Antonio Maccioni - Academia.edu (original) (raw)
Books / Russian Philosophy by Antonio Maccioni
Editoriale Jouvence, 2020
Fucilato dal regime stalinista l’8 dicembre del 1937, nei pressi di Leningrado, dopo la deportazi... more Fucilato dal regime stalinista l’8 dicembre del 1937, nei pressi di Leningrado, dopo la deportazione e il soggiorno forzato nel gulag delle isole Solovki, Pavel A. Florenskij fu uno scienziato, ingegnere e chimico, teologo e filosofo di altissimo profilo. In questo saggio, i suoi scritti più noti vengono riletti attraverso la preziosa miniera di una serie di appunti e studi legati alle sue lezioni, tenute nella prima metà degli anni Venti del secolo scorso, in particolare presso i Laboratori tecnico-artistici di Stato a Mosca, il Vchutemas, e l’Accademia teologica della stessa città. Florenskij viene così riscoperto come filosofo e, soprattutto, filosofo dell’arte: il fatto estetico è il momento centrale della sua riflessione intorno al simbolo e allo spazio del confine, destinato a lasciare tracce dell’altro mondo nell’istante del crepuscolo, partendo prima di tutto dai “cocci di ciò che hanno distrutto”.
Pendragon, 2011
Tra la fine dell'estate e l'autunno 1921, Pavel A. Florenskij teneva per gli studenti dell'Accade... more Tra la fine dell'estate e l'autunno 1921, Pavel A. Florenskij teneva per gli studenti dell'Accademia teologica di Mosca un corso di storia della filosofia, con un atto di profonda onestà intellettuale e di resistenza decisivo. All'indomani della Rivoluzione, nei difficili tempi della smobilitazione generale e della lotta alla religione operata dallo stato comunista, portava avanti con coraggio il suo appassionato insegnamento: in pieno processo di nazionalizzazione dei beni religiosi, ha ancora una volta la possibilità di incontrare gli studenti che tanto ama e, presagendo la persecuzione da parte del regime sovietico, riprende tutti gli argomenti affrontati in lunghi anni di ricerca e insegnamento. Quel ciclo di lezioni viene qui presentato nella sua prima traduzione italiana integrale, condotta sulla base dell'edizione canonica russa e corredata di un'ampia serie di note.
Papers / Russian Philosophy by Antonio Maccioni
Lo Sguardo, 2021
In Russia, the early years of the 20th century are marked by rather complex cultural ferments. Th... more In Russia, the early years of the 20th century are marked by rather complex cultural ferments. The Philosophical-religious Renaissance involves, in the Bogoiskatel'stvo, different kinds of God-seekers and different kinds of thinkers and intellectuals, such as the poet Andrej Belyj and the philosopher Pavel A. Florenskij. The cultural imagery of many of them is linked to the thought of Nietzsche, whose reception in Russia went through different moments and phases. Florenskij, more often known in reference to the pure religious thought in which he himself takes place, is actually among the attentive readers of some of the most important works of Nietzsche. In Florenskij's philosophy of art, the categories of Apollonian and Dionysian take up space where the Dionysian dissolution of the bonds of the visible is equivalent to authentic asceticism. Through some references to the lectures held by Florenskij at the Moscow Theological Academy in 1921, we will find in his thought an original and unusual juxtaposition of the artist to the saint, and of the philosopher to the child, as mystical figures par excellence. The artist and the philosopher are able to reach the ascetic act, through the inverted perspective in the icon and the philosophical transfiguration of reality.
in P.A. Florenskij, "La concezione cristiana del mondo", Pendragon, 2011
Between, 2011
In the early decades of the 20th century, the reflection about the deyatel’ kul’tury is one of th... more In the early decades of the 20th century, the reflection about the deyatel’ kul’tury is one of the most important chapters of the russian philosophy: the conception of space and time proposed by Pavel A. Florenskij – as his result in the teatrise Analiz prostranstvennosti i vremeni – is a relevant part of it. Science, philosophy and art find their roots in life, and the study of the space is the start to understand themselves. Deyatel’ kul’tury, according Florenskij, does culture: he assumes the task of planting border’s poles, outlining the shortest paths through a system of isopotential lines. Through references to the debate between Symbolists, in the Analiz we can read in a new way the origin of sculpture, theatre, cinema, paint, poetry: the organization of the space can reach man’s consciousness, but the space already exists, as exists the life itself in which the art has its roots.
