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Papers by Lorenza Camin

Research paper thumbnail of I sectilia vitrei dagli scavi della villa romana di Aiano-Torraccia di Chiusi (Siena, Toscana)

I sectilia vitrei dagli scavi della villa romana di Aiano-Torraccia di Chiusi (Siena, Toscana)

This note presents, not a complete study, but an initial analysis of many pieces of glass paste s... more This note presents, not a complete study, but an initial analysis of many pieces of glass paste sectilia, dating to the fourth and fifth centuries, that were found at the Roman villa excavated in Aiano (Siena, Tuscany). More than 1,600 fragments have been uncovered. They consist of small, square monochrome pieces in green or blue, extremely refined, that were part of representations of polychrome fish. A comparison with similar pieces found elsewhere suggests that the glass paste was probably made in Egypt and imported to Aiano as a luxury item. Unfortunately, these sectilia are preserved only in small fragments because the mosaics, together with other materials (marble, glass, and metals), were plundered and fused in a systematic process of reusing the building materials of the villa.

Research paper thumbnail of Infanzia nel mondo romano: una storia ancora da scrivere

Lorenza Camin, Fabrizio Paolucci (eds), A misura di bambino. Crescere nell'antica Roma, Catalogo Mostra, 2021

Research paper thumbnail of Il tempo delle noci. Storie di bambini dell'antica Roma

Libro per bambini collegato alla mostra A misura di bambino. Crescere nell'antica Roma" (L. Camin, F. Paolucci eds), 2021

Research paper thumbnail of Che mito queste scarpe

Libro per bambini collegato alla mostra "Ai piedi degli dei. Le calzature antiche e la loro fortuna nella cultura del Novecento" (L. Camin, F. Paolucci eds), 2019

Research paper thumbnail of Cavalli parlanti. Storie di cavalli e tanti giochi

Libro per bambini collegato alla mostra "A cavallo del tempo. L'arte di cavalcare dall'Antichità al Medioevo" (L. Camin, F. Paolucci eds), 2018

Research paper thumbnail of "Strinse le briglie, e a sé le trasse". Bardature di cavalli in Grecia e in Italia prima di Roma

G. Aversa (ed), La museruola di Kroton. Finimenti equini, aurighi e arte del cavalcare presso gli antichi Greci, 2021

Opera stampata con il contributo di Anmic Riabilitazione di Crotone Le immagini della museruola, ... more Opera stampata con il contributo di Anmic Riabilitazione di Crotone Le immagini della museruola, di proprietà del Museo Archeologico Nazionale di Crotone, sono pubblicate su gentile concessione della Direzione regionale Musei Calabria. È vietata qualsiasi forma di riproduzione, in tutto o in parte, del presente volume. εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν ἱπποκόμον καὶ τὸν κημὸν περιτιθέναι τῷ ἵππῳ, καὶ ὅταν ἐπὶ ψῆξιν καὶ ὅταν ἐπὶ κuλίστραν ἐξάγῃ. καὶ ἀεὶ δὲ ὅποι ἂν ἀχαλίνωτον ἄγῃ κημοῦν δεῖ. ὁ γὰρ κημὸς ἀναπνεῖν μὲν οὐ κωλύει, δάκνειν δὲ οὐκ ἐᾷ• καὶ τὸ ἐπιβουλεύειν δὲ περικείμενος μᾶλλον ἐξαιρεῖ τῶν ἵππων. E bisogna che lo stalliere sappia anche applicare la museruola al cavallo, sia quando lo porta fuori per strigliarlo sia quando lo porta al luogo dell'allenamento. E sempre quando lo porta fuori senza il freno, bisogna che gli metta la museruola. Infatti, la museruola non gli impedisce di respirare, ma non gli permette di mordere; e quando è applicata, essa contribuisce a togliere al cavallo la possibilità di imbizzarrirsi. (Xenophon, Περί ἱππικής, 5, 3) Lorenza Camin «Strinse le briglie, e a sé le trasse»*. Materiali organici, come lacci di corda, cuoio e forse anche crini di cavallo, furono con probabilità il primo strumento con cui l'uomo cercò di trattenere questo animale, passandoli dapprima intorno al collo e poi in bocca, come mezzo per controllare e guidare il cavallo dopo che cominciò ad attaccarlo a un carro e a montarlo. Le testimonianze più antiche dell'uso di tali finimenti risalgono alla cultura Botai, in Kazakhstan, dove, in alcuni siti datati nella seconda metà del IV millennio a.C., sono stati rinvenuti teschi equini che mostrano sui premolari segni di usura quasi sicuramente riconducibili a queste primitive forme di imbrigliamento. Solo dal XVIII secolo a.C. sono documentate però le prime imboccature con la parte posta nella bocca del cavallo (il cannone) in osso e gli elementi alle estremità delle commessure labiali (le guardie) costituiti da denti di animali selvatici, come maiali e cinghiali, o corna di cervo. Alle guardie, attraverso appositi fori, venivano attaccati i montanti della briglia e le redini (Fig. ). * Verso tratto dal quarto episodio della tragedia Ippolito di Euripide. Achei 26,

