Mario Farina | IUAV University Venice (original) (raw)
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Hegel's theory of art is generally condensed into two main claims, that have been elaborated and ... more Hegel's theory of art is generally condensed into two main claims, that have been elaborated and interpreted by the critique in various ways during the last two centuries: i) art is a form of presentation of the absolute spirit, and ii) a successful work of fine art displays a thorough identity of form and content. These two generic tenets have contributed to build the image of Hegel as one of the fathers of classicistic aesthetics, or better, as the philosopher who gave a theoretical dignity and a speculative foundation to the theory stating the absolute excellence of the art of ancient Greece. 1
Es ist heutzutage keineswegs selbstverständlich, über die Beziehung zwischen Logik und Kunst im h... more Es ist heutzutage keineswegs selbstverständlich, über die Beziehung zwischen Logik und Kunst im hegelschen Denken zu sprechen. Im Vergleich zu anderen Abschnitten des Systems war die Kunst tatsächlich Gegenstand einer langen Forschungsdebatte, in welcher einige der einflussreichsten Vertreter zu dem Schluss gelangt sind, dass man in Bezug auf die hegelsche Ästhetik nicht von einer «Logik des Kunstwissens» sprechen könne. Die Forschung hat ganz besonders darauf beharrt, dass die Kunst sich -zumindest was die Vorlesungen angeht -nicht jenem esprit de système füge, welcher das hegelsche Denken vollkommen durchzieht und in den auch die Kunst seit den ersten Interpretationen (unmittelbar im Anschluss an Hegels Tod) integriert wurde.
Welcher einzelne Neuere tritt heraus, Mann gegen Mann mit dem einzelnen Athenienser um den Preis ... more Welcher einzelne Neuere tritt heraus, Mann gegen Mann mit dem einzelnen Athenienser um den Preis der Menschheit zu streiten?« 1 . Es ist nicht selbstverständlich einen Vortrag über Adorno mit einem Zitat des alten Schiller anzufangen. Normalerweise wird die Theorie Adornos -wie auch die Theorien Horkheimers, Benjamins und Marcuses -als ein Modell der zeitgenössischen Theorie der Gesellschaftskritik betrachtet; eine Kritik, die mit den Problemen der vorkapitalistischen Ordnung fast nichts zu tun hat. Jenes schillersche Zitat enthält aber einige problematische Aspekte, die die Konzeption der sogenannten Frankfurter Schule nicht nur vorweggenommen, sondern sie auch hervorgerufen hat. In einer literarischen, und sogar begrifflich unpräzisen Form fragt sich nämlich Schiller, was es bedeutet, sich als einen vollständigen Mensch erfassen zu können; gleichzeitig fragt er sich, ob es in der Neuzeit noch möglich ist, sich als einen vollkommenen Menschen zu begreifen. Die Antwort ist nicht eindeutig: einerseits ist der moderne politische, kulturelle, geistige Zustand immer vernünftiger gewordenund das ist der unverzichtbare aufklärerische Aspekt Schillers; anderseits aber sind wir als Menschen, als einzelne Menschen, nicht mehr was die alten waren, das heißt einheitliche, und vollständige 1 F. Schiller, Über die ästhetische Erziehung des Menschen in einer Reihe von Briefe, in Werke und Briefe in zwölf Bänden, Bd. 8, hrsg. v. R.-P. Janz, Frankfurt a. M. 2002, p. 568.
Intervento tenuto nell'ambito del convegno: Teoria critica. Problemi, sviluppi, prospettive 29 ap... more Intervento tenuto nell'ambito del convegno: Teoria critica. Problemi, sviluppi, prospettive 29 aprile 2015 Università degli Studi "Gabriele d'Annunzio", Chieti
Papers by Mario Farina
Lebenswelt. Aesthetics and Philosophy of Experience, 2017
The Forum presented here for the journal «Lebenswelt. Aesthetics and philosophy of experience» g... more The Forum presented here for the journal «Lebenswelt.
Aesthetics and philosophy of experience» gathers together contributions,
in form of comment or question, on different aspects of
Groys’ essay collection. Moreover, in order to face the complexity
and the vary range of topics of the volume, the perspectives of the
contributors are varied, ranging from the philosophy of art to the
theory of new media, from the history of art to the theory of the
museums and others.Yvonne Förster concentrates on the relation between art
and technology. She deepens the general framework of a time ‘in
the flow’, and analyzes the conception of a humanity mediated and
permeated by technology. With a series of examples from the dystopic
narratives, drawn especially from the movie imaginary, she
proposes a notion of art as a critical and performative practice of
experimenting with new technology in direction of a critical Posthumanism
as a new paradigm in contemporary art.