Slavia, 2008
Il 6 febbraio del 2008 alle ore 22.55 il canale Rossija, emittente televisiva di Stato della Fede... more Il 6 febbraio del 2008 alle ore 22.55 il canale Rossija, emittente televisiva di Stato della Federazione Russa fortemente filo-governativa, manda in onda una produzione per la regia di Aleksej Makeev per la durata di 60 minuti, con la cooperazione alla sceneggiatura di Ol'ga Gol'tjaeva e il sostegno collaborativo di soggetti culturali come il "Muzej Pavla Florenskogo" [Museo Pavel Florenskij] di Mosca, diretto dal sacerdote ortodosso padre Andronik Trubačëv. Il documentario televisivo in prima visione è Istorija odnogo čuda. Bulgakov i Florenskij [Storia di un prodigio. Bulgakov e Florenskij]. Oggetto principale del reportage, in senso vagamente pretestuoso, è l'opera, custodita presso la Gosudarstvennaja Tret'jakovskja Galereja (che ha raggiunto nel 2006 il centocinquantesimo anno di vita), intitolata Filosofy [Filosofi], di Michail Vasil'evič Nesterov (1862-1942), autore sensibile ai temi della pittura religiosa soprattutto durante le prime tappe della propria produzione artistica, prima di divenire soggetto all'influenza del "realismo socialista" ed essere insignito poco tempo prima della morte dello "Stalinskaja Premija" [Premio Stalin]. L'opera in questione, che riprende le immagini dei profili dei filo-sofi Florenskij e Sergej Bulgakov in un doppio ritratto, venne realizzata nel giardino della casa nella quale Florenskij visse con la famiglia presso Sergiev Posad (come ricordato e testimoniato in questo caso dal geologo Pavel V. Florenskij, nipote omonimo del filosofo, e confermato dai ricordi della nonna paterna).
eSamizdat, 2007
Introducendo nel 1950 i lettori italiani alla Filosofija Tragedii [La filosofia della tragedia, 1... more Introducendo nel 1950 i lettori italiani alla Filosofija Tragedii [La filosofia della tragedia, 1903], importante contributo di Lev Isaakovič Šestov alla ricezione di Nietzsche nei primi anni del Novecento russo, Ettore Lo Gatto sottolineava quanto la particolare casistica nell’indecisione degli storici, in merito all’ambito di collocazione di un dato autore e della sua opera, sia un fenomeno non prettamente caratteristico della cultura russa e della sua storia letteraria. L’autore ripercorreva la problematica come un dato di fatto complesso e generale: una considerazione semplice all’apparenza, ma paradossalmente cangiante. Dopo aver citato i casi di Nietzsche e Kierkegaard, tanto filosofi quanto blasonati poeti o letterati all’interno di complessi processi interpretativi, Šestov poteva dunque essere inequivocabilmente letto “nella prospettiva di uno storico della letteratura”, la quale accidentalmente “da alcune sue interpretazioni non può oggi prescindere” . Davanti alla dimestichezza con problemi di puro pensiero che sono quindi definiti al di fuori “della loro trasformazione in immagini d’arte”, gli stessi filosofi non avrebbero però potuto astenersi dal considerare gli attacchi, i capovolgimenti tipici delle sue pagine senza correre il rischio di perdere sfumature, se non contributi, storicamente determinanti nella “vita dello spirito contemporaneo” : ci sarebbe da chiedersi quanto quella provocazione sia stata in seguito accolta e assimilata. Si trattava a tutti gli effetti di un appunto significativo, tanto chiaro quanto apparentemente ingenuo nonostante l’entità altisonante dell’interlocutore, considerando però che il richiamo sotteso poteva rivolgersi a paradigmi ben più vasti e suscitare altri stimoli.
Books / Sardinian History and Culture by Antonio Maccioni
Newton Compton editori, 2018
La Sardegna è un'isola da raccontare. Anche perché, nell'isola, la pratica del narrare si intrecc... more La Sardegna è un'isola da raccontare. Anche perché, nell'isola, la pratica del narrare si intreccia con la bellezza sfrontata della natura, la grazia dell'arte, l'epopea di un mondo arcaico restituito alla storia dall'archeologia. A partire da luoghi realmente esistenti, spesso insoliti e anche per questo strani, di volta in volta presentati al lettore – montagne, voragini e vallate, borghi e quartieri, chiese e grotte naturali, ville, foreste e castelli, pozzi, nuraghi e sorgenti – l'autore raccoglie e riporta alla luce i racconti custoditi dalla tradizione. Fanno la loro comparsa diavoli crudeli e mostri terribili, fantasmi misteriosi e santi potentissimi, animali, banditi, fate e amanti. Lasciando intravedere – oltre la superficie di una terra già di per sé fonte di stupore e meraviglia – un mondo magico e pieno di mistero.