Research paper thumbnail of Allevamento di ghiri nel Mugello di epoca romana

Cristina Ducci, Alessandro Nocentini, Susanna Sarti (eds), Archeologia nel Mugello. Centro di Documentazione di Sant’Agata - Museo e territorio , 2020

Research paper thumbnail of Alle origini della calceologia moderna. Le calzature classiche e la ricerca erudita fra XVII e XIX secolo

Lorenza Camin, Fabrizio Paolucci (eds), Ai piedi degli dei. Le calzature antiche e la loro fortuna nella cultura del Novecento, Catalogo Mostra, 2019

Research paper thumbnail of Trovato in altro tempo ed in altro luogo. La grande statua di cavallo delle Gallerie degli Uffizi

E. Bazzecchi - C. Parigi, "Un'anima grande e posata". Studi in memoria di Vincenzo Saladino offerti dai suoi allievi, 2018

Research paper thumbnail of "Dagli zoccoli risonanti di sogni alati". Uomo e cavallo: un rapporto lungo millenni

Lorenza Camin, Fabrizio Paolucci (eds), A cavallo del tempo. L'arte di cavalcare dall'Antichità al Medioevo - Catalogo Mostra, 2018

Research paper thumbnail of I sectilia vitrei dagli scavi della villa romana di Aiano-Torraccia di Chiusi

Journal of Glass Studies, 2016

This note presents, not a complete study, but an initial analysis of many pieces of glass paste s... more This note presents, not a complete study, but an initial analysis of many pieces of glass paste sectilia, dating to the fourth and fifth centuries, that were found at the Roman villa excavated in Aiano (Siena, Tuscany). More than 1,600 fragments have been uncovered. They consist of small, square monochrome pieces in green or blue, extremely refined, that were part of representations of polychrome fish. A comparison with similar pieces found elsewhere suggests that the glass paste was probably made in Egypt and imported to Aiano as a luxury item. Unfortunately, these sectilia are preserved only in small fragments because the mosaics, together with other materials (marble, glass, and metals), were plundered and fused in a systematic process of reusing the building materials of the villa.

Research paper thumbnail of Pomarance (PI). Recupero e censimento di materiali archeologici

Notiziario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, 2014

Troscia di Sasso Pisano e sistemarli nel magazzino del Museo di Cecina, dove sono esposti i mater... more Troscia di Sasso Pisano e sistemarli nel magazzino del Museo di Cecina, dove sono esposti i materiali provenienti dagli scavi di Casalvecchio (cfr. Sarti, Taddei 2014, pp. 47-50), cosicché i materiali ritrovati nel sito sarebbero finalmente conservati nel medesimo luogo. Visti i caratteri dell'area e la straordinaria ubicazione geografica, in posizione elevata e nodale, è stato proposto un vincolo ex art. 142 c. 1 lettera m) del D.lgs. 42/2004 smi (v. pi02 del Piano di Indirizzo Territoriale della Toscana) comprendente, oltre alla necropoli di Casa Nocera, l'insediamento di età ellenistica posto sulla piccola altura di Casalvecchio (Etruschi di Volterra 2007, pp. 90-91) e la villa romana della Pieve (Sheperd 1998).

