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Books by Filippo Domenicali
Alla suggestione di Foucault secondo cui «un giorno, forse, il secolo sarà deleuziano», Gilles De... more Alla suggestione di Foucault secondo cui «un giorno, forse, il secolo sarà deleuziano», Gilles Deleuze, intrecciando il concetto con gli affetti di una vita, aveva ribattuto con estrema lucidità: «Non sono mai stato toccato dal superamento della metafisica o dalla morte della filosofia, e della rinuncia al Tutto, all’Uno, al soggetto, non ne ho mai fatto un dramma. […] Forse Foucault voleva dire questo: non che ero il migliore, ma il più naïf, una specie di arte grezza, per così dire; non il più profondo, ma il più innocente (il meno colpevole di “fare filosofia”)». Questa prima biografia concettuale italiana offre un’introduzione a tutto tondo al suo pensiero, raccontando i problemi che si è posto, esaminando come si impongono alla sua attenzione, ma anche come si trasformano in seguito agli incontri che riorientano la sua filosofia. L’obiettivo del libro è allora scrivere “una” vita di Deleuze, suggerendo un modo di leggerlo per come lo si è incontrato e recepito, una singolarità del pensiero.
Come è possibile esercitare la libertà nel tempo della «biopolitica»? Ha ancora un senso parlare ... more Come è possibile esercitare la libertà nel tempo della «biopolitica»? Ha ancora un senso parlare di libertà quando il potere è diventato «biopotere» (alla lettera: un «potere sulla vita») impadronendosi delle attitudini, delle capacità, degli affetti e perfino dei nostri pensieri più intimi e privati? Quando cioè le stesse categorie del “pubblico” e del “privato” hanno perduto ogni ragione di essere, proprio perché il «biopotere» produce – come dichiara insistentemente Foucault – il «soggetto» stesso? Sono alcuni degli interrogativi che fanno da guida a questo studio e a cui l'autore tenta di rispondere esaminando l'intera opera di Foucault, edita e non. La questione della libertà viene interpretata come il motore dell'evoluzione del suo pensiero, il problema che ne orienta le tappe e ne dirige gli sviluppi, dagli scritti dedicati alle «relazioni di potere» a quelli finali sull'etica degli antichi. «Problematizzare» la libertà non significa considerarla come una sorta di “oggetto” filosofico presupposto, ma interrogarsi passo dopo passo sulle condizioni di possibilità e sui limiti che circoscrivono forme di libertà che si effettuano nella dimensione contingente dell'evento. La biopolitica costituisce la situazione attuale, il contesto e lo sfondo significante che spinge Foucault a ridefinire il concetto tradizionale (filosofico-giuridico) di libertà in direzione di un'inedita concettualizzazione etico-politica di «pratiche di libertà» disperse, contingenti, irriducibilmente plurali.
Le lezioni che Theodor W. Adorno (1903-1969) ha dedicato all'inizio degli anni Sessanta alla prob... more Le lezioni che Theodor W. Adorno (1903-1969) ha dedicato all'inizio degli anni Sessanta alla problematica della Terminologia filosofica costituiscono uno straordinario documento ai fini della comprensione del suo pensiero, in quanto contengono la più compiuta esposizione del suo concetto di filosofia. In esse, come è stato osservato, «un pensiero filosofico complicato, che nei testi scritti appare spesso di difficile decifrazione, acquisisce attraverso il discorso parlato una trasparenza di cui altrimenti difetta». Qui infatti Adorno presenta il proprio pensiero in una maniera che, pur meno controllata dal punto di vista stilistico, in quanto legata alle esigenze dell'oralità, pare nondimeno essere più vicina alle sue intenzioni filosofiche di quanto non accada nelle opere maggiori, dove al concetto di filosofia vengono riservate considerazioni rapsodiche e frammentarie. Questa Guida contiene pertanto una dettagliata analisi testuale che tiene conto delle corrispondenze con le altre opere dell'autore e della principale letteratura secondaria, presentandosi con un linguaggio accessibile anche ai non specialisti, cercando così di fornire un agile strumento per introdurre al pensiero filosofico di Th.W. Adorno.
Edited Works & Translations by Filippo Domenicali
L'antologia 'Bisogni e tendenze' è pubblicata da Canguilhem nella seconda metà del 1952 e prece... more L'antologia 'Bisogni e tendenze' è pubblicata da Canguilhem nella seconda metà del 1952 e precede di qualche mese soltanto la più celebre 'Conoscenza della vita'. E i due testi si prestano ad essere letti in parallelo come se fossero due volumi in fondo complementari nei quali la silloge compresa in 'Bisogni e tendenze' sembra voler fornire il necessario supporto testuale, la selezione di testi indispensabile a illuminare la raccolta di saggi originali presentati nel volume maggiore. Perciò questa raccolta di carattere scolastico e dal taglio divulgativo mira alla definizione di due fondamentali categorie di “filosofia biologica” – la tendenza e il bisogno – esemplificando in maniera efficace l'interesse non soltanto epistemologico ma propriamente filosofico del primo Canguilhem per una filosofia dei valori vitali negativi.
La raccolta di saggi La conoscenza della vita è apparsa in Francia nel 1952 e costituisce una de... more La raccolta di saggi La conoscenza della vita è apparsa in Francia nel 1952 e costituisce una delle testimonianze più significative – assieme al celebre saggio Il normale e il patologico (1943) – della riflessione del
“primo” Canguilhem sul rapporto sempre attuale tra le norme e la vita. In questi testi, che incrociano le questioni del metodo, della storia, ma soprattutto i temi di una filosofia delle scienze della vita che ne interroga in profondità lo statuto teorico, Canguilhem introduce alcune fondamentali categorie di filosofia a biologica che aveva iniziato a elaborare fin dai primi anni Quaranta. Così propone una nuova originale problematizzazione della vita e del «vitalismo», un pensiero della tecnica in continuità con il vivente umano o animale, oltre alla fondamentale categoria di «ambiente» posta in relazione con un essere vivente polarizzato e dinamico, che preferisce e che sceglie... Sono solo alcune delle tematiche che fanno della riflessione ecosofico-epistemologica di Canguilhem un imprescindibile punto di riferimento per comprendere tutta la complessità dei rapporti tra vita e conoscenza.
Aisthesis, 2022
In recent times, the thought of Étienne Souriau has acquired a new and unexpected lease of life. ... more In recent times, the thought of Étienne Souriau has acquired a new and unexpected lease of life. A thinker who was in many ways “untimely” with respect to the dominant orientations of his time, since the 2000s he has made a “comeback” on the international philosophical scene, thanks above all to an original reinterpretation of his transmodal ontology, as well as a re-evaluation of his comparative aesthetics.
Representative of a sophisticated rationalist positivism, not alien to the Husserlian canon and not insensitive to the motives dear to the gnoseological debate of Cartesian and Kantian matrix or to some characteristic themes of classical metaphysics, Souriau pursues the ideal of a constructive philosophy, capable of understanding and at the same time promoting the advancement of the process of creation, conceived as a set of “poetic acts”and creative operations. Using an epistemologically aware method, attentive to scrutinising the correspondences, borrowings and reciprocal passages between one mode of existence and another, as well as between the different art forms, Souriau invites us to rediscover in an ontological key a faculty that is too often undervalued: imagination.
La filosofia di Deleuze come un teatro fatto di maschere e simulacri, di doppi incerti e di sogge... more La filosofia di Deleuze come un teatro fatto di maschere e simulacri, di doppi incerti e di soggetti larvali in metamorfosi, solcati da un’incrinatura. Al grido di “Rovesciare il platonismo”, Deleuze dipana tutta un’altra metafisica, una metafisica dell’evento incorporeo e del fantasma: una fantasma-fisica. Secondo Foucault, che qui ne fornisce una lettura intensi- va e fortemente simpatetica, la grandezza di Deleuze risiede nell’aver saputo riproporre la domanda “Che cosa significa pensare?” al di fuori delle coordinate classiche della rappresentazione, definendo Differenza e Ripetizione come categorie dell’avvenire: “E quando il caso, il teatro e la perversione entrano in risonanza, quando il caso vuole che fra i tre ci sia una simile risonanza, allora il pensiero è una transe; e vale la pena di pensare”.
Questo piccolo David Hume, di cui Gilles Deleuze è coautore assieme ad André Cresson, è apparso i... more Questo piccolo David Hume, di cui Gilles Deleuze è coautore assieme ad André Cresson, è apparso in una collana divulgativa rivolta agli studenti nei primi mesi del 1952 – l'anno che precede il suo esordio filosofico “ufficiale” con Empirismo e soggettività (l'importante Saggio sulla natura umana secondo Hume). Oltre a testimoniare del precoce interesse manifestato da Deleuze nei confronti del filosofo scozzese, in questa monografia “a quattro mani” si possono riconoscere tutti i temi principali della sua originale interpretazione. Lasciando a Cresson l'onere dell'esposizione della filosofia teorica dell'autore, Deleuze esplora, valorizza e ricerca invece tutti quegli aspetti che caratterizzano la pratica dell'uomo in società – dalla morale all'estetica, e dalla critica della religione alla politica – per mostrare che «Hume è innanzitutto un moralista, e dunque un sociologo, uno storico, prima di essere un filosofo», e per poterlo essere veramente. Il volume è corredato da un'ampia selezione di Estratti dalle opere di Hume, sempre a cura di Deleuze, che permette di approfondire la base testuale su cui si fonda la sua originale interpretazione. Nell'Appendice si troverà la trascrizione di una lettura radiofonica, risalente al 1956, intitolata: Artificio e società nell'opera di Hume.
Edizione italiana a cura di Filippo Domenicali. Perché nelle nostre società siamo sempre obblig... more Edizione italiana a cura di Filippo Domenicali. Perché nelle nostre società siamo sempre obbligati a dir vero su noi stessi? Qual è il prezzo, e quali sono gli effetti soggettivanti di questo obbligo generalizzato di verità? Al termine del primo semestre del 1982 Foucault
tiene un ciclo di conferenze all’Università Victoria di Toronto che si inscrive nel progetto di una genealogia del soggetto occidentale moderno ed è dedicato alla nascita dell’ermeneutica di sé. Dopo aver analizzato il tipo di conoscenza di sé e di rapporto a sé che caratterizza la askesis greco- romana, dove per il soggetto si tratta di stabilire con se stesso una relazione di possesso e di sovranità, Foucault studia il rovesciamento che nei primi secoli del cristianesimo ha condotto alla nascita di un’ermeneutica di sé concepita come l’esplorazione e la decifrazione, da parte del soggetto, della sua stessa interiorità. Per caratterizzare questo rovesciamento Foucault introduce un’inedita distinzione tra due forme di ascesi, l’una rivolta verso la verità (truth-oriented) e l’altra rivolta verso la realtà (reality-oriented). Parallelamente alle conferenze di Toronto, Foucault tiene anche un seminario dedicato allo studio dettagliato dei testi degli autori antichi su cui si fondano le sue analisi dell’antica cultura di sé e presenta un abbozzo dei differenti significati della nozione di parresia, un tema che sarebbe divenuto l’argomento quasi esclusivo dei suoi ultimi lavori.
