Geraldina Rozzi | Ludwig-Maximilians-Universität München (original) (raw)

Geraldina Rozzi

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Conferences, workshops, and seminars by Geraldina Rozzi

Research paper thumbnail of "Spazio umano e spazio divino: pensare e gestire la spazialità nel Vicino Oriente antico"- II incontro dei Giovani Ricercatori Italiani di Storia e Filologia del Vicino Oriente antico (GRISeF). Roma- "La Sapienza", 21-22 Febbraio 2019

by Marinella Ceravolo, Flavia Pacelli, Ludovica Bertolini, Gioele Zisa, Valerio Pisaniello, Andrea Rebecca Marrocchi Savoi, Francesca Minen, Silvia Salin, Beatrice Baragli, Geraldina Rozzi, Edoardo Zanetti, Sergio Alivernini, Ludovico Portuese, and Lorenzo Verderame

Papers by Geraldina Rozzi

Research paper thumbnail of Recensione di "Religion and Ideology in Assyria", di B. Pongratz-Leisten 2015

Research paper thumbnail of Ragione e sentimento: topoi letterari in una lettera paleo-babilonese

Research paper thumbnail of I Cataloghi del Sapere: le liste lessicali mesopotamiche

Le liste lessicali costituiscono una parte importante del corpus dei testi mesopotamici: ricchiss... more Le liste lessicali costituiscono una parte importante del corpus dei testi mesopotamici: ricchissimi cataloghi di parole e di segni, esse si sviluppano già alla fine del quarto millennio a.C., assumendo una forma stabile che viene tramandata identica per i millenni successivi. In seguito, nuove liste si accostano alle più antiche, in parte sostituendole, e in parte ampliando la tradizione. Dal periodo paleo-babilonese, infatti, le liste lessicali assumono un peso sempre maggiore all’interno dell’educazione scribale, diventando parte integrante del curriculum scolastico, principale fonte di conoscenza e patrimonio di identità culturale.The importance of lexical lists within the Mesopotamian textual corpus is invaluable. Lexical lists are catalogues of words and signs, whose earliest attestations can be dated back to the end of the fourth millennium BC. The archaic lists progressively acquired a standard form, and were transmitted with only minor changes for the following millennia. Later, new lists were introduced, which would partly be added to–and partly replace the previous ones, thus innovating the older tradition. Since the Old Babylonian period, lexical lists not only represented an integral part of the school curriculum, as well as the main source of knowledge, but were also a symbol of a common cultural heritage

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by Marinella Ceravolo, Flavia Pacelli, Ludovica Bertolini, Gioele Zisa, Valerio Pisaniello, Andrea Rebecca Marrocchi Savoi, Francesca Minen, Silvia Salin, Beatrice Baragli, Geraldina Rozzi, Edoardo Zanetti, Sergio Alivernini, Ludovico Portuese, and Lorenzo Verderame

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Le liste lessicali costituiscono una parte importante del corpus dei testi mesopotamici: ricchiss... more Le liste lessicali costituiscono una parte importante del corpus dei testi mesopotamici: ricchissimi cataloghi di parole e di segni, esse si sviluppano già alla fine del quarto millennio a.C., assumendo una forma stabile che viene tramandata identica per i millenni successivi. In seguito, nuove liste si accostano alle più antiche, in parte sostituendole, e in parte ampliando la tradizione. Dal periodo paleo-babilonese, infatti, le liste lessicali assumono un peso sempre maggiore all’interno dell’educazione scribale, diventando parte integrante del curriculum scolastico, principale fonte di conoscenza e patrimonio di identità culturale.The importance of lexical lists within the Mesopotamian textual corpus is invaluable. Lexical lists are catalogues of words and signs, whose earliest attestations can be dated back to the end of the fourth millennium BC. The archaic lists progressively acquired a standard form, and were transmitted with only minor changes for the following millennia. Later, new lists were introduced, which would partly be added to–and partly replace the previous ones, thus innovating the older tradition. Since the Old Babylonian period, lexical lists not only represented an integral part of the school curriculum, as well as the main source of knowledge, but were also a symbol of a common cultural heritage

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