Prolusione del Card. Angelo Amato: Apertura dello Studium 2012, 9 gennaio 2012 (original) (raw)

Studium prolusione 2012

Un'impresa di alto profilo

Prolusione al corso dello Studium della CCS (9 gennaio 2012)

Angelo Card. Amato, SDB

1. Oltre a un doveroso e cordiale saluto a tutti voi, mi permetto di ricordare l'importanza di questo vostro impegno di studio. La conoscenza delle corrette procedure canoniche, in vista della beatificazione e della canonizzazione dei Servi di Dio, è un servizio di alta qualità ecclesiale. Si tratta, infatti, di collaborare con i Vescovi di tutto il mondo, con la Congregazione delle Cause dei Santi, e, in fin dei conti, con il Santo Padre, nel motivare con ineccepibili prove testimoniali e documentarie la santità dei Servi di Dio, la loro efficace intercessione presso Dio Trinità, e, per i martiri, la loro uccisione in odium fidei (in odio della fede cristiana). Concetti come santità, virtù eroica, martirio, intercessione, miracolo, eminens doctrina dei candidati a Dottori della Chiesa sono categorie teologiche, che richiedono un approccio di raffinata ermeneutica storica, teologica, spirituale e anche scientifica. Il riconoscimento ufficiale della santità implica un delicato discernimento teologico accompagnato da un'accurata procedura canonica, con tappe e scadenze precise. Tutto ciò per evitare le tentazioni di superficialità e di fretta inopportuna.

2. Alla domanda che spesso si fa, sulla durata di una causa di beatificazione e di canonizzazione, la risposta non può essere che una sola: dipende dalla sua adeguata preparazione, elaborazione e maturazione. Non c'è un tempo fisso. La causa di beatificazione di Giovanni Paolo II è stata una rara eccezione, dal momento che, iniziata nel 2005, subito dopo la sua santa morte, ha avuto un suo primo compimento il primo maggio del 2011, con la solenne beatificazione in Piazza San Pietro, celebrata dal Santo Padre Benedetto XVI. Ma non tutte le cause hanno la possibilità di evitare i cinque anni dalla morte del Servo di Dio per l'inizio dell'inchiesta diocesana o di avere una corsia preferenziale per il sollecito espletamento dei vari passaggi della procedura canonica.

Ad esempio, la causa di Santa Giovanna d'Arco, che proprio quest'anno celebra il sesto centenario della nascita - 6 gennaio 1412 - 2012 -, ha avuto il seguente iter: la pulzella d'Orléans fu proclamata venerabile da Leone XIII più di quattro secoli dopo, nel 1894; fu poi proclamata beata da Pio X nel 1909 e santa da Benedetto XV nel 1920. Ciò non deve meravigliare dal momento che una procedura di canonizzazione è un'impresa di ampio respiro. Il ritardo secolare che separa l'elevazione agli onori degli altari dell'eroina francese dalla sua morte, sul rogo di Rouen, il 30 maggio del 1431, non è affatto raro nella storia delle beatificazioni e delle canonizzazioni: «Il papato - afferma Philippe Boutry - si impone come maestro di temporalità: fa avvenire nel presente cause che potevano sembrare seppellite nel passato e compie, mediante l'operazione sacrale del processo di santità, una rilettura e talvolta una riscrittura della storia in termini di intelligibilità spirituale e di comprensione intellettuale». [1]

CÂÂ’è poi da tener presente che cÂÂ’è un progetto divino, a noi spesso sconosciuto, che guida i tempi e i modi di maturazione di una causa.

3. La Chiesa ha sempre riservato un posto di grande rilevanza al riconoscimento ufficiale della santità dei Servi e delle Serve di Dio. Il compimento di una causa di beatificazione, di canonizzazione o di dottorato non approda, infatti, a un semplice riconoscimento onorifico, bensì a una solenne cerimonia liturgica, durante la quale la comunità dei fedeli celebra nella preghiera e nella gioia la lieta notizia della santità di alcuni eroici testimoni della fede. Al termine della lunga fatica della causa c'è, quindi, un traguardo di preghiera, come autentico contesto di partecipazione e di condivisione delle ricchezze spirituali dei Beati e dei Santi, che si impongono all'ammirazione, alla contemplazione e alla imitazione, come modelli nuovi e convincenti di realizzazione virtuosa del Vangelo.