Nuova edizione italiana a cura di Filippo Domenicali. Postfazione di Sandro Palazzo. La filosofia... more Nuova edizione italiana a cura di Filippo Domenicali. Postfazione di Sandro Palazzo. La filosofia critica di Kant (1963) è un'opera dedicata a un “avversario” filosofico di prima grandezza, con cui è indispensabile fare i conti. Kant – spiega Deleuze – «è la perfetta incarnazione della falsa critica», di qui il suo fascino. Eppure «quando ci si trova di fronte a un'opera di questa genialità, non si può dire soltanto che non si è d'accordo. Bisogna anche saperla ammirare; bisogna saper ritrovare i problemi che pone, il suo macchinario». Il Kant di Deleuze si presenta pertanto come un libro assolutamente singolare, sui generis, poiché, se da un lato si tratta di un testo scritto con esplicita ammirazione e simpatetico slancio, dall'altro si rivela come un'analisi lucida e spietata, positiva, concentrata e tesa, tutta interna alle tre Critiche, di cui mette in evidenza il lato problematico, le aporie, i vicoli ciechi, tutti i pericoli a cui va incontro il filosofo di Königsberg – ma dove Deleuze sembra anche cercare (e forse in primo luogo) un confronto con se stesso, una messa a punto delle sue idee. Si tratta di un libro necessario. Perché «È soltanto a forza di ammirazione che si ritrova la vera critica».
Nuova edizione italiana a cura di Filippo Domenicali. Deleuze considerava Foucault il più grande ... more Nuova edizione italiana a cura di Filippo Domenicali. Deleuze considerava Foucault il più grande filosofo contemporaneo. Alla morte dell'amico, gli dedicherà questo prezioso omaggio postumo, che rappresenta senz'altro la migliore lettura complessiva della sua opera. Si tratta di un testo simpatetico, di un'interpretazione intensiva, problematica e problematizzante, che si snoda attraverso le tre dimensioni del sapere, del potere e dei processi di soggettivazione, e attraverso la quale Deleuze ci ha mostrato cosa significhi veramente pensare con Foucault, andando necessariamente anche oltre di lui. Qui le individualità dei due filosofi si amalgamano, si fondono, e facciamo il nostro ingresso in un territorio in cui non c'è più nessuno che dica “io”. Perché – Deleuze ce lo ha insegnato – «si lavora sempre in più d'uno, anche quando ciò non è visibile». Quello che ne esce, è il sorprendente ritratto di un Foucault «metallico e stridente», che si rivolge direttamente ai problemi della nostra attualità, inventando gli strumenti che ci permettono di interpretarla, di capirla, e forse anche di cambiarla.
Nuova edizione italiana a cura di Filippo Domenicali. Postfazione di Ubaldo Fadini. "Empirismo e... more Nuova edizione italiana a cura di Filippo Domenicali. Postfazione di Ubaldo Fadini.
"Empirismo e soggettività. Saggio sulla natura umana secondo Hume", è apparso in Francia nel 1953 e rappresenta l'esordio filosofico del giovane Deleuze. Si tratta di un testo di sfolgorante bellezza e attualità, in cui l'autore riesce a tracciare un'inedito ritratto di David Hume facendone un intercessore di primo piano, imprescindibile per la definizione di un empirismo superiore adeguato alla logica delle molteplicità. Hume, riletto e interpretato al di là dei consueti canoni storiografici, risuona nuovamente in tutta la sua freschezza, e aiuta Deleuze a delineare le coordinate per una nuova immagine del pensiero introducendoci in un mondo artefatto, dominato dall'artificiale, che si situa al di là dei dualismi tradizionali, a un pluralismo aperto alla contingenza degli incontri e delle relazioni. Hume, insomma, ha saputo porre in modo nuovo il problema della soggettività, ma di una soggettività finalmente concreta, incarnata, affettiva e passionale, «pratica». A diretto contatto con la vita.
I castelli di Yale online, 2018
sez. "Il tema" TEORIA CRITICA edited by F. Domenicali e M.V. d'Alfonso
Les différents modes d'existence (1943) è uno dei lavori più significativi e originali di Souriau... more Les différents modes d'existence (1943) è uno dei lavori più significativi e originali di Souriau. Si tratta di un agile trattatello di ontologia in cui si intende porre il problema dei «modi d'esistenza» della realtà e dell'opera d'arte. Souriau, che si schiera apertamente a favore di un «pluralismo esistenziale» (e cioè di un'ontologia stratificata, ''a livelli''), conta quattro modi «intensivi» d'esistenza: l'esistenza fisica, l'esistenza fenomenica, l'esistenza reica (o «cosale») e l'esistenza trascendente (o «sovraesistenza»). Ma nella sua singolare classificazione, che fa di questo testo una sorta di unicum nell'estetica del Novecento, c'è spazio per tutte le sfumature dell'essere: il divenire, il possibile, il virtuale, l'evento... in una tavola generale dei modi che è – e deve rimanere – costitutivamente aperta. Per lasciare spazio al nuovo, all'impensato.
Étienne Souriau (1892-1979) è stato uno dei maggiori estetologi del Novecento. Docente di estetica alla Sorbona (1945-1962), fondatore della prestigiosa ''Revue d'esthétique'' (con Charles Lalo e Raymond Bayer), Souriau è stato per lunghi anni il dominus dell'estetica francese, e a lui si deve in gran parte l'istituzionalizzazione dell'estetica come disciplina specialistica. Tra le sue opere principali: L'avenir de l'esthétique (1929); L'instauration philosophique (1939); La correspondance des arts (1947); L'ombre de Dieu (1955); Clefs pour l'esthétique (1970); Vocabulaire d'esthétique (con Anne Souriau, 1990).
Una mappa indispensabile per orientarsi nelle trasformazioni in corso nella politica contemporane... more Una mappa indispensabile per orientarsi nelle trasformazioni in corso nella politica contemporanea. Questo libro di Rosanvallon (secondo di una trilogia di cui il primo e il terzo titolo sono già disponibili in lingua italiana) presenta una sintesi insieme storica e teorica di una più che trentennale ricerca intorno alla democrazia, qui a partire dalla nozione di legittimazione vista come una complessa pluralità di procedure, non riducibile al semplice raggiungimento di una maggioranza elettorale. Come mostra la postfazione di Rino Genovese, pur senza prendere congedo dal concetto di sovranità nella sua versione «repubblicana», l’autore articola e approfondisce il discorso circa quel «posto vuoto» del sovrano che, secondo il suo maestro Claude Lefort, è il tratto peculiare di una società che si voglia democratica.
"Quando vi capita di assistere al battesimo di un bambino, provate a pensare all'ovulo che ha imp... more "Quando vi capita di assistere al battesimo di un bambino, provate a pensare all'ovulo che ha impedito di essere fecondato, all'embrione a cui ha impedito di nascere. Quando guardate un fiore, pensate agli altri semi di cui ha preso il posto al sole e nella buona terra fertile; quando vedete una bella quercia, pensate anche alle piccole piante che sono deperite sotto la sua ombra. Quando leggete un libro di storia, pensate alle imprese mancate, ai progetti che non hanno avuto successo: la conquista dei Parti sognata da Cesare, o lo sbarco in Inghilterra immaginato da Napoleone I. Quando guardate le stelle in una notte serena, provate a pensare agli altri soli che avrebbero potuto brillare, alle altre costellazioni diversamente configurate e dipinte che avrebbero potuto affascinare occhi diversi dai nostri, se gli astri attuali non si fossero impadroniti del firmamento, della luce e della vita. In una parola, quando guardate questo Universo, provate a pensare che deve la sua esistenza all'immolazione di migliaia di altri universi, tra i quali se ne troverebbero forse, malgrado Leibniz, di migliori e di più belli - anche se non, almeno credo, di più differenziati."
Gabriel Tarde, (1843-1904), sociologo e magistrato, è stato un pensatore autodidatta e antiaccademico. Pur avendo goduto di un’enorme fortuna alla fine dell’Ottocento, con il nuovo secolo è stato vittima di un “inspiegabile oblio”. Fu riscoperto da Deleuze negli anni Sessanta, che ne ha rivalutato l’opera metafisica considerandolo a pieno titolo come un precursore per la sua attenzione ai concetti di Differenza, Ripetizione, possibile, virtuale, monadi e molto altro. L’opera di Tarde è oggi oggetto di una rivalutazione in ambito internazionale, soprattutto in rapporto ai suoi scritti metafisici, che vengono letti come un’anticipazione del pensiero di autori eterodossi del calibro di Souriau, Ruyer e Simondon.
Gabriel Tarde, sociologo e magistrato, è autore difficilmente classificabile. La novità e l'origi... more Gabriel Tarde, sociologo e magistrato, è autore difficilmente classificabile. La novità e l'originalità della sua teoria sociologica possono essere pienamente colte solo all'interno di una corrente di pensiero che da Leibniz, Nietzsche e Bergson, per arrivare a Simondon e Deleuze, definisce un "nuovo naturalismo", un materialismo dell'incorporeo e del virtuale.
Monadologia e sociologia costituisce il manifesto teorico del pensiero metafisico e sociale del sociologo francese. La sua sorprendente attualità risiede nel tentativo di spiegare i fenomeni sociali e psichici sulla base di un'ontologia delle forze affettive (o "psicologiche") e delle relazioni di potere che esse esprimono. Sebbene i risultati non sempre siano all'altezza della sfida lanciata, l'intuizione metodologica è di una ricchezza incomparabile rispetto alla tradizione sociologica che ha affermato la propria autorità evitando ogni riferimento all'opera di Tarde. Le "scienze sociali" potrebbero trarre perciò un sicuro beneficio da un ritorno alla sua sociologia, riconsiderando, ad esempio, il monismo affettivo e la "causalità" tutta particolare esplicata nel concetto di "azione a distanza". Esse potrebbero trovare in ciò un nuovo impulso per interrogare le attuali trasformazioni del lavoro, dell'attività comunicativa e della soggettività.
Un classico ritrovato. Si può definire cosi la prima pubblicazione integrale in italiano dell'ope... more Un classico ritrovato. Si può definire cosi la prima pubblicazione integrale in italiano dell'opera maggiore di Gabriel Tarde, accessibile nell'edizione curata da Filippo Domenicali. Pubblicato a Parigi nel 1890, all'epoca della costituzione della sociologia come scienza, il testo affronta i nodi centrali della disciplina in un percorso che parte da una definizione dei principi della sociologia per spaziare in territori apparentemente eterogenei, che vanno dalla linguistica alla religione, dalla mitologia alla politica, dall'economia all'etica e all'arte. Noto in Francia come rivale e opposto simmetrico di Durkheim, dimenticato a lungo in Europa, ripreso negli Stati Uniti dalla Scuola sociologica di Chicago, rilanciato da Gilles Deleuze come interlocutore privilegiato intorno ai temi della differenza e della ripetizione, Tarde è anzitutto un acuto analista del rapporto tra scienze naturali e scienze sociali. Nella dialettica tra differenza e ripetizione egli vede il motore dello sviluppo umano a tutti i livelli, in un moto dinamico tra la variazione e la duplicazione, tra l'invenzione e l'imitazione. Il lettore sarà colpito dall'attualità del suo pensiero in riferimento soprattutto alla questione della moda e del prestigio, nei termini di un'anticipazione del dibattito contemporaneo sui temi della democrazia, dell'Europa e della cosiddetta globalizzazione.
