Nicola Abbagnano, L'esistenzialismo nella filosofia contemporanea (original) (raw)
L'esistenzialismo nella
filosofia contemporanea
Actas del Primer Congreso Nacional de Filosofía (Mendoza 1949), Universidad Nacional de Cuyo, Buenos Aires 1950, tomo I, págs. 339-348.
(Tercera sesión plenaria, 4 de abril de 1949.)
Si può forse contrassegnare il clima generale della filosofia contemporanea come un nuovo illuminismo. Le tre correnti alie quali è dovuto il rinnovamento della problematica filosofica e che costituiscono nel loro insieme l'avanguardia militante del pensiero contemporaneo, cioè lo strumentalismo pragmatistico, il neo-positivismo logico e l'esistenzialismo, pur nella diversità dei loro indirizzi e nella eterogeneità dei loro linguaggi, rivelano una significativa concordanza di atteggiamenti, negativi e positivi, di fronte a certi problemi; ed appunto tale concordanza di atteggiamenti delinea, al di là della polemica, quell'orizzonte filosofico che si potrebbe chiamare il nuovo illuminismo.
L'illuminismo settecentesco aveva visto nella ragione una forza critica e insieme costruttiva, una forza che dovesse liberare l'uomo dai pregiudizi, dalle tradizioni, dai miti religiosi e metafisici e nello stesso tempo aiutarlo a costruire il suo vero mondo, un mondo fondato sulle possibilità di cui egli fosse autenticamente in possesso. L'illuminismo settecentesco riconosceva bensi nella ragione la natura propria dell'uomo, ma subordinava la ragione all'uomo, vedendo in essa uno strumento di liberazione e di progresso, un richiamo e una guida ai suoi compiti effettivi nel mondo. Di fronte all'illuminismo settecentesco, il razionalismo romantico dell'Ottocento, che culmina in Hegel, sacrifica interamente l'uomo alla ragione. La ragione diventa la sostanza stessa del mondo e nel mondo si mantiene ed abita come forza infinita che traduce infallibilmente in atto tutte le sue determinazioni.
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