Newton Compton editori, 2017
Nel cuore del Mediterraneo, la storia della Sardegna si intreccia a quella dei popoli e delle gra... more Nel cuore del Mediterraneo, la storia della Sardegna si intreccia a quella dei popoli e delle grandi civiltà che nei secoli l’hanno attraversata e abitata. Dal Paleolitico al nuragico, dall’arrivo dei Fenici e dei Cartaginesi fino ai Romani, dai Vandali ai Bizantini, dall’età dei Giudicati, “stati sovrani perfetti”, fino alla Sardegna aragonese e spagnola e all’epoca sabauda, a ridosso della modernità e del mondo contemporaneo. Tra storie di briganti, eroi, nobili e santi, banditi e letterati, ribelli e dominatori, soldati e condottieri feroci, questo libro tenta di rispondere alle domande più curiose sulla storia di una terra ricca di enigmi e segreti. Un’indagine accurata che attraversa i millenni, leggera come un romanzo e documentata come un libro di storia.
Newton Compton editori, 2017
La Sardegna è un’isola segreta e sconosciuta: è una terra che immancabilmente continua a nasconde... more La Sardegna è un’isola segreta e sconosciuta: è una terra che immancabilmente continua a nascondersi a chi si sente convinto di averla trovata. Dove gli spazi sono selvaggi e incontaminati, tra cittadelle antiche e villaggi moderni, la natura custodisce ancora tesori incredibili e ricchezze insperate. Tra le valli poco lontano dal mare riposano i ruderi abbandonati di attività industriali dismesse. Sui fondali di rena bianca si adagiano relitti maestosi con le loro storie di sangue. Ci sono gatti, nel più piccolo borgo di pescatori dell’isola, che vivono in spiaggia e non temono l’acqua. Poi sorgenti miracolose e fonti che fanno impazzire, retabli maestosi e crocifissi feriti, balene di pietra che sembrano vive e santuari tra le rocce quasi dimenticati. La Sardegna, terra ricca di miracoli e malie: una lunga storia da raccontare, 101 tesori da scoprire.
Newton Compton editori, 2017
La Sardegna ogni estate è invasa da turisti che vogliono godersi soprattutto il mare, le spiagge,... more La Sardegna ogni estate è invasa da turisti che vogliono godersi soprattutto il mare, le spiagge, il clima soleggiato e la cucina tipica sarda. Pochi sfruttano la propria vacanza per esplorare le altre meraviglie dell’isola. In questo libro, scritto con passione e ben documentato, i due autori mostrano 501 luoghi che meritano di essere visitati, perché richiamano uno o più elementi caratteristici della storia e della tradizione sarde. Borghi da riscoprire, angoli segreti di città e monumenti che raccontano un glorioso passato, poco conosciuto. Dai resti antichi della civiltà romana ai monasteri, dai nuraghi più noti, incastonati come perle nel cuore dell’isola, ai villaggi minerari ormai abbandonati. E poi i tanti tesori di una natura selvaggia e in parte incontaminata. Conoscere in modo più approfondito la Sardegna vuol dire goderne a pieno lasciandosi sorprendere.
Newton Compton editori, 2016
C’è una Sardegna che si lascia conquistare solo dall’interesse autentico del visitatore paziente.... more C’è una Sardegna che si lascia conquistare solo dall’interesse autentico del visitatore paziente. La natura, l’archeologia, la cultura, la fede più profonda o quella a cavallo tra superstizione e miracolo custodiscono ancora incredibili segreti. Fatti, persone, luoghi, tesori e preziosi segni dei secoli passati attendono ancora chi voglia svelarne o riscoprirne la sorte. Tra paesi fantasma e grotte sotto il mare, elisir di lunga vita e monumenti esoterici, riti magico-religiosi e tanto altro ancora, Antonio Maccioni traccia il percorso di un’isola senza tempo, ma con la sua storia millenaria e le sue storie contemporanee, come il mistero sulla morte di Peppina Sechi, uccisa “da una mano di giallo colorata”, o la vicenda del poeta bandito Francesco Satta, “il più sensibile tra i criminali”, o ancora il furto satanico di alcuni oggetti sacri, fino ai segreti militari intorno al poligono interforze del Salto di Quirra… La Sardegna è una terra già nota ai più ma è ancora tutta da scoprire.
Book Reviews / Russian Philosophy by Antonio Maccioni
Slavia, 2009
Pubblicati in prima stampa nel 2007, giunti alla terza edizione nel marzo del 2008, i brevi eserc... more Pubblicati in prima stampa nel 2007, giunti alla terza edizione nel marzo del 2008, i brevi esercizi di “teologia della visione” di Massimo Cacciari rappresentano ancora oggi una delle più alte esperienze teoretiche di lingua italiana, nelle quali il contraccolpo del pensiero russo contemporaneo si palesa e si mostra in modo più che evidente. Tre icone, raccogliendo materiali pregressi, fuoriusciti da incontri pubblici e da lavori precedenti, racconta al lettore La Trinità di Andrej Rublëv, Resurrezione di Piero della Francesca e il Ritratto degli Arnolfini di Johannes de Eyck.