At the end of the Forum, Boris Groys replies with a comment to
the previous contributions.
COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, 2013
M. Farina, Hegel e la dialettica del riconoscimento nella lettura di Kojève. Desiderio, lotta e l... more M. Farina, Hegel e la dialettica del riconoscimento nella lettura di Kojève. Desiderio, lotta e lavoro, «Costruzioni Psicoanalitiche», 25, 2013. Quando si tratta il tema del riconoscimento, sia che lo si faccia muovendo da una prospettiva strettamente psicoanalitica, sia che si privilegi una lettura filosofica o storico filosofica del problema, si è soliti concepire il riconoscimento come un'attività, o meglio come una struttura, che in qualche modo ha luogo all'interno della soggettività. Indipendentemente che si tratti del riconoscimento come movimento trans-soggettivo, oppure come funzione di natura riflessiva, riconoscere significa, in un senso lato, dare legittimità -e dunque garanzia -a qualcosa. In questo senso quindi il riconoscimento è concepito, da un lato, come fondamento della prassi dell'intersoggettività e, dall'altro, come riflessione della soggettività al proprio interno, ossia come riconoscimento di sé. In ambedue i casi, però, il riconoscimento è inteso come funzione essenziale per la costituzione stessa della soggettività.
COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, 2013
Il primo volume della Opere di Freud si apre con un breve scritto nel quale il giovane docente di... more Il primo volume della Opere di Freud si apre con un breve scritto nel quale il giovane docente di neuropatologia presenta una relazione sul proprio soggiorno di studio alla Salpêtrière di Parigi 1 . In quelle pagine Freud mostra una particolare attenzione per i fenomeni dell'isteria e dell'ipnotismo. Com'è noto lo psichiatra Jean-Martin Charcot, primario alla Salpêtrière e motivo principale dell'interesse da parte di Freud, aveva apportato numerose svolte negli studi sulle nevrosi isteriche. Anzitutto, come documentano bene le pagine freudiane 2 , Charcot ha per primo isolato un «tipo», un quadro clinico preciso, per l'isteria; in secondo luogo ha tolto l'isteria da quel pregiudizio che la voleva sostanzialmente assimilata all'eccitazione genitale femminile riscontrando e diagnosticando la nevrosi anche in pazienti di sesso maschile; infine ha ricondotto l'isteria a un'origine traumatica di natura nervosa 3 . La pratica dell'ipnosi, che interessava molto Freud, viene così utilizzata sia per stabilire un quadro clinico, sia per comprendere la natura del trauma. Questa svolta negli studi sull'isteria ebbe luogo, non a caso, nella clinica della Salpêtrière; proprio in quegli spazi, infatti, ottant'anni prima che vi si recasse Freud, lo psichiatra Philippe Pinel aveva, tra i primi, espresso la necessità di trattare con dignità i folli. Lo stesso Charcot, come riferisce sempre Freud, teneva lezione proprio di fronte all'immagine di Pinel che libera gli infelici dai ceppi compiendo, con quel gesto, una prima rivoluzione negli studi sulla follia; e Charcot, dal canto suo, «si era pronunciato in favore dell'autenticità e dell'obiettività dei fenomeni isterici. Charcot aveva così ripetuto, in piccolo, quel gesto liberatore grazie al quale l'immagine di Pinel adornava l'aula della Salpêtrière» 4 . Riconoscere una dignità umana ai folli, infatti, non era stato semplicemente un gesto caritatevole da parte di uno psichiatra sensibile alle sofferenze umane, si era invece trattato di un vero e proprio cambio di paradigma. Il folle, dunque, veniva ora trattato pienamente come un essere umano, ossia come un essere dotato di ragione. Vent'anni dopo la pubblicazione del saggio di Pinel sull'alienazione mentale queste tematiche vengono riprese da Hegel che, in una Germania poco propensa ad accettare questi nuovi studi 5 , tratta la follia ponendosi in qualche modo all'interno di quella linea che da Pinel conduce ai lavori di Charcot prima e del giovane Freud poi. 1 Freud, S., Relazione sui miei viaggi di studio a Parigi e Berlino, in Opere, vol. 1, Boringhieri, Torino, 1967, pp. 5-14. 