Il principe Harry su bambini e web: «Spero che i miei figli non sperimentino mai il mondo online com'è ora» (original) (raw)
Archie Harrison e Lilibeth Diana, i figli del principe Harry e di Meghan Markle, sono ancora piccoli, ma il padre non nasconde le sue preoccupazioni per loro pensando al futuro. Il secondogenito di Carlo e Diana ha fatto riferimento ai figli durante la partecipazione a un meeting sulla sicurezza informatica, che ha visto il lancio di un toolkit con delle regole base per i più piccoli.
«Spero che i miei figli non sperimentino mai il mondo online così com'è ora», ha detto Harry. «Come genitori, io e mia moglie siamo preoccupati per la prossima generazione, che cresce in un mondo in cui i bambini vengono trattati come esperimenti digitali dalle aziende per fare soldi, e dove cose come l'odio e il male sono in qualche modo normalizzate. Vogliamo che i nostri figli e tutti i bambini si sentano autorizzati a parlarne. I miei figli sono ancora nell'età dell'innocenza. A volte sento di poterli tenere lontani dai pericoli online che potrebbero conoscere in futuro, ma sto imparando a conoscere meglio il web», ha detto collegandosi da remoto.
Il principe ha poi lanciato un appello sulla necessità di intervenire per cambiare le cose che non vanno bene.
Harry è da sempre molto sensibile sui temi che riguardano i più piccoli, ancor più da quando è diventato padre. E non è un caso che Archie, tre anni compiuti a maggio, e Lilibet, che spegnerà la prima candelina il prossimo 4 giugno, vivano in totale riservatezza. A parte qualche scatto rubato, nessuno ha mai visto i due bambini, ritratti in modo molto discreto anche nelle foto diffuse in occasione delle festività natalizie. I piccoli dovrebbero seguire i genitori a Londra in occasione del Giubileo di platino della regina Elisabetta, ma probabilmente non si affacceranno dal balcone di Buckingham Palace insieme ai cuginetti, così come i duchi di Sussex, che avrebbero chiesto espressamente di saltare quel momento. Chissà se i gossip verranno confermati…
Altre storie di Vanity Fair che ti possono interessare