Marco Oddone - Academia.edu (original) (raw)

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Kayo Dot live 2015, NY

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Papers by Marco Oddone

Research paper thumbnail of La musica della luna

Con considerevole interesse, e una certa inquietudine, ascoltai un minuto uomo pallido chiamato T... more Con considerevole interesse, e una certa inquietudine, ascoltai un minuto uomo pallido chiamato Tressor narrare la sua esperienza, la sua voce garbata che a malapena incrinava il silenzio di una stanza illuminata dalla luna. Pareva che egli fosse uno di quelli che non riescono a dormire, e così sovente passava questo tempo superfluo camminando fino all'alba, barattando il suo riposo naturale per quelle visioni notturne che la nostra città dischiuderà a certi particolari occhi. E chi può resistere ad un simile incanto, anche con la consapevolezza che è veramente un male segreto che indora il nostro mondo di meraviglie, mentre questo stesso male alla fine può rovinare sia queste meraviglie che il nostro mondo. Soprattutto, questo paradosso può riguardare coloro che non trovano riposo nei loro letti. Ma guardare in su e scorgere qualche forma inusuale saltellare su ripidi tetti con una sconcertante agilità può essere la compensazione per molte

Research paper thumbnail of Ischia International Festival of Philosophy 2018 "La loso a il castello e la torre" A cura di

Volume realizzato con un contributo di Alba Coppola

Research paper thumbnail of Pasqua  -  Nick Land

Da La sete di annientamento pedestramente tradotto da oddone da Tortona nota: l'umile ed umiliato... more Da La sete di annientamento pedestramente tradotto da oddone da Tortona nota: l'umile ed umiliato traduttore desidera porgere ai suoi quattro eventuali (e sventurati) lettori i più sentiti augurii di Buona Pasqua, con uno sventolìo di bandierine tricolori...

Research paper thumbnail of LA TENIA MISTICA Landolfi

Addormentatosi il padre le Coëdic, intorno al 1749, in uno spesso bosco, fu rapito da vento impet... more Addormentatosi il padre le Coëdic, intorno al 1749, in uno spesso bosco, fu rapito da vento impetuoso che lo portò nei gelidi reami della Lapponia, presso un antro oscuro; per cui egli scese nelle viscere del nostro globo. Trovò qui un'immane rocca ove abitava il padre Mersenne, il fedele cartesiano, e molti altri discepoli del maestro, ritiratosi lui stesso a vivere sotterra. E qui il padre le Coëdic apprese tutto quanto desiderava, e l'origine di tutte le cose: "con che forza la calamita attiri il ferro, donde derivino i terremoti, di che sia formata la coda delle comete, perché il tuono brontoli nel luminoso seno dell'etere, quale sia la natura del sole". Qualche anno appena prima di lui Nicholaus Klimius, o volgarmente Neil Klim, visitava una caverna della sua Norvegia donde uscivano suoni simili a singhiozzi; volle calarsi nel fondo, la corda si ruppe, egli precipitò. Infine si trovò in un'aria chiara come la nostra e prese piede sul pianeta Nazar. Nazar è posto al centro della terra e abitato unicamente da alberi. Ma non solo Nazar, molti astri compiono quivi le loro rivoluzioni, la Martinia, Mezendor, abitati da strumenti musicali, da scimmie, da mostri e portenti d'ogni sorta; gente di strani costumi, eppure, talvolta, singolarmente più ragionevoli dei nostri... Nelle regioni glaciali di Mezendor, appunto, è l'impero degli Esseri Universali. Ogni bestia, ogni pianta è dotata di ragione; un senato d'elefanti, una corte di camaleonti, i tribunali presieduti e composti da alberi, un Foro di piche, sono fra le meritorie istituzioni di quest'Impero. E le volpi sono ambasciatori, i corvi esecutori testamentari, i montoni o capri grammatici, i cavalli consoli. Purtroppo però non posso qui dilungarmi sulle varie avventure e sui vari incontri del Norvegese, né ciò d'altronde era, pel momento, nelle mie intenzioni. Gioverà invece notare di passata che la sapienza di Niel Klim (il quale era un esimio baccelliere) non sembra essere stata molto apprezzata laggiù. Gli alberi di Nazar, cui natura ha concesso appena la camminatura e velocità delle comuni tartarughe, lo impiegarono tutt'al più come staffetta, o galoppino, a corte (il principe