Slavia, 2008
Nato in una famiglia dove sette generazioni di preti si succedettero nel tempo, seminarista fuggi... more Nato in una famiglia dove sette generazioni di preti si succedettero
nel tempo, seminarista fuggitivo verso le linee del marxismo intellettuale
e del socialismo scientifico, tornò redento al radicalismo politico cristiano
fino all’ordinazione sacerdotale del 1918 e alla vita dell’ortodosso emigrante
nel cuore dell’Europa. In un volume curato e tradotto da Maria
Campatelli, alcuni lavori esemplari di Sergej N. Bulgakov relativi ai
primi anni del Novecento vengono posti brillantemente in relazione con
la saggistica degli anni Trenta.
Introducendo i lettori ai materiali tradotti (talvolta provenienti dai
testi di alcune conferenze degli anni Venti), la curatrice ripercorre alcuni
momenti biografici decisivi, tra cui quello del 1922, quando Bulgakov fu
costretto a lasciare l’Unione Sovietica insieme ad un gruppo di circa 160
intellettuali di spicco.
eSamizat, 2008
A ventitré anni di distanza dall'ultima edizione (targata Feltrinelli) torna sulla ribalta italia... more A ventitré anni di distanza dall'ultima edizione (targata Feltrinelli) torna sulla ribalta italiana il genio di Evgenij Zamjatin in quella cheè universalmente riconosciuta come la sua opera più rappresentativa, My [Noi]. Il merito di donare nuova visibilità allo scrittore di Lebedjan va ascritto all'audacia della Lupetti, casa editrice milanese, che ha inserito My nella collana "I rimossi", mirata a restituire alle stampe scritti di autori di varie nazionalità, uniti dal difficile destino della propria opera.
eSamizadat, 2008
A ventitré anni di distanza dall'ultima edizione (targata Feltrinelli) torna sulla ribalta italia... more A ventitré anni di distanza dall'ultima edizione (targata Feltrinelli) torna sulla ribalta italiana il genio di Evgenij Zamjatin in quella cheè universalmente riconosciuta come la sua opera più rappresentativa, My [Noi]. Il merito di donare nuova visibilità allo scrittore di Lebedjan va ascritto all'audacia della Lupetti, casa editrice milanese, che ha inserito My nella collana "I rimossi", mirata a restituire alle stampe scritti di autori di varie nazionalità, uniti dal difficile destino della propria opera.
Slavia, 2007
Contestualmente all’edizione del Come leggere Florenskij di Silvano Tagliagambe (Bompiani 2006), ... more Contestualmente all’edizione del Come leggere Florenskij di Silvano Tagliagambe (Bompiani 2006), pubblicato nella collana diretta da Giovanni Reale e preceduto dai due volumi di Dario Antiseri dedicati a Kierkegaard e Pascal (emblematicamente un filosofo protestante e uno cattolico precedono l’autore ortodosso), la Mondadori manda in libreria una nuova edizione delle lettere dal gulag del filosofo russo. La ricezione di Florenskij, che solo negli ultimi tempi è accompagnata da un più marcato avvicinamento al retroterra filosofico della storia contemporanea, viene così arricchita dalle pagine struggenti del deportato: precedono nei tempi di stesura quella “terribile notte” dell’8 dicembre 1937, la “notte della ragione” di Vittorio Strada che pose fine alla sua esistenza.
Papers by Antonio Maccioni
Between, May 16, 2011
La riflessione sul dejatel' kul'tury, l'analisi problematica del rapporto tra arte e vita, il ten... more La riflessione sul dejatel' kul'tury, l'analisi problematica del rapporto tra arte e vita, il tentativo di individuare una nuova gerarchia delle arti si riproponevano come temi di non poco peso nei primi decenni del Novecento russo. Si scrivevano e leggevano in quegli anni le pagine di Iskusstvo i otvestvennost' di Bachtin; gli editori e le riviste proponevano contributi come Manera, lico i stil' di Ivanov, Ključi tajn di Brjusov, Problema kul'tury ed Emblematika smysla di Andrej Belyj: simbolisti, filosofi, poeti, letterati e nuovi mistici affrontavano il problema della cultura, agli esordi del secolo, con ‚parole nuove‛. Gli echi di un dibattito dalle radici profonde riverberavano da più punti di fuga tra le pagine 1. Nel 1901, per iniziativa di Merežkovskij e Zinaida Gippius, nascevano a Pietroburgo le ‚Religiozno-Filosofskie Sobranija‛ (Associazioni filosofico-religiose), «animate dalla speranza di aprire un dialogo tra la Chiesa ufficiale e l'intelligencija russa». Merežkovskij si sarebbe battuto per l'avvento di una nuova et| religiosa. Nel 1903 i promotori laici del dialogo con la Chiesa ufficiale fondavano la rivista Novyj put', che avrebbe lasciato spazio alla nascita della nuova esperienza di Voprosy žizni nel 1905. Novyj put' divenne uno dei punti
Editoriale Jouvence, 2020
Fucilato dal regime stalinista l’8 dicembre del 1937, nei pressi di Leningrado, dopo la deportazi... more Fucilato dal regime stalinista l’8 dicembre del 1937, nei pressi di Leningrado, dopo la deportazione e il soggiorno forzato nel gulag delle isole Solovki, Pavel A. Florenskij fu uno scienziato, ingegnere e chimico, teologo e filosofo di altissimo profilo. In questo saggio, i suoi scritti più noti vengono riletti attraverso la preziosa miniera di una serie di appunti e studi legati alle sue lezioni, tenute nella prima metà degli anni Venti del secolo scorso, in particolare presso i Laboratori tecnico-artistici di Stato a Mosca, il Vchutemas, e l’Accademia teologica della stessa città. Florenskij viene così riscoperto come filosofo e, soprattutto, filosofo dell’arte: il fatto estetico è il momento centrale della sua riflessione intorno al simbolo e allo spazio del confine, destinato a lasciare tracce dell’altro mondo nell’istante del crepuscolo, partendo prima di tutto dai “cocci di ciò che hanno distrutto”.
