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Papers by Monica GIACHINO
Monica Giachino's essay investigates the genesis of Rovani's Cento anni, closely retracing the su... more Monica Giachino's essay investigates the genesis of Rovani's Cento anni, closely retracing the subsequent phases of the publication on the Gazzetta. The study is intended to show the mainly political aims of Rovani's novel. 1859, annus mirabilis nella storia d'Italia, della Lombardia, di Milano e, a scalare, nelle sorti della Gazzetta Ufficiale di Milano, organo del governo austriaco, in quelle di Giuseppe Rovani e del suo romanzo Cento anni di cui una buona metà era già apparsa in appendice. 1 Qualche data. Il 4 giugno gli austriaci vengono sconfitti a Magenta, il 5 lasciano Milano, l'8 giugno Napoleone III e Vittorio Emanuele II entrano trionfalmente in città. Sabato 4 giugno il quotidiano esce per l'ultima volta con titolo Gazzetta Ufficiale di Milano: l'aquila bicipite in fronte, in calce la firma Giambattista Menini Editore, in prima pagina disposizioni e provvedimenti di «Sua Maestà Imperiale Reale Apostolica» Francesco Giuseppe, e i resoconti della guerra in corso, secondo la prospettiva austriaca. Il numero successivo esce regolarmente lunedì 6 giugno (la domenica il giornale non si stampava), ma profondamente mutato: porta per titolo Gazzetta di Milano e in calce
The archive fund of Carlo della Corte's correspondence turns out to be a mixed bag: smallish grou... more The archive fund of Carlo della Corte's correspondence turns out to be a mixed bag: smallish groups of letters, chronologically close to each other or scattered over a long period of time; unique pieces, usually of great importance; or more complex and long-lasting exchanges of letters. All of them belong to a broader context that for the time being is not yet known in its entirety. They are, generally speaking, fragments of a wider dialogue and are mostly spread over more than forty years, from the mid-fifties to the year 2000. They are work-related or addressed to friends, but they can also be written for work and friendship at the same time. The correspondence testifies the intense activity of della Corte as a poet, a novelist, a journalist, a literary and social critic, and draws an outline of the cultural history of the late 20th century. Il Fondo della Corte, depositato per volontà del figlio Paolo presso l'Archivio «Carte del Contemporaneo» del CISVe e affidato alla cure di Silvana Tamiozzo Goldmann, conserva nella sezione corrispondenza una sorprendente quantità di documenti, riordinati e catalogati con un paziente lavoro, ormai vicino alle fasi conclusive. I corrispondenti finora identificati e schedati sono circa 450, per un totale di oltre un migliaio di pezzi, tra lettere, cartoline postali, biglietti, telegrammi e poi fax. 1 Qualche nome, in stretto ordine alfabetico:
Einaudi, *I Millenni*, 2008
Quaderni Veneti, 2014
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La verità è che ho un vero fastidio per il cinema, un'idiosincrasia quasi filosofica per la macch... more La verità è che ho un vero fastidio per il cinema, un'idiosincrasia quasi filosofica per la macchina da presa, perché la fotografia cristallizza l'apparenza di una realtà cronologica che è invece più complessa e meglio esprimibile con la parola. Non credo quindi al cinema come arte, è un'illusione, un'epifania, dà il senso del nulla. Per me la parola ha il primato sull'immagine, preferisco immaginare, non vedere delle immagini. 22 Parise si riteneva soprattutto un narratore, ed ecco il perché di questo giudizio sul cinema. Lo scrittore vicentino collabora col mondo cinematografico come sceneggiatore: lo si vede infatti a fianco di Mauro Bolognini per molti dei suoi film (Agostino, Senilità) e Luciano Salce in La cuccagna (1962), alcuni dei suoi romanzi sono stati adattati al grande schermo, come Il fidanzamento 23 , Il prete bello 24 e L'odore del sangue 25. Un discorso più approfondito verrà dedicato in seguito a Pier Paolo Pasolini, l'unico di questi scrittori a essere poeta, romanziere e regista, oltre che un critico del linguaggio letterario, di quello filmico e dell'interconnessione tra i due. Ciò che si osserva è che questi scrittori sono stati irrimediabilmente contagiati dal mondo del cinema, dichiara, a tal proposito, Brunetta: L'incessante metamorfosi delle relazioni intertestuali fra cinema e letteratura (e viceversa) a quello degli intellettuali, del ruolo progressivo che il cinema esercita sul loro bagaglio culturale, sul loro modo di scrivere e vedere il mondo, sull'etica comportamentale e sul loro mutamento di stato nella società grazie alla nuova industria 26 .
<div> <p>The essay retraces the period spent in Venice by Milena Milani between 1943 ... more <div> <p>The essay retraces the period spent in Venice by Milena Milani between 1943 and 1945 and her experience, as a first-time writer and translator, at the Edizioni del Cavallino, the refined publishing house that Carlo Cardazzo had founded alongside the homonymous art gallery. The paper offers a reading of Milani's works published by the Editioni del Cavallino: <i>Ignoti furono i cieli</i> (1944), <i>L'estate</i> (1946), <i>La ragazza di fronte</i> (1953).</p> </div>
A useful track to read Il fuoco is the one provided years later and implicitly by d’Annunzio hims... more A useful track to read Il fuoco is the one provided years later and implicitly by d’Annunzio himself in Il compagno dagli occhi senza cigli. Following that trace and the epiphanic value of an object, the mirror, the essay proposes to outline, at least in one of its aspects, the path from reality to myth.