Articles by Filippo Domenicali
The Lab's Quarterly, 2024
A theory of invention (regarding Gabriel Tarde, invention as the engine of social evolution). La ... more A theory of invention (regarding Gabriel Tarde, invention as the engine of social evolution).
La conferenza dedicata all’Invenzione come motore dello sviluppo sociale (1902) è una delle testimonianze più complete della teoria dell'invenzione sociale elaborata da Gabriel Tarde. In questo saggio vengono esaminati i principi metafisici e sociologici (variazione e ripetizione, invenzione e imitazione) su cui questa teoria si fonda, rimettendo infine in discussione il dogma storiografico del preteso “individualismo” metodologico dell'autore.
Aisthesis, 2022
One of the dominant themes of Souriau's research is the problematization of the poetic act, the c... more One of the dominant themes of Souriau's research is the problematization of the poetic act, the creative gesture through which man becomes demiurge, founder of being. Through his opposition to the Bergsonian aesthetic of the creative élan, as well as through his critique of dynamical schema theory, Souriau attempted to define the creative act-the poetic act-as an ordered, ascending process which leads to position of a being (the artwork) in its patuity, ie with an objective degree of reality. In doing so, Souriau redefines the ontology of the creation, coming to elaborate an original theory of the virtual and its actualization, which leads towards an enigmatic and superior existential level which he defines as supra-existential.
Alla suggestione di Foucault secondo cui «un giorno, forse, il secolo sarà deleuziano», Gilles De... more Alla suggestione di Foucault secondo cui «un giorno, forse, il secolo sarà deleuziano», Gilles Deleuze, intrecciando il concetto con gli affetti di una vita, aveva ribattuto con estrema lucidità: «Non sono mai stato toccato dal superamento della metafisica o dalla morte della filosofia, e della rinuncia al Tutto, all’Uno, al soggetto, non ne ho mai fatto un dramma. […] Forse Foucault voleva dire questo: non che ero il migliore, ma il più naïf, una specie di arte grezza, per così dire; non il più profondo, ma il più innocente (il meno colpevole di “fare filosofia”)». Questa prima biografia concettuale italiana offre un’introduzione a tutto tondo al suo pensiero, raccontando i problemi che si è posto, esaminando come si impongono alla sua attenzione, ma anche come si trasformano in seguito agli incontri che riorientano la sua filosofia. L’obiettivo del libro è allora scrivere “una” vita di Deleuze, suggerendo un modo di leggerlo per come lo si è incontrato e recepito, una singolarità del pensiero.
Come è possibile esercitare la libertà nel tempo della «biopolitica»? Ha ancora un senso parlare ... more Come è possibile esercitare la libertà nel tempo della «biopolitica»? Ha ancora un senso parlare di libertà quando il potere è diventato «biopotere» (alla lettera: un «potere sulla vita») impadronendosi delle attitudini, delle capacità, degli affetti e perfino dei nostri pensieri più intimi e privati? Quando cioè le stesse categorie del “pubblico” e del “privato” hanno perduto ogni ragione di essere, proprio perché il «biopotere» produce – come dichiara insistentemente Foucault – il «soggetto» stesso? Sono alcuni degli interrogativi che fanno da guida a questo studio e a cui l'autore tenta di rispondere esaminando l'intera opera di Foucault, edita e non. La questione della libertà viene interpretata come il motore dell'evoluzione del suo pensiero, il problema che ne orienta le tappe e ne dirige gli sviluppi, dagli scritti dedicati alle «relazioni di potere» a quelli finali sull'etica degli antichi. «Problematizzare» la libertà non significa considerarla come una sorta di “oggetto” filosofico presupposto, ma interrogarsi passo dopo passo sulle condizioni di possibilità e sui limiti che circoscrivono forme di libertà che si effettuano nella dimensione contingente dell'evento. La biopolitica costituisce la situazione attuale, il contesto e lo sfondo significante che spinge Foucault a ridefinire il concetto tradizionale (filosofico-giuridico) di libertà in direzione di un'inedita concettualizzazione etico-politica di «pratiche di libertà» disperse, contingenti, irriducibilmente plurali.
Le lezioni che Theodor W. Adorno (1903-1969) ha dedicato all'inizio degli anni Sessanta alla prob... more Le lezioni che Theodor W. Adorno (1903-1969) ha dedicato all'inizio degli anni Sessanta alla problematica della Terminologia filosofica costituiscono uno straordinario documento ai fini della comprensione del suo pensiero, in quanto contengono la più compiuta esposizione del suo concetto di filosofia. In esse, come è stato osservato, «un pensiero filosofico complicato, che nei testi scritti appare spesso di difficile decifrazione, acquisisce attraverso il discorso parlato una trasparenza di cui altrimenti difetta». Qui infatti Adorno presenta il proprio pensiero in una maniera che, pur meno controllata dal punto di vista stilistico, in quanto legata alle esigenze dell'oralità, pare nondimeno essere più vicina alle sue intenzioni filosofiche di quanto non accada nelle opere maggiori, dove al concetto di filosofia vengono riservate considerazioni rapsodiche e frammentarie. Questa Guida contiene pertanto una dettagliata analisi testuale che tiene conto delle corrispondenze con le altre opere dell'autore e della principale letteratura secondaria, presentandosi con un linguaggio accessibile anche ai non specialisti, cercando così di fornire un agile strumento per introdurre al pensiero filosofico di Th.W. Adorno.
L'antologia 'Bisogni e tendenze' è pubblicata da Canguilhem nella seconda metà del 1952 e prece... more L'antologia 'Bisogni e tendenze' è pubblicata da Canguilhem nella seconda metà del 1952 e precede di qualche mese soltanto la più celebre 'Conoscenza della vita'. E i due testi si prestano ad essere letti in parallelo come se fossero due volumi in fondo complementari nei quali la silloge compresa in 'Bisogni e tendenze' sembra voler fornire il necessario supporto testuale, la selezione di testi indispensabile a illuminare la raccolta di saggi originali presentati nel volume maggiore. Perciò questa raccolta di carattere scolastico e dal taglio divulgativo mira alla definizione di due fondamentali categorie di “filosofia biologica” – la tendenza e il bisogno – esemplificando in maniera efficace l'interesse non soltanto epistemologico ma propriamente filosofico del primo Canguilhem per una filosofia dei valori vitali negativi.
La raccolta di saggi La conoscenza della vita è apparsa in Francia nel 1952 e costituisce una de... more La raccolta di saggi La conoscenza della vita è apparsa in Francia nel 1952 e costituisce una delle testimonianze più significative – assieme al celebre saggio Il normale e il patologico (1943) – della riflessione del
“primo” Canguilhem sul rapporto sempre attuale tra le norme e la vita. In questi testi, che incrociano le questioni del metodo, della storia, ma soprattutto i temi di una filosofia delle scienze della vita che ne interroga in profondità lo statuto teorico, Canguilhem introduce alcune fondamentali categorie di filosofia a biologica che aveva iniziato a elaborare fin dai primi anni Quaranta. Così propone una nuova originale problematizzazione della vita e del «vitalismo», un pensiero della tecnica in continuità con il vivente umano o animale, oltre alla fondamentale categoria di «ambiente» posta in relazione con un essere vivente polarizzato e dinamico, che preferisce e che sceglie... Sono solo alcune delle tematiche che fanno della riflessione ecosofico-epistemologica di Canguilhem un imprescindibile punto di riferimento per comprendere tutta la complessità dei rapporti tra vita e conoscenza.
Aisthesis, 2022
In recent times, the thought of Étienne Souriau has acquired a new and unexpected lease of life. ... more In recent times, the thought of Étienne Souriau has acquired a new and unexpected lease of life. A thinker who was in many ways “untimely” with respect to the dominant orientations of his time, since the 2000s he has made a “comeback” on the international philosophical scene, thanks above all to an original reinterpretation of his transmodal ontology, as well as a re-evaluation of his comparative aesthetics.
Representative of a sophisticated rationalist positivism, not alien to the Husserlian canon and not insensitive to the motives dear to the gnoseological debate of Cartesian and Kantian matrix or to some characteristic themes of classical metaphysics, Souriau pursues the ideal of a constructive philosophy, capable of understanding and at the same time promoting the advancement of the process of creation, conceived as a set of “poetic acts”and creative operations. Using an epistemologically aware method, attentive to scrutinising the correspondences, borrowings and reciprocal passages between one mode of existence and another, as well as between the different art forms, Souriau invites us to rediscover in an ontological key a faculty that is too often undervalued: imagination.
La filosofia di Deleuze come un teatro fatto di maschere e simulacri, di doppi incerti e di sogge... more La filosofia di Deleuze come un teatro fatto di maschere e simulacri, di doppi incerti e di soggetti larvali in metamorfosi, solcati da un’incrinatura. Al grido di “Rovesciare il platonismo”, Deleuze dipana tutta un’altra metafisica, una metafisica dell’evento incorporeo e del fantasma: una fantasma-fisica. Secondo Foucault, che qui ne fornisce una lettura intensi- va e fortemente simpatetica, la grandezza di Deleuze risiede nell’aver saputo riproporre la domanda “Che cosa significa pensare?” al di fuori delle coordinate classiche della rappresentazione, definendo Differenza e Ripetizione come categorie dell’avvenire: “E quando il caso, il teatro e la perversione entrano in risonanza, quando il caso vuole che fra i tre ci sia una simile risonanza, allora il pensiero è una transe; e vale la pena di pensare”.
Questo piccolo David Hume, di cui Gilles Deleuze è coautore assieme ad André Cresson, è apparso i... more Questo piccolo David Hume, di cui Gilles Deleuze è coautore assieme ad André Cresson, è apparso in una collana divulgativa rivolta agli studenti nei primi mesi del 1952 – l'anno che precede il suo esordio filosofico “ufficiale” con Empirismo e soggettività (l'importante Saggio sulla natura umana secondo Hume). Oltre a testimoniare del precoce interesse manifestato da Deleuze nei confronti del filosofo scozzese, in questa monografia “a quattro mani” si possono riconoscere tutti i temi principali della sua originale interpretazione. Lasciando a Cresson l'onere dell'esposizione della filosofia teorica dell'autore, Deleuze esplora, valorizza e ricerca invece tutti quegli aspetti che caratterizzano la pratica dell'uomo in società – dalla morale all'estetica, e dalla critica della religione alla politica – per mostrare che «Hume è innanzitutto un moralista, e dunque un sociologo, uno storico, prima di essere un filosofo», e per poterlo essere veramente. Il volume è corredato da un'ampia selezione di Estratti dalle opere di Hume, sempre a cura di Deleuze, che permette di approfondire la base testuale su cui si fonda la sua originale interpretazione. Nell'Appendice si troverà la trascrizione di una lettura radiofonica, risalente al 1956, intitolata: Artificio e società nell'opera di Hume.