Research paper thumbnail of STAZIONI MORTE Tommaso Landolfi

Lungo le grandi metropolitane ci sono anche le cosiddette stazioni morte: stazioni cioè dove, per... more Lungo le grandi metropolitane ci sono anche le cosiddette stazioni morte: stazioni cioè dove, per mutate esigenze del servizio o per chissà qual motivo, nessun treno ormai ferma. Nelle viscere della città, parendo aver ceduto un attimo prima la loro agitazione, il loro frastuono e le loro luci, esse balenano come bui gurgiti al passeggero ; il quale può perfino e meramente sospettarle evocate dal fondo d' un personale incubo. Beninteso, c'è passeggero e passeggero; c'è quello che si dice scotendo le spalle : "visto o non visto, viva o morta la stazione or ora velocemente superata, la faccenda non mi riguarda"; e quello che vorrebbe vederci più chiaro e s'abbandona alle fantasticherie, alle malinconie, alle suggestioni… Beh, di codesta ultima razza era il passeggero o personaggio qui sommariamente presentato. Da tempo, costui provava il singolare desiderio di metter piede in uno dei rammentati luoghi, e non aspettava che l'occasione; e l'occasione venne, come vengono tutte le occasioni. Improvviso arresto del treno; corse avanti e indietro di controllori e gente varia in uniforme; lor parole concitate; sgomento dei viaggiatori, che peraltro (e per essere d'un popolo tradizionalmente flemmatico) si limitavano ad aggiustare il solino; e così via. Ma, a questo punto dell'incidente, il costui o colui ebbe a constatare che il treno s'era fermato giusto sull'uscita d'una galleria; e che tale galleria, neanche a farlo apposta, metteva in una di quelle stazioni obliterate. La sua risoluzione fu subito presa: in barba ai divieti, egli sgusciò fuori, percorse, quasi compresso fra le pareti della galleria e le vetture, un breve tratto; e si trovò in quell'ampia spelonca. Il treno intanto ripartì, lui rimase solo.

Research paper thumbnail of a short prose by Michael Gira

Research paper thumbnail of Josephine the Singer, or the Mouse Folk (1924) By Franz Kafka (present Czech Republic)

Research paper thumbnail of TIZIANO SCARPA L'annientatore

Ho compiuto ventun anni e mio padre mi ha regalatogli attrezzi per il body-building.

Books by Marco Oddone

Research paper thumbnail of Beatrice  (Gnosticismo in Dante)

Research paper thumbnail of L' Immortale racconto di Jorge Luis Borges

Salomon saith: There is no new thing upon the earth. So that as Plato had an imagination, that al... more Salomon saith: There is no new thing upon the earth. So that as Plato had an imagination, that all knowledge was but remembrance; so Salomon giveth his sentence, that all novelty is but oblivion. FRANCIS BACON: Essays, LVIII A Londra, all'inizio del mese di giugno del 1929, l'antiquario Joseph Cartaphilus, di Smirne, offrí alla principessa di Lucinge i sei volumi in quarto minore (1715-1720) dell'Iliade di Pope. La principessa li acquistò; e in quell'occasione scambiò qualche parola con lui. Era, ci dice, un uomo consunto e terroso, grigio d'occhi e di barba, dai tratti singolarmente vaghi. Si destreggiava con scioltezza e ignoranza in diverse lingue; in pochi minuti passò dal francese all'inglese e dall'inglese a una misteriosa mescolanza di spagnolo di Salonicco e portoghese di Macao. Nell'ottobre, la principessa seppe da un passeggero dello Zeus che Cartaphilus era morto in mare, nel tornare a Smirne, e che l'avevano seppellito nell'isola di Ios. Nell'ultimo tomo dell'Iliade trovò questo manoscritto. L'originale è redatto in inglese e abbonda di latinismi. La versione che offriamo è letterale. I A quanto ricordo, le mie prove cominciarono in un giardino di Tebe Hekatompylos, quand'era imperatore Diocleziano. Avevo militato

