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Papers by Mariola Peretti
Atti Ateneo di Scienze Lettere Arti di Bergamo , 2019
Nel ventennio 1918-1939 le parole che raccontano l’architettura sono molto accese, fatte di contr... more Nel ventennio 1918-1939 le parole che raccontano l’architettura sono molto accese, fatte di contrapposizioni violente, di verve polemica e di fazioni schierate.
Atti della conferenza tenuta il 29 ottobre 2014 all'Urban center di Bergamo nel V° ciclo di Icone... more Atti della conferenza tenuta il 29 ottobre 2014 all'Urban center di Bergamo nel V° ciclo di Iconemi Bg
Cosa vuol dire essere smart rispetto alla fase di declino generale che la città europea sta attr... more Cosa vuol dire essere smart rispetto alla fase di declino generale che la città europea sta attraversando?
Atti della conferenza tenuta nel ciclo di "Iconemi Bg" 2013.
RIVISTA ARK, May 1, 2012
CITTÀ PROTEIFORME r e p o r t e r Se il potere di attrazione delle città deriva dalla capacità di... more CITTÀ PROTEIFORME r e p o r t e r Se il potere di attrazione delle città deriva dalla capacità di moltiplicare le situazioni, le opportunità, gli scambi e le relazioni, allora Istanbul è la Città per eccellenza. I segni si stratificano in una sintesi stupefacente che accoglie il passato e il futuro dentro un presente di grande fascino. La sensazione del viaggiatore è quella di un mondo caleidoscopico, nel quale si aprono continuamente prospettive che attirano e sfuggono, dilatandosi una dentro l'altra, una dopo l'altra. Istanbul è una città al plurale, il singolare non sembra mai adeguato. Non gente, ma genti; non cultura, ma nell'identità di Istanbul: separa e nello stesso tempo unisce, perché consente di guardare a distanza l'insieme e le parti che lo compongono, in una sorta di teatro straordinario dentro il quale ci si sente spettatori dello spettacolo della città. Non per caso la vasta iconografia che ha rappresentato Istanbul nel tempo ha assunto l'acqua come luogo principale di osservazione: per amare questa metropoli nulla è più raccomandabile che "conquistarla" dal mare, arrivandoci dallo specchio di Marmara e mettendo a fuoco via via la lunga costa asiatica, lineare e piatta, l'imbocco del Bosforo, il profilo culture. Non geografia, ma geografie. Terra e acqua; Europa e Asia; salite e discese. E poi animali che abitano la città insieme agli uomini, cani e gatti, uccelli ondulato della costa europea con le sagome di Santa Sofia, della moschea Blu, di palazzo Topkapi, la torre di Galata, il ponte sospeso sullo stretto. A Istanbul il concetto di skyline assume un'evidenza indimenticabile, con le sue emergenze e i suoi iconemi: i minareti verticali e acuminati contro il cielo si affiancano alla morbida rotondità delle cupole e diventano un riferimento fortissimo, visivo e simbolico. Bastano pochi segni per restituire il concentrato di Istanbul, come fece Charles-Edouard Jeanneret-Gris (più conosciuto come Le Corbusier), nei suoi schizzi durante il viaggio d'Oriente, compiuto nel 1909, a di tutti i tipi che riempiono i cieli, le vedute e le fotografie come presenze ubique. Plurali sono i rumori che si sovrappongono in uno spartito di dissonanze sorprendenti: motori e battelli, sirene e gabbiani, müezzin e cornacchie, imam e mercanti. Plurime le narrazioni e le emozioni di chi ha raccontato la città nel corso dei secoli, a volte con parole entusiaste, a volte con parole critiche: nella gran parte dei casi con profondo coinvolgimento 1 .
rivista ARK, Jul 1, 2011
62 63 01 r e p o r t e r
rivista ARK, Apr 1, 2011
ADV 65 r e p o r t e r Una cattedrale consacrata alla responsabilità della nostra specie 01 il bo... more ADV 65 r e p o r t e r Una cattedrale consacrata alla responsabilità della nostra specie 01 il bosco di arte sella è un percorso di ricerca e di continue scoperte, di riappacificazione con la natura e con noi stessi. tutto qui sembra più chiaro e giusto
rivista ARK, Oct 1, 2010
ADV 63 r e p o r t e r città fallite si può costruire una città dal nulla? 01
Conference Presentations by Mariola Peretti
Sono tantissimi gli esempi di agricoltura urbana che stanno diffondendosi nei centri abitati di t... more Sono tantissimi gli esempi di agricoltura urbana
che stanno diffondendosi nei centri abitati di tutto il
mondo gestiti e sostenuti dal basso, cioè da gruppi di
cittadini che si uniscono per riappropriarsi dei luoghi
dove abitano, elaborando istanze e pratiche comuni
legate alla coltivazione della terra: si tratta di orti sociali,
di giardini condivisi, di cooperative agricole che
producono cibo, socialità e nuova bellezza.
Negli ultimi anni il paesaggio invisibile della rete si è sovrapposto in maniera rapidissima al p... more Negli ultimi anni il paesaggio invisibile della rete si è sovrapposto in maniera rapidissima al paesaggio fisico e sociale per come siamo tradizionalmente abituati a pensarlo.
Quello di internet è un paesaggio pervasivo, disordinato, informale e frammentario: è cangiante e mutevole, dotato di ampi gradi di obsolescenza legati alla velocità con cui si innovano le tecnologie a cui fa riferimento.
La rete è una presenza fortemente destabilizzante, una grande sfida e una grande opportunità: invisibile e impalpabile è in grado di ridefinire i territori, le loro strategie, le loro connessioni funzionali e sociali. La loro fisicità e il loro senso.