Pendragon, 2011
Tra la fine dell'estate e l'autunno 1921, Pavel A. Florenskij teneva per gli studenti dell'Accade... more Tra la fine dell'estate e l'autunno 1921, Pavel A. Florenskij teneva per gli studenti dell'Accademia teologica di Mosca un corso di storia della filosofia, con un atto di profonda onestà intellettuale e di resistenza decisivo. All'indomani della Rivoluzione, nei difficili tempi della smobilitazione generale e della lotta alla religione operata dallo stato comunista, portava avanti con coraggio il suo appassionato insegnamento: in pieno processo di nazionalizzazione dei beni religiosi, ha ancora una volta la possibilità di incontrare gli studenti che tanto ama e, presagendo la persecuzione da parte del regime sovietico, riprende tutti gli argomenti affrontati in lunghi anni di ricerca e insegnamento. Quel ciclo di lezioni viene qui presentato nella sua prima traduzione italiana integrale, condotta sulla base dell'edizione canonica russa e corredata di un'ampia serie di note.
Lo Sguardo, 2021
In Russia, the early years of the 20th century are marked by rather complex cultural ferments. Th... more In Russia, the early years of the 20th century are marked by rather complex cultural ferments. The Philosophical-religious Renaissance involves, in the Bogoiskatel'stvo, different kinds of God-seekers and different kinds of thinkers and intellectuals, such as the poet Andrej Belyj and the philosopher Pavel A. Florenskij. The cultural imagery of many of them is linked to the thought of Nietzsche, whose reception in Russia went through different moments and phases. Florenskij, more often known in reference to the pure religious thought in which he himself takes place, is actually among the attentive readers of some of the most important works of Nietzsche. In Florenskij's philosophy of art, the categories of Apollonian and Dionysian take up space where the Dionysian dissolution of the bonds of the visible is equivalent to authentic asceticism. Through some references to the lectures held by Florenskij at the Moscow Theological Academy in 1921, we will find in his thought an original and unusual juxtaposition of the artist to the saint, and of the philosopher to the child, as mystical figures par excellence. The artist and the philosopher are able to reach the ascetic act, through the inverted perspective in the icon and the philosophical transfiguration of reality.
in P.A. Florenskij, "La concezione cristiana del mondo", Pendragon, 2011
Between, 2011
In the early decades of the 20th century, the reflection about the deyatel’ kul’tury is one of th... more In the early decades of the 20th century, the reflection about the deyatel’ kul’tury is one of the most important chapters of the russian philosophy: the conception of space and time proposed by Pavel A. Florenskij – as his result in the teatrise Analiz prostranstvennosti i vremeni – is a relevant part of it. Science, philosophy and art find their roots in life, and the study of the space is the start to understand themselves. Deyatel’ kul’tury, according Florenskij, does culture: he assumes the task of planting border’s poles, outlining the shortest paths through a system of isopotential lines. Through references to the debate between Symbolists, in the Analiz we can read in a new way the origin of sculpture, theatre, cinema, paint, poetry: the organization of the space can reach man’s consciousness, but the space already exists, as exists the life itself in which the art has its roots.