4. La finalità della fatica del vostro studio è, quindi, in ultima analisi doppiamente spirituale. Anzitutto, essa intende immettere nel tessuto vivo della Chiesa la linfa rigenerante della santità vissuta da uomini e donne, grandi e piccoli, che esemplificano nell'originalità della loro personalità la vita buona del Vangelo. Oggi sia i fedeli, anche i più distratti e indifferenti, sia i cosiddetti "lontani", riservano ai santi una attenzione tutta particolare, che non è semplice curiosità. È forte, infatti, il richiamo a modelli di comportamento esemplari, che edificano tutti indistintamente. I santi, infatti, sono persone buone, che fanno del bene a tutti, senza alcuna discriminazione e come tali vengono da tutti riconosciuti.

Testimonianze concrete dell'attenzione positiva riservata ai Servi di Dio sono, ad esempio, le beatificazioni e le canonizzazioni, che vedono sempre una partecipazione entusiasta e orante di numerosi fedeli, irresistibilmente attratti da questi testimoni veritieri di Cristo. Tutti ricordano i milioni di fedeli che hanno partecipato qui a Roma alla beatificazione di Giovanni Paolo II. Io, poi, sono testimone di altre beatificazioni, celebrate nelle varie diocesi del mondo, che hanno mobilitato folle di fedeli, edificati dalle virtù eroiche dei nuovi Beati. Ricordo, ad esempio, la beatificazione di don Giustino Russolillo, a Pianura di Napoli, quella di Madre Serafina a Faicchio di Benevento, di Maria Clara del Bambino Gesù a Lisbona, del Vescovo Palafox a Osma in Spagna, la beatificazione in Germania dei martiri Häfner, Andritzki e Prassek con altri due cappellani a Lubecca, la beatificazione della martire Marguerite Rutan a Dax in Francia, la beatificazione nella grande Piazza del Duomo a Milano di Suor Enrichetta Alfieri, di Don Serafino Morazzone, di Don Clemente Vismara, la beatificazione a Satu Mare in Romania del Vescovo martire Scheffler, la beatificazione di Suor Elena Aiello a Cosenza. Commovente e indimenticabile è stata la beatificazione delle Martiri della Drina, avvenuta a Saraievo, in Bosnia, il 24 settembre 2011. In una città, come Saraievo, dove i cattolici sono una minoranza esigua (quasi il sei per cento), erano presenti alla celebrazione più di ventimila fedeli, attratti dall'esempio luminoso ed eroico delle cinque Suore Figlie della Divina Carità, trucidate in odio alla fede, per aver difeso di fronte a spietati aguzzini la loro fede cattolica e la loro dignità di donne consacrate. I loro corpi martoriati furono gettati, come ultimo gesto di disprezzo, nelle gelide acque del fiume Drina, in quel freddo dicembre del 1941.

Ho citato solo alcune delle beatificazioni avvenute nel 2011 in ogni parte del mondo. Queste cerimonie hanno portato nelle Chiese locali una fresca ventata di grazia e un forte risveglio di vita cristiana. La vita dei santi, infatti, è l'avventura affascinante di uomini e donne, che, sotto l'azione dello Spirito Santo, si trasfigurano in immagini viventi di Cristo nella storia, continuando, dal cielo della loro beatitudine eterna, a beneficare i loro fratelli pellegrini sulla terra con le grazie della loro efficace intercessione presso Dio Trinità.

5. Forse non è stato valutato a sufficienza nella catechesi l'influsso benefico esercitato dalle esistenze eroiche dei Santi. Eppure, il racconto della loro vita ha costituito fin dall'antichità, una lettura frequente tra i fedeli, suscitando conversione e desiderio di vita più buona. La lettura, ad esempio, delle vite dei Santi contenute nella famosa Legenda Aurea del domenicano Iacopo da Varazze, vissuto nel secolo XIII, ha avuto nei secoli un impatto straordinario nel cuore e nella mente dei fedeli, per richiamarli a un'autentica sequela Christi. Ad esempio, Ignazio di Loyola deve anche a questo libro la sua conversione spirituale.