Research paper thumbnail of Pomarance (PI). Il dolium per l'allevamento dei ghiri di podere San Mario: alcune considerazioni sulla diffusione del tipo in Toscana

Notiziario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana , 2014

Research paper thumbnail of Il Progetto e la realizzazione del Sistema Informativo Territoriale Planasia. Il Geodatabase

A. Marino, A. Negri, A. Patera, (eds), Planasia. Un Sistema Informativo Geografico per la gestione dei Beni Culturali dell’isola di Pianosa, 2013

Research paper thumbnail of Un esperimento di applicazione del Sistema a un contesto diverso

A. Marino, A. Negri, A. Patera, (eds), Planasia. Un Sistema Informativo Geografico per la gestione dei Beni Culturali dell’isola di Pianosa, 2013

Research paper thumbnail of La tomba a camera di via Paolo Mascagni riscoperta

Notiziario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, 2012

Research paper thumbnail of Scansano (GR). Un Sistema Informativo Territoriale per la gestione integrata del patrimonio archeologico del territorio

Notiziario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, 2012

Research paper thumbnail of Nuove tecnologie per la conoscenza e la comunicazione di Lucca romana

Archeologia e Calcolatori 21, 2010

This article describes the results of a project related to IT applied to the city of Lucca in the... more This article describes the results of a project related to IT applied to the city of Lucca in the Roman era (Tecnologie informatiche per la conoscenza e la comunicazione di Lucca romana), which was conducted as part of a Ph.D. program in Technologies and Management of Cultural Heritage at the Institute for Advanced Studies IMT Lucca. The work done can be divided into three separate stages, each of which is distinguished by the utilization of speci􀃠c surveying tools. The 􀃠rst to be set up was GIS LUCA (Looking at an Urban Context Archive),where all the existing documentation on Roman Lucca was archived (maps, iconography, surveys, images, descriptive data).
The information processed in LUCA provided data for the creation of the three-dimensional model of Roman Lucca, whereby the walls, main monuments and arteries, which still identify the town as Roman today, are represented in a schematic yet scienti􀃠cally correct way. Additional experimentation was conducted as part of the research. Using an innovative three-dimensional relief technique, the ZScan, which enables cloud points to be taken from a photographic scan, three-dimensional models of the pillars of the eastern gate were elaborated, as well as three arches of the Roman amphitheatre that have been particularly well preserved. Lastly, the website www.luccaromana.com was created to publish the results that were obtained. The site proposes numerous knowledge paths around the ancient town by means of a range of highly innovative access methods, that provide a global yet synthetic description of Roman Lucca, which is a result of the research and experimentation conducted as part of the project.

Research paper thumbnail of Guerrieri e artigiani. L’Alta valle del Cecina dalla Preistoria al Rinascimento. L'età romana

Notiziario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana , 2007

Il 20 ottobre 2007 si è inaugurata a Pomarance, negli storici ambienti di Palazzo Ricci, una espo... more Il 20 ottobre 2007 si è inaugurata a Pomarance, negli storici ambienti di Palazzo Ricci, una esposizione di reperti, provenienti da scavi recenti o, almeno fino ad ora, in gran parte mai esposti al pubblico, che illustrano il percorso storico-archeologico, dalla preistoria al medioevo, del piccolo comprensorio dell'Alta Val di Cecina geograficamente definito dal corso dei fiumi Cecina (nord e est), Sterza (ovest) e Cornia (sud) (fig. ).

Research paper thumbnail of Un GIS per la gestione integrata del patrimonio culturale di Pianosa

