'apice ne La tregua - opera successiva di 12 anni e «più letteraria» per ammissione dell'autore stesso.
In questa seconda opera, in particolare, incontriamo numerosi personaggi che vengono di volta in volta descritti con incredibile sensibilità e vividezza: possono bastare anche poche righe per farceli restare nella mente e nel cuore, nel corso di un racconto che è sempre più corale, pagina dopo pagina - a ricordarci che non è la Storia di un singolo o di pochi, ma destino comune di milioni di individui.
E' un libro che va letto, riletto, meditato e soprattutto... mai dimenticato.
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Reading Progress
July 1, 2005 –Finished Reading
March 15, 2019 – Shelved as:history
June 17, 2019 – Shelved as:shoah
April 7, 2022 –Started Reading
April 14, 2022 –Finished Reading
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