Edizione italiana a cura di Filippo Domenicali. Perché nelle nostre società siamo sempre obblig... more Edizione italiana a cura di Filippo Domenicali. Perché nelle nostre società siamo sempre obbligati a dir vero su noi stessi? Qual è il prezzo, e quali sono gli effetti soggettivanti di questo obbligo generalizzato di verità? Al termine del primo semestre del 1982 Foucault
tiene un ciclo di conferenze all’Università Victoria di Toronto che si inscrive nel progetto di una genealogia del soggetto occidentale moderno ed è dedicato alla nascita dell’ermeneutica di sé. Dopo aver analizzato il tipo di conoscenza di sé e di rapporto a sé che caratterizza la askesis greco- romana, dove per il soggetto si tratta di stabilire con se stesso una relazione di possesso e di sovranità, Foucault studia il rovesciamento che nei primi secoli del cristianesimo ha condotto alla nascita di un’ermeneutica di sé concepita come l’esplorazione e la decifrazione, da parte del soggetto, della sua stessa interiorità. Per caratterizzare questo rovesciamento Foucault introduce un’inedita distinzione tra due forme di ascesi, l’una rivolta verso la verità (truth-oriented) e l’altra rivolta verso la realtà (reality-oriented). Parallelamente alle conferenze di Toronto, Foucault tiene anche un seminario dedicato allo studio dettagliato dei testi degli autori antichi su cui si fondano le sue analisi dell’antica cultura di sé e presenta un abbozzo dei differenti significati della nozione di parresia, un tema che sarebbe divenuto l’argomento quasi esclusivo dei suoi ultimi lavori.
Nuova edizione italiana a cura di Filippo Domenicali. Postfazione di Sandro Palazzo. La filosofia... more Nuova edizione italiana a cura di Filippo Domenicali. Postfazione di Sandro Palazzo. La filosofia critica di Kant (1963) è un'opera dedicata a un “avversario” filosofico di prima grandezza, con cui è indispensabile fare i conti. Kant – spiega Deleuze – «è la perfetta incarnazione della falsa critica», di qui il suo fascino. Eppure «quando ci si trova di fronte a un'opera di questa genialità, non si può dire soltanto che non si è d'accordo. Bisogna anche saperla ammirare; bisogna saper ritrovare i problemi che pone, il suo macchinario». Il Kant di Deleuze si presenta pertanto come un libro assolutamente singolare, sui generis, poiché, se da un lato si tratta di un testo scritto con esplicita ammirazione e simpatetico slancio, dall'altro si rivela come un'analisi lucida e spietata, positiva, concentrata e tesa, tutta interna alle tre Critiche, di cui mette in evidenza il lato problematico, le aporie, i vicoli ciechi, tutti i pericoli a cui va incontro il filosofo di Königsberg – ma dove Deleuze sembra anche cercare (e forse in primo luogo) un confronto con se stesso, una messa a punto delle sue idee. Si tratta di un libro necessario. Perché «È soltanto a forza di ammirazione che si ritrova la vera critica».
Nuova edizione italiana a cura di Filippo Domenicali. Deleuze considerava Foucault il più grande ... more Nuova edizione italiana a cura di Filippo Domenicali. Deleuze considerava Foucault il più grande filosofo contemporaneo. Alla morte dell'amico, gli dedicherà questo prezioso omaggio postumo, che rappresenta senz'altro la migliore lettura complessiva della sua opera. Si tratta di un testo simpatetico, di un'interpretazione intensiva, problematica e problematizzante, che si snoda attraverso le tre dimensioni del sapere, del potere e dei processi di soggettivazione, e attraverso la quale Deleuze ci ha mostrato cosa significhi veramente pensare con Foucault, andando necessariamente anche oltre di lui. Qui le individualità dei due filosofi si amalgamano, si fondono, e facciamo il nostro ingresso in un territorio in cui non c'è più nessuno che dica “io”. Perché – Deleuze ce lo ha insegnato – «si lavora sempre in più d'uno, anche quando ciò non è visibile». Quello che ne esce, è il sorprendente ritratto di un Foucault «metallico e stridente», che si rivolge direttamente ai problemi della nostra attualità, inventando gli strumenti che ci permettono di interpretarla, di capirla, e forse anche di cambiarla.
Nuova edizione italiana a cura di Filippo Domenicali. Postfazione di Ubaldo Fadini. "Empirismo e... more Nuova edizione italiana a cura di Filippo Domenicali. Postfazione di Ubaldo Fadini.
"Empirismo e soggettività. Saggio sulla natura umana secondo Hume", è apparso in Francia nel 1953 e rappresenta l'esordio filosofico del giovane Deleuze. Si tratta di un testo di sfolgorante bellezza e attualità, in cui l'autore riesce a tracciare un'inedito ritratto di David Hume facendone un intercessore di primo piano, imprescindibile per la definizione di un empirismo superiore adeguato alla logica delle molteplicità. Hume, riletto e interpretato al di là dei consueti canoni storiografici, risuona nuovamente in tutta la sua freschezza, e aiuta Deleuze a delineare le coordinate per una nuova immagine del pensiero introducendoci in un mondo artefatto, dominato dall'artificiale, che si situa al di là dei dualismi tradizionali, a un pluralismo aperto alla contingenza degli incontri e delle relazioni. Hume, insomma, ha saputo porre in modo nuovo il problema della soggettività, ma di una soggettività finalmente concreta, incarnata, affettiva e passionale, «pratica». A diretto contatto con la vita.
I castelli di Yale online, 2018
sez. "Il tema" TEORIA CRITICA edited by F. Domenicali e M.V. d'Alfonso
Les différents modes d'existence (1943) è uno dei lavori più significativi e originali di Souriau... more Les différents modes d'existence (1943) è uno dei lavori più significativi e originali di Souriau. Si tratta di un agile trattatello di ontologia in cui si intende porre il problema dei «modi d'esistenza» della realtà e dell'opera d'arte. Souriau, che si schiera apertamente a favore di un «pluralismo esistenziale» (e cioè di un'ontologia stratificata, ''a livelli''), conta quattro modi «intensivi» d'esistenza: l'esistenza fisica, l'esistenza fenomenica, l'esistenza reica (o «cosale») e l'esistenza trascendente (o «sovraesistenza»). Ma nella sua singolare classificazione, che fa di questo testo una sorta di unicum nell'estetica del Novecento, c'è spazio per tutte le sfumature dell'essere: il divenire, il possibile, il virtuale, l'evento... in una tavola generale dei modi che è – e deve rimanere – costitutivamente aperta. Per lasciare spazio al nuovo, all'impensato.
Étienne Souriau (1892-1979) è stato uno dei maggiori estetologi del Novecento. Docente di estetica alla Sorbona (1945-1962), fondatore della prestigiosa ''Revue d'esthétique'' (con Charles Lalo e Raymond Bayer), Souriau è stato per lunghi anni il dominus dell'estetica francese, e a lui si deve in gran parte l'istituzionalizzazione dell'estetica come disciplina specialistica. Tra le sue opere principali: L'avenir de l'esthétique (1929); L'instauration philosophique (1939); La correspondance des arts (1947); L'ombre de Dieu (1955); Clefs pour l'esthétique (1970); Vocabulaire d'esthétique (con Anne Souriau, 1990).
Una mappa indispensabile per orientarsi nelle trasformazioni in corso nella politica contemporane... more Una mappa indispensabile per orientarsi nelle trasformazioni in corso nella politica contemporanea. Questo libro di Rosanvallon (secondo di una trilogia di cui il primo e il terzo titolo sono già disponibili in lingua italiana) presenta una sintesi insieme storica e teorica di una più che trentennale ricerca intorno alla democrazia, qui a partire dalla nozione di legittimazione vista come una complessa pluralità di procedure, non riducibile al semplice raggiungimento di una maggioranza elettorale. Come mostra la postfazione di Rino Genovese, pur senza prendere congedo dal concetto di sovranità nella sua versione «repubblicana», l’autore articola e approfondisce il discorso circa quel «posto vuoto» del sovrano che, secondo il suo maestro Claude Lefort, è il tratto peculiare di una società che si voglia democratica.
"Quando vi capita di assistere al battesimo di un bambino, provate a pensare all'ovulo che ha imp... more "Quando vi capita di assistere al battesimo di un bambino, provate a pensare all'ovulo che ha impedito di essere fecondato, all'embrione a cui ha impedito di nascere. Quando guardate un fiore, pensate agli altri semi di cui ha preso il posto al sole e nella buona terra fertile; quando vedete una bella quercia, pensate anche alle piccole piante che sono deperite sotto la sua ombra. Quando leggete un libro di storia, pensate alle imprese mancate, ai progetti che non hanno avuto successo: la conquista dei Parti sognata da Cesare, o lo sbarco in Inghilterra immaginato da Napoleone I. Quando guardate le stelle in una notte serena, provate a pensare agli altri soli che avrebbero potuto brillare, alle altre costellazioni diversamente configurate e dipinte che avrebbero potuto affascinare occhi diversi dai nostri, se gli astri attuali non si fossero impadroniti del firmamento, della luce e della vita. In una parola, quando guardate questo Universo, provate a pensare che deve la sua esistenza all'immolazione di migliaia di altri universi, tra i quali se ne troverebbero forse, malgrado Leibniz, di migliori e di più belli - anche se non, almeno credo, di più differenziati."
Gabriel Tarde, (1843-1904), sociologo e magistrato, è stato un pensatore autodidatta e antiaccademico. Pur avendo goduto di un’enorme fortuna alla fine dell’Ottocento, con il nuovo secolo è stato vittima di un “inspiegabile oblio”. Fu riscoperto da Deleuze negli anni Sessanta, che ne ha rivalutato l’opera metafisica considerandolo a pieno titolo come un precursore per la sua attenzione ai concetti di Differenza, Ripetizione, possibile, virtuale, monadi e molto altro. L’opera di Tarde è oggi oggetto di una rivalutazione in ambito internazionale, soprattutto in rapporto ai suoi scritti metafisici, che vengono letti come un’anticipazione del pensiero di autori eterodossi del calibro di Souriau, Ruyer e Simondon.
Gabriel Tarde, sociologo e magistrato, è autore difficilmente classificabile. La novità e l'origi... more Gabriel Tarde, sociologo e magistrato, è autore difficilmente classificabile. La novità e l'originalità della sua teoria sociologica possono essere pienamente colte solo all'interno di una corrente di pensiero che da Leibniz, Nietzsche e Bergson, per arrivare a Simondon e Deleuze, definisce un "nuovo naturalismo", un materialismo dell'incorporeo e del virtuale.