2 Si veda ad, esempio, l'importanza che danno Freud e Breuer agli studi di Charcot nella definizione e nella diagnosi dell'isteria: Freud, S., Breuer, J., Studi sull'isteria, in Opere, vol. 1, op. cit., nell'analisi del caso clinico di Dora, nel 1901, Freud cita ancora un detto di Charcot contro chi mostrava incredulità nei confronti delle nevrosi isteriche: «Ҫa n'empêche pas d 'existir», si veda: Freud, S., Frammento di un'analisi d'isteria (caso clinico di Dora), in Opere, vol. 4, Boringhieri, Torino, 1970, p. 396. Ancora nel 1910, in un saggio sui disturbi visivi nell'interpretazione psicoanalitica, Freud cita le scoperte in materia fatte da Charcot su pazienti affetti da isteria: Freud, S., I disturbi visivi psicogeni nell 'interpretazione psicoanalitica, in Opere, vol. 6, Boringhieri, Torino, 1974, p. 290. 3 A questo proposito si rimanda a una nota scritta da Freud alle lezioni di Charcot, tradotte dallo stesso Freud: Freud, S., Estratti dalla note alla traduzione delle «Lezioni del martedì» di Charcot, in Opere, vol. 1, op. cit., pp. 155-156. 4 Freud, S., Charcot, in Opere, vol. 2, op. cit., Boringhieri, Torino, 1968, p. 112. 5 Hegel, nell'Enciclopedia lamenta lo scetticismo tedesco nei confronti delle pratiche legate al magnetismo studiate in Francia. Hegel, G.W.F., Filosofia dello spirito, Utet, Torino, 2000, § 406 Z, p. 212). Curiosamente, allo stesso modo, Freud lamenta una forte diffidenza da parte della psichiatria tedesca nei confronti dell'ipnosi e della trattazione dell'isteria che Charcot elaborava in quegli anni a Parigi: Freud, S., Relazione sui miei viaggi di studio a Parigi e Berlino, op. cit., p. 5.
Quale moderno, preso singolarmente, si presenterebbe, uomo contro uomo, a gareggiare con l'Atenie... more Quale moderno, preso singolarmente, si presenterebbe, uomo contro uomo, a gareggiare con l'Ateniese singolo, per il premio dell'umanità?» [Schiller, 1795, p. 126].
This paper aims to examine Hegel's formulation of aesthetics during the years between the Gymnasi... more This paper aims to examine Hegel's formulation of aesthetics during the years between the Gymnasium in Stuttgart and the sojourn in Frankfurt. In this period Hegel's thought was primarily focused on moral, political and religious problems. By following a particular route through the juvenile texts, it is possible however to examine a group of meditations concerning the theme of beauty, the status of ancient Greece and the role of sensibility in the process of aesthetic education of man.
CFP by Mario Farina
NEW CALL FOR PAPERS – ISSUE VOL. 6 NO. 1 (2018) Philosophy and Literature Editors: Francesco Camp... more NEW CALL FOR PAPERS – ISSUE VOL. 6 NO. 1 (2018)
Philosophy and Literature
Editors: Francesco Campana and Mario Farina
The issue of «Metodo. International Studies in Phenomenology and Philosophy» (http://metodo-rivista.eu/index.php/metodo) aims to reconsider the philosophical and literary debate of the second half of 20th century. In that debate, phenomenological tendencies, classic literary theory, hermeneutics and the latest analytic attempts devote their efforts to comprehending literature as a whole. Hence, we invite all the interested scholars to investigate the problem of the relationship between philosophy and literature. Appreciated are both strictly methodological contributions (about the theoretical and epistemic status of literary phenomena) and analyses dedicated to literary artworks and literary genres in their relation with other disciplines. Suggested topics for this issue include, but are not limited to, the following:
- Hermeneutics and literary theory.
- Phenomenological analysis of literature.
- Ontological and/or epistemic conditions of possibility of the literary object.
- Relationship between philosophy and literature.
- Philosophy and the novel.
- Relationship between poetic genres and literary theory as a whole.
- Intermediality, interdisciplinarity and literature.