Atti Ateneo di Scienze Lettere Arti di Bergamo , 2019
Nel ventennio 1918-1939 le parole che raccontano l’architettura sono molto accese, fatte di contr... more Nel ventennio 1918-1939 le parole che raccontano l’architettura sono molto accese, fatte di contrapposizioni violente, di verve polemica e di fazioni schierate.
Atti della conferenza tenuta il 29 ottobre 2014 all'Urban center di Bergamo nel V° ciclo di Icone... more Atti della conferenza tenuta il 29 ottobre 2014 all'Urban center di Bergamo nel V° ciclo di Iconemi Bg
Cosa vuol dire essere smart rispetto alla fase di declino generale che la città europea sta attr... more Cosa vuol dire essere smart rispetto alla fase di declino generale che la città europea sta attraversando?
Atti della conferenza tenuta nel ciclo di "Iconemi Bg" 2013.
RIVISTA ARK, May 1, 2012
CITTÀ PROTEIFORME r e p o r t e r Se il potere di attrazione delle città deriva dalla capacità di... more CITTÀ PROTEIFORME r e p o r t e r Se il potere di attrazione delle città deriva dalla capacità di moltiplicare le situazioni, le opportunità, gli scambi e le relazioni, allora Istanbul è la Città per eccellenza. I segni si stratificano in una sintesi stupefacente che accoglie il passato e il futuro dentro un presente di grande fascino. La sensazione del viaggiatore è quella di un mondo caleidoscopico, nel quale si aprono continuamente prospettive che attirano e sfuggono, dilatandosi una dentro l'altra, una dopo l'altra. Istanbul è una città al plurale, il singolare non sembra mai adeguato. Non gente, ma genti; non cultura, ma nell'identità di Istanbul: separa e nello stesso tempo unisce, perché consente di guardare a distanza l'insieme e le parti che lo compongono, in una sorta di teatro straordinario dentro il quale ci si sente spettatori dello spettacolo della città. Non per caso la vasta iconografia che ha rappresentato Istanbul nel tempo ha assunto l'acqua come luogo principale di osservazione: per amare questa metropoli nulla è più raccomandabile che "conquistarla" dal mare, arrivandoci dallo specchio di Marmara e mettendo a fuoco via via la lunga costa asiatica, lineare e piatta, l'imbocco del Bosforo, il profilo culture. Non geografia, ma geografie. Terra e acqua; Europa e Asia; salite e discese. E poi animali che abitano la città insieme agli uomini, cani e gatti, uccelli ondulato della costa europea con le sagome di Santa Sofia, della moschea Blu, di palazzo Topkapi, la torre di Galata, il ponte sospeso sullo stretto. A Istanbul il concetto di skyline assume un'evidenza indimenticabile, con le sue emergenze e i suoi iconemi: i minareti verticali e acuminati contro il cielo si affiancano alla morbida rotondità delle cupole e diventano un riferimento fortissimo, visivo e simbolico. Bastano pochi segni per restituire il concentrato di Istanbul, come fece Charles-Edouard Jeanneret-Gris (più conosciuto come Le Corbusier), nei suoi schizzi durante il viaggio d'Oriente, compiuto nel 1909, a di tutti i tipi che riempiono i cieli, le vedute e le fotografie come presenze ubique. Plurali sono i rumori che si sovrappongono in uno spartito di dissonanze sorprendenti: motori e battelli, sirene e gabbiani, müezzin e cornacchie, imam e mercanti. Plurime le narrazioni e le emozioni di chi ha raccontato la città nel corso dei secoli, a volte con parole entusiaste, a volte con parole critiche: nella gran parte dei casi con profondo coinvolgimento 1 .
rivista ARK, Jul 1, 2011
62 63 01 r e p o r t e r
rivista ARK, Apr 1, 2011
ADV 65 r e p o r t e r Una cattedrale consacrata alla responsabilità della nostra specie 01 il bo... more ADV 65 r e p o r t e r Una cattedrale consacrata alla responsabilità della nostra specie 01 il bosco di arte sella è un percorso di ricerca e di continue scoperte, di riappacificazione con la natura e con noi stessi. tutto qui sembra più chiaro e giusto
rivista ARK, Oct 1, 2010
ADV 63 r e p o r t e r città fallite si può costruire una città dal nulla? 01
Sono tantissimi gli esempi di agricoltura urbana che stanno diffondendosi nei centri abitati di t... more Sono tantissimi gli esempi di agricoltura urbana
che stanno diffondendosi nei centri abitati di tutto il
mondo gestiti e sostenuti dal basso, cioè da gruppi di
cittadini che si uniscono per riappropriarsi dei luoghi
dove abitano, elaborando istanze e pratiche comuni
legate alla coltivazione della terra: si tratta di orti sociali,
di giardini condivisi, di cooperative agricole che
producono cibo, socialità e nuova bellezza.
Negli ultimi anni il paesaggio invisibile della rete si è sovrapposto in maniera rapidissima al p... more Negli ultimi anni il paesaggio invisibile della rete si è sovrapposto in maniera rapidissima al paesaggio fisico e sociale per come siamo tradizionalmente abituati a pensarlo.
Quello di internet è un paesaggio pervasivo, disordinato, informale e frammentario: è cangiante e mutevole, dotato di ampi gradi di obsolescenza legati alla velocità con cui si innovano le tecnologie a cui fa riferimento.
La rete è una presenza fortemente destabilizzante, una grande sfida e una grande opportunità: invisibile e impalpabile è in grado di ridefinire i territori, le loro strategie, le loro connessioni funzionali e sociali. La loro fisicità e il loro senso.