Monadologia e sociologia costituisce il manifesto teorico del pensiero metafisico e sociale del sociologo francese. La sua sorprendente attualità risiede nel tentativo di spiegare i fenomeni sociali e psichici sulla base di un'ontologia delle forze affettive (o "psicologiche") e delle relazioni di potere che esse esprimono. Sebbene i risultati non sempre siano all'altezza della sfida lanciata, l'intuizione metodologica è di una ricchezza incomparabile rispetto alla tradizione sociologica che ha affermato la propria autorità evitando ogni riferimento all'opera di Tarde. Le "scienze sociali" potrebbero trarre perciò un sicuro beneficio da un ritorno alla sua sociologia, riconsiderando, ad esempio, il monismo affettivo e la "causalità" tutta particolare esplicata nel concetto di "azione a distanza". Esse potrebbero trovare in ciò un nuovo impulso per interrogare le attuali trasformazioni del lavoro, dell'attività comunicativa e della soggettività.
Un classico ritrovato. Si può definire cosi la prima pubblicazione integrale in italiano dell'ope... more Un classico ritrovato. Si può definire cosi la prima pubblicazione integrale in italiano dell'opera maggiore di Gabriel Tarde, accessibile nell'edizione curata da Filippo Domenicali. Pubblicato a Parigi nel 1890, all'epoca della costituzione della sociologia come scienza, il testo affronta i nodi centrali della disciplina in un percorso che parte da una definizione dei principi della sociologia per spaziare in territori apparentemente eterogenei, che vanno dalla linguistica alla religione, dalla mitologia alla politica, dall'economia all'etica e all'arte. Noto in Francia come rivale e opposto simmetrico di Durkheim, dimenticato a lungo in Europa, ripreso negli Stati Uniti dalla Scuola sociologica di Chicago, rilanciato da Gilles Deleuze come interlocutore privilegiato intorno ai temi della differenza e della ripetizione, Tarde è anzitutto un acuto analista del rapporto tra scienze naturali e scienze sociali. Nella dialettica tra differenza e ripetizione egli vede il motore dello sviluppo umano a tutti i livelli, in un moto dinamico tra la variazione e la duplicazione, tra l'invenzione e l'imitazione. Il lettore sarà colpito dall'attualità del suo pensiero in riferimento soprattutto alla questione della moda e del prestigio, nei termini di un'anticipazione del dibattito contemporaneo sui temi della democrazia, dell'Europa e della cosiddetta globalizzazione.
The Lab's Quarterly, 2024
A theory of invention (regarding Gabriel Tarde, invention as the engine of social evolution). La ... more A theory of invention (regarding Gabriel Tarde, invention as the engine of social evolution).
La conferenza dedicata all’Invenzione come motore dello sviluppo sociale (1902) è una delle testimonianze più complete della teoria dell'invenzione sociale elaborata da Gabriel Tarde. In questo saggio vengono esaminati i principi metafisici e sociologici (variazione e ripetizione, invenzione e imitazione) su cui questa teoria si fonda, rimettendo infine in discussione il dogma storiografico del preteso “individualismo” metodologico dell'autore.
Aisthesis, 2022
One of the dominant themes of Souriau's research is the problematization of the poetic act, the c... more One of the dominant themes of Souriau's research is the problematization of the poetic act, the creative gesture through which man becomes demiurge, founder of being. Through his opposition to the Bergsonian aesthetic of the creative élan, as well as through his critique of dynamical schema theory, Souriau attempted to define the creative act-the poetic act-as an ordered, ascending process which leads to position of a being (the artwork) in its patuity, ie with an objective degree of reality. In doing so, Souriau redefines the ontology of the creation, coming to elaborate an original theory of the virtual and its actualization, which leads towards an enigmatic and superior existential level which he defines as supra-existential.
"Rivista di Storia dell'Università di Torino", 2022
Cesare Goretti, who the city of Ferrara remembers as a «patriot philosopher», witnessed some of t... more Cesare Goretti, who the city of Ferrara remembers as a «patriot philosopher», witnessed some of the salient events in Italian intellectual history between the two wars. Graduated with Gioele Solari at the University of Turin in 1909, but above all a pupil of the important philosopher Piero Martinetti, of whom he was also the lawyer, confidant and friend, during the years of the regime he showed uncommon moral rigor, stubbornly refusing any compromise. Secretary, in 1926, of the VI Congress of the Italian Philosophical Society chaired by Martinetti, and dissolved by the Fascist authority; protagonist of the adventure of the Rivista di Filosofia, one of the few heretical voices in aligned Italy of the 1930s; are fined scholar of juridical studies and at the same time a philosopher with endless readings, Cesare Goretti due – or perhaps because of – his upright moral structure cam every late, only after the Liberation, to the university chair in philosophy of law, at the University of Ferrara. With his intransigence, Goretti embodied the example of an honest life, made up of patience, anti-fascism and rigor.
"I castelli di Yale online", 2020
This essay presents an analysis of the relationship between philosophy and medicine in the work o... more This essay presents an analysis of the relationship between philosophy and medicine in the work of Michel Foucault, with particular attention to the influence of Canguilhem's lesson. After an initial interest in the psycho-pathological field, Foucault shifts his attention to the political role of medicine in the modern age, theorizing 'biopolitics', that is, a situation of indefinite medicalization that tends to have nothing external anymore. How to escape this tragic impasse? It is certainly not Ivan Illich's anti-medicine that can offer a solution. Reflecting on a theme, emphasized by Canguilhem, in his latest writings Foucault defines a modality of 'self-care' that has one of its most important aspects in the relationship between the practice of philosophy and the exercise on oneself, and which allows us to define an ethical strategy of resistance to the heteronomous governance of health.
"Annali online della Didattica e della Formazione docente", 2020
The famous Theory of the Half-Education is an essay in which Adorno made a ruthless diagnosis of ... more The famous Theory of the Half-Education is an essay in which Adorno made a ruthless diagnosis of the current situation of culture. The Bildung was universally transformed into socialized Halbbildung. What is to be done? Traditionally, Adorno has always been reluctant to propose practical references, and he has often been accused of having endorsed a real "split" between theory and practice. However, his contributions to the education debate, there is no lack of indications and suggestions. In his conversations with Hellmut Becker, in the writings and university lectures of the 1960s, it is possible to identify an emancipatory and didactic strategy based on the re-evaluation of the art of reading. Riassunto-La celebre Teoria della Halbbildung oltre a essere il testo più sistematico che Adorno abbia dedica-to ai problemi della pedagogia e dell'educazione, è anche un saggio in cui ha compiuto una diagnosi spietata dell'attuale situazione della cultura. La Bildung è universalmente decaduta ad Halbbildung socializzata. Che fa-re? Tradizionalmente Adorno è sempre stato molto avaro di riferimenti pratici, tanto che è stato spesso accusato di aver avallato una vera e propria "scissione" tra teoria e prassi. Eppure, nei suoi interventi sull'educazione le in-dicazioni e i suggerimenti non mancano. Nei colloqui con Hellmut Becker, negli scritti e nelle lezioni universitarie degli anni Sessanta, è possibile individuare una strategia emancipativa e didattica centrata sulla rivalutazione dell'arte della lettura. Filippo Domenicali, dottore in filosofia, è docente di ruolo di filosofia e storia nei licei e contrattista di Filosofia teoretica presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Ferrara. Si è occupato prevalentemente del pensiero moderno e contemporaneo, da una prospettiva teoretica e politico-sociale, privilegiando autori prove-nienti dall'area del cosiddetto "post-strutturalismo" francese. L'ultimo volume pubblicato si intitola Biopolitica e li-bertà. Dieci capitoli su Foucault (2018).
"I castelli di Yale online", 2018
In his lectures on the 'Birth of Biopolitics' (1979) Michel Foucault seems to be 'seducted' by th... more In his lectures on the 'Birth of Biopolitics' (1979) Michel Foucault seems to be 'seducted' by the Liberalism he studies, to the point that it is difficult to understand the meaning of his 'critique'. In this essay I intend to show Foucault's closeness, towards the end of the Seventies, to the thought of Pierre Rosanvallon and of the 'Second Left', attempting to characterize Fou-cault's critique as a 'Metacritique of Liberalism'.
"La società degli individui", 2017
In his most recents works Pierre Rosanvallon has studied in depth the transformations of contempo... more In his most recents works Pierre Rosanvallon has studied in depth the transformations of contemporary democracies in the context of the current social state crisis, he rethought consolidated vocabulary and contributing to put the problem of solidarity and solidarism in a new way. In this article, I will focus in particular on the problematization and criticism by Rosanvallon of the notions of 'community' and 'individual' in order to try to rethink the question of solidarism and 'solidarity individualism' in terms of 'individualism of proximity'.
"Nouvelle Revue d'Esthétique", 2017
Intervention au Congrès annuel de la Société Française d'Esthétique (Paris, 17-18 juin 2016). Lif... more Intervention au Congrès annuel de la Société Française d'Esthétique (Paris, 17-18 juin 2016). Life as an artwork
Étienne Souriau has developed an original philosophy of the institution (instauration) rooted in a new anthropology of creation : man is conceived as the Homo artifen. He systematically developed this founding intuition by exploring his stakes within three main areas : artistic institution (artwork is the purest type of the institution, the model for others) philosophical institution, and finally what he called “the institution of self”. This last domain was introduced in a public lecture given by Souriau in Lyon in 1929-1930, which was entitled L’Esthétique et l’art de vivre. Life is thus a matter from which one can give a form (form-of-life) and which can thus become, in itself, a work. But – one might ask – what form is it ? Souriau answers that life can be matter, taking turns taking pythagorean, dynamic, skeuological and psycho-aesthetic forms. The notion of work should also be considered. The artwork, Souriau points out, must be considered in itself as a person – that is, as a plurimodal being, which resembles in itself and synthesizes several existential levels at the time. According to the ontology developed in The Different Modes of existence, finally, the highest goal of existence must be that of an over-existent becoming, aiming to surpass itself in transcendence life becoming thus sublime life. It could therefore be argued that, according to Souriau, life can become an artwork, and the artwork is a form of life.
"Nouvelle Revue d'Esthétique", 2017
Étienne Souriau: Fragments for an Intellectual Biography Étienne Souriau (1892-1979) remains a Fr... more Étienne Souriau: Fragments for an Intellectual Biography
Étienne Souriau (1892-1979) remains a French philosopher and aesthetician of the 20th century still largely unknown. This first biography co-writen by Filippo Domenicali and Fabien Le Tinnier – combining their respective research on the Étienne Souriau’s work, for one on his years passed in Lyon, the second on his Parisian ones –, seeks at restoring the place occupied by the work of the philosopher in the history of contemporary French philosophy. Based on the study of numerous archives for the first time uncovered, this biography recounts the Professor Souriau’s cursus honorem for more than sixty years. By locating the Souriau’s intellectual trajectory, the evolution of his career, the web of his philosophical friendshipsm and his collegial networks among the places he attended, this biography aims to illuminate his work in the light of books, ideas and events that each participated in shaping his abundant philosophical work that for several years many French, Belgian and Italian researchers and academics have rediscovered. Since his Parisian years of training spent at the École Normale Supérieure until the pomp of those years spent at the University of Paris occupying the Chair of aesthetics from July 1946, Souriau makes radiate the French philosophy beyond the French borders as evidenced by its many foreign publications and professional journeys. A major figure in university philosophy, Souriau and his work go through the philosophical world of the middle of the 20th century.