Slavia, 2008
Il 6 febbraio del 2008 alle ore 22.55 il canale Rossija, emittente televisiva di Stato della Fede... more Il 6 febbraio del 2008 alle ore 22.55 il canale Rossija, emittente televisiva di Stato della Federazione Russa fortemente filo-governativa, manda in onda una produzione per la regia di Aleksej Makeev per la durata di 60 minuti, con la cooperazione alla sceneggiatura di Ol'ga Gol'tjaeva e il sostegno collaborativo di soggetti culturali come il "Muzej Pavla Florenskogo" [Museo Pavel Florenskij] di Mosca, diretto dal sacerdote ortodosso padre Andronik Trubačëv. Il documentario televisivo in prima visione è Istorija odnogo čuda. Bulgakov i Florenskij [Storia di un prodigio. Bulgakov e Florenskij]. Oggetto principale del reportage, in senso vagamente pretestuoso, è l'opera, custodita presso la Gosudarstvennaja Tret'jakovskja Galereja (che ha raggiunto nel 2006 il centocinquantesimo anno di vita), intitolata Filosofy [Filosofi], di Michail Vasil'evič Nesterov (1862-1942), autore sensibile ai temi della pittura religiosa soprattutto durante le prime tappe della propria produzione artistica, prima di divenire soggetto all'influenza del "realismo socialista" ed essere insignito poco tempo prima della morte dello "Stalinskaja Premija" [Premio Stalin]. L'opera in questione, che riprende le immagini dei profili dei filo-sofi Florenskij e Sergej Bulgakov in un doppio ritratto, venne realizzata nel giardino della casa nella quale Florenskij visse con la famiglia presso Sergiev Posad (come ricordato e testimoniato in questo caso dal geologo Pavel V. Florenskij, nipote omonimo del filosofo, e confermato dai ricordi della nonna paterna).
eSamizdat, 2007
Introducendo nel 1950 i lettori italiani alla Filosofija Tragedii [La filosofia della tragedia, 1... more Introducendo nel 1950 i lettori italiani alla Filosofija Tragedii [La filosofia della tragedia, 1903], importante contributo di Lev Isaakovič Šestov alla ricezione di Nietzsche nei primi anni del Novecento russo, Ettore Lo Gatto sottolineava quanto la particolare casistica nell’indecisione degli storici, in merito all’ambito di collocazione di un dato autore e della sua opera, sia un fenomeno non prettamente caratteristico della cultura russa e della sua storia letteraria. L’autore ripercorreva la problematica come un dato di fatto complesso e generale: una considerazione semplice all’apparenza, ma paradossalmente cangiante. Dopo aver citato i casi di Nietzsche e Kierkegaard, tanto filosofi quanto blasonati poeti o letterati all’interno di complessi processi interpretativi, Šestov poteva dunque essere inequivocabilmente letto “nella prospettiva di uno storico della letteratura”, la quale accidentalmente “da alcune sue interpretazioni non può oggi prescindere” . Davanti alla dimestichezza con problemi di puro pensiero che sono quindi definiti al di fuori “della loro trasformazione in immagini d’arte”, gli stessi filosofi non avrebbero però potuto astenersi dal considerare gli attacchi, i capovolgimenti tipici delle sue pagine senza correre il rischio di perdere sfumature, se non contributi, storicamente determinanti nella “vita dello spirito contemporaneo” : ci sarebbe da chiedersi quanto quella provocazione sia stata in seguito accolta e assimilata. Si trattava a tutti gli effetti di un appunto significativo, tanto chiaro quanto apparentemente ingenuo nonostante l’entità altisonante dell’interlocutore, considerando però che il richiamo sotteso poteva rivolgersi a paradigmi ben più vasti e suscitare altri stimoli.
Newton Compton editori, 2018
La Sardegna è un'isola da raccontare. Anche perché, nell'isola, la pratica del narrare si intrecc... more La Sardegna è un'isola da raccontare. Anche perché, nell'isola, la pratica del narrare si intreccia con la bellezza sfrontata della natura, la grazia dell'arte, l'epopea di un mondo arcaico restituito alla storia dall'archeologia. A partire da luoghi realmente esistenti, spesso insoliti e anche per questo strani, di volta in volta presentati al lettore – montagne, voragini e vallate, borghi e quartieri, chiese e grotte naturali, ville, foreste e castelli, pozzi, nuraghi e sorgenti – l'autore raccoglie e riporta alla luce i racconti custoditi dalla tradizione. Fanno la loro comparsa diavoli crudeli e mostri terribili, fantasmi misteriosi e santi potentissimi, animali, banditi, fate e amanti. Lasciando intravedere – oltre la superficie di una terra già di per sé fonte di stupore e meraviglia – un mondo magico e pieno di mistero.