- Literature, cultural studies and gender studies.
- Politics and literature.
Deadline for submission: December 15th, 2017.
Book Reviews by Mario Farina
Edited Volumes by Mario Farina
Books by Mario Farina
Palgrave Macmillan, 2020
This book re-examines Adorno’s aesthetics, developing a new literary approach that aims to unveil... more This book re-examines Adorno’s aesthetics, developing a new literary approach that aims to unveil hidden elements of Adorno’s thought. Farina proposes to read Adorno’s aesthetics as a literary theory of art, showing its efficacy in its comprehension of the most advanced trends of contemporary literature. As a result, this book provides an image of Adorno’s aesthetics as a complete, satisfying and consistent philosophy of literature, a robust theory which is able to stand its ground in contemporary aesthetic debate. Challenging the prevalent prejudice that defines Adorno’s thought, and especially his aesthetics, as ‘modernist’, Farina argues that Adorno's philosophy of literature shows its value precisely in its application to and comprehension of postmodern literature, such as the works of Thomas Pynchon, Don DeLillo and David Foster Wallace. Precise and compelling, this book provides a new paradigm for understanding Adorno’s theory of artwork, serving as an essential reference for researches investigating the relation between classical critical theory and contemporary art.
Palgrave Macmillan, 2020
This book re-examines Adorno’s aesthetics, developing a new literary approach that aims to unveil... more This book re-examines Adorno’s aesthetics, developing a new literary approach that aims to unveil hidden elements of Adorno’s thought. Farina proposes to read Adorno’s aesthetics as a literary theory of art, showing its efficacy in its comprehension of the most advanced trends of contemporary literature. As a result, this book provides an image of Adorno’s aesthetics as a complete, satisfying and consistent philosophy of literature, a robust theory which is able to stand its ground in contemporary aesthetic debate. Challenging the prevalent prejudice that defines Adorno’s thought, and especially his aesthetics, as ‘modernist’, Farina argues that Adorno's philosophy of literature shows its value precisely in its application to and comprehension of postmodern literature, such as the works of Thomas Pynchon, Don DeLillo and David Foster Wallace. Precise and compelling, this book provides a new paradigm for understanding Adorno’s theory of artwork, serving as an essential reference for researches investigating the relation between classical critical theory and contemporary art.
Hegel's theory of art is generally condensed into two main claims, that have been elaborated and ... more Hegel's theory of art is generally condensed into two main claims, that have been elaborated and interpreted by the critique in various ways during the last two centuries: i) art is a form of presentation of the absolute spirit, and ii) a successful work of fine art displays a thorough identity of form and content. These two generic tenets have contributed to build the image of Hegel as one of the fathers of classicistic aesthetics, or better, as the philosopher who gave a theoretical dignity and a speculative foundation to the theory stating the absolute excellence of the art of ancient Greece. 1
Es ist heutzutage keineswegs selbstverständlich, über die Beziehung zwischen Logik und Kunst im h... more Es ist heutzutage keineswegs selbstverständlich, über die Beziehung zwischen Logik und Kunst im hegelschen Denken zu sprechen. Im Vergleich zu anderen Abschnitten des Systems war die Kunst tatsächlich Gegenstand einer langen Forschungsdebatte, in welcher einige der einflussreichsten Vertreter zu dem Schluss gelangt sind, dass man in Bezug auf die hegelsche Ästhetik nicht von einer «Logik des Kunstwissens» sprechen könne. Die Forschung hat ganz besonders darauf beharrt, dass die Kunst sich -zumindest was die Vorlesungen angeht -nicht jenem esprit de système füge, welcher das hegelsche Denken vollkommen durchzieht und in den auch die Kunst seit den ersten Interpretationen (unmittelbar im Anschluss an Hegels Tod) integriert wurde.