"Pólemos. Materiali di filosofia e critica sociale", Sep 2016
Le riflessioni politiche e sociali del giovane Deleuze sembrano essere caratterizzate dal tentati... more Le riflessioni politiche e sociali del giovane Deleuze sembrano essere caratterizzate dal tentativo di svincolarsi da un modello analitico ritenuto obsoleto, quello di stampo europeo “classico” (o “moderno”) così come si trova esposto in autori della tradizione quali Hobbes, Locke o Rousseau, che fa perno sulla centralità dei paradigmi del contratto, della sovranità e della legge, per individuare quelle istanze materiali che agiscono concretamente all’interno dei processi sociali, determinandone l’evoluzione. La sfida che egli lancia è, di conseguenza, quella di ripensare la creatività del sociale e, contestualmente, di immaginare istituzioni alternative. Per far ciò egli muove alla ricerca di un’analisi dinamica, che tenga conto dei fattori più specificamente inventivi e creativi che agiscono dentro e attraverso il campo sociale, di un’analisi, appunto, “istituzionale”, così come era stata pensata e messa in campo a suo tempo da Maurice Hauriou, autore al quale nelle sue riflessioni giovanili Deleuze pare essere particolarmente vicino. Così si giustifica il tentativo storico-critico che sottostà a questo contributo: ripensare il modello dell’istituzione nei suoi rapporti con la base reale, materiale, del potere, e cioè con la vita stessa. //
The political and social reflections of young Deleuze seem to be characterized by an attempt to free itself from an analytical model considered obsolete, the European-style “classic” (or “modern”) as is shown in traditional authors such as Hobbes, Locke and Rousseau , that focuses on the centrality of the paradigms of the contract, and the sovereignty of the law, to identify those instances materials that act concretely in social processes, and determining their evolution. The challenge that he throws is, therefore, to rethink the creativity of social and, simultaneously, to imagine alternative institutions. To do this he moves in search of a dynamic analysis, which takes into account the factors more specifically inventive and creative acting in and through the social field, an analysis, of course, “institutional”, as it was designed and put in the field at the time by Maurice Hauriou, author to whom in his reflections youth Deleuze seems to be particularly close. So it justifies the attempt historical-critical that underlies this contribution: rethinking the model of the institution in its dealings with the real foundation, material, of power, and that is with life itself.
Keywords: Deleuze, Hauriou, istituzione
"Schifanoia", Feb 2017
What is grace ? What are the characteristics that make us say one thing, a work or a person are "... more What is grace ? What are the characteristics that make us say one thing, a work or a person are " graceful " ? What is the criterion that allows us to distinguish the " graceful " from other aesthetic categories, such as the beautiful or the sublime ? Traditionally, the grace has always benefited from an uncertain ontological status, halfway between the subjective and the objective, or between being and nothingness. Starting from some " objectivist " positions that characterized the " aesthetic realism " in France between the thirties and sixties we will try to show that grace and its definition may be founded not only subjectively – in the judgment of those who consider that – but also in the object itself, whose graceful " aspects " constitute so many properties. Finally, taking the cue from the now forgotten theorist of grace Raymond Bayer, we will try to define its mode of existence in one of its foremost interpreters : Leonardo da Vinci.
"Lessico di etica pubblica", Nov 2016
In one of his last works Pierre Rosanvallon proposed to rethink the notion of equality in the lig... more In one of his last works Pierre Rosanvallon proposed to rethink the notion of equality in the light of the principle of «communality» in sense purely political and civil. In this contribution I intend to deepen this view, and I will develop my analysis in three stages: 1) at first, focusing on the definition of the concept of communality and its relationship with the more traditional conception of the community; 2) later, I will consider the current transformations of the people and individual concepts, in a way that negatively redefine communities of our time in terms of test communities; 3) finally I will analyze the essential transmutation that they have to face in order to become positively the communities of action, with the political capacity to change the status quo. In the conclusions I will refer to an enlarged understanding of the idea of communality and I try to develop the horizon of a democracy no longer conceived only as a system of government, but also as a form of society.
"Esercizi filosofici", Jul 2016
In a lecture course on Foucault (1986), Deleuze said that he would like, one day, to teach a cour... more In a lecture course on Foucault (1986), Deleuze said that he would like, one day, to teach a course on Tarde. As we now know, he did not give such a course. Yet across Deleuze’s books is a fragmentary interpretation of Tarde. Would it be possible to reassemble and identify the guidelines, in retrospect, of what such a course could have been? In our opinion, yes. It could have been developed along three main axes: 1) Tarde as precursor to a philosophy of difference and repetition; 2) Tarde as inventor of microsociology; 3) Tarde as founder of an Echology (or philosophy of “having”) intended to take the place of more traditional Ontology. In this article I propose to deepen, through a direct encounter with the texts, the relevance of these three lines of interpretation.
"Philosophy Kitchen", Mar 2016
During the darkest years of the Second World War, the French esthetician Etienne Souriau (long fo... more During the darkest years of the Second World War, the French esthetician Etienne Souriau (long forgotten and recently rediscovered) carried out an original pluralist ontology essay centered around the notion of " mode of existence ". Unlike the better-known (and then in vogue) Jamesian pluralism (which we defne here as a pluralism of " ontic " type) to Souriau is characterized by the fact of being an " existential " pluralism, a pluralism that is of the " modes " (or " genres ") of existence. And how many of these modes? You can count them on the fngers of your hand? In what appears as an unprecedented enquiry on being, Souriau addresses two different existential cycles: during the frst, which aims to investigate the " ontic reign " starting from the mode of being of the phenomenon he retrieves three modes of existence " in aseity " (the phenomenon, the thing and the soul) and the same " in abaliety " modes (the imaginary, the possible and the virtual). In the second, which investigates instead the world of the " synaptic " Souriau identifes at least two bearing modes: that of the event, and to a somewhat enigmatic reality " supra-existential ". In this original ontology of the modes of existence, which is a kind of unicum in the philosophy of the twentieth century, this contribution has no other ambition than to provide a short introduction.
"La società degli individui", Dec 2015
ABSTRACT Dopo la sua morte, avvenuta nel 1904, l'opera di Gabriel Tarde ha conosciuto un lungo ob... more ABSTRACT
Dopo la sua morte, avvenuta nel 1904, l'opera di Gabriel Tarde ha conosciuto un lungo oblio, determinato anche dalla svalutazione del suo pensiero da parte della sociologia ufficiale dell'epoca (Durkheim, Bouglé) che lo ha sbrigativamente classificato come un sociologo “individualista”. Tuttavia, a partire dagli anni sessanta, l'individualismo tardiano ha trovato nuovi sostenitori (Boudon) e anche nuovi critici (Mucchielli, Latour). Che fare oggi di questo “individualismo”? Nonostante le svalutazioni, sono convinto che la riflessione sociologica di Tarde possa fornirci un interessante punto di vista sui processi di soggettivazione in atto, quello cioè della costruzione della personalità attraverso l'imitazione.
// After his death in 1904, the work of Gabriel Tarde has experienced a long oblivion, also determined by the devaluation of his thinking on the part of official sociology of the time (Durkheim, Bouglè) that has summarily classified as a sociologist “individualist”. However, since the 1960s, tardean individualism has found new supporters (Boudon) and also new critics (Mucchielli, Latour). What to do today in this “individualism”? Despite the devaluations, I am convinced that the sociological reflection of Tarde can provide an interesting perspective on the processes of subjectivization in place, namely the construction of the personality through imitation.
"Segni e comprensione", Apr 2015
ABSTRACT ITA: In questo articolo intendo analizzare la teoria del potere del Background offerta d... more ABSTRACT
ITA: In questo articolo intendo analizzare la teoria del potere del Background offerta da John Searle nella sua ultima opera (Making the social World, 2010). Qui il filosofo statunitense critica severamente l'idea di “Biopotere” avanzata da Foucault nel corso degli anni Settanta. Secondo Searle, per rendere epistemologicamente accettabile l'idea foucaultiana di biopotere, bisogna renderla coerente con i due “vincoli” di esattezza e intenzionalità. Ma è sostenibile questa critica? Nelle pagine che seguono cercherò di dimostrare che, pur interessante, la posizione di Searle attribuisce un ruolo utopico all'uguaglianza dei soggetti nello spazio sociale, e questo si ripercutote negativamente sulla sua concezione della libertà, rendendola infine irricevibile. //
ENG: In this article I intend to analyze the theory of the power of background offered by John Searle in his last work (Making the Social World, 2010). Here the American philosopher criticizes the idea of "Biopower" advanced by Foucault in the course of the seventies. According to Searle, to make epistemologically acceptable the idea of Foucault's biopower, you have to make it consistent with the two "constraints" of exactness and intentionality. But this criticism is sustainable? In the following pages I will try to show that, while interesting, the position of Searle attributes a role utopian at the equality of the subjects in the social space, and this is ripercutote negatively on his conception of freedom, finally making it inadmissible.//
FR: Dans cet article je chercherai d'analyser la théorie du pouvoir du Background elaborée par John Searle dans son dernière oeuvre (Making the Social World, 2010). Dans ce livre le philosophe amériacain critique l'idée de “Biopouvoir” avancée par Foucault pendant les anées Soixante-dix. Selon Searle, pour rendre épistémologiquement receivible l'idée foucaultienne de biopouvoir il faut la rendre compatible avec les deux liens (ou constraintes) d'exactitude et d'intentionnalité. Mais, il faut se démander: cette critique est fondée? Dans les pages qui suivent je chercherai de démontrer que, bien qu'intéressante, la position de Searle attribue un rôle utopique à l'égalité des sujets dans l'espace social, et ce fait a des éffets negatifs sur son conception de la liberté, en la rendant enfin irrecevable.
"Millepiani", 2013
Testo dell'intervento tenuto al seminario "Ecosofia. Ecologia e società in una prospettiva ecosof... more Testo dell'intervento tenuto al seminario "Ecosofia. Ecologia e società in una prospettiva ecosofica" (a cura di U. Fadini), Università di Firenze, 17 maggio 2013.
"I castelli di Yale", 2005
"I castelli di Yale", 2004
Sintesi della mia tesi di laurea "La società panottica. Prospettive foucaultiane" (discussa all'U... more Sintesi della mia tesi di laurea "La società panottica. Prospettive foucaultiane" (discussa all'Università di Ferrara il 7 luglio 2004).
S. Curti (a cura di), Gabriel Tarde. L'opinione e la folla (1901-1921), Meltemi, 2022
Chi è Gabriel Tarde? Perché L'opinione e la folla dopo più di centoventi anni è ancora utile? Che... more Chi è Gabriel Tarde? Perché L'opinione e la folla dopo più di centoventi anni è ancora utile? Che cos'è il pubblico? E la folla? E' possibile ancora oggi una distinzione tra folla e pubblico? Oppure ci troviamo ormai davanti a nuove configurazioni?