Research paper thumbnail of THE KINGDOM OF AGARTTHA A JOURNEY INTO THE HOLLOW EARTH Saint-Yves d'Alveydre and the Agartthian Connection

Research paper thumbnail of C. Bene - 'l mal de' fiori (poema)

Research paper thumbnail of Nabokov Vladimir - L'incantatore

Nabokov Lolita Crisalide Ultima Thule Zembla Nymphet Italian translation

Kayo Dot live 2015, NY

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Research paper thumbnail of La musica della luna

Con considerevole interesse, e una certa inquietudine, ascoltai un minuto uomo pallido chiamato T... more Con considerevole interesse, e una certa inquietudine, ascoltai un minuto uomo pallido chiamato Tressor narrare la sua esperienza, la sua voce garbata che a malapena incrinava il silenzio di una stanza illuminata dalla luna. Pareva che egli fosse uno di quelli che non riescono a dormire, e così sovente passava questo tempo superfluo camminando fino all'alba, barattando il suo riposo naturale per quelle visioni notturne che la nostra città dischiuderà a certi particolari occhi. E chi può resistere ad un simile incanto, anche con la consapevolezza che è veramente un male segreto che indora il nostro mondo di meraviglie, mentre questo stesso male alla fine può rovinare sia queste meraviglie che il nostro mondo. Soprattutto, questo paradosso può riguardare coloro che non trovano riposo nei loro letti. Ma guardare in su e scorgere qualche forma inusuale saltellare su ripidi tetti con una sconcertante agilità può essere la compensazione per molte

Research paper thumbnail of Ischia International Festival of Philosophy 2018 "La loso a il castello e la torre" A cura di

Volume realizzato con un contributo di Alba Coppola

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Da La sete di annientamento pedestramente tradotto da oddone da Tortona nota: l'umile ed umiliato... more Da La sete di annientamento pedestramente tradotto da oddone da Tortona nota: l'umile ed umiliato traduttore desidera porgere ai suoi quattro eventuali (e sventurati) lettori i più sentiti augurii di Buona Pasqua, con uno sventolìo di bandierine tricolori...

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Addormentatosi il padre le Coëdic, intorno al 1749, in uno spesso bosco, fu rapito da vento impet... more Addormentatosi il padre le Coëdic, intorno al 1749, in uno spesso bosco, fu rapito da vento impetuoso che lo portò nei gelidi reami della Lapponia, presso un antro oscuro; per cui egli scese nelle viscere del nostro globo. Trovò qui un'immane rocca ove abitava il padre Mersenne, il fedele cartesiano, e molti altri discepoli del maestro, ritiratosi lui stesso a vivere sotterra. E qui il padre le Coëdic apprese tutto quanto desiderava, e l'origine di tutte le cose: "con che forza la calamita attiri il ferro, donde derivino i terremoti, di che sia formata la coda delle comete, perché il tuono brontoli nel luminoso seno dell'etere, quale sia la natura del sole". Qualche anno appena prima di lui Nicholaus Klimius, o volgarmente Neil Klim, visitava una caverna della sua Norvegia donde uscivano suoni simili a singhiozzi; volle calarsi nel fondo, la corda si ruppe, egli precipitò. Infine si trovò in un'aria chiara come la nostra e prese piede sul pianeta Nazar. Nazar è posto al centro della terra e abitato unicamente da alberi. Ma non solo Nazar, molti astri compiono quivi le loro rivoluzioni, la Martinia, Mezendor, abitati da strumenti musicali, da scimmie, da mostri e portenti d'ogni sorta; gente di strani costumi, eppure, talvolta, singolarmente più ragionevoli dei nostri... Nelle regioni glaciali di Mezendor, appunto, è l'impero degli Esseri Universali. Ogni bestia, ogni pianta è dotata di ragione; un senato d'elefanti, una corte di camaleonti, i tribunali presieduti e composti da alberi, un Foro di piche, sono fra le meritorie istituzioni di quest'Impero. E le volpi sono ambasciatori, i corvi esecutori testamentari, i montoni o capri grammatici, i cavalli consoli. Purtroppo però non posso qui dilungarmi sulle varie avventure e sui vari incontri del Norvegese, né ciò d'altronde era, pel momento, nelle mie intenzioni. Gioverà invece notare di passata che la sapienza di Niel Klim (il quale era un esimio baccelliere) non sembra essere stata molto apprezzata laggiù. Gli alberi di Nazar, cui natura ha concesso appena la camminatura e velocità delle comuni tartarughe, lo impiegarono tutt'al più come staffetta, o galoppino, a corte (il principe