Welcher einzelne Neuere tritt heraus, Mann gegen Mann mit dem einzelnen Athenienser um den Preis ... more Welcher einzelne Neuere tritt heraus, Mann gegen Mann mit dem einzelnen Athenienser um den Preis der Menschheit zu streiten?« 1 . Es ist nicht selbstverständlich einen Vortrag über Adorno mit einem Zitat des alten Schiller anzufangen. Normalerweise wird die Theorie Adornos -wie auch die Theorien Horkheimers, Benjamins und Marcuses -als ein Modell der zeitgenössischen Theorie der Gesellschaftskritik betrachtet; eine Kritik, die mit den Problemen der vorkapitalistischen Ordnung fast nichts zu tun hat. Jenes schillersche Zitat enthält aber einige problematische Aspekte, die die Konzeption der sogenannten Frankfurter Schule nicht nur vorweggenommen, sondern sie auch hervorgerufen hat. In einer literarischen, und sogar begrifflich unpräzisen Form fragt sich nämlich Schiller, was es bedeutet, sich als einen vollständigen Mensch erfassen zu können; gleichzeitig fragt er sich, ob es in der Neuzeit noch möglich ist, sich als einen vollkommenen Menschen zu begreifen. Die Antwort ist nicht eindeutig: einerseits ist der moderne politische, kulturelle, geistige Zustand immer vernünftiger gewordenund das ist der unverzichtbare aufklärerische Aspekt Schillers; anderseits aber sind wir als Menschen, als einzelne Menschen, nicht mehr was die alten waren, das heißt einheitliche, und vollständige 1 F. Schiller, Über die ästhetische Erziehung des Menschen in einer Reihe von Briefe, in Werke und Briefe in zwölf Bänden, Bd. 8, hrsg. v. R.-P. Janz, Frankfurt a. M. 2002, p. 568.
Intervento tenuto nell'ambito del convegno: Teoria critica. Problemi, sviluppi, prospettive 29 ap... more Intervento tenuto nell'ambito del convegno: Teoria critica. Problemi, sviluppi, prospettive 29 aprile 2015 Università degli Studi "Gabriele d'Annunzio", Chieti
Lebenswelt. Aesthetics and Philosophy of Experience, 2017
The Forum presented here for the journal «Lebenswelt. Aesthetics and philosophy of experience» g... more The Forum presented here for the journal «Lebenswelt.
Aesthetics and philosophy of experience» gathers together contributions,
in form of comment or question, on different aspects of
Groys’ essay collection. Moreover, in order to face the complexity
and the vary range of topics of the volume, the perspectives of the
contributors are varied, ranging from the philosophy of art to the
theory of new media, from the history of art to the theory of the
museums and others.Yvonne Förster concentrates on the relation between art
and technology. She deepens the general framework of a time ‘in
the flow’, and analyzes the conception of a humanity mediated and
permeated by technology. With a series of examples from the dystopic
narratives, drawn especially from the movie imaginary, she
proposes a notion of art as a critical and performative practice of
experimenting with new technology in direction of a critical Posthumanism
as a new paradigm in contemporary art.
At the end of the Forum, Boris Groys replies with a comment to
the previous contributions.
COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, 2013
M. Farina, Hegel e la dialettica del riconoscimento nella lettura di Kojève. Desiderio, lotta e l... more M. Farina, Hegel e la dialettica del riconoscimento nella lettura di Kojève. Desiderio, lotta e lavoro, «Costruzioni Psicoanalitiche», 25, 2013. Quando si tratta il tema del riconoscimento, sia che lo si faccia muovendo da una prospettiva strettamente psicoanalitica, sia che si privilegi una lettura filosofica o storico filosofica del problema, si è soliti concepire il riconoscimento come un'attività, o meglio come una struttura, che in qualche modo ha luogo all'interno della soggettività. Indipendentemente che si tratti del riconoscimento come movimento trans-soggettivo, oppure come funzione di natura riflessiva, riconoscere significa, in un senso lato, dare legittimità -e dunque garanzia -a qualcosa. In questo senso quindi il riconoscimento è concepito, da un lato, come fondamento della prassi dell'intersoggettività e, dall'altro, come riflessione della soggettività al proprio interno, ossia come riconoscimento di sé. In ambedue i casi, però, il riconoscimento è inteso come funzione essenziale per la costituzione stessa della soggettività.
COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, 2013
Il primo volume della Opere di Freud si apre con un breve scritto nel quale il giovane docente di... more Il primo volume della Opere di Freud si apre con un breve scritto nel quale il giovane docente di neuropatologia presenta una relazione sul proprio soggiorno di studio alla Salpêtrière di Parigi 1 . In quelle pagine Freud mostra una particolare attenzione per i fenomeni dell'isteria e dell'ipnotismo. Com'è noto lo psichiatra Jean-Martin Charcot, primario alla Salpêtrière e motivo principale dell'interesse da parte di Freud, aveva apportato numerose svolte negli studi sulle nevrosi isteriche. Anzitutto, come documentano bene le pagine freudiane 2 , Charcot ha per primo isolato un «tipo», un quadro clinico preciso, per l'isteria; in secondo luogo ha tolto l'isteria da quel pregiudizio che la voleva sostanzialmente assimilata all'eccitazione genitale femminile riscontrando e diagnosticando la nevrosi anche in pazienti di sesso maschile; infine ha ricondotto l'isteria a un'origine traumatica di natura nervosa 3 . La pratica dell'ipnosi, che interessava molto Freud, viene così utilizzata sia per stabilire un quadro clinico, sia per comprendere la natura del trauma. Questa svolta negli studi sull'isteria ebbe luogo, non a caso, nella clinica della Salpêtrière; proprio in quegli spazi, infatti, ottant'anni prima che vi si recasse Freud, lo psichiatra Philippe Pinel aveva, tra i primi, espresso la necessità di trattare con dignità i folli. Lo stesso Charcot, come riferisce sempre Freud, teneva lezione proprio di fronte all'immagine di Pinel che libera gli infelici dai ceppi compiendo, con quel gesto, una prima rivoluzione negli studi sulla follia; e Charcot, dal canto suo, «si era pronunciato in favore dell'autenticità e dell'obiettività dei fenomeni isterici. Charcot aveva così ripetuto, in piccolo, quel gesto liberatore grazie al quale l'immagine di Pinel adornava l'aula della Salpêtrière» 4 . Riconoscere una dignità umana ai folli, infatti, non era stato semplicemente un gesto caritatevole da parte di uno psichiatra sensibile alle sofferenze umane, si era invece trattato di un vero e proprio cambio di paradigma. Il folle, dunque, veniva ora trattato pienamente come un essere umano, ossia come un essere dotato di ragione. Vent'anni dopo la pubblicazione del saggio di Pinel sull'alienazione mentale queste tematiche vengono riprese da Hegel che, in una Germania poco propensa ad accettare questi nuovi studi 5 , tratta la follia ponendosi in qualche modo all'interno di quella linea che da Pinel conduce ai lavori di Charcot prima e del giovane Freud poi. 1 Freud, S., Relazione sui miei viaggi di studio a Parigi e Berlino, in Opere, vol. 1, Boringhieri, Torino, 1967, pp. 5-14. 2 Si veda ad, esempio, l'importanza che danno Freud e Breuer agli studi di Charcot nella definizione e nella diagnosi dell'isteria: Freud, S., Breuer, J., Studi sull'isteria, in Opere, vol. 1, op. cit., nell'analisi del caso clinico di Dora, nel 1901, Freud cita ancora un detto di Charcot contro chi mostrava incredulità nei confronti delle nevrosi isteriche: «Ҫa n'empêche pas d 'existir», si veda: Freud, S., Frammento di un'analisi d'isteria (caso clinico di Dora), in Opere, vol. 4, Boringhieri, Torino, 1970, p. 396. Ancora nel 1910, in un saggio sui disturbi visivi nell'interpretazione psicoanalitica, Freud cita le scoperte in materia fatte da Charcot su pazienti affetti da isteria: Freud, S., I disturbi visivi psicogeni nell 'interpretazione psicoanalitica, in Opere, vol. 6, Boringhieri, Torino, 1974, p. 290. 3 A questo proposito si rimanda a una nota scritta da Freud alle lezioni di Charcot, tradotte dallo stesso Freud: Freud, S., Estratti dalla note alla traduzione delle «Lezioni del martedì» di Charcot, in Opere, vol. 1, op. cit., pp. 155-156. 4 Freud, S., Charcot, in Opere, vol. 2, op. cit., Boringhieri, Torino, 1968, p. 112. 5 Hegel, nell'Enciclopedia lamenta lo scetticismo tedesco nei confronti delle pratiche legate al magnetismo studiate in Francia. Hegel, G.W.F., Filosofia dello spirito, Utet, Torino, 2000, § 406 Z, p. 212). Curiosamente, allo stesso modo, Freud lamenta una forte diffidenza da parte della psichiatria tedesca nei confronti dell'ipnosi e della trattazione dell'isteria che Charcot elaborava in quegli anni a Parigi: Freud, S., Relazione sui miei viaggi di studio a Parigi e Berlino, op. cit., p. 5.