T. Villani - U. Fadini (a cura di), Eco/logiche. Politiche/saperi/corpi/ambiente, Manifestolibri, 2021
Il concetto di "istituzione" è attualmente al centro di un intenso dibattito, italiano e internaz... more Il concetto di "istituzione" è attualmente al centro di un intenso dibattito, italiano e internazionale, indirizzato a un generale ripensamento della nozione, in particolare per quanto concerne le modalità con cui si affermata nel canone novecentesco, oltre che all'individuazione di alcune potenzialità inespresse capaci di ridare senso, nel contemporaneo, a un termine così spesso abusato, anche in ragione della sua essenziale polisemia. L'ambiguità dell'istituzione si gioca infatti tutta nella sua am-bivalenza: da un lato strumento di oppressione e di imposizione di un ordine coercitivo, eteronomo, dall'altro mezzo di liberazione della "vita" e sua diretta/indiretta emanazione.
U. Fadini (a cura di) Theodor W. Adorno. Attualità di un'impresa teorica, Clinamen, 2020
La conversazione radiofonica tra Adorno e Canetti tenutasi nel marzo del 1962 alla radio dell'Ass... more La conversazione radiofonica tra Adorno e Canetti tenutasi nel marzo del 1962 alla radio dell'Assia in occasione della pubblicazione di Massa e potere (1960) è il teatro di uno dei più straordinari incontri intellettuali avvenuti tra due delle massime personalità filosofiche, sociologiche e antropologiche della Germania del dopoguerra. Pur nei tempi stretti del dibattito radiofonico, i due autori riescono infatti a mettere in scena, quasi plasticamente, differenze e affinità tra i loro rispettivi itinerari di ricerca, così da fornire importanti spunti di riflessione per un'analisi filosofica orientata al presente, capace di andare al di là delle concettualizzazioni correnti e consolidate, al fine di svincolarsi-come sottolinea efficacemente Adorno-«dai modi della rappresentazione» dominanti. Svincolarsi dalle rappresentazioni dominanti della massa e del potere significa pertanto riscriverne la storia, ripensare queste nozioni dalle fondamenta, rivederne le modalità di presentazione, mutare la prospettiva su alcuni dei fenomeni più significativi e inquietanti del Ventesimo secolo: ed è appunto il senso del proposito canettiano di «afferrare questo secolo alla gola». Un secolo che, come è stato osservato da uno degli interpreti più raffinati di Canetti, Youssef Ishaghpour, «dopo il 1945 […] è per Canetti il tempo che si è consegnato alla morte e al potere, ossia alla messa in opera della morte in tutte le sue forme», e così «Affrontarli a viso aperto, resistere loro, strappare la loro "spina", sarà ancora una volta il suo modo di praticare "il mestiere di poeta"». Questa conversazione fornisce perciò l'occasione per sviluppare tutta una serie di spunti che mi consentiranno di tentare di mettere a fuoco le rispettive concezioni dei due autori a proposito di alcuni temi nodali quali la massa, l'immagine e la storia.
S. Prinzi (a cura di) Gabriel Tarde. Sociologia, psicologia, filosofia, Orthotes, Jun 2016
Obbiettivo di questo intervento sarà quello di tentare di chiarire la concezione tardiana dell'in... more Obbiettivo di questo intervento sarà quello di tentare di chiarire la concezione tardiana dell'individuo mettendo in evidenza i modi e le forme attraverso cui esso si costituisce nel tempo. Si tratta di un'operazione che cercherò di effettuare assumendo come riferimento gli articoli più filosofici redatti da Gabriel Tarde e che appartengono in genere alla fase iniziale della sua riflessione (gli anni Settanta dell'Ottocento). Cercheremo dunque di indagare quello che, per comodità, potremmo definire come il processo di individualizzazione dell'individuo tardiano.
A. Bruzzone - P. Vignola (a cura di), Margini della filosofia contemporanea, Napoli-Salerno, Orthotes, 2013
Rielaborazione della conferenza "Gabriel Tarde: tra sociologia e filosofia" tenuta nell'ambito de... more Rielaborazione della conferenza "Gabriel Tarde: tra sociologia e filosofia" tenuta nell'ambito del seminario "Il senso dell'adesso. Percorsi di filosofia contemporanea" (a cura di A. Bruzzone e P. Vigonola), Genova, Dipartimento di Filosofia, 23 aprile 2012.
P.A. Rossi - P. Vignola (a cura di), Il clamore della filosofia. Sulla filosofia francese contemporanea, Milano, Mimesis, 2010
Testo della relazione tenuta al convegno "La clameur de la philosophie. Sulla filosofia francese ... more Testo della relazione tenuta al convegno "La clameur de la philosophie. Sulla filosofia francese contemporanea" (a cura di P. Vignola), Genova, Dipartimento di Filosofia, 17 novembre 2008.
A. Pirni (a cura di), Globalizzazione, saggezza, regole, Pisa, ETS, 2010
Testo dell'intervento tenuto presso la Scuola di Alta Formazione di Acqui Terme (10 ottobre 2008).
Postfazione a G. CANGUILHEM, Bisogni e tendenze, Orthotes, Napoli 2024, pp. 107-139.
Posfazione a G. CANGUILHEM, La conoscenza della vita, Orthotes, Napoli 2024, pp. 205-243.
Postfazione a M. Foucault, Theatrum philosophicum, Milano, Mimesis 2022, pp. 83-108.
Postfazione a G. Deleuze - A. Cresson, David Hume, Orthotes, Napoli-Salerno 2021, pp. 113-144.
Postfazione a M. Foucault, Dir vero su se stessi, Napoli-Salerno, Orthotes, 2020
Afterword to Gilles Deleuze's, Foucault (1986). Italian edition by Filippo Domenicali (Orthotes, ... more Afterword to Gilles Deleuze's, Foucault (1986). Italian edition by Filippo Domenicali (Orthotes, 2018)
in Étienne Souriau, I differenti modi d'esistenza e altri testi sull'ontologia dell'arte, 2017
"I castelli di Yale online", V (2017) 1, p. 133-153, 2017
Introduction in Etienne Souriau, "La philosophie considérée comme art" (radio-interview with Fran... more Introduction in Etienne Souriau, "La philosophie considérée comme art" (radio-interview with Françoise Reiss - december 1972, INA Archives)
Introduzione a Gabriel Tarde, "L'azione dei fatti futuri, I possibili" (Salerno, Orthotes, 2013).
Introduction to italian critical edition of Gabriel Tarde's notes (1873-1879)
Introduzione a G. Tarde, "Monadologia e sociologia" (Verona, ombre corte, 2013).
Introduction at the italian translation of Gabriel Tarde's book "The Laws of Imitation" (Torino, ... more Introduction at the italian translation of Gabriel Tarde's book "The Laws of Imitation" (Torino, Rosenberg & Sellier, 2012).
"I castelli di Yale online", V (2017) 1, p. 154-202, 2017
Etienne Souriau, "La philosophie considérée comme art" - radio-interview with Françoise Reiss (IN... more Etienne Souriau, "La philosophie considérée comme art" - radio-interview with Françoise Reiss (INA Archives, december 1972)
Critical Edition of Gabriel Tarde's Notes (1873-1879)
"I castelli di Yale", 2020
"I castelli di Yale", a. XI, vol. 11 (2010-2011), 2011
"Rivista di storia della filosofia", 2009
"I castelli di Yale", 2009
"Informazioni filosofiche", 2007
Recensione del seminario di Enrica Lisciani-Petrini (Università di Salerno) dal titolo “Natura, m... more Recensione del seminario di Enrica Lisciani-Petrini (Università di Salerno) dal titolo “Natura, mondo, immagine: Bergson, Merleau-Ponty, Deleuze” tenuto all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli nell’ambito del Corso di Formazione Superiore in Storia della filosofia, dal 19 al 22 giugno 2007
https://www.tropicodelcancro.net/le-istituzioni-di-foucault (16.04.2021), 2021
Si è molto discusso, si continua a discutere-e credo che si continuerà a farlo anche in futuro-de... more Si è molto discusso, si continua a discutere-e credo che si continuerà a farlo anche in futuro-del rapporto di Foucault con le "istituzioni"...
Testo della conferenza tenuta presso il Dipartimento di Filosofia dell'Università di Genova il 19... more Testo della conferenza tenuta presso il Dipartimento di Filosofia dell'Università di Genova il 19 dicembre 2012 nell'ambito del seminario "Foucault. Ordine del discorso e volontà di verità" (a cura di G. Zuccarino), pubblicato online sul sito della rivista "La Deleuziana" (www.ladeleuziana.org).
Relazione presentata al XVIII Convegno Nazionale Dottorati in Filosofia patrocinato dall'Istituto... more Relazione presentata al XVIII Convegno Nazionale Dottorati in Filosofia patrocinato dall'Istituto Banfi di Reggio Emilia (22 gennaio 2008) e pubblicato online sul sito dell'Istituto.
ABSTRACT Inspired by the subtitle of the Italian edition of an essay by David Lyon, I intend t... more ABSTRACT
Inspired by the subtitle of the Italian edition of an essay by David Lyon, I intend to ask the question behind the apparent heterogeneity of contemporary practices of surveillance, we can recognize a 'surveillance philosophy'? A few years ago we used to define these practices in terms of 'disorganized surveillance'. Today, under the pressure of danger ubiquitous, control devices tend to converge in centralized databases. I will argue that this philosophy exists, and its core is the simulation, that is, the systematic anticipation of risky behaviors.
Inspiré par le sous-titre de l'édition italienne d'un essai de David Lyon, je me propose de poser la question: derrière l'apparente hétérogénéité des pratiques contemporaines de surveillance, y-a-t'il une 'philosophie' de la surveillance? Il y a quelques années, on utilisait pour définir ces pratiques les termes de 'surveillance désorganisé'. Aujourd'hui, sous la pression du danger omniprésent, les dispositifs de contrôle ont tendance à converger dans des ordinateurs centralisées. Je soutiens que cette philosophie existe, et son noyau est la simulation, c'est-à-dire l'anticipation systématique des comportements à risque.
"Nouvelle Revue d'Esthétique", 2017
"I castelli di Yale", 2017
in G. TARDE, Le leggi dell'imitazione (2012)
ABSTRACT This work aims to inquire the relation between biopolitics and freedom in the thought o... more ABSTRACT
This work aims to inquire the relation between biopolitics and freedom in the thought of Michel Foucault, particularly in the last phase of his life (1978-1984). Here we see how his encounter with ancient philosophy allowed him to experience the practice of philosophy: the work of self formation that the greek called askesis. Very important for this objective is the use of 'techne tou biou' (technology of self). I try to demonstrate that: this new way of practicing philosophical askesis evokes Foucault’s ethical resistance to modern relations of power and knowledge (biopower and biopolitics) and open the possibility of contemporary practices of freedom.