Monica Giachino's essay investigates the genesis of Rovani's Cento anni, closely retracing the su... more Monica Giachino's essay investigates the genesis of Rovani's Cento anni, closely retracing the subsequent phases of the publication on the Gazzetta. The study is intended to show the mainly political aims of Rovani's novel. 1859, annus mirabilis nella storia d'Italia, della Lombardia, di Milano e, a scalare, nelle sorti della Gazzetta Ufficiale di Milano, organo del governo austriaco, in quelle di Giuseppe Rovani e del suo romanzo Cento anni di cui una buona metà era già apparsa in appendice. 1 Qualche data. Il 4 giugno gli austriaci vengono sconfitti a Magenta, il 5 lasciano Milano, l'8 giugno Napoleone III e Vittorio Emanuele II entrano trionfalmente in città. Sabato 4 giugno il quotidiano esce per l'ultima volta con titolo Gazzetta Ufficiale di Milano: l'aquila bicipite in fronte, in calce la firma Giambattista Menini Editore, in prima pagina disposizioni e provvedimenti di «Sua Maestà Imperiale Reale Apostolica» Francesco Giuseppe, e i resoconti della guerra in corso, secondo la prospettiva austriaca. Il numero successivo esce regolarmente lunedì 6 giugno (la domenica il giornale non si stampava), ma profondamente mutato: porta per titolo Gazzetta di Milano e in calce
The archive fund of Carlo della Corte's correspondence turns out to be a mixed bag: smallish grou... more The archive fund of Carlo della Corte's correspondence turns out to be a mixed bag: smallish groups of letters, chronologically close to each other or scattered over a long period of time; unique pieces, usually of great importance; or more complex and long-lasting exchanges of letters. All of them belong to a broader context that for the time being is not yet known in its entirety. They are, generally speaking, fragments of a wider dialogue and are mostly spread over more than forty years, from the mid-fifties to the year 2000. They are work-related or addressed to friends, but they can also be written for work and friendship at the same time. The correspondence testifies the intense activity of della Corte as a poet, a novelist, a journalist, a literary and social critic, and draws an outline of the cultural history of the late 20th century. Il Fondo della Corte, depositato per volontà del figlio Paolo presso l'Archivio «Carte del Contemporaneo» del CISVe e affidato alla cure di Silvana Tamiozzo Goldmann, conserva nella sezione corrispondenza una sorprendente quantità di documenti, riordinati e catalogati con un paziente lavoro, ormai vicino alle fasi conclusive. I corrispondenti finora identificati e schedati sono circa 450, per un totale di oltre un migliaio di pezzi, tra lettere, cartoline postali, biglietti, telegrammi e poi fax. 1 Qualche nome, in stretto ordine alfabetico:
Einaudi, *I Millenni*, 2008
Quaderni Veneti, 2014
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La verità è che ho un vero fastidio per il cinema, un'idiosincrasia quasi filosofica per la macch... more La verità è che ho un vero fastidio per il cinema, un'idiosincrasia quasi filosofica per la macchina da presa, perché la fotografia cristallizza l'apparenza di una realtà cronologica che è invece più complessa e meglio esprimibile con la parola. Non credo quindi al cinema come arte, è un'illusione, un'epifania, dà il senso del nulla. Per me la parola ha il primato sull'immagine, preferisco immaginare, non vedere delle immagini. 22 Parise si riteneva soprattutto un narratore, ed ecco il perché di questo giudizio sul cinema. Lo scrittore vicentino collabora col mondo cinematografico come sceneggiatore: lo si vede infatti a fianco di Mauro Bolognini per molti dei suoi film (Agostino, Senilità) e Luciano Salce in La cuccagna (1962), alcuni dei suoi romanzi sono stati adattati al grande schermo, come Il fidanzamento 23 , Il prete bello 24 e L'odore del sangue 25. Un discorso più approfondito verrà dedicato in seguito a Pier Paolo Pasolini, l'unico di questi scrittori a essere poeta, romanziere e regista, oltre che un critico del linguaggio letterario, di quello filmico e dell'interconnessione tra i due. Ciò che si osserva è che questi scrittori sono stati irrimediabilmente contagiati dal mondo del cinema, dichiara, a tal proposito, Brunetta: L'incessante metamorfosi delle relazioni intertestuali fra cinema e letteratura (e viceversa) a quello degli intellettuali, del ruolo progressivo che il cinema esercita sul loro bagaglio culturale, sul loro modo di scrivere e vedere il mondo, sull'etica comportamentale e sul loro mutamento di stato nella società grazie alla nuova industria 26 .
<div> <p>The essay retraces the period spent in Venice by Milena Milani between 1943 ... more <div> <p>The essay retraces the period spent in Venice by Milena Milani between 1943 and 1945 and her experience, as a first-time writer and translator, at the Edizioni del Cavallino, the refined publishing house that Carlo Cardazzo had founded alongside the homonymous art gallery. The paper offers a reading of Milani's works published by the Editioni del Cavallino: <i>Ignoti furono i cieli</i> (1944), <i>L'estate</i> (1946), <i>La ragazza di fronte</i> (1953).</p> </div>
A useful track to read Il fuoco is the one provided years later and implicitly by d’Annunzio hims... more A useful track to read Il fuoco is the one provided years later and implicitly by d’Annunzio himself in Il compagno dagli occhi senza cigli. Following that trace and the epiphanic value of an object, the mirror, the essay proposes to outline, at least in one of its aspects, the path from reality to myth.