Quale moderno, preso singolarmente, si presenterebbe, uomo contro uomo, a gareggiare con l'Atenie... more Quale moderno, preso singolarmente, si presenterebbe, uomo contro uomo, a gareggiare con l'Ateniese singolo, per il premio dell'umanità?» [Schiller, 1795, p. 126].
This paper aims to examine Hegel's formulation of aesthetics during the years between the Gymnasi... more This paper aims to examine Hegel's formulation of aesthetics during the years between the Gymnasium in Stuttgart and the sojourn in Frankfurt. In this period Hegel's thought was primarily focused on moral, political and religious problems. By following a particular route through the juvenile texts, it is possible however to examine a group of meditations concerning the theme of beauty, the status of ancient Greece and the role of sensibility in the process of aesthetic education of man.
NEW CALL FOR PAPERS – ISSUE VOL. 6 NO. 1 (2018) Philosophy and Literature Editors: Francesco Camp... more NEW CALL FOR PAPERS – ISSUE VOL. 6 NO. 1 (2018)
Philosophy and Literature
Editors: Francesco Campana and Mario Farina
The issue of «Metodo. International Studies in Phenomenology and Philosophy» (http://metodo-rivista.eu/index.php/metodo) aims to reconsider the philosophical and literary debate of the second half of 20th century. In that debate, phenomenological tendencies, classic literary theory, hermeneutics and the latest analytic attempts devote their efforts to comprehending literature as a whole. Hence, we invite all the interested scholars to investigate the problem of the relationship between philosophy and literature. Appreciated are both strictly methodological contributions (about the theoretical and epistemic status of literary phenomena) and analyses dedicated to literary artworks and literary genres in their relation with other disciplines. Suggested topics for this issue include, but are not limited to, the following:
- Hermeneutics and literary theory.
- Phenomenological analysis of literature.
- Ontological and/or epistemic conditions of possibility of the literary object.
- Relationship between philosophy and literature.
- Philosophy and the novel.
- Relationship between poetic genres and literary theory as a whole.
- Intermediality, interdisciplinarity and literature.
- Literature, cultural studies and gender studies.
- Politics and literature.
Deadline for submission: December 15th, 2017.
Palgrave Macmillan, 2020
This book re-examines Adorno’s aesthetics, developing a new literary approach that aims to unveil... more This book re-examines Adorno’s aesthetics, developing a new literary approach that aims to unveil hidden elements of Adorno’s thought. Farina proposes to read Adorno’s aesthetics as a literary theory of art, showing its efficacy in its comprehension of the most advanced trends of contemporary literature. As a result, this book provides an image of Adorno’s aesthetics as a complete, satisfying and consistent philosophy of literature, a robust theory which is able to stand its ground in contemporary aesthetic debate. Challenging the prevalent prejudice that defines Adorno’s thought, and especially his aesthetics, as ‘modernist’, Farina argues that Adorno's philosophy of literature shows its value precisely in its application to and comprehension of postmodern literature, such as the works of Thomas Pynchon, Don DeLillo and David Foster Wallace. Precise and compelling, this book provides a new paradigm for understanding Adorno’s theory of artwork, serving as an essential reference for researches investigating the relation between classical critical theory and contemporary art.
Palgrave Macmillan, 2020
This book re-examines Adorno’s aesthetics, developing a new literary approach that aims to unveil... more This book re-examines Adorno’s aesthetics, developing a new literary approach that aims to unveil hidden elements of Adorno’s thought. Farina proposes to read Adorno’s aesthetics as a literary theory of art, showing its efficacy in its comprehension of the most advanced trends of contemporary literature. As a result, this book provides an image of Adorno’s aesthetics as a complete, satisfying and consistent philosophy of literature, a robust theory which is able to stand its ground in contemporary aesthetic debate. Challenging the prevalent prejudice that defines Adorno’s thought, and especially his aesthetics, as ‘modernist’, Farina argues that Adorno's philosophy of literature shows its value precisely in its application to and comprehension of postmodern literature, such as the works of Thomas Pynchon, Don DeLillo and David Foster Wallace. Precise and compelling, this book provides a new paradigm for understanding Adorno’s theory of artwork, serving as an essential reference for researches investigating the relation between classical critical theory and contemporary art.