Atti 10ª Conferenza italiana utenti ESRI, 2007

Alla fine del 2005 la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana (MiB... more Alla fine del 2005 la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana (MiBAC) ha avviato, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana e la Soprintendenza per i Beni Architettonici, per il Paesaggio e per il Patrimonio storico artistico ed etnoantropologico delle province di Pisa e Livorno, la progettazione e la realizzazione di un GIS relativo al patrimonio storico, artistico ed archeologico dell'isola di Pianosa. L'iniziativa si colloca nell'ambito di un quadro di intensa attività di tutela che ha portato ad uno specifico provvedimento amministrativo a tutela dell'eccezionale patrimonio archeologico e paleontologico dell'Isola. Il GIS, denominato Planasia, è stato configurato in ambiente ESRI ArcView 9.1. Specifiche funzionalità sono state sviluppate per migliorare l'interfaccia utente e per semplificare i processi di consultazione, modifica e ricerca delle informazioni. Introduzione L'isola di Pianosa rappresenta un complesso unitario di grande valore per la natura e la ricchezza delle testimonianze paletnologiche, archeologiche e paleontologiche presenti sul suo territorio, tanto da rappresentare un unicum nel panorama dell'archeologia italiana. A tutela di tale patrimonio, nel marzo del 2005 il Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana ha emanato un apposito decreto, che dichiara il particolare interesse storicoarcheologico dell'Isola. Allo scopo di creare uno strumento di ausilio e di supporto all'attività di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale è stato progettato un Sistema Informativo 1 basato su tecnologia GIS (Geographical Information System), denominato Planasia dal toponimo utilizzato dalle fonti antiche per indicare l'isola di Pianosa. La scelta dell'utilizzo di una piattaforma GIS è stata motivata dalla possibilità offerta da questi sistemi di gestire in maniera integrata grandi quantità di informazioni, provenienti da ambiti disciplinari eterogenei, rappresentando un supporto prezioso alle operazioni di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale. L'obiettivo, alla base dell'impostazione teorico-metodologica di Planasia, è stato dunque quello di configurare un Sistema Informativo all'interno del quale fosse possibile archiviare ed analizzare tutta la documentazione esistente relativa al patrimonio culturale dell'isola di Pianosa (cartografia, iconografia, rilievi, 1 Il progetto è stato finanziato con fondi CIPE, delibera 17/2003 punto 4.2. Referenti del progetto: arch. Alessandra Marino, arch. Antonella Negri, dott. Anna Patera, Ministero per i Beni e le Attività Culturali -Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana. Responsabili per le Soprintendenze: -Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana: dott. Silvia Ducci, dott. Paola Perazzi. -Soprintendenza per i Beni Architettonici, per il Paesaggio e per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico delle Province di Pisa e Livorno: arch. Mario Ferretti Collaboratori esterni: -dott. Lorenza Camin, per la collaborazione alla progettazione e realizzazione della base-dati e del Sistema Informativo in ambiente GIS ESRI ArcView 9.1 e per la sistematizzazione del materiale riferito ai beni archeologici; -arch. Samuele Caciagli, per la raccolta dei dati e la sistematizzazione del materiale riferito ai beni architettonici. -Geosystems s.r.l , per la personalizzazione del Sistema Informativo in ambiente ESRI ArcView 9.1.

Research paper thumbnail of I sectilia vitrei dagli scavi della villa romana di Aiano-Torraccia di Chiusi (Siena, Toscana)

I sectilia vitrei dagli scavi della villa romana di Aiano-Torraccia di Chiusi (Siena, Toscana)

This note presents, not a complete study, but an initial analysis of many pieces of glass paste s... more This note presents, not a complete study, but an initial analysis of many pieces of glass paste sectilia, dating to the fourth and fifth centuries, that were found at the Roman villa excavated in Aiano (Siena, Tuscany). More than 1,600 fragments have been uncovered. They consist of small, square monochrome pieces in green or blue, extremely refined, that were part of representations of polychrome fish. A comparison with similar pieces found elsewhere suggests that the glass paste was probably made in Egypt and imported to Aiano as a luxury item. Unfortunately, these sectilia are preserved only in small fragments because the mosaics, together with other materials (marble, glass, and metals), were plundered and fused in a systematic process of reusing the building materials of the villa.

Research paper thumbnail of Infanzia nel mondo romano: una storia ancora da scrivere

Lorenza Camin, Fabrizio Paolucci (eds), A misura di bambino. Crescere nell'antica Roma, Catalogo Mostra, 2021

Research paper thumbnail of Il tempo delle noci. Storie di bambini dell'antica Roma

Libro per bambini collegato alla mostra A misura di bambino. Crescere nell'antica Roma" (L. Camin, F. Paolucci eds), 2021

Research paper thumbnail of Che mito queste scarpe

Libro per bambini collegato alla mostra "Ai piedi degli dei. Le calzature antiche e la loro fortuna nella cultura del Novecento" (L. Camin, F. Paolucci eds), 2019

Research paper thumbnail of Cavalli parlanti. Storie di cavalli e tanti giochi

Libro per bambini collegato alla mostra "A cavallo del tempo. L'arte di cavalcare dall'Antichità al Medioevo" (L. Camin, F. Paolucci eds), 2018

Research paper thumbnail of "Strinse le briglie, e a sé le trasse". Bardature di cavalli in Grecia e in Italia prima di Roma