Newton Compton editori, 2017
Nel cuore del Mediterraneo, la storia della Sardegna si intreccia a quella dei popoli e delle gra... more Nel cuore del Mediterraneo, la storia della Sardegna si intreccia a quella dei popoli e delle grandi civiltà che nei secoli l’hanno attraversata e abitata. Dal Paleolitico al nuragico, dall’arrivo dei Fenici e dei Cartaginesi fino ai Romani, dai Vandali ai Bizantini, dall’età dei Giudicati, “stati sovrani perfetti”, fino alla Sardegna aragonese e spagnola e all’epoca sabauda, a ridosso della modernità e del mondo contemporaneo. Tra storie di briganti, eroi, nobili e santi, banditi e letterati, ribelli e dominatori, soldati e condottieri feroci, questo libro tenta di rispondere alle domande più curiose sulla storia di una terra ricca di enigmi e segreti. Un’indagine accurata che attraversa i millenni, leggera come un romanzo e documentata come un libro di storia.
Newton Compton editori, 2017
La Sardegna è un’isola segreta e sconosciuta: è una terra che immancabilmente continua a nasconde... more La Sardegna è un’isola segreta e sconosciuta: è una terra che immancabilmente continua a nascondersi a chi si sente convinto di averla trovata. Dove gli spazi sono selvaggi e incontaminati, tra cittadelle antiche e villaggi moderni, la natura custodisce ancora tesori incredibili e ricchezze insperate. Tra le valli poco lontano dal mare riposano i ruderi abbandonati di attività industriali dismesse. Sui fondali di rena bianca si adagiano relitti maestosi con le loro storie di sangue. Ci sono gatti, nel più piccolo borgo di pescatori dell’isola, che vivono in spiaggia e non temono l’acqua. Poi sorgenti miracolose e fonti che fanno impazzire, retabli maestosi e crocifissi feriti, balene di pietra che sembrano vive e santuari tra le rocce quasi dimenticati. La Sardegna, terra ricca di miracoli e malie: una lunga storia da raccontare, 101 tesori da scoprire.
Newton Compton editori, 2017
La Sardegna ogni estate è invasa da turisti che vogliono godersi soprattutto il mare, le spiagge,... more La Sardegna ogni estate è invasa da turisti che vogliono godersi soprattutto il mare, le spiagge, il clima soleggiato e la cucina tipica sarda. Pochi sfruttano la propria vacanza per esplorare le altre meraviglie dell’isola. In questo libro, scritto con passione e ben documentato, i due autori mostrano 501 luoghi che meritano di essere visitati, perché richiamano uno o più elementi caratteristici della storia e della tradizione sarde. Borghi da riscoprire, angoli segreti di città e monumenti che raccontano un glorioso passato, poco conosciuto. Dai resti antichi della civiltà romana ai monasteri, dai nuraghi più noti, incastonati come perle nel cuore dell’isola, ai villaggi minerari ormai abbandonati. E poi i tanti tesori di una natura selvaggia e in parte incontaminata. Conoscere in modo più approfondito la Sardegna vuol dire goderne a pieno lasciandosi sorprendere.
Newton Compton editori, 2016
C’è una Sardegna che si lascia conquistare solo dall’interesse autentico del visitatore paziente.... more C’è una Sardegna che si lascia conquistare solo dall’interesse autentico del visitatore paziente. La natura, l’archeologia, la cultura, la fede più profonda o quella a cavallo tra superstizione e miracolo custodiscono ancora incredibili segreti. Fatti, persone, luoghi, tesori e preziosi segni dei secoli passati attendono ancora chi voglia svelarne o riscoprirne la sorte. Tra paesi fantasma e grotte sotto il mare, elisir di lunga vita e monumenti esoterici, riti magico-religiosi e tanto altro ancora, Antonio Maccioni traccia il percorso di un’isola senza tempo, ma con la sua storia millenaria e le sue storie contemporanee, come il mistero sulla morte di Peppina Sechi, uccisa “da una mano di giallo colorata”, o la vicenda del poeta bandito Francesco Satta, “il più sensibile tra i criminali”, o ancora il furto satanico di alcuni oggetti sacri, fino ai segreti militari intorno al poligono interforze del Salto di Quirra… La Sardegna è una terra già nota ai più ma è ancora tutta da scoprire.
Slavia, 2009
Pubblicati in prima stampa nel 2007, giunti alla terza edizione nel marzo del 2008, i brevi eserc... more Pubblicati in prima stampa nel 2007, giunti alla terza edizione nel marzo del 2008, i brevi esercizi di “teologia della visione” di Massimo Cacciari rappresentano ancora oggi una delle più alte esperienze teoretiche di lingua italiana, nelle quali il contraccolpo del pensiero russo contemporaneo si palesa e si mostra in modo più che evidente. Tre icone, raccogliendo materiali pregressi, fuoriusciti da incontri pubblici e da lavori precedenti, racconta al lettore La Trinità di Andrej Rublëv, Resurrezione di Piero della Francesca e il Ritratto degli Arnolfini di Johannes de Eyck.