Dans ce travail j'ai cherché d'analyser les relations entre biopolitique et liberté dans la pensée de Michel Foucault, en particulier dans la dernière phase de sa vie (1978-1984). Ici, nous voyons comment sa rencontre avec la philosophie antique lui a permis de découvrir une pratique de la philosophie dans les termes d'un travail de formation de Soi que les Grecs appelaient 'ascèse' (askesis). Très important pour atteindre cet objectif est le rapport avec la technique à travers l'utilisation d'une 'technè tou biou' (technologie de Soi). J'ai tenté de démontrer que cette nouvelle façon de pratiquer l'ascèse philosophique évoque une résistance éthique aux relations modernes de pouvoir-savoir (biopouvoir et biopolitique) et ouvre la possibilité de nouvelles pratiques contemporaines de liberté.
Degree Thesis in Philosophy of History discussed at the University of Ferrara, 7th July 2004
Progetto di ricerca post-doc svolto presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di... more Progetto di ricerca post-doc svolto presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Ferrara (a.a. 2016-2017 e 2017-2018)
Projet de recherche poursuivi à l'Institut d'Etudes Avancées - Collegium de Lyon (a.a. 2015-2016)
Research project for the 12 months post-doc fellowship at the University of Genoa (nov. 2010 - oc... more Research project for the 12 months post-doc fellowship at the University of Genoa (nov. 2010 - oct. 2011)
Presentazione del volume di Filippo Domenicali e Paolo Vignola, "Deleuze. Filosofia di una vita" ... more Presentazione del volume di Filippo Domenicali e Paolo Vignola, "Deleuze. Filosofia di una vita" (Carocci, Roma 2023)
Intervengono: Sara Baranzoni, Paolo Davoli
Introduce: Federico Montanari
Seminario a partire dal libro di Filippo Domenicali e Paolo Vignola Discutono con gli autori Dani... more Seminario a partire dal libro di Filippo Domenicali e Paolo Vignola
Discutono con gli autori Daniela Angelucci, Dario Gentili, Francesca Perotto
Presentazione di "Deleuze. Filosofia di una vita" Introduce Rossella Fabbrichesi Intervengono San... more Presentazione di "Deleuze. Filosofia di una vita"
Introduce Rossella Fabbrichesi
Intervengono Sandro Palazzo, Giacomo Pezzano, Cristina Zaltieri
Moderano Christian Frigerio, Silvia Zanelli
Tavola rotonda Paolo Vignola, Intercessori e personaggi concettuali di una vita filosofica Fili... more Tavola rotonda
Paolo Vignola, Intercessori e personaggi concettuali di una vita filosofica
Filippo Domenicali, Creazione, instaurazione. Note su una nota di "Che cos'è la filosofia?"
Discussant: Simone Aurora, Andrea Colombo
Intervengono: Giacomo Gambaro, Andrea Gentili, Silvestre Gristina, Gaetano Rametta
Aesthetics & Ontology in Étienne Souriau
Strano personaggio, Gabriel Tarde (1843-1904). Magistrato di professione, ma filosofo “metafisico... more Strano personaggio, Gabriel Tarde (1843-1904). Magistrato di professione, ma filosofo “metafisico” e anche sociologo per vocazione, ha attraversato come una meteora la Francia della Belle Époque conducendo una carriera da irregolare che lo ha portato ad essere annoverato tra i padri della sociologia (celebre è il suo scontro con Durkheim) così come a coronare la sua vita di studioso con la prestigiosa cattedra di Filosofia moderna al Collège de France (dove fu preferito a Bergson). La questione della pace – ma pensata come armonia leibniziana, o adattamento darwiniano – è onnipresente nel suo pensiero. Si tratta di una pace concepita in termini nuovi: né eventuale, né auspicabile, bensì necessaria, esito imprescindibile e scontato dell'immenso meccanismo della Logica sociale che presiede all'evoluzione della società attraverso la fatale alternanza tra Differenza e Ripetizione. Con le sue riflessioni da filosofo della storia, Tarde è autore di racconti fantastici e fantasiosi – di “ucronie” ambientate in un lontano avvenire – egli può essere annoverato tra i precursori di una nuova scienza: la futurologia.
Per il ciclo “Anatomia della pace” a cura di Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea
Corso di formazione a cura di Francesco Demitry, Punto Input, Bologna
Con Ubaldo Fadini, Andrea Nicolini, Stefano Righetti
Conferenza di Filippo Domenicali. Introduce Nicola Alessandrini. - Cesare Goretti, che la città d... more Conferenza di Filippo Domenicali. Introduce Nicola Alessandrini. - Cesare Goretti, che la città di Ferrara ricorda come «filosofo patriota», è stato testimone di alcune delle vicende salienti della storia intellettuale italiana tra le due guerre. Laureato con Gioele Solari all'università di Torino nel 1909, ma soprattutto allievo-l'unico, secondo Bobbio-dell'importante filosofo Piero Martinetti, di cui è stato anche l'avvocato, il confidente e l'amico, negli anni del regime ha dato prova di non comune rigore morale, rifiutando ostinatamente ogni compromissione. Segretario, nel 1926, del VI congresso della Società filosofica italiana presieduto dal Martinetti, e sciolto d'imperio dall'autorità fascista; protagonista dell'avventura della «Rivista di filosofia», tra le poche voci eretiche nell'Italia allineata degli anni Trenta; raffinato cultore degli studi giuridici e al contempo filosofo dalle letture sterminate, Cesare Goretti a causa-o forse in ragione-della sua integerrima struttura morale giunse molto tardi, solo dopo la Liberazione, alla cattedra universitaria in filosofia del diritto, e proprio a Ferrara. Con la sua intransigenza, Goretti ha incarnato l'esempio di una vita onesta, fatta di pazienza, antifascismo e rigore.
Dialogheranno: Rino Genovese, Alfio Mastropaolo e Filippo Domenicali. Abstract: "La proposta teor... more Dialogheranno: Rino Genovese, Alfio Mastropaolo e Filippo Domenicali. Abstract: "La proposta teorica e politica di una società ancora sempre da costruire secondo la prospettiva di un “individualismo sociale” utopica riguardo agli obiettivi finali, pragmatica nelle decisioni collettivamente vincolanti e nelle scelte di ogni giorno". Diretta Facebook dalle 17:30 sulla pagina dell'Istituto Gramsci di Ferrara.
Conferenza di Marco Bertozzi / Presentazione di Filippo Domenicali / Il Seicento, si è detto, è i... more Conferenza di Marco Bertozzi / Presentazione di Filippo Domenicali / Il Seicento, si è detto, è il grande secolo della dissimulazione. Torquato Accetto, in un esile ma denso trattato, si chiede come comportarsi in una società oppressiva e conformista. Si tratta di agire con prudenza, cercando di evitare menzogne e ipocrisie, in un gioco di pazienza con il potere, adottando forme di resistenza compatibili con una "onesta" dissimulazione. Una sottile dialettica tra ciò che si dice e ciò che si pensa, velando temporaneamente la verità, in attesa di risvegliarla al momento opportuno. Svelare a tutti gli "arcana imperii" (i segreti disegni del potere) significa imparare a difendersi dalla tracotanza dei potenti. Un piccolo capolavoro dell'età barocca. A cura dell'Istituto Gramsci e dell'Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.
Firenze, 26 novembre 2019
Secondo seminario (2017-2018) di Officine Filosofiche, lunedì 19 aprile 2018, ore 14:30. Facoltà ... more Secondo seminario (2017-2018) di Officine Filosofiche, lunedì 19 aprile 2018, ore 14:30. Facoltà di Lettere e filosofia, via Zamboni 28, aula Apollo. Coordinano: Manlio Iofrida e Ubaldo Fadini. Interventi di Filippo Domenicali e Alessandro Dondi
La disciassettesima edizione del convegno proseguirà l''esplorazione di quei “paesaggi migratori”... more La disciassettesima edizione del convegno proseguirà l''esplorazione di quei “paesaggi migratori” che definiscono tanta parte della realtà contemporanea. Oltre ad affidarci alle riflessioni di studiosi e allo sguardo, per certi versi privilegiato, della letteratura della migrazione, ampie suggestioni sui temi che affronteremo quest'anno li abbiamo raccolti dal libro del sociologo e filosofo tedesco
Hartmut Rosa, "Accelerazione e alienazione.
Per una teoria critica del tempo nella tarda modernità". Ne parlano Marco Bertozzi e Filippo Domenicali
Giornata di studi organizzata dal Dipartimento di Studi Umanistici in collaborazione con la Fonda... more Giornata di studi organizzata dal Dipartimento di Studi Umanistici in collaborazione con la Fondazione per la Critica sociale. Ferrara, 10 maggio 2017, h 10-17:30.
Seminario di Andrea Lanza presso lo IUSS - Ferrara 1391 giovedì 28 aprile 2016 - L'opera di Pie... more Seminario di Andrea Lanza presso lo IUSS - Ferrara 1391 giovedì 28 aprile 2016 -
L'opera di Pierre Rosanvallon costituisce oggi un punto di riferimento imprescindibile per chiunque intenda approfondire le trasformazioni delle democrazie contemporanee. Filosofo e storico del “politico”, professore al Collège de France, Rosanvallon ha dedicato le sue ricerche, fin dalla metà degli anni Settanta, all'analisi dell'evoluzione delle società del cosiddetto “capitalismo avanzato”. Non soltanto diagnosticandone i malesseri da un punto di vista critico, ma anche integrando queste sue diagnosi con un atteggiamento propositivo, sostenendo cioè ipotesi e alternative, e lavorando incessantemente per riaprire il campo dei “possibili” all'immaginazione politica. Attraverso questo seminario, che sarà tenuto dal dottor Andrea Lanza (dottore di ricerca all'École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi) si intende fare il punto sull'opera di questo importante studioso contemporaneo, con particolare riferimento al volume sulla Legittimità democratica recentemente pubblicato in edizione italiana (Rosenberg & Sellier, 2015). Presenta Filippo Domenicali, interverranno Marco Bertozzi (Università di Ferrara) e Rino Genovese (Presidente della Fondazione per la Critica Sociale).
In recent times, the thought of Étienne Souriau has acquired a new and unexpected lease of life. ... more In recent times, the thought of Étienne Souriau has acquired a new and unexpected lease of life. A thinker who was in many ways “untimely” with respect to the dominant orientations of his time, since the 2000s he has made a “comeback” on the international philosophical scene, thanks above all to an original reinterpretation of his transmodal ontology, as well as a re-evaluation of his comparative aesthetics. Representative of a sophisticated rationalist positivism, not alien to the Husserlian canon and not insensitive to the motives dear to the gnoseological debate of Cartesian and Kantian matrix or to some characteristic themes of classical metaphysics, Souriau pursues the ideal of a constructive philosophy, capable of understanding and at the same time promoting the advancement of the process of creation, conceived as a set of “poetic acts” and creative operations. Using an epistemologically aware method, attentive to scrutinising the correspondences, borrowings and reciprocal passages between one mode of existence and another, as well as between the different art forms, Souriau invites us to rediscover in an ontological key a faculty that is too often undervalued: imagination.