G. Aversa (ed), La museruola di Kroton. Finimenti equini, aurighi e arte del cavalcare presso gli antichi Greci, 2021

Opera stampata con il contributo di Anmic Riabilitazione di Crotone Le immagini della museruola, ... more Opera stampata con il contributo di Anmic Riabilitazione di Crotone Le immagini della museruola, di proprietà del Museo Archeologico Nazionale di Crotone, sono pubblicate su gentile concessione della Direzione regionale Musei Calabria. È vietata qualsiasi forma di riproduzione, in tutto o in parte, del presente volume. εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν ἱπποκόμον καὶ τὸν κημὸν περιτιθέναι τῷ ἵππῳ, καὶ ὅταν ἐπὶ ψῆξιν καὶ ὅταν ἐπὶ κuλίστραν ἐξάγῃ. καὶ ἀεὶ δὲ ὅποι ἂν ἀχαλίνωτον ἄγῃ κημοῦν δεῖ. ὁ γὰρ κημὸς ἀναπνεῖν μὲν οὐ κωλύει, δάκνειν δὲ οὐκ ἐᾷ• καὶ τὸ ἐπιβουλεύειν δὲ περικείμενος μᾶλλον ἐξαιρεῖ τῶν ἵππων. E bisogna che lo stalliere sappia anche applicare la museruola al cavallo, sia quando lo porta fuori per strigliarlo sia quando lo porta al luogo dell'allenamento. E sempre quando lo porta fuori senza il freno, bisogna che gli metta la museruola. Infatti, la museruola non gli impedisce di respirare, ma non gli permette di mordere; e quando è applicata, essa contribuisce a togliere al cavallo la possibilità di imbizzarrirsi. (Xenophon, Περί ἱππικής, 5, 3) Lorenza Camin «Strinse le briglie, e a sé le trasse»*. Materiali organici, come lacci di corda, cuoio e forse anche crini di cavallo, furono con probabilità il primo strumento con cui l'uomo cercò di trattenere questo animale, passandoli dapprima intorno al collo e poi in bocca, come mezzo per controllare e guidare il cavallo dopo che cominciò ad attaccarlo a un carro e a montarlo. Le testimonianze più antiche dell'uso di tali finimenti risalgono alla cultura Botai, in Kazakhstan, dove, in alcuni siti datati nella seconda metà del IV millennio a.C., sono stati rinvenuti teschi equini che mostrano sui premolari segni di usura quasi sicuramente riconducibili a queste primitive forme di imbrigliamento. Solo dal XVIII secolo a.C. sono documentate però le prime imboccature con la parte posta nella bocca del cavallo (il cannone) in osso e gli elementi alle estremità delle commessure labiali (le guardie) costituiti da denti di animali selvatici, come maiali e cinghiali, o corna di cervo. Alle guardie, attraverso appositi fori, venivano attaccati i montanti della briglia e le redini (Fig. ). * Verso tratto dal quarto episodio della tragedia Ippolito di Euripide. Achei 26,

Research paper thumbnail of Allevamento di ghiri nel Mugello di epoca romana

Cristina Ducci, Alessandro Nocentini, Susanna Sarti (eds), Archeologia nel Mugello. Centro di Documentazione di Sant’Agata - Museo e territorio , 2020

Research paper thumbnail of Alle origini della calceologia moderna. Le calzature classiche e la ricerca erudita fra XVII e XIX secolo

Lorenza Camin, Fabrizio Paolucci (eds), Ai piedi degli dei. Le calzature antiche e la loro fortuna nella cultura del Novecento, Catalogo Mostra, 2019

Research paper thumbnail of Trovato in altro tempo ed in altro luogo. La grande statua di cavallo delle Gallerie degli Uffizi

E. Bazzecchi - C. Parigi, "Un'anima grande e posata". Studi in memoria di Vincenzo Saladino offerti dai suoi allievi, 2018

Research paper thumbnail of "Dagli zoccoli risonanti di sogni alati". Uomo e cavallo: un rapporto lungo millenni

Lorenza Camin, Fabrizio Paolucci (eds), A cavallo del tempo. L'arte di cavalcare dall'Antichità al Medioevo - Catalogo Mostra, 2018

Research paper thumbnail of I sectilia vitrei dagli scavi della villa romana di Aiano-Torraccia di Chiusi