Research paper thumbnail of STAZIONI MORTE Tommaso Landolfi

Lungo le grandi metropolitane ci sono anche le cosiddette stazioni morte: stazioni cioè dove, per... more Lungo le grandi metropolitane ci sono anche le cosiddette stazioni morte: stazioni cioè dove, per mutate esigenze del servizio o per chissà qual motivo, nessun treno ormai ferma. Nelle viscere della città, parendo aver ceduto un attimo prima la loro agitazione, il loro frastuono e le loro luci, esse balenano come bui gurgiti al passeggero ; il quale può perfino e meramente sospettarle evocate dal fondo d' un personale incubo. Beninteso, c'è passeggero e passeggero; c'è quello che si dice scotendo le spalle : "visto o non visto, viva o morta la stazione or ora velocemente superata, la faccenda non mi riguarda"; e quello che vorrebbe vederci più chiaro e s'abbandona alle fantasticherie, alle malinconie, alle suggestioni… Beh, di codesta ultima razza era il passeggero o personaggio qui sommariamente presentato. Da tempo, costui provava il singolare desiderio di metter piede in uno dei rammentati luoghi, e non aspettava che l'occasione; e l'occasione venne, come vengono tutte le occasioni. Improvviso arresto del treno; corse avanti e indietro di controllori e gente varia in uniforme; lor parole concitate; sgomento dei viaggiatori, che peraltro (e per essere d'un popolo tradizionalmente flemmatico) si limitavano ad aggiustare il solino; e così via. Ma, a questo punto dell'incidente, il costui o colui ebbe a constatare che il treno s'era fermato giusto sull'uscita d'una galleria; e che tale galleria, neanche a farlo apposta, metteva in una di quelle stazioni obliterate. La sua risoluzione fu subito presa: in barba ai divieti, egli sgusciò fuori, percorse, quasi compresso fra le pareti della galleria e le vetture, un breve tratto; e si trovò in quell'ampia spelonca. Il treno intanto ripartì, lui rimase solo.

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Ho compiuto ventun anni e mio padre mi ha regalatogli attrezzi per il body-building.

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Salomon saith: There is no new thing upon the earth. So that as Plato had an imagination, that al... more Salomon saith: There is no new thing upon the earth. So that as Plato had an imagination, that all knowledge was but remembrance; so Salomon giveth his sentence, that all novelty is but oblivion. FRANCIS BACON: Essays, LVIII A Londra, all'inizio del mese di giugno del 1929, l'antiquario Joseph Cartaphilus, di Smirne, offrí alla principessa di Lucinge i sei volumi in quarto minore (1715-1720) dell'Iliade di Pope. La principessa li acquistò; e in quell'occasione scambiò qualche parola con lui. Era, ci dice, un uomo consunto e terroso, grigio d'occhi e di barba, dai tratti singolarmente vaghi. Si destreggiava con scioltezza e ignoranza in diverse lingue; in pochi minuti passò dal francese all'inglese e dall'inglese a una misteriosa mescolanza di spagnolo di Salonicco e portoghese di Macao. Nell'ottobre, la principessa seppe da un passeggero dello Zeus che Cartaphilus era morto in mare, nel tornare a Smirne, e che l'avevano seppellito nell'isola di Ios. Nell'ultimo tomo dell'Iliade trovò questo manoscritto. L'originale è redatto in inglese e abbonda di latinismi. La versione che offriamo è letterale. I A quanto ricordo, le mie prove cominciarono in un giardino di Tebe Hekatompylos, quand'era imperatore Diocleziano. Avevo militato

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Nabokov Lolita Crisalide Ultima Thule Zembla Nymphet Italian translation