Slavia, 2008
Nato in una famiglia dove sette generazioni di preti si succedettero nel tempo, seminarista fuggi... more Nato in una famiglia dove sette generazioni di preti si succedettero
nel tempo, seminarista fuggitivo verso le linee del marxismo intellettuale
e del socialismo scientifico, tornò redento al radicalismo politico cristiano
fino all’ordinazione sacerdotale del 1918 e alla vita dell’ortodosso emigrante
nel cuore dell’Europa. In un volume curato e tradotto da Maria
Campatelli, alcuni lavori esemplari di Sergej N. Bulgakov relativi ai
primi anni del Novecento vengono posti brillantemente in relazione con
la saggistica degli anni Trenta.
Introducendo i lettori ai materiali tradotti (talvolta provenienti dai
testi di alcune conferenze degli anni Venti), la curatrice ripercorre alcuni
momenti biografici decisivi, tra cui quello del 1922, quando Bulgakov fu
costretto a lasciare l’Unione Sovietica insieme ad un gruppo di circa 160
intellettuali di spicco.
eSamizat, 2008
A ventitré anni di distanza dall'ultima edizione (targata Feltrinelli) torna sulla ribalta italia... more A ventitré anni di distanza dall'ultima edizione (targata Feltrinelli) torna sulla ribalta italiana il genio di Evgenij Zamjatin in quella cheè universalmente riconosciuta come la sua opera più rappresentativa, My [Noi]. Il merito di donare nuova visibilità allo scrittore di Lebedjan va ascritto all'audacia della Lupetti, casa editrice milanese, che ha inserito My nella collana "I rimossi", mirata a restituire alle stampe scritti di autori di varie nazionalità, uniti dal difficile destino della propria opera.
eSamizadat, 2008
A ventitré anni di distanza dall'ultima edizione (targata Feltrinelli) torna sulla ribalta italia... more A ventitré anni di distanza dall'ultima edizione (targata Feltrinelli) torna sulla ribalta italiana il genio di Evgenij Zamjatin in quella cheè universalmente riconosciuta come la sua opera più rappresentativa, My [Noi]. Il merito di donare nuova visibilità allo scrittore di Lebedjan va ascritto all'audacia della Lupetti, casa editrice milanese, che ha inserito My nella collana "I rimossi", mirata a restituire alle stampe scritti di autori di varie nazionalità, uniti dal difficile destino della propria opera.
Slavia, 2007
Contestualmente all’edizione del Come leggere Florenskij di Silvano Tagliagambe (Bompiani 2006), ... more Contestualmente all’edizione del Come leggere Florenskij di Silvano Tagliagambe (Bompiani 2006), pubblicato nella collana diretta da Giovanni Reale e preceduto dai due volumi di Dario Antiseri dedicati a Kierkegaard e Pascal (emblematicamente un filosofo protestante e uno cattolico precedono l’autore ortodosso), la Mondadori manda in libreria una nuova edizione delle lettere dal gulag del filosofo russo. La ricezione di Florenskij, che solo negli ultimi tempi è accompagnata da un più marcato avvicinamento al retroterra filosofico della storia contemporanea, viene così arricchita dalle pagine struggenti del deportato: precedono nei tempi di stesura quella “terribile notte” dell’8 dicembre 1937, la “notte della ragione” di Vittorio Strada che pose fine alla sua esistenza.
Between, May 16, 2011
La riflessione sul dejatel' kul'tury, l'analisi problematica del rapporto tra arte e vita, il ten... more La riflessione sul dejatel' kul'tury, l'analisi problematica del rapporto tra arte e vita, il tentativo di individuare una nuova gerarchia delle arti si riproponevano come temi di non poco peso nei primi decenni del Novecento russo. Si scrivevano e leggevano in quegli anni le pagine di Iskusstvo i otvestvennost' di Bachtin; gli editori e le riviste proponevano contributi come Manera, lico i stil' di Ivanov, Ključi tajn di Brjusov, Problema kul'tury ed Emblematika smysla di Andrej Belyj: simbolisti, filosofi, poeti, letterati e nuovi mistici affrontavano il problema della cultura, agli esordi del secolo, con ‚parole nuove‛. Gli echi di un dibattito dalle radici profonde riverberavano da più punti di fuga tra le pagine 1. Nel 1901, per iniziativa di Merežkovskij e Zinaida Gippius, nascevano a Pietroburgo le ‚Religiozno-Filosofskie Sobranija‛ (Associazioni filosofico-religiose), «animate dalla speranza di aprire un dialogo tra la Chiesa ufficiale e l'intelligencija russa». Merežkovskij si sarebbe battuto per l'avvento di una nuova et| religiosa. Nel 1903 i promotori laici del dialogo con la Chiesa ufficiale fondavano la rivista Novyj put', che avrebbe lasciato spazio alla nascita della nuova esperienza di Voprosy žizni nel 1905. Novyj put' divenne uno dei punti