Journal of Glass Studies, 2016

This note presents, not a complete study, but an initial analysis of many pieces of glass paste s... more This note presents, not a complete study, but an initial analysis of many pieces of glass paste sectilia, dating to the fourth and fifth centuries, that were found at the Roman villa excavated in Aiano (Siena, Tuscany). More than 1,600 fragments have been uncovered. They consist of small, square monochrome pieces in green or blue, extremely refined, that were part of representations of polychrome fish. A comparison with similar pieces found elsewhere suggests that the glass paste was probably made in Egypt and imported to Aiano as a luxury item. Unfortunately, these sectilia are preserved only in small fragments because the mosaics, together with other materials (marble, glass, and metals), were plundered and fused in a systematic process of reusing the building materials of the villa.

Research paper thumbnail of Pomarance (PI). Recupero e censimento di materiali archeologici

Notiziario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, 2014

Troscia di Sasso Pisano e sistemarli nel magazzino del Museo di Cecina, dove sono esposti i mater... more Troscia di Sasso Pisano e sistemarli nel magazzino del Museo di Cecina, dove sono esposti i materiali provenienti dagli scavi di Casalvecchio (cfr. Sarti, Taddei 2014, pp. 47-50), cosicché i materiali ritrovati nel sito sarebbero finalmente conservati nel medesimo luogo. Visti i caratteri dell'area e la straordinaria ubicazione geografica, in posizione elevata e nodale, è stato proposto un vincolo ex art. 142 c. 1 lettera m) del D.lgs. 42/2004 smi (v. pi02 del Piano di Indirizzo Territoriale della Toscana) comprendente, oltre alla necropoli di Casa Nocera, l'insediamento di età ellenistica posto sulla piccola altura di Casalvecchio (Etruschi di Volterra 2007, pp. 90-91) e la villa romana della Pieve (Sheperd 1998).

Research paper thumbnail of Pomarance (PI). Il dolium per l'allevamento dei ghiri di podere San Mario: alcune considerazioni sulla diffusione del tipo in Toscana

Notiziario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana , 2014

Research paper thumbnail of Il Progetto e la realizzazione del Sistema Informativo Territoriale Planasia. Il Geodatabase

A. Marino, A. Negri, A. Patera, (eds), Planasia. Un Sistema Informativo Geografico per la gestione dei Beni Culturali dell’isola di Pianosa, 2013

Research paper thumbnail of Un esperimento di applicazione del Sistema a un contesto diverso

A. Marino, A. Negri, A. Patera, (eds), Planasia. Un Sistema Informativo Geografico per la gestione dei Beni Culturali dell’isola di Pianosa, 2013

Research paper thumbnail of La tomba a camera di via Paolo Mascagni riscoperta

Notiziario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, 2012

Research paper thumbnail of Scansano (GR). Un Sistema Informativo Territoriale per la gestione integrata del patrimonio archeologico del territorio

Notiziario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, 2012

Research paper thumbnail of Nuove tecnologie per la conoscenza e la comunicazione di Lucca romana

Archeologia e Calcolatori 21, 2010

This article describes the results of a project related to IT applied to the city of Lucca in the... more This article describes the results of a project related to IT applied to the city of Lucca in the Roman era (Tecnologie informatiche per la conoscenza e la comunicazione di Lucca romana), which was conducted as part of a Ph.D. program in Technologies and Management of Cultural Heritage at the Institute for Advanced Studies IMT Lucca. The work done can be divided into three separate stages, each of which is distinguished by the utilization of speci􀃠c surveying tools. The 􀃠rst to be set up was GIS LUCA (Looking at an Urban Context Archive),where all the existing documentation on Roman Lucca was archived (maps, iconography, surveys, images, descriptive data).
The information processed in LUCA provided data for the creation of the three-dimensional model of Roman Lucca, whereby the walls, main monuments and arteries, which still identify the town as Roman today, are represented in a schematic yet scienti􀃠cally correct way. Additional experimentation was conducted as part of the research. Using an innovative three-dimensional relief technique, the ZScan, which enables cloud points to be taken from a photographic scan, three-dimensional models of the pillars of the eastern gate were elaborated, as well as three arches of the Roman amphitheatre that have been particularly well preserved. Lastly, the website www.luccaromana.com was created to publish the results that were obtained. The site proposes numerous knowledge paths around the ancient town by means of a range of highly innovative access methods, that provide a global yet synthetic description of Roman Lucca, which is a result of the research and experimentation conducted as part of the project.