Leggere le vite dei santi è come rovistare in uno scrigno di pietre preziose. I santi, infatti, sono l'oro spirituale della Chiesa, sono i suoi gioielli. Essi riflettono lo splendore della bontà, della verità e della carità di Cristo. Mi ha sempre impressionato, nelle visite ai monasteri del Monte Athos, il fatto che un ospite d'onore veniva introdotto prima di tutto nella cappella delle reliquie dei Santi. È lì che si trovava il cuore del monastero e da lì proveniva l'incitamento alla santità per i monaci. Forse dovremmo utilizzare di più e meglio l'apologetica della santità, per mostrare al mondo non con le parole ma con la vita la bellezza e la verità del Vangelo di Cristo.

In secondo luogo, questa intenzionalità spirituale, ma anche catechetica e apologetica, della santità può essere per tutti, anche per voi, un conforto per sostenervi nei momenti dello scoraggiamento, causato dallo studio universitario, apparentemente arido. Le cause dei santi implicano precisi iter procedurali, ma la loro attuazione porta a sporgersi al di là dell'accuratezza canonica, per diventare richiami di vita spirituale e di edificazione di esistenze virtuose. La vostra applicazione intellettuale in questo studio diventa quindi una sorta di esercizio spirituale e anche di attività pastorale, con ricadute benefiche nella comunità ecclesiale e nella vostra vita personale.

6. Per aiutarvi nel vostro studio e anche per motivare l'eventuale riconoscimento accademico del corso, la Congregazione delle Cause dei Santi ha recentemente pubblicato il volume Le Cause dei Santi, curato da Padre Vincenzo Criscuolo, Padre Daniel Ols e Monsignor Robert Sarno. [2] Ma tutti i docenti dello Studium hanno collaborato alla stesura di questo libro di testo. Si tratta del manuale ufficiale del corso, che vi sarà di grande aiuto nell'apprendimento di quelle nozioni storiche, teologiche, mistiche, canoniche e mediche, indispensabili per l'intelligenza di questo stupefacente fenomeno della "santità cristiana".

Nella prefazione ho voluto sottolineare il fatto che la santità appartiene al dna della Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica. I Santi sono le bussole spirituali che orientano l'umanità verso Dio. Essi sono anche i veri benefattori dell'umanità, perché la migliorano, fecondandola con la loro carità e bontà. La conoscenza e l'attuazione puntuale delle raffinate procedure canoniche hanno il compito di rintracciare ed evidenziare il lavorio dello Spirito Santo nel cuore e nelle menti di uomini e donne inondate dalla grazia.

C'è poi un secondo prezioso sussidio che la Congregazione da due anni mette nelle mani di tutti coloro che si interessano dei Santi. Si tratta della edizione, in latino e in traduzione italiana, dell'opus magnum del nostro Magister, il Papa Benedetto XIV, Prospero Lambertini, il più grande esperto della nostra tematica con la sua monumentale opera: De Servorum Dei Beatificatione et Beatorum Canonizatione (prima edizione: 1738). Nel 2010 e nel 2011 sono stati pubblicati i primi due volumi con la traduzione italiana, che è la prima in assoluto. [3] Gli altri volumi saranno pubblicati a scadenza annuale. In quest'opera Papa Lambertini raccoglie una copiosa documentazione storica, canonica e teologica circa la beatificazione e la canonizzazione dei Servi di Dio. La sua opera è ancora oggi un riferimento ineludibile di procedura canonica e una miniera inesauribile di motivazioni storiche, filosofiche, teologiche e morali, sempre di grande attualità.

Concludendo la prefazione del primo volume di questo capolavoro, affermavo che i santi mostrano come la riflessione teologica, pur indispensabile, rimanga una realtà penultima nei confronti del vissuto teologale dei Santi. Per cui, oltre alla biblioteca dei teologi, occorrerebbe consultare anche la Bibliotheca Sanctorum.

Buon anno e buon lavoro a tutti, Docenti e Studenti, e ovviamente a Don Antonio Saldanha dinamico Segretario del Corso.


[1]

Philippe Boutry, Jeanne d'Arc et la Papauté, in Philippe Levillain (a cura), Nation et Saint Siège du XX siècle, Fondation Singer Polignac, Paris 2000. Citiamo da una traduzione italiana del saggio: Quella pulzella terribilmente contemporanea, in «L'Osservatore Romano», 6 gennaio 2012, p. 5.

[2] Congregazione delle Cause dei Santi, Le Cause dei Santi, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2011.

[3] Benedetto XIV, De Servorum Dei Beatificatione et Beatorum Canonizatione, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano I/1-2 2010-2011.