Research paper thumbnail of Guerrieri e artigiani. L’Alta valle del Cecina dalla Preistoria al Rinascimento. L'età romana

Notiziario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana , 2007

Il 20 ottobre 2007 si è inaugurata a Pomarance, negli storici ambienti di Palazzo Ricci, una espo... more Il 20 ottobre 2007 si è inaugurata a Pomarance, negli storici ambienti di Palazzo Ricci, una esposizione di reperti, provenienti da scavi recenti o, almeno fino ad ora, in gran parte mai esposti al pubblico, che illustrano il percorso storico-archeologico, dalla preistoria al medioevo, del piccolo comprensorio dell'Alta Val di Cecina geograficamente definito dal corso dei fiumi Cecina (nord e est), Sterza (ovest) e Cornia (sud) (fig. ).

Research paper thumbnail of Un GIS per la gestione integrata del patrimonio culturale di Pianosa

Atti 10ª Conferenza italiana utenti ESRI, 2007

Alla fine del 2005 la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana (MiB... more Alla fine del 2005 la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana (MiBAC) ha avviato, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana e la Soprintendenza per i Beni Architettonici, per il Paesaggio e per il Patrimonio storico artistico ed etnoantropologico delle province di Pisa e Livorno, la progettazione e la realizzazione di un GIS relativo al patrimonio storico, artistico ed archeologico dell'isola di Pianosa. L'iniziativa si colloca nell'ambito di un quadro di intensa attività di tutela che ha portato ad uno specifico provvedimento amministrativo a tutela dell'eccezionale patrimonio archeologico e paleontologico dell'Isola. Il GIS, denominato Planasia, è stato configurato in ambiente ESRI ArcView 9.1. Specifiche funzionalità sono state sviluppate per migliorare l'interfaccia utente e per semplificare i processi di consultazione, modifica e ricerca delle informazioni. Introduzione L'isola di Pianosa rappresenta un complesso unitario di grande valore per la natura e la ricchezza delle testimonianze paletnologiche, archeologiche e paleontologiche presenti sul suo territorio, tanto da rappresentare un unicum nel panorama dell'archeologia italiana. A tutela di tale patrimonio, nel marzo del 2005 il Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana ha emanato un apposito decreto, che dichiara il particolare interesse storicoarcheologico dell'Isola. Allo scopo di creare uno strumento di ausilio e di supporto all'attività di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale è stato progettato un Sistema Informativo 1 basato su tecnologia GIS (Geographical Information System), denominato Planasia dal toponimo utilizzato dalle fonti antiche per indicare l'isola di Pianosa. La scelta dell'utilizzo di una piattaforma GIS è stata motivata dalla possibilità offerta da questi sistemi di gestire in maniera integrata grandi quantità di informazioni, provenienti da ambiti disciplinari eterogenei, rappresentando un supporto prezioso alle operazioni di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale. L'obiettivo, alla base dell'impostazione teorico-metodologica di Planasia, è stato dunque quello di configurare un Sistema Informativo all'interno del quale fosse possibile archiviare ed analizzare tutta la documentazione esistente relativa al patrimonio culturale dell'isola di Pianosa (cartografia, iconografia, rilievi, 1 Il progetto è stato finanziato con fondi CIPE, delibera 17/2003 punto 4.2. Referenti del progetto: arch. Alessandra Marino, arch. Antonella Negri, dott. Anna Patera, Ministero per i Beni e le Attività Culturali -Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana. Responsabili per le Soprintendenze: -Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana: dott. Silvia Ducci, dott. Paola Perazzi. -Soprintendenza per i Beni Architettonici, per il Paesaggio e per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico delle Province di Pisa e Livorno: arch. Mario Ferretti Collaboratori esterni: -dott. Lorenza Camin, per la collaborazione alla progettazione e realizzazione della base-dati e del Sistema Informativo in ambiente GIS ESRI ArcView 9.1 e per la sistematizzazione del materiale riferito ai beni archeologici; -arch. Samuele Caciagli, per la raccolta dei dati e la sistematizzazione del materiale riferito ai beni architettonici. -Geosystems s.r.l , per la personalizzazione del Sistema Informativo in ambiente ESRI ArcView 9.1.